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13 Novembre 2023
10:40

Cane da Pastore Maremmano Abruzzese, il protettore delle greggi

  • Origine: Italia
  • Standard: Gruppo 1: Cani da pastore e bovari (escluso bovari svizzeri), Sez 1 Cani da pastore
  • Taglia: Grande
  • Altezza: 60-68 cm. per le femmine, 65-73 cm. per i maschi
  • Peso: 30-40 Kg per le femmine, 35-45 Kg per i maschi
  • Pelo: Lungo e folto, con sottopelo, di colore sempre bianco
  • Vita media: 12 anni
3.270 condivisioni
Validato da Elena Garoni
Membro del comitato scientifico di Kodami
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Il Cane da Pastore Maremmano Abruzzese è un animale maestoso e affascinante, dal carattere deciso e pacato, che ha fatto innamorare molti grazie alla sua rara bellezza e al suo candido pelo lungo. Non dimentichiamo però che si tratta di un guardiano degli armenti ed è stato da sempre allevato per proteggere le greggi dai grandi predatori.

socialità

  • Rapporto con la famiglia umana3
  • Rapporto con altri umani0
  • Rapporto con altri cani1
  • Rapporto con altri animali in casa1

attività

  • Attività fisica2
  • Giocosità0
  • Ricerca0
  • Riporto0
  • Guardia3

adattabilità

  • Vita in città0
  • Adatto come primo cane0
  • Adattabilità ai viaggi0
  • Tolleranza alle temperature calde3
  • Tolleranza alle temperature fredde3

cure e salute

  • Cura del pelo0
  • Predisposizione alle malattie0
  • Attenzione all'alimentazione1

motivazioni

  • Epimeletica3
  • Affiliativa3
  • Comunicativa2
  • Et epimeletica1
  • Somestesica1
  • Sociale0
  • Protettiva3
  • Territoriale3
  • Possessiva3
  • Competitiva3
  • Perlustrativa0
  • Predatoria0
  • Sillegica0
  • Esplorativa0
  • Di ricerca0
  • Cinestesica1
  • Collaborativa0
Che cosa sono le motivazioni?Scopri tutti i desideri e i bisogni dei cani
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Di indole mansueta ma schiva ed estremamente forte e indipendente non è certo il cane per tutti: scegliere di vivere con un Maremmano deve essere una decisione presa con grande responsabilità e consapevolezza.

Per poter rendere felice questa razza non bastano una passeggiata e una pallina, il Pastore Maremmano ha esigenze precise e particolari che poco si adattano alla vita in città. Per vivere serenamente con lui è necessario conoscerne caratteristiche, bisogni e motivazioni.

Origine: Italia

Standard: N° 201 / 17.12.2015 Gruppo Gruppo 1 Cani da pastore e bovari (escluso bovari svizzeri) Sez 1 Cani da pastore.

Aspetto: Il Pastore Maremmano è un cane di taglia grande, rustico e maestoso. Il corpo è imponente, con buona muscolatura, la testa è grossa con occhi attenti, color ocra o marrone scuro, e orecchie piccole triangolari pendenti. Gli arti sono robusti e ben in appiombo, la coda è lunga e pendente. Il pelo è lungo e folto, ruvido al tatto, con sottopelo, di colore sempre bianco. Le dimensioni sono: per i maschi altezza 65-73 cm., peso 35-45 kg., per le femmine altezza 60-68 cm., peso 30-40 Kg .

Motivazioni: Protettiva, territoriale, possessiva, competitiva, affiliativa, epimeletica.

Amante di: Difendere la famiglia, fare la guardia, stare a contatto con il suo stretto gruppo familiare.

Alimentazione, cura e mantenimento: Il Pastore Maremmano è un cane rustico e robusto ma, come tutti i cani di razza, può soffrire di alcune patologie. Tra queste troviamo la displasia dell'anca, comune ad altre razze di taglia grande, alcune infiammazioni oculari (blefarite, congiuntivite, cheratite), e la torsione gastrica. Il pelo richiede spazzolature periodiche. L'alimentazione deve essere equilibrata ed adeguata in base all'attività svolta.

Origine e storia

La storia del Cane da Pastore Maremmano Abruzzese affonda le radici in tempi davvero remoti: la sua diffusione, insieme a quella di tutti gli altri guardiani degli armenti centro-europei, ha inizio intorno al 2000 a.C..

In quel periodo gli Arii, pacifica popolazione originaria del Tibet, iniziò una lenta e lunghissima migrazione verso occidente, alla scoperta di terre fertili e accoglienti per la loro sopravvivenza. Gli Arii erano principalmente agricoltori e pastori e si spostavano in gruppo accompagnati dai loro grandi cani (probabilmente discendenti dal mastino del Tibet) che li aiutavano nella caccia ma soprattutto nella difesa dai grandi predatori delle greggi.

Attraversarono i grandi altopiani dell'Ucraina fino alla fertile valle del Danubio, per poi dividersi tra le pianure Ungheresi, a nord, e i monti della Grecia, a sud. Un gruppo proseguì oltre, fino ad attraversare le Alpi, scendere in Pianura Padana e trovare dimora lungo la dorsale appenninica, luogo particolarmente adatto alla pastorizia stanziale e di transumanza. C'erano i monti, che garantivano clima ideale e ampi pascoli nella stagione estiva, e c'erano le due coste affacciate sul mare (le “maremme” appunto, dal latino “marittimae") che proteggevano pastori, cani e pecore dal gelo invernale delle alture. Ogni anno, poi, il pastore con le sue greggi e i suoi preziosi cani attraversava i ripidi sentieri-”tratturi”- per spostarsi dal monte al mare e viceversa.

Un'altra ipotesi è che questi grandi pastori venivano impiegati nelle fertili pianure tra Tigri ed Eufrate dove avvenne la prima domesticazione di erbivori e che arrivarono nella dorsale appenninica attraverso le migrazioni delle popolazioni mesopotamiche. A quel tempo anche gli Etruschi si avvalevano di questi massicci pastori guardiani che spesso raffiguravano in bassorilievi e dipinti. Pare che proprio presso questo popolo il Pastore Maremmano inizi a presentare caratteristiche molto simili a quelle attuali.

I Romani li chiamavano “cani da pecora” e, nel 234 a.C., Catone ne scrisse nel trattato “De Agri Coltura”, in cui li definiva “canis pastoralis” o “pecuarios”, distinguendoli bene dal “canis epiroticus” (gli scuri mastini a difesa delle domus) e dal “canis laconicus” (i predecessori degli attuali segugi).

La pastorizia fu una grande risorsa per le popolazioni fino all'Alto Medioevo quando guerre, invasioni e carestie decimarono persone, mandrie, greggi e, di conseguenza, questi fieri cani da guardia. Fu solo con l'avvento del Feudalesimo che l'economia si riprese, incluso l'allevamento di ovini e bovini che prosperò nei secoli successivi, in particolare nel centro e sud Italia, dove si ricominciò a praticare la transumanza e a reintrodurre i Pastori Maremmani. In epoche più recenti, dal 1800 al secondo dopoguerra, l'attività pastorale è stata colpita nuovamente da una profonda crisi, dovuta allo sviluppo economico-industriale, alle migrazioni dalle campagna e ai danni provocati dai due conflitti mondiali che si sono svolti anche lungo la dorsale Appenninica.

Nell'epoca moderna purtroppo questa nobile attività è andata quasi scomparendo anche se esistono alcune piccole realtà in cui la pastorizia, sia stanziale che transumante, è ancora esistente ed ogni anno si può assistere a quel meraviglioso spettacolo fatto di coraggiosi uomini, numerosi ovini e fieri cani che percorrono le antiche vie segnate dal tempo e dal sudore.

La prima comparsa “ufficiale” del Pastore Maremmano fu nel 1898 nel “Libro delle Origini” del Kennel Club Italiano, il primo standard fu invece redatto nel 1924, quando la razza era quasi ancora sconosciuta al grande pubblico, dove si faceva distinzione tra “Pastore Maremmano” e “Pastore Abruzzese”, nonostante le caratteristiche tra queste due razze fossero identiche. Nel 1958 le due razze furono unificate nell'unico standard del Pastore Maremmano Abruzzese.

Attualmente molti esemplari sono ancora impiegati come guardiani degli armenti ma purtroppo, a causa della loro bellezza, alcuni di loro vengono adottati nelle città e condannati alla vita da appartamento.

Motivazioni (desideri e bisogni)

Se pensiamo al Pastore Maremmano ci viene subito in mente un meraviglioso cane bianco, che sembra uscito da una favola: candido, silenzioso, imponente e pacato. Ma sono proprio queste le caratteristiche che devono far riflettere su quali possono essere le motivazioni che abitano la sua antichissima anima.

Il suo manto, bianco puro, è adatto a mimetizzarsi nel gregge e allo stesso tempo essere ben visibile dal pastore nel caso di attacchi da parte del lupo e dell'orso: il Maremmano è un vero e proprio guardiano degli armenti, con le motivazioni protettiva e territoriale al massimo. Abituato da sempre a difendere gli ovini dai grandi predatori, ha un coraggio estremo e una dedizione innata alla difesa: se in cima ad un altopiano abruzzese sono caratteristiche necessarie, un po' meno lo saranno in casa quando si prenderà la responsabilità di gestire ogni movimento di parenti, ospiti, postini e idraulici, non facendosi problema ad aggredire se questi non recepiscono bene i suoi messaggi, fatti di posture immobili e rigide.

Se vivete in appartamento con un Maremmano è fondamentale conoscere questo suo aspetto per evitare spiacevoli incidenti, del resto lui fa quello per cui è stato selezionato, sta a voi imparare a gestirlo ed eventualmente tutelarlo, sistemandolo in una stanza tranquilla per il tempo necessario alle visite. Anche le motivazioni possessiva e competitiva sono molto sviluppate e vengono manifestate soprattutto se il cane si sente a disagio: quando un Maremmano si trova in una situazione frustrante esercita possessività e competitività su tutto quello che può e non vi farà avvicinare alla ciotola, vi impedirà di avvicinarsi ai giochi o alla cuccia e, se è proprio esasperato, può anche obbligare voi a stare fuori in giardino!

Se sta bene il Maremmano adorerà profondamente i suoi umani: le motivazioni affiliativa ed epimeletica lo rendono quasi un “angelo custode” del gruppo, così abituato allo stretto contatto con la famiglia, sa affezionarsi davvero molto. Attenzione, però: non è certo un cane da coccole e pazzi divertimenti. A lui basta stare a casa sua, placidamente sdraiato in salone o, ancora meglio, in giardino a controllare che nessuno venga a disturbare.

Nei suoi luoghi d'origine, principalmente in Abruzzo e Puglia, i Pastori Maremmani hanno ancora il privilegio di fare quello per cui sono nati: vivere in intimo contatto con il loro gregge, aiutare l'uomo nel radunare tutte le pecore e vegliare su loro per difenderle dal lupo e dall'orso, anche a costo della loro stessa vita; è chiaro che, se condannati a vivere in un appartamento, sarà molto impegnativo garantirgli tutta la serenità che si meritano.

Aspetto Fisico

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Il Pastore Maremmano è un cane di grossa taglia, maestoso e imponente, con il tipico aspetto da guardiano degli armenti, simile ai suoi “cugini” dell'Europa centrale da cui differisce per alcune caratteristiche come ad esempio il colore del pelo o la conformazione della testa e delle orecchie.

Ha il corpo robusto, con testa grande e possente, gli occhi sono di media grandezza con espressione vigile, color ocra o marrone scuro, le orecchie piccole e triangolari, portate pendenti.

Gli arti sono muscolosi e ben in appiombo, la coda è lunga e pendente, portata alta quando è in movimento.

Il pelo è lungo, folto e ruvido al tatto, con sottopelo, il colore del mantello è sempre bianco puro, sono ammesse sfumature color crema.

Le dimensioni sono: per i maschi altezza 65-73 cm., peso 35-45 kg., per le femmine altezza 60-68 cm., peso 30-40 Kg .

Cura e salute

Il Pastore Maremmano è da sempre abituato a vivere all'aperto, anche in condizioni meteorologiche avverse e a non mangiare per giorni, si capisce che è quindi un cane rustico e robusto ma, come tutte le razze, può soffrire di alcune patologie.

Tra queste troviamo la displasia dell'anca, comune ad altre razze di taglia grande, che consiste in una malformazione dell'articolazione che può richiedere nei casi gravi intervento chirurgico. Può soffrire anche di alcune infiammazioni oculari (blefarite, congiuntivite, cheratite), dovute spesso anche da agenti esterni come spine o corpi estranei, e la torsione gastrica, grave condizione che colpisce le razze più grosse e che richiede immediato intervento.

Il pelo richiede spazzolature periodiche per sciogliere i nodi e mantenerlo pulito eliminando il pelo morto. L'alimentazione deve essere equilibrata ed adeguata in base all'attività svolta, in particolare durante la crescita.

Cosa fare con un Pastore Maremmano

Se avete la ferrea volontà di scegliere un guardiano degli armenti come compagno di vita, la cosa principale da fare è stare all'aria aperta. Il Maremmano sarà felice di godersi la natura, sentire il sole, il vento, la pioggia e la neve tra il pelo e sotto le zampe. Così si sentirà appagato se potrà passare le giornate, ma anche qualche pomeriggio va bene!, disteso su un prato o su una collina a “fare il suo lavoro”, osservando l'ambiente circostante pronto a proteggervi.

Per questo è importante fare attenzione a lasciarlo libero, lui difficilmente si avvicina alle persone e agli altri cani ma se dovesse venire importunato – per il Maremmano potrebbe anche solo essere qualche passo di troppo nella vostra direzione – non esiterà a farlo capire.

Non è un cane adatto alla città e alla vita mondana: se volete passare del tempo in sua compagnia, concedetevi tanti momenti di relax e riflessione, nella pace della vostra casa o nei pressi di una baita.

Relazione e contesto ideale

Il Pastore Maremmano è un cane solitario, selezionato per vivere a contatto col gregge ed avere minime interazioni sociali, perciò non è affatto semplice la convivenza con questa razza.

Il suo contesto ideale è senza dubbio fuori città: l'ambiente urbano, rumoroso e affollato lo renderebbe nervoso e frustrato, considerando anche la sua poca socialità. La famiglia adatta  dovrebbe sicuramente avere tempo a disposizione per garantirgli la giusta e abbondante dose di movimento ed esperienze all'aria aperta e non essere amante della vita mondana.

Il Maremmano si affeziona moltissimo ai suoi umani di riferimento ma non è un cane da coccole e giochi, a lui basta sapere che ci siete e che affronterete la vita insieme. Per questo non è il cane più indicato per i bambini che potrebbero non rispettare i suoi spazi o spazientirlo proponendogli attività che a lui non interessano, scatenando reazioni potenzialmente pericolose. Anche la convivenza con altri animali potrebbe non essere facile, non ama molto la compagnia invadente, potrebbe abituarsi se inserito da cucciolo.

È importante ricordare che questo cane non è adatto alla vita cittadina, il Maremmano è un solitario e un soggetto indipendente. Al sud spesso questi cani o mix che hanno questa razza nel Dna sono vaganti, cani liberi e spesso semi-selvatici ma troppo di frequente vengono accalappiati da persone che pensano di farlo per una buona causa ma, non avendo minime competenze, li spediscono a nord o peggio li condannano al canile, pensando di renderli felici e al sicuro quando poi questi animali hanno grandi difficoltà ad adattarsi in contesti diversi dal loro. Molti cani del sud sono bianchi, con pelo lungo di bell'aspetto: ecco, se per caso foste tentati di recuperarne uno, prima di farlo ponetevi delle domande, guardatevi attorno, pensate bene al contesto nel quale avete incontrato il cane e valutate davvero se ha bisogno di aiuto o no. Pensate sempre che in loro scorre sangue guardiano e non potranno mai vivere come se fossero dei teneri pelouche.

Una giornata con un Pastore Maremmano

Suona la sveglia e aprendo gli occhi vedete il vostro Maremmano che è già in piedi, di fianco al vostro letto, pronto per iniziare la giornata. Avete avuto la possibilità di trasferirvi fuori città in una casa con un bel giardino, cambiando stile di vita per poter accogliere un bellissimo pastore guardiano che condivida con voi la quotidianità e i ritmi lenti della campagna.

Vi alzate e vi dirigete insieme in cucina, appena aprite la porta il Maremmano esce in giardino, annusando l'erba e scrutando l'orizzonte, mentre voi prendete il caffè. Poco dopo è l'ora di uscire, gli mettete una bella pettorina e il guinzaglio; lui non ama stare legato ma, sapendo di incontrare case e persone, preferite fare la strada in sicurezza.

Dopo una mezz'ora rientrate per poi andare a lavorare: dovete lasciare il vostro Maremmano a casa qualche ora ma è abituato a passare piccole parti della giornata da solo; gli lasciate a disposizione la casa e una parte di giardino opportunamente recintata e messa in sicurezza: non sia mai che qualcuno si azzardi ad avvicinarsi troppo alla proprietà con il Maremmano libero che non avrebbe alcun problema a “fermare” gli intrusi.

Nel primo pomeriggio siete di ritorno, il vostro pastore vi corre incontro felice perché sa che è arrivato il momento che ama di più: andare a camminare tra i prati e i boschi. Vi cambiate in fretta ed uscite, vi recate a pochi chilometri da casa, dove sapete di non incontrare nessuno, se non qualche amichevole contadino con i suoi animali.

Camminate sereni per un bel tratto, vi godete entrambi l'aria fresca e il sole primaverile e il Maremmano, finalmente libero, cammina felicemente tra l'erba e i sassi sentendosi a casa. A metà percorso vi fermate per una sosta, vi sedete al riparo di un albero e il cane si sdraia accanto a voi a scrutare l’orizzonte: è un piacere vederlo nella natura, dove può appagare tutti i suoi bisogni.

Verso sera è il momento di tornare a casa, stanchi e soddisfatti, e preparare la cena insieme a tutta la famiglia; infine, dopo mangiato vi riunite in salotto per un bel film con il vostro Maremmano appisolato sul suo grande cuscino che veglia su di voi solo come un vero guardiano degli armenti sa fare.

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