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24 Dicembre 2023
11:00

Come insegnare al cane a non tirare al guinzaglio

Per insegnare al cane a non tirare al guinzaglio, è importante innanzitutto capire perché il cane si comporta in questo modo. Vediamo quali possono essere i motivi e come evitare che il cane tiri al guinzaglio.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Uno dei motivi più frequenti per cui i pet mate contattano gli educatori cinofili è per chiedere come insegnare al proprio cane a non tirare al guinzaglio. Questa mancata educazione di base utile tanto per l'umano oltre che per il cane può arrivare infatti a complicare profondamente le passeggiate insieme, togliendo tranquillità e piacevolezza a quello che dovrebbe essere un momento di condivisione.

Non dobbiamo pensare, però, che si tratti di un'abitudine determinata unicamente dalla personalità del cane: potremmo essere proprio noi a dover cambiare alcuni dettagli nella gestione della routine. Alla base della tendenza a tirare al guinzaglio, infatti, possono esserci numerosissimi fattori legati alla personalità del soggetto, all'ambiente in cui vive e anche alla relazione che si è venuta a creare con i propri umani di riferimento.

Soprattutto se il cane tira molto e lo fa spesso è bene trattare questo argomento come un campanello d'allarme, perché è certamente il sintomo di qualcosa che non funziona.

Perché il cane tira al guinzaglio?

I motivi per cui il cane tira al guinzaglio possono essere moltissimi e diversi tra loro. Per questo, soprattutto quando il comportamento diventa un'abitudine, è utile parlarne con un educatore cinofilo con approccio cognitivo che sappia analizzare nel suo insieme la situazione e individuare l'origine del disagio.

Una delle cause per cui il cane potrebbe tirare è, ad esempio, una scorretta gestione del guinzaglio da parte del pet mate, che potrebbe avere a sua volta l'abitudine di strattonarlo o utilizzare un guinzaglio troppo corto. Alcuni cani, inoltre, tirano perché hanno il forte desiderio di perlustrare l'ambiente circostante, oppure vogliono incontrare i propri simili e questa possibilità gli viene negata. Anche la frustrazione delle motivazioni, infatti, è un'emozione che può portare a tirare al guinzaglio.

Inconsapevolmente, alcuni umani potrebbero avere una gestione incoerente del guinzaglio. Ciò significa che di tanto in tanto offrono al proprio cane l'opportunità di allontanarsi fino al limite di allungamento della corda mentre altre volte, senza preavviso, lo obbligano a stare molto vicino. Questo aspetto, che può sembrare di poco valore, è in realtà determinante perché il cane non sa cosa aspettarsi e dentro di sé pensa: «Io provo a tirare, vediamo se questa volta funziona».

Altri ancora, tirano invece perché non vivono emozioni piacevoli durante la passeggiata: magari hanno paura, sono stressati o si trovano in una condizione di disagio causata da rumori o ambienti che non gradiscono. Questo aspetto riguarda soprattutto i cani che hanno una scarsa conoscenza del mondo che li circonda e, quindi, si sentono a disagio per dover affrontare tante cose diverse. Le emozioni negative, inoltre, potrebbero essere determinate anche dalla scelta di un collare a strozzo che può portare ad associare alla passeggiata la sensazione di strangolamento con conseguenze gravi sulla condizione emozionale del cane.

Un altro fattore alla base dell'abitudine di tirare al guinzaglio è la scarsità o la brevità delle passeggiate stesse: in questo caso il cane tenderà ad eccitarsi molto prima delle uscite e, per tutto il tempo, potrebbe continuare a rimanere in questo stato.

Vi sono poi anche altri elementi che possono portare il cane a tirare al guinzaglio solo in alcune situazioni come ad esempio quando ha un vero e proprio bisogno fisiologico che gli impone di raggiungere l'ambiente esterno, quando nei paraggi c'è una femmina in calore o quando ha intuito che sta per iniziare un'attività piacevole (come un giro in montagna, un incontro con altri cani o con persone a cui è fortemente legato).

Nell'analisi, infine, vanno presi in considerazione anche gli aspetti legati all'età del soggetto. Un cane adolescente, ad esempio, tende ad essere pieno di energie e con un livello di eccitazione mediamente più alto.  Un soggetto con specifici problemi di socializzazione nei confronti dei propri simili e dei gatti, infine, potrebbe tirare per c

La lista, insomma, è potenzialmente molto lunga e, per trovare una risposta certa, bisogna analizzare l'intera complessità della routine quotidiana senza dimenticare di tenere a mente la personalità e gli interessi del singolo cane e anche il rapporto che ha strutturato con i suoi umani.

Ci sono razze di cani che tirano al guinzaglio?

Come abbiamo visto, le cause alla base di questa abitudine possono essere moltissime ed è quindi difficile prevedere se un soggetto appartenente a una specifica razza tirerà o meno. Ciò nonostante, vi sono alcuni aspetti comportamentali che potrebbero portare alcune razze (e mix di razze) a tirare con più frequenza.

Prendiamo ad esempio i cani che, in seguito ad una selezione da parte dell'uomo, hanno dentro di sé un ampio range di motivazioni molto sviluppate, come ad esempio il Pastore Tedesco. Nella storia, infatti, a questo cane abbiamo chiesto di essere un grande amante del movimento (motivazione cinestesica), un abile guardiano (motivazione protettiva e territoriale), un pastore (motivazione collaborativa, predatoria, comunicativa, competitiva). Tutte queste abilità, però, lo portano a trovarsi con maggiore frequenza in una condizione di frustrazione che, come abbiamo visto, è uno degli elementi che può portare a tirare al guinzaglio.

Ci sono poi i cani da caccia e i meticci mix di cani da caccia, i quali hanno spesso una forte motivazione perlustrativa che li porta a desiderare profondamente di avere la possibilità di mappare il territorio in libertà. Se non hanno occasione di farlo, può essere che inizino a tirare al guinzaglio per appagare, anche se solo parzialmente, i propri interessi.

Infine vi è un'altra categoria che tende ad avere l'abitudine di tirare al guinzaglio ovvero i cani da slitta, come i Siberian Husky e gli Alaskan Malamute, i quali sono stati selezionati proprio per avere una motivazione cinestesica molto più alta rispetto alla media e anche la passione per il traino.

Come evitare che il cane tiri al guinzaglio

Come abbiamo visto, la risposta a questa domanda va ricercata con attenzione ai dettagli e bisogna prima di tutto comprendere quali siano le cause scatenanti e, purtroppo, non esiste una soluzione univoca che sia valida per tutti. Alcune strategie, infatti, funzionano maggiormente in determinate situazioni, mentre altre sono più adeguate per cani (e contesti) caratterizzati da altri aspetti. Vi sono però alcuni interventi che, nella maggior parte dei casi, possono tornare davvero utili.

Rivolgersi a un educatore cinofilo

L'educatore cinofilo è la persona adatta a cui porre tutte le proprie domande riguardo questa attitudine del cane. Grazie ad un percorso con l'esperto potrete scoprire con precisione quali sono le indicazioni più adeguate per la vostra particolare situazione, sia essa generata da fattori esterni o da elementi della personalità del cane.

Grazie all'educatore potrete affrontare anche le problematiche legate alla paura, allo stress e alle difficoltà ambientali del soggetto, andando fino all'origine di questi disagi, per aiutarlo ad acquisire una nuova sicurezza. Per questo motivo è la prima opzione da prendere in considerazione nel caso in cui il cane tiri al guinzaglio.

Motivazioni ed emozioni

Tirare al guinzaglio è un'abitudine che spesso è legata alle emozioni che il soggetto vive durante la passeggiata. Se avete il dubbio che possa non sentirsi bene nei luoghi in cui vi recate, provate a cambiare direzione e andare in spazi più adatti ai suoi bisogni e ai suoi desideri. In particolare se il vostro cane si sente in difficoltà con i rumori, con la presenza di molte persone o di altri elementi ambientali, provate a frequentare luoghi che ne siano privi.

Se invece avete l'impressione che la vita che conducete sia priva di opportunità per mettere in atto le sue motivazioni, come ad esempio quella collaborativa, quella perlustrativa, quella cinestesica o quella sociale, provate a trovare il tempo e il modo di lasciargliele esprimere, attraverso corsi di socializzazione con altri cani, corsi di mantrailing, o anche semplicemente prendendovi qualche momento per giocare con lui, durante le passeggiate, nel modo che gli piace di più.

Offrirgli la libertà

Uno dei motivi per cui i cani tendono più spesso a tirare al guinzaglio è legato al fatto che avrebbero bisogno di avere a disposizione più momenti di libertà. Proprio per questo motivo, è importante individuare i contesti in cui questa necessità possa essere messa in atto. Si tratta di un elemento piuttosto complesso, soprattutto per chi vive negli ambienti urbani, oppure per chi ancora non ha strutturato un rapporto di fiducia sufficiente per togliere il guinzaglio.

Il consiglio, però, è quello di impegnarsi per migliorare questo aspetto della relazione e, se necessario, di parlarne anche con un educatore cinofilo, perché la libertà è un obiettivo ambizioso, ma di grande importanza per la convivenza.

La calma

Uno degli aspetti più importanti per quanto riguarda il benessere del cane è il fatto che sappia trovare la calma. Tirare al guinzaglio, infatti, potrebbe anche essere un campanello d'allarme che ci avvisa del fatto che il cane vive in un costante stato di agitazione.

Se siete convinti che la causa del comportamento sia questa, potete provare a sedervi su una panchina, di tanto in tanto, durante le passeggiate, e lasciargli sgranocchiare un masticativo, oppure fargli qualche coccola rilassante con lentezza e pacatezza.

Potreste essere proprio voi, in questo modo, a trasmettergli la tranquillità di cui ha bisogno. Soprattutto le prime volte, scegliete ambienti poco frequentati, che il cane conosce bene e dove non ci siano troppi odori che lo distraggano. Con il passare del tempo potrebbe associare la passeggiata anche ai momenti di calma, oltre che all'euforia.

La lunghina

La lunghina è, di fatto, un guinzaglio più lungo rispetto agli altri, che può arrivare a 10, 15 o addirittura 20 metri. Questo strumento può aiutare alcuni pet mate e soprattutto coloro i quali vivono insieme ai cani da caccia, i quali sentono il bisogno di prendere le distanze ed uscire dal sentiero quando si trovano negli ambienti naturali.

La lunghina può aiutare anche nel primo periodo dopo l'adozione, in particolare per i cani che si sentono a disagio con il guinzaglio più corto. In questo caso può essere vista anche come una strategia temporanea, che potrà essere dismessa quando il cane comincerà a sentirsi meglio.

Va però usata con attenzione e il cane va sempre osservato, perché se dovesse partire improvvisamente di corsa, potrebbe tirare un forte strattone.

Aumentare le passeggiate

La scarsità di opportunità di vedere il mondo è uno dei fattori che porta i cani a tirare con maggiore frequenza. È quindi bene chiedersi se, durante le giornate insieme, si esce a sufficienza in passeggiata. Questo fattore riguarda soprattutto i cani costretti a trascorrere la propria vita in giardino e a condividere con gli umani solo di tanto in tanto una sporadica passeggiata.

Il modo migliore per saper vivere la passeggiata insieme in serenità, infatti, è essere abituati a farlo. Se si inizierà ad uscire insieme con maggiore frequenza le cose forse cambieranno. I progressi non avverranno da un giorno all'altro e servirà dedizione, ascolto reciproco e impegno, ma con il passare del tempo, il guinzaglio tirato potrebbe diventare solo un ricordo e a beneficiarne sarete tutti voi e la relazione che vi unisce.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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