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6 Aprile 2022
17:14

Meglio il collare o la pettorina?

La pettorina lascia una maggiore libertà di movimento ed è per questo da preferire al collare, che può provocare dolore e aumentare la possibilità di conflitti tra i cani. Eppure, in alcuni casi è preferibile il collare. Vediamo quali sono i vantaggi e gli svantaggi di entrambi gli strumenti.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Il collare e la pettorina sono oggetti fondamentali per la passeggiata con il cane e la decisione che porta il pet mate a prediligere l'uno piuttosto che l'altro è spesso dettata dal caso, dai consigli ricevuti in fase di acquisto, oppure semplicemente dalle abitudini.

Questo argomento, in realtà, è ancora molto dibattuto nel settore della cinofilia, apre di frequente profondi dibattiti ed è soggetto a polarizzazioni di pensiero. In linea generale, soprattutto chi si dedica all'addestramento, spesso preferisce il collare. Chi invece ha un approccio educativo, nella maggior parte dei casi predilige, quando possibile, la pettorina.

In linea di massima, possiamo dire che effettivamente la pettorina ha alcuni vantaggi che la rendono più adatta ad una grande maggioranza degli individui, mentre il collare rischia di creare dolore e aumentare la possibilità di conflitti tra i cani. Eppure non mancano, effettivamente, le condizioni che rendono invece preferibile l'utilizzo del collare.

Vediamo quali sono i vantaggi e gli svantaggi di entrambi gli strumenti e quali variabili possono determinare la scelta dell'uno o dell'altro.

Qual è il tipo di pettorina migliore?

Innanzitutto bisogna sapere che esistono diversi modelli di pettorina. Ognuno di essi distribuisce il peso in maniera diversa sul corpo del cane.

Quella che permette una libertà di movimento maggiore, correlata ad una distribuzione molto diffusa del peso, si chiama "pettorina ad H" ed è la preferita nell'ambito dell'educazione cinofila. Sono due circonferenze di stoffa, più o meno spessa, tenute insieme da due cinghie. Una circonferenza poggia sulla schiena del cane, mentre l'altra sul petto, lasciando il collo completamente libero e senza costrizioni.

Una variante altrettanto valida è la cosiddetta pettorina norvegese, che è invece composta da due fasce che si uniscono tra loro in un angolo retto che circonda il torace e il petto del cane, garantendo una vestizione pratica, ma minore mobilità.

Vi è infine un ultimo modello, detto scapolare, il quale durante la vestizione impone al pet mate di alzare, spesso con la forza, le zampe del cane e, inoltre, può creare problemi alle articolazioni della spalla.

Quando si decide di utilizzare la pettorina non ci si può quindi adattare alla prima che si trova in negozio, ma bisogna invece optare per quella più adatta alla morfologia e alle preferenze del vostro cane. Ricordate che, mentre il modello ad H e quello norvegese possono essere adatti a quasi tutti, la pettorina scapolare, invece, è quella che crea più difficoltà.

Vantaggi e svantaggi della pettorina

In ogni caso, uno dei vantaggi più importanti della pettorina è la libertà di movimento che offre, in grado di ridurre le incomprensioni nella comunicazione con i suoi simili. I cani, infatti, sono molto attenti alla comunicazione non verbale e, soprattutto se lo strumento è abbinato ad un utilizzo corretto del guinzaglio, che viene tenuto morbido, la mancanza di rigidità può ridurre gli incontri vissuti in maniera negativa.

Un altro fattore importante che rende la pettorina adatta alla maggior parte dei cani, è il fatto che la trazione, come abbiamo visto, è diffusa su diverse parti del corpo e non affatica quindi, un'unica zona. Le zone interessate sono soprattutto quelle delle spalle, del petto e del ventre, mentre in nessun caso, la pettorina fa pressione sul collo e, quindi, sulla respirazione.

Ci sono però alcune tipologie di cani per cui questo strumento potrebbe non essere adatto e, se utilizzata in alcune specifiche situazioni, potrebbe essere addirittura pericoloso.

Soprattutto i soggetti che non gradiscono il contatto, infatti, potrebbero vivere con fastidio il momento della vestizione. La pettorina richiede a chi la fa indossare, di toccargli i fianchi e, soprattutto per i cani che hanno avuto esperienze negative con l'uomo, vivono in canile, oppure non hanno mai visto questo strumento, potrebbe essere più complesso affrontare la manipolazione, almeno nelle prime fasi.

Tra i vari modelli in circolazione, quello norvegese è forse il più facile da indossare, perché generalmente richiede di chiudere una sola cinghia. D'altro canto, però, ha una diffusione della trazione leggermente ridotta rispetto a quella ad H.

Non dimenticate, però, che si può scegliere l'utilizzo di un modello durante la fase iniziale, per poi passare ad una pettorina ad H nel momento opportuno.

Alcuni cani, soprattutto quelli particolarmente spaventati, potrebbero tentare di liberarsi dalla pettorina e riuscire a toglierla durante la passeggiata, mettendo in difficoltà voi e in pericolo sé stessi.

In questo caso è ovviamente opportuno rivolgersi ad un istruttore cinofilo che sappia guidarvi nella soluzione dei problemi alla base di questo disagio e non dimenticate, inoltre, che sul mercato esistono anche alcuni modelli di pettorina cosiddetti "anti fuga", i quali possono tornare utili durante il percorso.

Vantaggi e svantaggi del collare

Il collare ha uno importante svantaggio che nella maggior parte dei casi lo rende meno valido rispetto alla pettorina. Questo oggetto, infatti, fa in modo che in qualunque situazione il guinzaglio sia teso, la trazione si concentri unicamente sul collo e sulla trachea.

Questo fattore, oltre a poter complicare la respirazione del cane, a lungo andare potrebbe favorire anche l'insorgere di problematiche più gravi. Un ulteriore fattore che complica la vita dei cani con il collare, è la postura che assumono nel momento in cui provano ad avvicinarsi ad un proprio simile, soprattutto se facendolo mettono in tensione il guinzaglio e di conseguenza anche sé stessi.

In questo momento, il cane tenderà ad alzare la testa e aprire il petto, assumendo involontariamente una postura più assertiva di quanto vorrebbe e rischiando, quindi, di venire frainteso da chi si trova di fronte, generando così un conflitto.

D'altra parte però, questo semplice lembo di stoffa, può tornare utile nei casi in cui i cani, soprattutto se vivono in canile, non si lascino facilmente toccare. Il collare, infatti, può essere tenuto durante tutto l'arco della giornata senza dover affrontare il momento della vestizione, e ciò che ne comporta, più volte al giorno.

Ovviamente, in questo ambito abbiamo fatto riferimento solo al collare fisso, perché il cosiddetto collare a strozzo viene sempre più spesso utilizzato solo da chi sceglie di interagire con il cane attraverso metodi legati al dolore e alla paura.

In Italia l'utilizzo di questo strumento è stato anche vietato da alcune amministrazioni locali e l'argomento merita indubbiamente di essere trattato in maniera approfondita, ma in questo caso ci limitiamo a sottolineare che esistono alcune eccezioni, di cui si occupano soprattutto gli istruttori cinofili, per le quali la scelta del collare a strozzo non è da escludere a priori. Generalmente, però, non si tratta di cani che vivono una vita serena in famiglia, ma di individui che manifestano problematiche gravi e necessitano dell'intervento di un esperto che si occupi di proporre un vero e proprio percorso di recupero comportamentale.

Alla luce di ciò che abbiamo visto riguardo il collare e la pettorina, quindi, possiamo dire che il modo migliore per affrontare questa importante scelta è quello di individuare, innanzitutto, il modello più adatto per il vostro cane nello specifico, senza però dimenticare di abbinare all'utilizzo dello strumento adeguato una comunicazione attiva da parte vostra, in modo da rendere il guinzaglio e la pettorina semplici cinture di sicurezza su cui fare affidamento per rispettare la legge ed evitare i rischi.

Indicare al cane la direzione che si sta per prendere, evitare di trascinarlo, prestare attenzione alle sue necessità e assicurargli anche momenti di libertà dal guinzaglio, sono invece alcuni dei fattori che faranno in modo che la passeggiata sia davvero serena, a prescindere dall'oggetto che il cane indossa.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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