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18 Aprile 2024
17:56

Come insegnare al cane a camminare senza guinzaglio

Insegnare al cane a camminare senza guinzaglio non è un compito semplice, né da prendere alla leggera. Richiede tempo, pazienza e una grossa dose di fiducia e autocontrollo. Il momento migliore per cominciare è quando è cucciolo, poi bisogna precedere per gradi.

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Concedere al nostro cane momenti di esplorazione e camminate in libertà e senza guinzaglio è un’esperienza che, oltre a essere gratificante sia per noi che per lui, è indispensabile per permettergli di esprimere tutti i suoi bisogni e le sue necessità. Muoversi in libertà contribuisce a rendere la sua vita davvero appagante, a migliorare il suo benessere fisico e mentale ma è anche un'opportunità unica per incrementare la relazione, l'autocontrollo e la fiducia reciproca.

Tuttavia, insegnare al cane a camminare senza guinzaglio non è un compito semplice né da prendere alla leggera. È un processo che richiede tempo, pazienza e una grossa dose di fiducia e autocontrollo reciproco. Bisogna essere consapevoli dei rischi, dei propri limiti e di quelli del nostro cane, ma anche del fatto che non esisterà mai controllo totale né una formula magica adatta per tutti i cani. Ogni cane è infatti un individuo unico, con la propria personalità, esperienza e motivazioni di razza.

Se alcuni cani possono imparare rapidamente e senza troppe difficoltà a camminare in sicurezza e senza guinzaglio, altri potrebbero richiedere più tempo e sforzi. E il caso, per esempio, dei cani da caccia con spiccate motivazioni perlustrativa e predatoria che potrebbero rendere più complesso il percorso per l'esplorazione sicura e in libertà. Anche questo esempio non è sempre valido per tutti gli individui, ovviamente, per cui è indispensabile utilizzare un approccio personalizzato alle esigenze specifiche del singolo cane e procedere in maniera graduale.

Il periodo migliore per cominciare è quando il cane è ancora cucciolo e maggiormente dipendente d’attaccamento col proprio umano di riferimento. Poi bisogna procedere per gradi, partendo dal guinzaglio e in un ambiente chiuso e controllato, investendo poi soprattutto nella fiducia e nella comunicazione chiara e coerente che permette di avere un canale comunicativo sempre aperto e comprensibile con il cane. In questo articolo esploreremo quindi alcuni consigli, esercizi e step che possono aiutarci a mantenere l'attenzione sulla relazione con il cane, a prevenire il suo allontanamento e a gestire situazioni impreviste.

Ricordando sempre di rispettare le leggi e di tenere il cane libero solo nei luoghi e nelle aree in cui è permesso farlo.

Abitualo fin da cucciolo

Il momento migliore per cominciare è quando è ancora cucciolo. In questa fase della crescita è nel pieno dell'attaccamento tipico dei mammiferi sociali che ha sperimentato prima attraverso il rapporto con la mamma  (attaccamento primario) e ora con l'umano di riferimento (attaccamento secondario). E' una fase importante in cui il cane costruisce quel canale comunicativo e sociale che durerà per tutta la vita con il proprio referente. Un cucciolo difficilmente si allontanerà troppo da noi perché, pur avendo la necessità di andare a esplorare il mondo, percepisce la sua vulnerabilità nel farlo e così resta costantemente in contatto con le sue figure di riferimento.

Con un cucciolo è anche più facile avere il controllo, per cui abbiate il coraggio, in ambiente chiaramente controllato e sicuro, di liberarlo senza troppe paure mantenendo però un contatto visivo costante con lui. Non facciamoci prendere dall'ansia: come vedremo un componente fondamentale in questo processo è riuscire ad avere il controllo sulle nostre emozioni senza trasferire, anche involontariamente, ansie, timori e insicurezze al cane.

Comincia dal guinzaglio

Per poter concedere al nostro cane di esplorare in totale libertà, dobbiamo essere sicuri di aver stabilito un canale di comunicazione chiaro già durante la passeggiata al guinzaglio. Se abbiamo stabilito buona intesa con lui e abbiamo il controllo su direzione, andatura, richiami e sapendo anche rispondere alle sue proposte, siamo già a un buon punto. Esercitiamoci sul richiamo e su segnali come "resta", "fermo", "torna", valutando attentamente anche se il cane durante la passeggiata "ci vede" e mostra attenzione e contatto visivo con noi.

In questa fase, è possibile esercitarsi anche con un lunghina e utilizzare (senza però abusare) di premi in cibo per fargli capire quali sono i comportamenti corretti e più apprezzati. Uno degli aspetti centrali, è il suo livello di eccitazione, l'arousal. Più sarà alto tanto più la "passeggiata" si trasformerà in una specie lotta come il tiro alla fune e sarà complicato riuscire a procedere. Se però il cane non tira al guinzaglio, resta al nostro fianco e si ferma o torna indietro quando lo richiamiamo, siamo già a un buon punto e possiamo procedere con gli step successivi.

Scegli un luogo sicuro e controllato

Per abituare il cane a muoversi senza guinzaglio e in libertà è importante cominciare da un luogo sicuro, chiuso e senza rischi e soprattutto altre persone, animali e altri stimoli. Che sia un giardino o un terreno privato, in un posto del genere possiamo avere maggiore controllo su noi stessi e sul cane, azzerando o quasi i rischi. Fondamentale – e questa regola vale sempre – sganciare il guinzaglio solo quando il livello di eccitazione del cane è basso, altrimenti il rischio che parta come un razzo e senza controllo aumenta vertiginosamente. Se il cane non fugge via, premiamolo.

Una volta fatto, è importante che non lo richiamiate in continuazione ma che anzi lasciate che si muova il più possibile e si allontani esplorando in autonomia. Camminate percorrendo una direzione senza esitazione, non giratevi troppo a guardare cosa fa e vedrete che il vostro cane, anche senza essere richiamato, vi raggiungerà il più delle volte di sua iniziativa. Solo dopo che il cane sarà tornato da voi spontaneamente o a seguito di un richiamo, potrete dargli dei premi alimentari per gratificarlo dell'azione di ricongiungimento.

Cercate, però, di abbandonare questa pratica il prima possibile, poiché è soprattutto sulla fiducia, l'autocontrollo e la gratificazione sociale che si dovrà basare l'esplorazione in libertà, come del resto qualsiasi altra attività da fare insieme.

Lavora sull'ansia, ma non la sua

Se decidiamo di sganciare il guinzaglio è indispensabile mantenere la calma, non cedere nella paura e fidarsi del cane. I cani sono maestri nel leggere e percepire le nostre emozioni e sono anche animali estremamente empatici che si lasciano contagiare dal nostro stato d'animo. Se abbiamo paura di lasciarlo libero, se siamo troppo apprensivi e se continuiamo a richiamarlo in continuazione con tono di voce agitato, il cane lo percepirà e sarà più difficile per lui anche mantenere l'autocontrollo e uno stato rilassato.

Soprattutto all'inizio, dobbiamo fidarci di lui lasciandogli modo, tempo e spazio di vivere in autonomia la sua libertà, evitando di stargli sempre dietro e di mostrare agitazione. Gradualmente, anche voi vi abituerete così ad acquisire sempre maggiore sicurezza nel lasciare libero il cane, favorendo sempre più un rapporto di fiducia reciproca che vi farà diventare sempre più il punto di riferimento sociale del vostro cane.

Lavora su richiami e segnali vocali

È fondamentale che il cane sia in grado di riconoscere e rispondere ai richiami come un fischio, il suo nome o comandi come "Vieni", "Resta", "Fermo", e "Dietro", quando vogliamo frapporci tra lui e il percorso da fare insieme. Questi segnali costituiscono il fondamento per mantenere il controllo e assicurare una passeggiata sicura e piacevole senza guinzaglio. Prima di esercitarsi in libertà, è consigliabile fare pratica quando è ancora al guinzaglio e facendosi aiutare da una lunghina, garantendo così che comprenda e risponda correttamente.

È essenziale mantenere coerenza nel nostro comportamento associato a questi comandi, poiché se il cane non riconosce o risponde ai richiami, sarà più difficile mantenere il canale comunicativo durante le passeggiate senza guinzaglio. Inizialmente, possiamo aiutarci anche con premi in cibo quando risponde o mostra attenzione e contatto visivo con noi, ma come già detto non bisogna abusarne, per non trasformare la comunicazione in un "ricatto". Non bisogna esagerare nemmeno con l'utilizzo stesso dei richiami che se troppo frequenti e ripetuti possono tramettere anche ansia e frustrazione al cane.

Concediamogli di allontanarsi gradualmente sempre più, esercitandoci con il richiamo per farlo tornare da noi. Facciamogli capire quando si è allontanato troppo, stabilendo confini immaginari chiari e coerenti che permettono al cane di muoversi con maggiore sicurezza e tranquillità quando non vengono superati. Se scappa e non risponde anche in situazioni di bassa eccitazione e assenza di stimoli, allora non siamo pronti e bisogna esercitarsi di più.

Crea "diversivi" e attività da fare insieme

È altrettanto importante sfruttare i momenti di libertà del cane per fare diverse attività insieme, tenendo conto chiaramente delle sue motivazioni e delle sue preferenze. Per esempio, se ama giocare con un bastoncino o una pallina può essere un'ottima opportunità per coinvolgerlo in attività che ama e che catturano, in caso di necessità, la sua attenzione. Questo permette non solo di mantenere alta la sua concentrazione, ma può servire anche come escamotage per distrarlo in caso di necessità.

Così facendo, lo incoraggeremo inoltre a restare al nostro fianco se necessario, magari "attirandolo" con la pallina, il legnetto o l'oggetto che più gli piace. Queste attività non solo rafforzano il legame tra noi e il cane, ma contribuiranno a soddisfare sia i suoi bisogni fisici che quelli emotivi, rendendo più piacevole, appagante (e quindi controllabile) il momento di libertà.

Impara a conoscere e ad anticipare il tuo cane

Conoscere a fondo la personalità, le preferenze e i limiti del proprio cane è fondamentale per poter leggere i suoi segnali e anticipare situazioni rischiose quando lo teniamo senza guinzaglio. È importante essere consapevoli di ciò che gli piace o lo spaventa, di cosa lo attira e cosa invece può farlo reagire in modo imprevedibile o lo mette a disagio. Solo attraverso questa conoscenza approfondita possiamo essere in grado di anticipare le sue mosse e ridurre il rischio di incidenti o imprevisti che coinvolgono altre persone o animali quando lo sganciamo dal guinzaglio.

Questo ci consente di garantire la sua sicurezza e quella degli altri, creando un ambiente privo di tensioni che facilità la fiducia e l'armonia. Se vogliamo rendere davvero piacevoli i momenti di libertà, dobbiamo essere estremamente consapevoli di quando, se e come farlo, rispettando in primis il nostro cane ma anche gli altri che sono intorno a noi: umani, cane e altri animali, così come le leggi e i regolamenti che permettono di farlo. Chiaramente, non esisterà mai una situazione ideale per farlo e che garantirà la sicurezza al 100%, ma possiamo e dobbiamo provare a ridurre e prevenire i rischi.

In conclusione, occorre ribadire ancora una volta che non esistono due cani tra loro identici e che ciò che funziona o ha funzionato per uno di loro non necessariamente andrà bene anche per un altro. Se perciò siamo alle prime armi, non abbiamo esperienza e non siamo completamente sicuri di noi stessi e del nostro cane, rivolgiamo a professionisti del settore come educatori e istruttori cinofili, che sapranno individuare il percorso più adatto, sicuro e funzionale da seguire insieme al nostro cane.

C'è un unico presupposto che dovrà però essere le fondamenta di tutto: la fiducia. Date fiducia al vostro cane e potete starne certi che verrete ripagati.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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