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10 Febbraio 2023
12:53

Come funziona il mantrailing, l’attività di ricerca che fa affidamento sull’olfatto del cane

Il mantrailing è una disciplina cinofila che fa affidamento sull'olfatto del cane per rintracciare persone scomparse o dispersi. Può essere utilizzato dalle unità cinofile delle forze dell'ordine in situazioni di emergenza, ma anche come attività ludica da svolgere con il proprio cane nel tempo libero.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Il mantrailing è una disciplina cinofila che consiste nell'utilizzo dell'olfatto del cane per rintracciare persone nascoste o dispersi. Il termine deriva dalla combinazione delle parole "man" (uomo), e "trailing", che significa "seguire una traccia".

Con l'aiuto di un educatore cinofilo, il cane viene abituato a seguire l'odore della persona nascosta a partire dalla presentazione di un oggetto che abbia il suo odore, oppure seguendo la pista lasciata dal suo passaggio nell'ultimo luogo in cui l'ha vista.

Soprattutto all'inizio, quando il cane non è ancora esperto, l'attività viene svolta con l'ausilio di lunghine di 10 o più metri, in modo che possa spaziare nell'ambiente liberamente durante il percorso, mentre il pet mate segue la sua direzione e, in caso di necessità, gli dà indicazioni.

Si tratta di una disciplina che può essere utilizzata anche dalle unità cinofile delle forze dell'ordine nell'ambito della ricerca dispersi e, infatti, un tempo veniva sfruttata per individuare la posizione dei carcerati evasi. Al giorno d'oggi, però, si sta diffondendo sempre di più anche come attività ludica da svolgere insieme al proprio cane nell'ottica di appagare le sue necessità etologiche e trascorrere del tempo insieme all'aria aperta.

Come funziona il mantrailing

Il mantrailing consiste nel far trovare al cane una persona scomparsa seguendone le tracce olfattive lasciate dal suo passaggio. Per farlo il cane viene abituato a selezionare un odore specifico ignorando gli altri odori sul percorso. Le prime volte sarà necessario semplificare molto il compito, svolgendo magari l'attività in un luogo che non disponga di troppi odori, oppure senza la presenza di altre persone.

Quando il cane trova la persona dispersa, la segnala al conduttore attraverso diverse azioni, come ad esempio abbaiando, annusando o correndo.

Vi è, però, una differenza sostanziale tra il mantrailing sviluppato in maniera professionale per la ricerca e l'attività ludica di mantrailing sportivo. Nel primo caso, infatti, è richiesto un vero e proprio addestramento, svolto in maniera rigorosa e con un'alta specializzazione non solo per il cane, ma anche da parte del conduttore umano.

Il mantrailing sportivo (o ludico), invece, è un'attività che viene effettuata per divertimento da parte dei pet mate in compagnia dei propri cani. Come molte altre attività "lavorative", infatti, può essere svolta anche a livello ludico, purché rispetti e tuteli la naturale propensione del soggetto.

Inoltre, è indispensabile ricordare che, affinché il cane sviluppi una personalità equilibrata, in particolare durante la fase evolutiva della sua vita, è bene proporre attività diversificate tra loro e non concentrarsi solo su una disciplina specifica. Così facendo si evita il rischio di potenziare eccessivamente alcune motivazioni, come ad esempio quelle legate alla ricerca o alla perlustrazione degli ambienti. Un soggetto equilibrato, infatti, non ha ossessioni, ma riconosce i contesti in cui sfruttare una determinata abilità e sa anche quando dedicarsi ad altro.

Nel caso in cui il vostro cane sia già abituato e, in accordo con l'educatore cinofilo che tiene le lezioni, pensiate di poter svolgere questo gioco senza l'ausilio della lunghina, prendete in considerazione l'idea di munirvi di un dispositivo GPS. Sul mercato ne esistono di moltissimi tipi che permettono di individuare la posizione del cane a distanza attraverso il cellulare o grazie ad appositi dispositivi.

Quando è utile il mantrailing?

Questa disciplina è utile soprattutto per le unità cinofile delle forze dell'ordine che fanno affidamento sull'olfatto del cane per rintracciare le persone, ma anche il mantrailing sportivo può avere numerose utilità che si rispecchiano sulla relazione tra il cane e il suo pet mate.

In primo luogo si tratta di un passatempo che fa in modo che la coppia trascorra del tempo insieme all'aria aperta, favorendo quindi la relazione che li unisce e svolgendo un'attività davvero in linea con l'etologia del cane. Inoltre, questo tipo di esperienza porta gli esseri umani a fare affidamento sul suo talento olfattivo, portando il cane a sentirsi riconosciuto per la sua abilità e, quasi sicuramente, ad averne un beneficio sarà anche la sua autostima. Per questo motivo è particolarmente indicato per i cani da caccia che si sentono un po' insicuri, oppure per i soggetti che hanno il forte desiderio di cercare, perlustrare ed esplorare e, nella vita di tutti giorni non ne hanno l'opportunità.

Non bisogna pensare, però, che si tratti di un'attività adatta solo ai Beagle o ai Bloodhound, ovvero i fuoriclasse delle piste olfattive. Anche alcuni cani da pastore, infatti, possono rivelarsi appassionati di mantrailing. A favorirli sono spesso la motivazione affiliativa e quella collaborativa, grazie alle quali svolgono con piacere i compiti affidati dal pet mate.

A prescindere dalla razza di appartenenza o dal mix di razze di qualsiasi meticcio, non bisogna farsi condizionare dalla convinzione che solo alcuni cani possano partecipare a queste attività. Non è solo la genetica, infatti, a determinare se il mantrailing piacerà o meno a un soggetto. A condizionarlo sono anche i suoi interessi personali, la relazione con il suo umano e la piacevolezza stessa degli appuntamenti.

Se pensate, quindi, che questa attività possa divertirvi, cercate un'opportunità nella vostra zona, chiedete all'educatore cinofilo qualche consiglio e, soprattutto, ricordatevi di affrontare l'avventura come un gioco che diverte entrambi e non come un obbligo, altrimenti potrebbe avere addirittura il risultato opposto a quello desiderato sulla relazione che vi unisce.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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