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22 Gennaio 2024
13:33

La motivazione di ricerca

La motivazione di ricerca è il bisogno e il desiderio di scovare e cercare oggetti e persone. Il piacere non è rappresentato dall'individuazione del target, ma dall'azione stessa del cercare.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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La motivazione di ricerca è il bisogno e il desiderio di andare a cercare qualcosa di interessante. L'obiettivo di chi ama cercare non è quello di ottenere il premio nascosto, ma si cela invece nel piacere stesso che si prova effettuando le azioni di screening dell'ambiente, di analisi e di investigazione approfondita per individuare qualcosa.

Non va confusa con la motivazione perlustrativa (che riguarda la mappatura del territorio) e con quella esplorativa (il piacere nell'analizzare i minimi dettagli di un oggetto o un ente). Entrambi questi interessi fungono invece da supporto nella ricerca.

Come le altre motivazioni, rappresenta un desiderio e un bisogno innato della specie, che si può manifestare in ogni soggetto con frequenze e volumi diversi. Ciò dipende sia dalla genetica della razza (o del mix di razze) a cui appartiene il singolo cane, ma anche dalle effettive opportunità che ha avuto di esprimerla e metterla in atto durante la vita.

Come riconoscere la motivazione di ricerca

Il cane che ha una spiccata motivazione di ricerca si diverte incredibilmente nel mettere il muso a terra e seguire una pista olfattiva. Non tutti i cani dotati di questa spinta, però, utilizzano prevalentemente l'olfatto. La ricerca, infatti, può avvenire anche con la vista, o con il tatto.

Molti abbinano queste sensorialità e le utilizzano tutte insieme, muovendosi più o meno freneticamente e totalmente concentrati sullo scovare qualcosa o qualcuno.

Si tratta di cani che amano muoversi, correre, saltare gli ostacoli e sfruttano quindi la motivazione cinestesica per andare a cercare ciò che è nascosto. Quando ne hanno l'opportunità, sembrano agitarsi e tendono ad innalzare il proprio livello di attivazione emozionale (arousal), che li porta spesso muoversi molto velocemente.

La velocità però, non è un prerequisito indispensabile perché vi sono anche alcuni cani che tendono a cercare con molta flemma, esplorando ogni dettaglio con cura, prendendosi tutto il tempo necessario per verificare ogni centimetro quadrato. Questo accade quando la motivazione di ricerca viene messa in pratica da cani come i Bassethound o i Bloodhound che oltre ad essere degli ottimi cercatori sono anche dei pacati e riflessivi esploratori che, spesso ma non sempre, compiono le azioni lentamente.

I cani esperti nella ricerca

I cani esperti di ricerca sono soprattutto le razze (e i mix di razze) di cani da caccia. I primi sono i cani da cerca, come il Cocker Spaniel Inglese o lo Springer Spaniel Inglese, i quali sono stati selezionati dall'uomo per accompagnare i cacciatori nella caccia ai volatili. Durante le battute, si occupano di individuare la preda, la inseguono silenziosamente e poi la fanno alzare in volo per fare in modo che i cacciatori la possano abbattere.

Una storia simile riguarda anche i retriever, come i Labrador e i Golden Retriever i quali, nella caccia, hanno il ruolo del recupero della preda abbattuta che va ovviamente cercata prima di essere riportata agli umani.

Vi sono poi i segugi, selezionati appositamente per andare a cercare la preda al posto nostro e avvisarci del luogo in cui si trova. Questi cani lavorano spesso in muta e li si riconosce perché abbinano alla motivazione di ricerca anche quella comunicativa che li porta ad abbaiare sonoramente per farsi sentire anche da lontano. I più noti sono i Beagle, ma vi sono anche alcune razze italiane, come i Segugi Italiani e i Segugi Maremmani.

Anche i grandi ed eleganti levrieri sono talentuosi in questa motivazione e i più noti tra loro sono i Greyhound, i Galgo e i Levrieri Afgani, che purtroppo vengono troppo spesso adottati unicamente per il loro aspetto unico e regale.

Nella loro mente

I cani che amano cercare considerano l'ambiente come un'enorme opportunità per divertirsi. Spesso questa motivazione è abbinata anche al piacere per la perlustrazione (mappare il territorio) e per l'esplorazione (analizzare nel dettaglio un oggetto).

Amano scovare e trovare oggetti e persone nascoste, quindi si divertono a condividere la propria vita con le persone che offrono loro questa opportunità.

Sono spesso cani che amano muoversi, indipendentemente dalle difficoltà che presenta il sentiero e sanno concentrarsi profondamente sui dettagli olfattivi e visivi, fino a dare l'impressione di essere completamente assorbiti dal proprio compito. Talvolta quindi non ascoltano i richiami, non sentono i suoni, dimenticano i pericoli che in altre situazioni sanno perfettamente riconoscere.

Usano la vista, l'olfatto e anche il tatto per trovare ciò che stanno cercando. Sono mossi da profonda curiosità e se il pet mate riuscirà a intuire e comprendere a fondo questo talento, diverrà uno dei perni più importanti della relazione. Aiutando il cane a cercare e curiosare in giro, si può infatti favorire la motivazione collaborativa, uno degli ingredienti più importanti del rapporto tra uomo e cane.

Gli appassionati di ricerca sono cani che talvolta sembrano stralunati, ma in realtà sono tutt'altro che sciocchi: semplicemente hanno passioni e desideri che noi umani forse fatichiamo a capire.

Ovviamente vivere con un cane che ama cercare (e in alcune situazioni per farlo, si allontana anche molto dal pet mate) può rappresentare una difficoltà ed è quindi importante strutturare da subito una relazione basata sulla fiducia, senza illudersi che possa trascorrere tutta la vita al guinzaglio: un cane che ama cercare e non ne ha l'opportunità, è un cane davvero triste.

Come giocare con la motivazione di ricerca

La motivazione di ricerca è un'abilità straordinaria, supportata da un mondo sensoriale diverso dal nostro. Il cane, infatti, ha un olfatto estremamente più potente rispetto agli esseri umani e, in particolare al crepuscolo, può notare movimenti che noi non vediamo.

Accompagnare il cane alla ricerca di oggetti nell'ambiente (va bene anche lo spazio domestico: non serve un bosco intero per divertirsi), organizzando giochi olfattivi e nascondini in cui la famiglia si accorda a turno per chi accompagna il cane e chi va a nascondersi, sono attività ideali per abbinare la motivazione di ricerca a quella affiliativa e collaborativa. 

Ci sono inoltre corsi di mantrailing, che consistono nella ricerca di persone nascoste. Queste attività organizzate permettono al cane di mettersi in gioco attivamente e di incontrare i suoi simili che svolgono attività di questo tipo, favorendo tra le altre cose, anche le abilità sociali.

Se il cane è proprio un esperto di ricerca e si vuole aiutare la comunità, si può pensare di iscriversi anche a squadre di soccorso che operino per la ricerca di dispersi o di vittime in seguito alle catastrofi. In questo caso, però il passatempo diventa quasi una professione, che in futuro occuperà gran parte del proprio tempo libero.

Come ogni altra motivazione anche quella di ricerca deve essere equilibrata con le altre e non deve diventare un'ossessione: un cane felice è un cane che ha a disposizione quanti più interessi e talenti diversi per interfacciarsi con il mondo. Potete quindi pensare di giocare anche con la motivazione sillegica (facendovi portare un gioco), oppure con quella competitiva, tirando ognuno un estremo di una treccia.

Infine, ricordate che le motivazioni non possono venire soffocate e, se fanno parte della personalità di un cane, è bene riconoscerle e offrirgli le opportunità per metterle in atto. Un cane che ama cercare e non ha mai occasione di farlo, rischia di sentirsi frustrato e finire per vivere un forte disagio, che si manifesterà nella vita di tutti i giorni, portandolo ad essere più irritabile, più disinteressato o a cercare di allontanarsi dalla famiglia non appena ne ha l'opportunità, proprio per vivere questa motivazione a modo suo.

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Conoscere e riconoscere le motivazioni è fondamentale sia quando si vive già con un cane, sia se si è alla ricerca di un individuo ad adottare. Sia i cani di razza che i meticci possono avere una personalità misteriosa, e la conoscenza di queste spinte innate aiuta a stabilire una relazione profonda con il proprio animale e a prevedere quali saranno i suoi comportamenti.

Sebbene si tratti di desideri e bisogni innati, l'uomo ha portato nei secoli, attraverso la selezione delle razze ad avere cani più o meno talentuosi in diverse azioni. I cani da caccia, ad esempio, presentano un'ottima capacità perlustrativa e una marcata motivazione predatoria, mentre i cani da protezione delle greggi sviluppano maggiormente la motivazione protettiva e territoriale. Tuttavia, ciò che realmente soddisfa un cane è l'equilibrio motivazionale, che consiste nella capacità di attingere a una vasta gamma di interessi e passioni per interagire con il mondo e evitare la frustrazione.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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