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scheda razza
12 Marzo 2022
12:00

Il Levriero Afgano, elegante corridore del deserto

  • Origine: Afghanistan
  • Standard: gruppo 10: Levrieri, Sezione 1: Levrieri a pelo lungo o frangiato
  • Taglia: grande
  • Altezza: 65-68 cm. per le femmine, 68-74 cm. per i maschi
  • Peso: 30-32 kg per le femmine, 30-35 Kg per i maschi
  • Pelo: lungo e molto fine di diversi colori come biondo oro, nero e fulvo
  • Vita media: 12-14 anni
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Il Levriero Afgano è un antico cane da caccia originario dell'Afghanistan. Un tempo correva con il favoloso mantello che si muoveva fluido nel vento dei deserti mediorientali ed era apprezzato dalle popolazioni locali soprattutto per la sua solida resistenza alla fatica e la sua ottima vista.

socialità

  • Rapporto con la famiglia umana3
  • Rapporto con altri umani1
  • Rapporto con altri cani1
  • Rapporto con altri animali in casa0

attività

  • Attività fisica3
  • Giocosità0
  • Ricerca1
  • Riporto0
  • Guardia1

adattabilità

  • Vita in città2
  • Adatto come primo cane1
  • Adattabilità ai viaggi1
  • Tolleranza alle temperature calde3
  • Tolleranza alle temperature fredde1

cure e salute

  • Cura del pelo3
  • Predisposizione alle malattie0
  • Attenzione all'alimentazione1

motivazioni

  • Epimeletica3
  • Affiliativa3
  • Comunicativa2
  • Et epimeletica0
  • Somestesica3
  • Sociale0
  • Protettiva3
  • Territoriale0
  • Possessiva3
  • Competitiva0
  • Perlustrativa3
  • Predatoria3
  • Sillegica0
  • Esplorativa3
  • Di ricerca3
  • Cinestesica3
  • Collaborativa0
Che cosa sono le motivazioni?Scopri tutti i desideri e i bisogni dei cani

Nei primi anni del 900 però, i primi Tazi, come venivano chiamati i Levrieri Afgani in Medioriente, raggiunsero l’Europa insieme ad alcuni soldati inglesi che, tornando dalle guerre in Asia centrale, decisero di portarli con sé.

L’aspetto così esotico e raffinato, ma soprattutto la loro andatura leggera ed elegante, costringevano le persone che lo incontravano a voltarsi per seguirne i movimenti quasi ipnotici.

A partire da quel preciso momento storico, i Levrieri Afgani divennero sempre più famosi ed apprezzati in occidente e oggi, infatti, non sono più considerati cani di origine unicamente mediorientale, ma in un certo senso anche inglesi “per adozione”.

Il ruolo che hanno assunto in Europa e in America è però decisamente diverso da quello che ricoprivano oltre il Caucaso. Soprattutto negli ultimi decenni infatti, molte famiglie hanno scelto di vivere con questo levriero unicamente per questioni estetiche, con l’obiettivo di partecipare alle mostre e alle competizioni di bellezza, sottovalutando però i suoi desideri, che sono ancora quelli del cacciatore serio e distaccato che era un tempo.

Il Levriero Afgano infatti, non ha certo dimenticato il suo passato nel deserto, quando rincorreva le gazzelle e, solo dopo grandi fatiche, poteva sentirsi appagato.

Non stupitevi quindi se vi da l’impressione di essere stralunato e il suo sguardo profondo punta sempre lontano. Probabilmente sta pensando ai vecchi tempi, alle capre selvatiche che saltano da un sasso all’altro, alle dune polverose e alle radure infinite.

Origine

Afghanistan

Standard

N° 228/ 12.12.2011

Gruppo 10 Levrieri

Sezione 1 Levrieri a pelo lungo o frangiato

Aspetto

Si tratta di un levriero di taglia grande riconoscibile per il lungo mantello di tessitura molto fine e per la corporatura magra e slanciata. I colori più diffusi sono il biondo oro, il nero e il fulvo, ma ne esistono molte varietà.

Un maschio adulto può raggiungere i 68 – 74 centimetri e i 30/34 chilogrammi, mentre le femmine si fermano mediamente ai 65 – 68 centimetri e raramente e pesano mediamente 30/32 chilogrammi.

Motivazioni

Cinestesica, predatoria, perlustrativa, affiliativa, somestesica, possessiva, protettiva, epimeletica.

Amante di 

Correre e rincorrere, inseguire gli oggetti in movimento e raggiungerli. Avere spazio a disposizione e scoprirne ogni angolo. Il silenzio e la tranquillità di una casa dove sentirsi protetto dopo una giornata di corse.

Alimentazione, cura e mantenimento

Il pelo del Levriero Afgano cresce molto lentamente e raggiunge la lunghezza che lo contraddistingue solo verso i 4 anni di età.

Una particolarità di questa razza è che fa una sola muta nell’arco della vita, prima di diventare adulto.

Non è dotato di sotto pelo e ciò significa che non si tratta di una razza particolarmente adatta alle zone caratterizzate da basse temperature.

Origine e storia

Secondo la leggenda dell'Arca di Noé, due individui appartenenti a questa razza si sarebbero trovati a bordo della nave.

Non potremo mai sapere se ciò è accaduto davvero, ma questo ci basta per capire quanto siano antiche le origini del Levriero Afgano, i cui progenitori sono stati riconosciuti addirittura in alcuni graffiti risalenti al 2000 a.C. 

Secondo l’American Kennel Club, potrebbe addirittura trattarsi in assoluto della più antica razza di cani da caccia.

Fin dalle loro origini, nelle zone collinari situate nei territori che oggi appartengono all’Afghanistan, al Pakistan e all’India, questi grandi ed eleganti cani venivano selezionati dalle ricche famiglie nobili scegliendo gli individui con i caratteri più adatti alla caccia di leopardi e gazzelle, ovvero dotati del coraggio, la forza, l’ostinazione e la motivazione necessarie per l’inseguimento e la cattura delle prede.

Solo nei primi anni del 900, con il ritorno in Europa dei soldati inglesi che avevano combattuto le guerre in Medio Oriente, questo cane definito dai primi occidentali “aristocratico e dall’espressione lungimirante”, è divenuto famoso nel nostro continente.

Il primo standard di razza è arrivato nel 1925 e infine, dagli anni 30 del secolo scorso, il Levriero Afgano ha raggiunto anche gli Stati Uniti.

A partire da questo momento della sua storia, ha avuto inizio il destino del Levriero Afgano come cane da salotto dell’alta nobiltà occidentale e, in seguito, come campione di bellezza.

La selezione infatti ha favorito spesso l’attenzione verso le caratteristiche del mantello, esasperandone la lunghezza fino a renderne particolarmente complicata la cura.

Motivazioni (desideri e bisogni)

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Il Levriero Afgano è un atleta, ciò significa che per via della sua motivazione cinestesica ha un reale bisogno di fare movimento per sentirsi bene.

Per comprenderne la personalità, basti pensare che il suo nome originale è Tazi, un termine che nelle lingue locali significa “velocità e assalto”.

Dimenticatevi quindi l’immagine del levriero sdraiato sul divano a cui piace trascorrere il tempo senza fare nulla, perché questa routine sarebbe per lui un vero e proprio supplizio.

Inoltre non dimentichiamo che, come ogni levriero è stato selezionato per avere grandi doti nelle attività venatorie. Ciò significa che mantiene una forte vocazione per la perlustrazione e l’esplorazione degli ambienti e soprattutto ama inseguire gli oggetti e gli animali in movimento.

Questo particolare aspetto della sua personalità porta gli umani che scelgono di vivere con i levrieri ad assumersi una grande responsabilità, soprattutto quando si sceglie di togliere il guinzaglio.  Se sapete che il vostro cane ha l’abitudine di allontanarsi molto da voi, bisognerà infatti individuare ambienti adatti, dove avere la certezza che non possa inseguire prede e, pur uscendo dal vostro campo visivo, non interferirà con la sicurezza degli altri animali, delle persone o dei veicoli in transito sulle strade limitrofe.

Affrontare questo tipo di esperienze richiede molta fiducia nei suoi confronti e potrebbe essere quindi necessario intraprendere un percorso con un educatore cinofilo, il quale vi guiderà nella costruzione di un richiamo efficace, non sempre facile da ottenere.

Così scoprirete anche che attività svolgere per favorire l’autocontrollo del Levriero che, nelle complesse situazioni che fanno parte della vita insieme ai cani da caccia, tende ad essere impulsivo.

Potreste inoltre prendere in considerazione l’acquisto di un dispositivo GPS da attaccare alla pettorina, in modo da individuare la posizione del vostro cane a distanza.

In alcuni momenti potrebbe tornarvi utile l’utilizzo della lunghina, un apposito guinzaglio particolarmente lungo che permette al cane di perlustrare l’ambiente senza però allontanarsi troppo.

Ricordate però che il Levriero Afgano è un cane che caccia a vista, ciò significa che ha un vero e proprio talento nell’individuare il primo movimento di una lepre tra i fili d’erba. Prestate quindi particolare attenzione a non farvi strattonare.

Lasciamo ora da parte la questione delle motivazioni ed entriamo invece nella sfera delle emozioni. Il Levriero Afgano, infatti, è un cane dalla personalità estremamente sensibile che non ama i conflitti e cerca una famiglia in cui le relazioni si vivano nella massima serenità.

Questi cani sono dotati di una forte empatia con gli individui che appartengono al loro gruppo, pur mantenendo sempre un atteggiamento di apparente distacco anche nei comportamenti.

Il Levriero Afgano desidera che voi siate delicati, responsabili e affidabili, solo così si sentirà davvero tranquillo in vostra compagnia e vi riterrà all’altezza della sua.

Se gli chiedete qualcosa e lui non vi ascolta, non crediate che non stia capendo. Molto probabilmente sta fingendo di non sentire perché ritiene la vostra richiesta inopportuna.

Se i Levrieri Afgani vivono situazioni sgradevoli o si trovano in ambienti che non apprezzano, possono diventare diffidenti e prendere le distanze, rifiutando l’incontro, soprattutto con gli sconosciuti.

Nonostante ciò, generalmente non mostrano il proprio disagio in maniera plateale o manifestando comportamenti aggressivi. Questi cani, infatti, si intristiscono silenziosamente e, quando accade, il loro sguardo espressivo abbinato a quel ciuffo di pelo che sembra una frangetta anni 90, può davvero spezzare il cuore.

Aspetto fisico

Il Levriero Afgano è un cane di taglia grande, dall’aspetto elegante ma muscoloso.

La prima cosa che salta all’occhio di questa razza è certamente il mantello: estremamente lungo, fine e leggermente ondulato.

Questo particolare aspetto del Levriero Afgano è stato ulteriormente accentuato dagli allevatori inglesi che, a partire dai primi anni del 900 hanno favorito gli accoppiamenti tra individui con il mantello sempre più lungo.

Le femmine sono leggermente più piccole dei maschi e infatti raramente superano i 68 centimetri di altezza e i 30/32 chili di peso, mentre i maschi generalmente raggiungono e superano i 70 centimetri e pesano mediamente 32/34 chilogrammi.

Un’ulteriore particolarità del Levriero Afgano è legata ai suoi colori, i quali possono avere moltissime varianti dal bianco crema al nero.

Il muso è lungo e il tartufo generalmente è nero, ma negli individui dal mantello più chiaro può essere anche color fegato. A partire dalla fronte, il pelo forma due frange che partono in maniera simmetrica da sopra le orecchie.

Ha occhi generalmente scuri, ma alcuni individui possono anche averli gialli o ambrati. Le orecchie sono allungate e portate appiattite sui fianchi del cranio.

Il corpo è asciutto ma muscoloso a dimostrazione del suo naturale talento per la corsa.

Anche le zampe sono snelle e potenti e i piedi sono particolarmente lunghi e larghi, soprattutto per quanto riguarda le zampe anteriori.

La coda è fina e lunga, ha poche frange e verso l’estremità si arriccia in un anello. Generalmente viene portata rialzata.

Esiste una variante particolarmente rara di Levrieri Afgani, detta Oyster, la quale è caratterizzata da un candido mantello bianco che presenta sfumature dal color nocciola fino all’avorio, in particolare sulle orecchie.

Cura e salute

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Il Levriero Afgano è un cane dalla salute robusta e infatti può essere anche molto longevo.

Ciò nonostante, potrebbero soffrire di displasia dell’anca o alcune patologie oculari congenite, per questo motivo è importante affidarsi solo ad allevatori che abbiano a cuore il benessere e la salute degli individui e scelgano di selezionare solo cani privi di malattie geneticamente trasmissibili.

Per mantenere curato il mantello ed evitare che si sviluppi un eccesso di nodi potenzialmente fastidiosi per il cane, è importante abituarlo fin dai primi mesi alla spazzola e fare in modo che viva con piacere il contatto.

A questo riguardo è anche bene ricordare che questo cane non fa la muta e che il suo mantello funge da termoregolatore. Ciò significa che permette al cane di proteggersi sia dal caldo che dal freddo. Una toelettatura eccessiva può quindi causare sofferenze sia nei mesi più freddi che durante l’estate.

Per via della struttura ossea leggera, è importante evitare di sovraccaricare eccessivamente il corpo portando il Levriero Afgano ad essere in sovrappeso. A lungo andare infatti, potrebbe soffrire di problemi articolari.

Come ogni razza, anche il Levriero Afgano necessita di una dieta sana ed adeguata al tipo di attività svolta.

Cosa fare con un Levriero Afgano

Con un Levriero Afgano si entra in un altro mondo. Un universo in cui gli spazi diventano più ampi e i tempi si dilatano.

Cercate insieme ambienti pianeggianti che abbiano confini naturali impossibili da superare per il vostro cane, come ad esempio fiumi o pareti verticali, assicurandovi preventivamente che non vi siano pericoli per voi o per altre specie che potrebbero abitare la zona.

Individuare questi ambienti fa parte della perlustrazione e proprio questi momenti possono favorire la profondità della vostra relazione. Il Levriero Afgano vi reputerà sicuramente ottimi compagni di vita se gli assicurate regolarmente le avventure in ambienti nuovi e adatti a lui.

Nonostante il lungo naso, si tratta di cani che utilizzano più la vista rispetto all’olfatto quando cercano qualcosa, quindi non stupitevi se non si divertono a cercare i croccantini nell’erba. Loro preferiscono inseguire le cose in movimento.

Relazione e contesto ideale

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La sensibilità di cui sono dotati questi cani è davvero impressionante.

Per questo motivo è importante, prima di tutto, chiedersi se ci si sente adatti a prendersi cura di un cane che necessità di grande stabilità da parte della sua famiglia.

Il Levriero Afgano chiede ai suoi compagni umani di essere pazienti, affidabili, tranquilli e, soprattutto, gradisce le persone che non soffrono di manie di controllo o ansia. Le sue lunghe corse infatti, potrebbero portarlo lontano da voi e se questa idea vi terrorizza, meglio escludere l’idea di vivere con un levriero.

Allo stesso modo, può essere complicata la convivenza con animali appartenenti ad altre specie, come i gatti. Il suo desiderio di inseguirli potrebbe portare a conflitti spiacevoli, una vita tutt’altro che serena per i felini e grandi frustrazioni per il Levriero Afgano impossibilitato ad acciuffarli.

Questi cani, come spesso accade ai cani da caccia, tendono ad evitare il conflitto con i propri simili, ma ciò non significa siano socievoli. Anche in questo caso, i Levrieri Afgani danno talvolta l’idea di essere snob e sentirsi diversi dagli altri.

Non dimenticate inoltre che per i cani da caccia (soprattutto se non sono stati abituati fin da cuccioli alla convivenza) anche i bambini potrebbero risultare ottimi stimoli da inseguire. Prestate quindi particolare attenzione al rapporto che si instaura tra il vostro cane e i più piccoli della famiglia. Sorvegliate le loro interazioni e permettete al cane di allontanarsi se non gradisce il contatto.

Il Levriero Afgano infatti non è un cane che ama essere toccato in maniera maldestra. Ciò non significa che non gli piacciano le coccole, ma piuttosto che le apprezza soprattutto se a farle è qualcuno che sa come e dove accarezzarlo.

Gli spazi di cui ha bisogno sono davvero enormi, ciò significa che se vivete in un ambiente urbano o semi urbano, dovrete dedicare più tempo alla ricerca di luoghi adatti per lasciarlo correre libero nella natura.

Una giornata con un Levriero Afgano

Non avete mai trovato una cuccia sufficientemente grande per lui e infatti, ogni mattina lo vedete sdraiato con la testa e la coda che escono dall’enorme cuscino proprio ai piedi del vostro letto.

A voi farebbe piacere vederlo dormire al vostro fianco, ma lui dopo qualche ora si sposta sempre, infastidito dai vostri movimenti. E guardandolo vi scappa una risata, perché vi ricorda ancora una volta quanto il vostro cane sia più regale di voi, che per stargli dietro vi riempite di fango in ogni lunga passeggiata del week end.

Intorno a casa avete un enorme prato recintato naturalmente da una fila di alberi e quindi la prima azione delle vostre giornate è sempre l’apertura della porta che da sul parco.

Correte fuori insieme al vostro Levriero Afgano ancora prima di farvi un caffè e vi godete il sole primaverile mentre lui perlustra l’ambiente galoppando con la lunga coda verso l’alto.

Oggi avete qualche ora libera e quindi salite insieme in macchina e passate a prendere un’amica che si diverte molto ad uscire con voi e il vostro cane. Insieme andrete verso la collina, dove sapete che si trova un posto adatto per liberare il vostro Levriero Afgano.

Da una parte c’è un fiume, in cui sapete che il vostro cane non entra volentieri, dall’altra le recinzioni degli abitati bloccano il passaggio, quindi siete certi che potrete tutti godervi il tempo senza dover tenere la lunghina sempre attaccata.

Arrivando ad una radura, stendete un telo a terra e fate merenda. Dopo qualche tempo vedete il vostro Levriero Afgano avvicinarsi e cominciare a gravitare intorno a voi fino a trovare il posto dove stendersi, aspettando educatamente la sua parte di spuntino.

Prima che diventi buio tornate verso casa, perché anche se vi fidate di lui, non amate tenere il cane sciolto quando se ne va il sole.

Questa sera avete in visita qualche amico, ma sapete che per il vostro Levriero Afgano non è un problema.

Al suono del campanello si stiracchia pigramente e guarda da lontano le persone che arrivano senza sentire la necessità di abbaiare o fargli le feste correndogli incontro. Basta qualche sguardo e una scodinzolata per poi tornare sul suo trono, da cui vi guarda tutta la serata, tra un pisolino e l’altro.

Quando gli ospiti se ne vanno, è lui che vi ricorda che è ora di andare a dormire, guardando prima voi e poi la camera da letto.

Voi lo capite e lo assecondate, sapendo che sta per ricominciare la solita battaglia notturna.

Sale sul letto al vostro fianco, ma lo sentite mugugnare ogni cinque minuti per poi scendere con un gesto plateale a causa del minimo movimento della vostra gamba. Sorridete e come ogni notte tornate subito a dormire.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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