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4 Aprile 2021
6:50

L’autocontrollo nel cane? Prima però devi sapere che cosa è l’arousal…

L'arousal è, in neuropsicologia, il livello di eccitazioni emozionale. L'arousal nel cane è molto importante, perché influenza il suo comportamento. Vediamo come funziona, quali sono i livelli di arousal, quali sono i fattori che lo influenzano e come possiamo aiutare il nostro cane a mantenere un buon autocontrollo.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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I cani sono animali che vivono appieno le loro emozioni e non fanno nulla per nasconderle. Ma queste hanno differenti livelli di espressione, ossia hanno, per così dire, un ampio range di “volume” e intensità. Questo livello di eccitazioni emozionale, in neuropsicologia, prende il nome di arousal, termine difficilmente traducibili dall’inglese: azzardiamo con “risveglio, eccitazione” e vediamo che tipo di influenza ha l’arousal sul comportamento del nostro cane.

Il livello di arousal: cosa vuol dire e come funziona

Prendiamo per esempio un’emozione primaria come la gioia. Possiamo provare gioia con un basso livello di intensità, quando siamo di buon umore, ben disposti, positivi. Poi, quando il livello di arousal (di eccitazione) sale è come quando incontriamo una persona cara, che magari da molto tempo non vedevamo, e proviamo una gioia intensa e inaspettata. C’è poi una gioia ad altissimo livello di eccitazione, per esempio – per gli appassionati di calcio – quando la squadra del cuore segna un goal o la Nazionale vince il campionato del mondo. Parliamo sempre della stessa emozione, nell’esempio la gioia, ma con modi espressivi e livelli di eccitazione differenti.

Naturalmente questo stesso discorso lo possiamo fare anche con le emozioni negative, per esempio con la paura che, con un basso livello d’arousal è simile al malumore, alla sensazione che ci sia qualcosa che non va, fino ad arrivare al panico come picco massimo, passando da tutte le possibili gradazioni in un crescendo.

Le cose stanno così anche per il nostro cane. Anche lui attraversa vari stati di "attivazione emozionale" e ciò ha a che fare non solo con lo stato della mente ma anche con lo stato del corpo. Per esempio possiamo dire che un livello più alto di eccitazione produce stress, ossia una sorta di affaticamento e usura del corpo che si trova inondato dall’ormone dell'adrenalina con tutta una serie di effetti, come l’aumento della pressione del sangue, l’accelerazione del battito cardiaco, della frequenza respiratoria e via dicendo. Allo stesso tempo rende anche l’individuo più reattivo e meno riflessivo, insomma pronto all’azione ma nel contempo un po’ meno consapevole del sé.

Le oscillazioni dell’arousal

Il livello di arousal è soggetto ad oscillazioni continue in risposta a ciò che accade al nostro cane, ma anche a ciò che il cane prevede possa accadere nell’immediato futuro. Proviamo a fare un esempio: il mio cane sta sonnecchiando sul suo cuscino mentre io sono seduto alla scrivania. In questo momento posso dire che il suo livello di arousal sia alquanto basso. Poi guardo l’orologio, mi rendo conto che è giunta l’ora di portarlo a fare due passi. Mi stiracchio facendo schioccare le vertebre e allungando le braccia, cosa che faccio normalmente prima di alzarmi dopo lunghe ore di scrittura al computer: il mio cane solleva immediatamente la testa e mi fissa ed ecco che il livello di arousal ha fatto un salto verso l’alto, attivandosi. Vista l’ora, e visto il mio comportamento, il mio cane prevede che ci siano tutti i segnali di una imminente passeggiata, la qual cosa a lui piace tanto. Queste informazioni, queste evenienze, stanno incrementando rapidamente il livello di eccitazione emozionale del mio cane. Quando poi mi alzo dalla sedia, infilo la giacca, e mi dirigo verso l’appendino, dove sono riposti pettorina e guinzaglio, allora eccolo che mi corre incontro, felice come un bimbo la mattina di Natale. Qui il livello di arousal è molto alto, anche se, di fatto, non siamo ancora all’esterno: ci stiamo solo preparando, ma lo stato emotivo del mio cane anticipa quanto sta certamente per accadere. Naturalmente è l’esperienza che glielo indica.

Questo è un piccolo ritaglio nella quotidianità di un cane, un esempio di come il livello di eccitazione muti in continuazione a seconda di ciò che accade intorno a lui.

Cane con arousal alto, medio o basso

A questo punto possiamo chiederci quale sia il livello medio di arousal del nostro compagno a quattro zampe. Di fatto questo rappresenta uno dei tratti tra i più significativi del suo carattere. Potrebbe essere un cane che mantiene il livello di arousal molto alto per la maggior parte del tempo, oppure molto basso. Potrebbe essere un individuo che ha sì repentine oscillazioni dall’alto al medio, e dal medio al basso livello, ma il suo arousal permane in uno stato di eccitazione medio per la maggior parte del tempo, naturalmente fin tanto che non accade nulla di particolare intorno a lui.

Un arousal molto alto, mantenuto in modo costante, potrebbe essere sintomo di qualcosa che non va, soprattutto quando non è in risposta a ciò che accade intorno al nostro cane. Indica uno stato di irrequietezza, di frustrazione, stress e anche uno stato ansioso. Quando è così il cane tende ad essere eccessivamente reattivo, agitato e incapace di rallentare, cosa che spesso è preludio anche di incidenti involontari, più o meno gravi, proprio perché il cane, in uno stato simile, tende a perdere di lucidità e consapevolezza. Diciamo che perde l’autocontrollo, ossia il controllo del sé, delle proprie azioni e del suo stato emotivo.

Dall’altra parte, un livello di arousal permanentemente basso, troppo basso, è altrettanto anormale. Quando il cane è, per esempio, in uno stato letargico perenne, a prescindere da ciò che gli accade attorno, può indicare depressione. Il cane diventa chiuso in se stesso, difficile da coinvolgere in qualsiasi tipo di attività, alle volte al punto che sia arduo persino portarlo fuori casa per i bisogni.

Fortunatamente la maggior parte dei cani tendono a gravitare intorno ad un livello medio di arousal, più o meno pronti e reattivi ma anche riflessivi e consapevoli, all’occorrenza.

L’importanza dell'ambiente in cui il cane vive

La capacità di un individuo di gestire i propri picchi di attivazione emozionale, e di modularli correttamente adattandosi alle diverse situazioni, prende il nome di “autocontrollo”. E' un elemento che fa parte delle caratteristiche di tutti gli individui, siano essi cani che persone ma, per ognuno, ha un peso differente. Diciamo che ci sono individui più irruenti, più facilmente eccitabile e altri più pacati e riflessivi. Ma questo non è solo legato alle caratteristiche genetiche di un individuo, dipende in buona parte anche dalle esperienze, da quanto il soggetto abbia avuto occasione di tonificare questa caratteristica nella vita.

Dipende anche dall’ambiente nel quale il cane vive, se si tratta di un ambiente troppo ricco di stimolazioni continue o più tranquillo e pacato. Insomma, una grande quantità di elementi contribuiscono a questa importante componente del carattere del nostro cane. Inutile dire che quando si parla di “ambiente” siamo compresi anche e soprattutto noi. Il suo livello di arousal sarà grandemente influenzato dal nostro comportamento, ma anche dal nostro stesso stato emotivo. I cani tendono a sovrapporsi molto agli stati emotivi degli altri membri della famiglia, anzi, sono veramente molto sensibili alle nostre oscillazioni d’umore e alle variazioni del nostro arousal, molto più di quanto noi si sia soliti credere.

Come aiutare il nostro cane a avere un buon autocontrollo

Aiutare il nostro cane a sviluppare un buon autocontrollo, ossia il controllo che l’individuo ha su sé stesso, non quello che noi abbiamo o pretendiamo di avere su di lui) e evitare di sollecitarlo costantemente con attività esclusivamente eccitatorie gli consentirà un maggior livello di benessere e equilibrio. Sarà più sereno e felice, lui, ma di certo anche noi. Attenzione! teniamo a sottolineare: stiamo parlando di autocontrollo e non di controllo sul cane.

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Luca Spennacchio
Istruttore cinofilo CZ
Ho iniziato come volontario in un canile all’età di 13 anni. Ho studiato i principi dell’approccio cognitivo zooantropologico nel 2002; sono docente presso diverse scuole di formazione e master universitari. Sono autore di diversi saggi.
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