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scheda razza
7 Ottobre 2023
12:00

Il Segugio Maremmano, cacciatore toscano dall’ottimo fiuto

  • Origine: Italia
  • Standard: gruppo 6 - Cani da seguita, cani da ricerca del sangue e razze apparentate. Sezione 1.2 - Cani da seguita di taglia media.
  • Taglia: media
  • Altezza: 46-52 cm. per le femmine, 48-54 cm. per i maschi
  • Peso: 13-20 Kg per le femmine, 16-23 Kg per i maschi
  • Pelo: due varietà una a pelo corto e una a pelo duro. Può essere fulvo, nero-focato e tigrato, ma può anche avere parti bianche
  • Vita media: 12-15 anni
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Membro del comitato scientifico di Kodami
Immagine

Il Segugio Maremmano è una razza di cane da seguita di origine italiana, caratterizzato da un fiuto eccezionale e da una grande resistenza fisica. A cavallo tra l'Ottocento e il Novecento, infatti, è stato selezionato per accompagnare gli umani nelle lunghe battute di caccia al cinghiale e ad altri mammiferi della Maremma, ovvero una vasta regione situata tra Toscana e Lazio.

socialità

  • Rapporto con la famiglia umana3
  • Rapporto con altri umani3
  • Rapporto con altri cani3
  • Rapporto con altri animali in casa0

attività

  • Attività fisica3
  • Giocosità2
  • Ricerca3
  • Riporto0
  • Guardia0

adattabilità

  • Vita in città2
  • Adatto come primo cane2
  • Adattabilità ai viaggi3
  • Tolleranza alle temperature calde2
  • Tolleranza alle temperature fredde1

cure e salute

  • Cura del pelo0
  • Predisposizione alle malattie1
  • Attenzione all'alimentazione1

motivazioni

  • Epimeletica1
  • Affiliativa3
  • Comunicativa3
  • Et epimeletica2
  • Somestesica1
  • Sociale3
  • Protettiva0
  • Territoriale0
  • Possessiva0
  • Competitiva0
  • Perlustrativa3
  • Predatoria3
  • Sillegica0
  • Esplorativa3
  • Di ricerca3
  • Cinestesica3
  • Collaborativa1
Che cosa sono le motivazioni?Scopri tutti i desideri e i bisogni dei cani

Il vento che soffia, per lui, è un'opportunità incredibile per scoprire qualcosa di più su ciò che ha intorno. Come tutti i segugi, infatti, ha un olfatto eccezionale, che si stanca di usare solo quando, insieme al suo umano, arriva finalmente sul divano alla sera, pronto a sentirsi tutt'uno con la sua famiglia, a cui si affida completamente.

Origine

Italia

Standard

riconosciuto da Delibera ENCI N°192 del 07/07/2003 – FCI – Standard N° 361

Gruppo 6 Cani da seguita, cani da ricerca del sangue e razze apparentate.
Sezione 1.2 Cani da seguita di taglia media.

Aspetto 

È un cane dall’aspetto rustico, di taglia media e dal mantello corto o duro. I maschi raggiungono i 48-54 centimetri, mentre le femmine i 46-52 centimetri.
Il peso dei maschi è di circa 16-23 chili, mentre le femmine vanno dai 13 ai 20 chili.

Motivazioni

Affiliativa, cinestesica, predatoria, di ricerca, perlustrativa, esplorativa, comunicativa, sociale

Amante di 

Farsi guidare dal suo potentissimo naso, che è sempre alla ricerca di un odore o una traccia sul terreno. Al termine di una giornata avventurosa, ama addormentarsi a pochi centimetri dal suo umano, a cui si affida con piacere.

Origine e storia 

Il Segugio Maremmano è una razza italiana nata tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento per accompagnare i cacciatori della Maremma (nell'entroterra della Toscana), dove un tempo si conduceva una vita umile ed era molto diffusa la pratica della caccia al cinghiale. La descrizione di questo antico cane da seguita sul sito di Enci è particolarmente poetica e parla anche del rapporto che questo cane ha sempre avuto con i suoi umani: «Non par strana l'affermazione che ogni terra ha le sue genti che l'amano ed i suoi cani che non possono far a meno degli uomini – si legge sulla descrizione della razza – Ecco perché un segugio così non poteva non nascere in un lembo di terra selvaggia fra la Toscana e la capitale, immersa nella macchia mediterranea, bagnata dal Tirreno e con colline ripide tanto da sembrar contrafforti di montagna».

Una storia lunga quella della nascita e del riconoscimento del Segugio Maremmano che è stata raccontata, tra i tanti, anche da Ido Cipriani che su questo tema scrisse il volume "Le origini del segugio maremmano da cinghiale nei dintorni di Talamone dal 1920 ad oggi".

I primi tentativi di riconoscimento risalgono agli anni Trenta del secolo scorso, ma l'ufficialità per Enci risale al 2003 mentre l'FCI ha accettato provvisoriamente lo standard nel 2018, quando ne ha pubblicato la versione internazionale.

Ancora oggi in Italia è molto apprezzato dai cacciatori e, infatti, negli ultimi anni sono sempre risultati essere più di 5500 i nuovi soggetti registrati da Enci. Come molti cani da caccia, però, anche il Segugio Maremmano rischia di rimanere vittima di abbandoni o maltrattamenti, a causa di persone che non ne tutelano il benessere e si limitano a trattarli come strumenti di lavoro, lasciandoli a sé stessi nei box quando non sono necessari per inseguire i selvatici.

In caso si desideri adottare uno di questi cani, quindi, il consiglio è quello di rivolgersi a una rescue specializzata in cani da caccia, che si occupi di trovare nuove opportunità di vita per i Segugi Maremmani con un passato difficile alle spalle.

Motivazioni (desideri e bisogni) 

Hanno le motivazioni perlustrativa e di ricerca particolarmente sviluppate e, in questo ambito, sono quasi insuperabili. Come tutti i segugi, infatti, amano andare a mappare il territorio tenendo sempre il naso a terra e restando pronti per avvisare gli altri membri del gruppo se individuano qualcosa di interessante. Anche la motivazione cinestesica è piuttosto sviluppata e questi cani hanno coraggio e voglia di muoversi anche negli ambienti più complicati, dove il sottobosco è fitto e scosceso.

Come molti cani appartenenti a questa categoria, sebbene non abbia una motivazione collaborativa particolarmente spiccata, il Segugio Maremmano è capace di creare rapporti con i propri simili senza generare conflitti. Piuttosto che finire a litigare, preferisce assolutamente allontanarsi dalle discussioni.

Ha una grande sensibilità, che si manifesta anche e soprattutto nel rapporto con i suoi umani preferiti, a cui si affida con dolcezza e di cui cerca di carpire le emozioni per comportarsi di conseguenza. L'empatia di questo cane è, infatti, un dono meraviglioso per chiunque vi entri in contatto.

Ha anche una motivazione comunicativa imponente, manifestata soprattutto attraverso l'abbaio, che è indispensabile per segnalare la sua posizione quando è libero nella natura. Perché questo cane ha davvero bisogno di allontanarsi: un segugio che vive all'aria aperta solo al guinzaglio è come un aereo senza ali.

Aspetto Fisico

Il Segugio Maremmano è una razza dall'aspetto rustico e dai movimenti fluidi. La taglia varia dai 48-54 centimetri dei maschi (e 14/23 chili) ai 46-52 centimetri delle femmine, che pesano al massimo 20 chili.

Il mantello presenta due varietà: a pelo corto e a pelo duro (con una lunghezza di circa 3/4 centimetri). Può essere fulvo, nero-focato e tigrato, ma può anche avere parti bianche.

Ha la testa leggermente larga e uno stop poco accentuato. Il tartufo ha narici ben aperte e di colore nero o bruno. Gli occhi sono di forma leggermente ovale e di colore scuro, mentre le orecchie sono attaccate in alto, piatte e di forma triangolare, con le estremità leggermente arrotondate.

La coda è inserita a livello della linea della groppa e viene portata a sciabola, senza frange e, un tempo, veniva tagliata in una pratica dolorosa e crudele che, fortunatamente al giorno d'oggi è vietata.

Cura e salute

Il Segugio Maremmano è stato selezionato per essere forte e resistente anche nelle lunghe battute di caccia al cinghiale. Ha quindi una salute piuttosto solida e anche la cura del mantello non necessita di particolari attenzioni. Negli anni precedenti al riconoscimento, gli allevatori hanno dovuto seguire standard severi nella scelta dei soggetti da riprodurre e, per questo motivo, al momento la consanguineità è ridotta al minimo, così come le patologie genetiche che derivano da questi accoppiamenti.

Trattandosi di un cane che si muove spesso nella natura è però molto importante munirsi di un adeguato antiparassitario, in modo da evitare le infestazioni di zecche e altri parassiti.

Ha bisogno di una dieta sana e completa, che sia adeguata alla quantità di movimento svolto durante il giorno. Inoltre, è bene ricordare che non si tratta di un cane adatto alla vita sedentaria e, se fosse obbligato a una routine noiosa e senza opportunità di movimento, soffrirebbe profondamente.

Come tutti i cani di razza, potrebbe infine essere soggetto alla displasia dell'anca e del gomito, sebbene questo rischio sia ridotto rispetto ad altre razze.

Cosa fare con un Segugio Maremmano

Con lui si scopre la meraviglia nascosta dei boschi, perché un Segugio Maremmano proverà sempre a portare i suoi umani fuori dai sentieri, dove le tracce della selvaggina si fanno più forti. Liberarlo non è facile, perché soprattutto all'inizio, potrebbe allontanarsi anche molto proprio per seguire il suo straordinario fiuto. Non si può però pensare di lasciarlo al guinzaglio per sempre.

Per questo motivo si può frequentare un percorso con un educatore cinofilo, che vi aiuti a individuare i luoghi adatti in cui liberarlo e le modalità migliori per farlo.

Quando è libero potete divertirvi con giochi olfattivi che lo coinvolgano e lo facciano sentire compreso. Una delle più grandi complessità della vita condivisa con un segugio, infatti, sta proprio nel fatto che noi umani facciamo fatica a vedere il mondo come lo vede lui, con tutti quei dettagli che ai nostri nasi sono preclusi.

Non dovete temere i luoghi in cui si trovano anche altri cani, perché il Segugio Maremmano non sviluppa relazioni conflittuali con loro, anzi, si pone in maniera quasi indifferente, a meno che anche gli altri non condividano con lui la sua straordinaria arte della ricerca. In quel caso potrebbe convincere anche i compagni di passeggiata ad allontanarsi insieme a lui.

Relazione e contesto ideale

Il segugio dell'Appennino trova la sua famiglia ideale in coloro che amano immergersi nella vastità della natura. Una caratteristica indispensabile, però è quella di non agitarsi troppo se il cane si allontana per un attimo perché ha deciso di perlustrare l'ambiente circostante. La mediazione perfetta potrebbe essere una lunghina o, se vi è l'occasione di liberare il cane, un dispositivo Gps che permetta di individuarne la posizione dal cellulare.

Questa razza può adattarsi anche alla vita in un appartamento cittadino, ma con una condizione: i suoi umani devono essere in grado di offrirgli frequenti occasioni di movimento in aree verdi. Ciò che conta ancor di più è evitare di relegarlo all'isolamento sociale, poiché il segugio dell'Appennino ha bisogno di interagire con le sue figure di riferimento, a cui si affida totalmente e con le quali desidera fortemente condividere i momenti di tranquillità.

Se in casa può disporre di uno spazio tranquillo in cui sentirsi al sicuro, il segugio dell'Appennino può convivere anche con bambini, ma l'interazione tra i più piccoli e il cane deve essere sempre supervisionata dagli adulti. Per quanto riguarda i gatti e le altre specie di animali domestici, la convivenza potrebbe rivelarsi invece più complessa per via della sua abitudine ad inseguire le possibili prede.

Ciò non è valido però per tutti i cani appartenenti a questa razza. Alcuni individui, infatti, riconoscono con facilità i membri del gruppo, siano essi anche di altre specie. Li accettano senza costringerli a costanti inseguimenti, ma ciò non significa affatto che facciano altrettanto con i gatti incontrati per strada.

Una giornata con un Segugio Maremmano

Vi svegliate al mattino e, aprendo gli occhi, scorgete il vostro Segugio Maremmano steso accanto a voi. Vi alzate e lui si stiracchia con calma, vi lancia uno sguardo sereno e poi apre la bocca in un sbadiglio sonnolento. Si alza e si avvicina a voi per sdraiarsi di nuovo, cercando il contatto fisico. Iniziate la giornata coccolandolo, mentre lui vi guarda con i suoi occhi profondi e sempre attenti.

Dopo colazione prendete la pettorina e un sacchetto con il suo pranzo e andate a fare una passeggiata. Di tanto in tanto, vi divertite a fargli cercare la ciotola nell'erba e sapete che anche lui apprezza questo gioco. Gli chiedete di aspettarvi un istante all'inizio del parco e, una volta accertato che non ci siano pericoli in giro o altri cani che potrebbero rubargli il sacchettino, lo nascondete e poi gli dite di andarlo a cercare.

Sta piovendo, ma questo per lui non è affatto un problema e, infatti, in pochi istanti scandaglia tutto il prato con il naso fisso a terra e, infine, sotto le foglie cadute di un albero trova il suo premio. Si sposta in un luogo tranquillo per godersi il pasto e, di tanto in tanto, vi lancia uno sguardo complice. Lo raggiungete e raccogliete il sacchetto in cui avevate messo il pasto e poi gli chiedete di seguirvi. Lui trotterella sereno nei vostri paraggi, senza mai starvi esattamente accanto.

Lo conoscete bene e sapete che non fa così perché non gli interessate, ma piuttosto perché tutto ciò che ha intorno è un'infinita opportunità di scoperta.

Andate al lavoro e, quando tornate, il vostro Segugio Maremmano vi accoglie con la sua solita gioia. È il momento del secondo giretto, ma questa volta avete deciso di esplorare la collina che si trova a pochi chilometri da casa vostra. Con la lunghina al seguito, vi immergete lungo i sentieri e lui può correre e annusare liberamente. Quando vi sedete, lui si mette accanto a voi e mentre godete del paesaggio che avete intorno, notate che le sue narici sono in costante movimento: come sempre, per lui la bellezza sta nei profumi che, quassù, sono portati dal vento.

Quando tornate a casa accendete il caminetto e lui si mette sul tappetino poco distante dal fuoco per asciugarsi e scaldarsi in attesa della cena. Poco dopo vi sedete accanto a lui e, insieme godete di questa tranquilla serata insieme.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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