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scheda razza
19 Marzo 2022
12:25

Galgo spagnolo, il timido e veloce levriero

  • Origine: Spagna
  • Standard: gruppo 10: Levrieri. Sezione 3: Levrieri a pelo corto
  • Taglia: grande
  • Altezza: 65 cm. per le femmine, 70 cm. per i maschi
  • Peso: 30-32 Kg
  • Pelo: corto, liscio, fitto e finissimo, dal fulvo al tigrato al nero.
  • Vita media: 12-15 anni
660 condivisioni
Validato da Elena Garoni
Membro del comitato scientifico di Kodami
galgo

Il Galgo español, anche detto semplicemente Galgo, è un grande levriero a pelo corto originario della Spagna.

socialità

  • Rapporto con la famiglia umana3
  • Rapporto con altri umani0
  • Rapporto con altri cani1
  • Rapporto con altri animali in casa0

attività

  • Attività fisica3
  • Giocosità1
  • Ricerca3
  • Riporto0
  • Guardia0

adattabilità

  • Vita in città0
  • Adatto come primo cane0
  • Adattabilità ai viaggi1
  • Tolleranza alle temperature calde3
  • Tolleranza alle temperature fredde0

cure e salute

  • Cura del pelo0
  • Predisposizione alle malattie0
  • Attenzione all'alimentazione0

motivazioni

  • Epimeletica3
  • Affiliativa3
  • Comunicativa3
  • Et epimeletica0
  • Somestesica3
  • Sociale2
  • Protettiva0
  • Territoriale0
  • Possessiva3
  • Competitiva3
  • Perlustrativa3
  • Predatoria3
  • Sillegica0
  • Esplorativa3
  • Di ricerca3
  • Cinestesica3
  • Collaborativa1
Che cosa sono le motivazioni?Scopri tutti i desideri e i bisogni dei cani

La sua storia è molto antica e le prime testimonianze della presenza al fianco dell’uomo di cani molto simili ai Galgo che conosciamo oggi risalgono ai tempi dell’Antico Egitto.

Vivere con un Galgo significa accettare un mondo fatto di corse a perdifiato, ricco di emozioni e anche di fragilità. Una vita in cui condividere momenti di pura gioia che sono intervallati da istanti di timido e riservato distacco.

Per scegliere questi cani bisogna essere davvero pronti ad accettarli in tutta la loro delicatezza e nella consapevolezza che ci si assume, in un certo senso, la responsabilità di regalare loro un’esistenza degna di questo nome rispetto a ciò a cui ancora troppo spesso sono destinati in Spagna tra corse e stagioni cruente di caccia in cui poi vengono abbandonati bene che gli vada.

Sebbene nell’antichità questi grandi cani da caccia fossero considerati animali sacri, fin dal Medioevo sono invece purtroppo vittime di terribili usanze che portano i cacciatori spagnoli ad ucciderli senza pietà: si stima che ogni anno circa 70 mila Galgo vengano ammazzati al termine della stagione della caccia.

Proprio a partire dal 1°di febbraio, quando chiude la caccia, infatti, i cacciatori si sbarazzano in maniera crudele di tutti quei cani che non si sono dimostrati all’altezza delle loro aspettative.

Gli sguardi scuri e profondi di cui sono capaci possono spezzare il cuore, quando li si vede vivere nei minuscoli box dei Galgueros, gli allevatori di questa razza che operano spesso fuori dai controlli della legge e obbligano i Galgo ad una vita di fame, sete e sofferenze.

Quando però incontrano gli occhi delle persone di cui si fidano davvero i Galgo perdono facilmente la serietà e si lasciano andare a inchini, inviti al gioco e proposte divertenti di ogni tipo.

Fortunatamente negli ultimi anni in tutta Europa stanno aumentando i “rescue”, ovvero le associazioni e le strutture che si occupano di recuperarli dal loro triste destino, che li porterebbe ad essere uccisi già intorno ai 3 o 4 anni, quando non sono più in grado di correre rapidi come nei primi anni di vita.

Queste associazioni recuperano i Galgos nell’ottica di individuare per loro famiglie adottanti in grado di assicurare loro una vita in linea con le loro necessità.

Se gli viene data l’opportunità di vivere un’esistenza serena, possono dimostrare un’insospettabile vitalità ed esprimere il loro naturale desiderio di affidarsi ai propri umani e dare vita a relazioni profonde nelle quali dimenticano la “malinconia”, per diventare più scanzonati e pronti a divertirsi al primo accenno di gioco.

Origine

Spagna

Standard

N° 285/ 24.05.2002 

Gruppo 10 Levrieri

Sezione 3 Levrieri a pelo corto

Aspetto

I Galgo sono cani di grandi dimensioni, caratterizzati da una corporatura longilinea e muscolosa, ma sufficientemente magra da mettere in risalto l’ampia cassa toracica.

Hanno un fitto pelo raso, orecchie triangolari e il loro muso è molto lungo, come quello di tutti i levrieri.

I maschi possono arrivare a 70 centimetri di altezza, mentre le femmine sono leggermente più piccole e solo raramente superano i 65 centimetri.

Nonostante la grande taglia, per via della loro magrezza generalmente non superano i 30/32 chilogrammi di peso.

Motivazioni

Predatoria, cinestesica, perlustrativa, affiliativa, possessiva, somestesica, epimeletica (solo con chi appartiene al suo gruppo), sociale (soprattutto tra Galgos, perché hanno stili comunicativi molto raffinati, che le altre razze talvolta fraintendono), competitiva.

Amante di 

Il Galgo español non dimentica le sue origini e infatti ancora oggi adora perlustrare gli ambienti e inseguire gli animali in movimento. Oltre all’olfatto, ha un’ottima vista, quindi li individua anche da molto lontano e poi, in un istante, ama dare sfogo alla sua seconda grande passione: la corsa e l’inseguimento.

Ama anche trascorrere il tempo con i suoi umani e con le poche persone a cui si affida totalmente, in ambienti tranquilli e preferibilmente non troppo affollati.

Alimentazione, cura e mantenimento

Si tratta di cani che generalmente godono di ottima salute e possono infatti essere anche molto longevi.

Ciò nonostante potrebbero soffrire di patologie ossee o delle articolazioni.

Soprattutto i cani provenienti da situazioni in cui veniva trascurata la loro condizione di salute, potrebbero inoltre soffrire di traumi causati da distorsioni, altri incidenti o lesioni non correttamente guarite.

Origine e Storia

Il Galgo è un cane dalle origini antichissime. La sua sagoma si trova sui bassorilievi Assiri risalenti al 3500 a.C. e anche in dipinti, geroglifici e graffiti dell’antico Egitto.

Secondo alcuni esperti, avrebbero raggiunto l’Europa durante le invasioni arabe della penisola Iberica del VIII secolo ma altri sostengono invece che il Galgo sia arrivato in Spagna attraverso la Gallia, dove le popolazioni celtiche lo utilizzavano già per la caccia nel VI secolo a.C.

Sempre secondo questa teoria, il nome della razza deriverebbe appunto dal termine "Gallicus", con cui venivano chiamati gli abitanti delle terre a Nord della Spagna.

Molto probabilmente le storie degli antichi levrieri provenienti da Nord e quelli provenienti da Sud della penisola iberica si sono incontrati proprio nell’antica Spagna, dando vita alla razza che conosciamo oggi.

Nonostante si tratti di fatto di una delle razze europee più antiche, lo standard ufficiale del Galgo è stato compilato e inserito nel gruppo 10 e nella sezione 3 (levrieri a pelo corto) solo nel 1982.

Nel Medioevo i Galgo erano considerati cani nobili e, secondo alcune tradizioni più antiche, erano addirittura sacri. Al tempo vivevano con le famiglie aristocratiche e la loro uccisione veniva punita con la pena di morte.

Nei secoli, però, l’immagine di questo cane cambiò rapidamente e in maniera radicale.

I servi, che avevano il compito di prendersi cura dei Galgo utilizzati per la caccia dagli aristocratici, presero l’abitudine di sottrarli per allevarli segretamente e questi grandi e agili cani si diffusero quindi presto anche tra la classe sociale più povera della società spagnola del tempo.

Nacquero così i cosiddetti Galgueros, un termine che viene utilizzato ancora oggi per definire gli allevatori (spesso illegali o fuori da ogni controllo dello stato) dei cani appartenenti a questa razza.

Possedere un Galgo, per le famiglie povere di quell'epoca, significava poter cacciare i conigli, e quindi, anche sopravvivere alla fame.

Al termine della stagione venatoria, però, il Galgo tornava ad essere un  “bene inutile” e quindi molti contadini li uccidevano per evitare di avere una bocca in più da sfamare. I cani venivano gettati nei pozzi, abbandonati nelle campagne dopo avergli spezzato le zampe oppure impiccati agli alberi.

Questa è l’origine della tragica e crudele tradizione che sopravvive ancora oggi nelle zone più rurali della Spagna, dove ogni anno il primo febbraio, il giorno che viene anche chiamato Dia de los Galgos, si chiude la stagione della caccia e avviene una vera e propria mattanza in cui migliaia di levrieri vengono massacrati di botte fino alla morte, affogati o abbandonati a morire di fame e di sete nelle campagne.

Durante la dittatura di Franco, che durò fino al 1975, la società spagnola visse un enorme esodo verso le città alla ricerca di nuove opportunità di lavoro. L’urbanizzazione della Spagna non fu però sufficiente per far dimenticare alla popolazione la passione per questi grandi levrieri.

Nacque così anche la tradizione delle gare di velocità, una disciplina chiamata coursing, sulla scia di quelle che venivano già organizzate in Irlanda e in Inghilterra utilizzando un altro grande levriero, il Greyhound.

Vennero costruiti i primi cinodromi, enormi strutture ovali, dove i cani venivano costretti a competere gli uni contro gli altri, mentre il pubblico scommetteva sulle loro prestazioni.

Oggi questa pratica è vietata ma le corse clandestine continuano. Sebbene l’ultimo cinodromo spagnolo sia stato chiuso nel 2006, la situazione non è migliorata molto per i cani di questa razza, maltrattata ormai da secoli.

Ancora oggi infatti, si svolgono corse clandestine di inseguimento della lepre, soprattutto nelle zone più distanti dai grandi centri abitati come Medina del Campo, a Nord Ovest di Madrid, o in altre Comunità autonome particolarmente isolate come l’Extremadura, Castilla y Mancha e Castilla y Leon.

Impossibile stimare con precisione il numero di Galgos che vengono uccisi ogni anno sul territorio spagnolo ma le cifre si aggirano intorno ai 70.000 mila individui.

Inoltre l’allevamento di Galgos in Spagna non è soggetto ad alcun controllo e, molto spesso, i cani vengono ancora tenuti in condizioni misere e le femmine sono costrette ad accoppiarsi in continuazione per avere almeno una cucciolata all’anno finché, sfinite o malate, vengono crudelmente uccise.

Un unico Galguero può possedere anche 20, 30 e fino a 50 o 60 cani che vivono spesso all’interno di buche nel terreno , oppure in baracche fatiscenti. La maggior parte di loro non ha microchip di identificazione, proprio per poterli far scomparire senza incorrere in problemi con il governo spagnolo, che non ferma questa piaga in maniera adeguata.

In Spagna sta avvenendo negli ultimi anni un lento processo di sensibilizzazione per cui la maggior parte delle persone è sempre più attenta a questo tema e sono nate numerose associazioni che si adoperano per collaborare con i volontari spagnoli, nell’ottica di donare una nuova vita ai Galgo.

In tutta Europa operano ora numerose associazioni, dette “rescue”, che si occupano di recuperare questi cani e ospitarli in apposite strutture, dove vengono curati per il tempo necessario in attesa di adozioni.

Gli educatori e gli istruttori cinofili delle associazioni si occupano di far fare loro le esperienze necessarie per recuperare la fiducia negli esseri umani e, con gradualità, abituano i cani a vivere nell’ambiente urbano e a conoscere gli strumenti di gestione (come la pettorina e il guinzaglio).

Questi percorsi hanno l’obiettivo di fornire ai cani gli strumenti utili per superare i traumi vissuti precedentemente e per affrontare il più serenamente possibile una futura vita in famiglia.

Sempre le stesse associazioni si occupano infatti anche di pubblicare i profili dei cani in cerca di adozione e individuare, attraverso appositi questionari, le persone adatte per l’inserimento di un Galgo in famiglia.

Superati i percorsi pre adottivi, insieme ai volontari della zona di destinazione, verranno infine organizzati i trasferimenti dei cani verso le loro nuove case.

Motivazioni (desideri e bisogni)

galgo

I Galgo sono atleti e, per via della loro forte motivazione cinestesica, hanno il desiderio e la necessità di muoversi spesso in ampi spazi isolati, dove poter esplorare e perlustrare l’ambiente senza mettere a rischio la sopravvivenza delle altre specie con la loro motivazione predatoria, tipica dei cani selezionati per la caccia.

Si tratta infatti di cani che cacciano prevalentemente utilizzando la loro ottima vista e questo li rende particolarmente abili nell’individuare una preda anche a molti chilometri di distanza.

Chiunque voglia vivere con un Galgo deve infatti affrontare un tema importante, ovvero quello della libertà dal guinzaglio.

Non si può impedire a questi cani di correre per tutta la loro vita ma d’altra parte è difficile individuare i luoghi adatti per le loro infinite cavalcate.

Per questo motivo, soprattutto se adottate un Galgo attraverso uno dei cosiddetti “rescue”, potrà essere d’aiuto rivolgersi ad un istruttore cinofilo esperto in questa tipologia di cani che potrà mostrarvi come dare vita ad una relazione basata sulla fiducia reciproca e come affrontare la complessa esperienza di creare un richiamo efficace che vi permetta di liberarlo senza preoccupazioni.

Non bisogna inoltre sottovalutare il fatto che si tratta di cani molto emotivi ed empatici che vivono in maniera profonda le relazioni.

Ciò significa che la gioia li pervade quando vivono relazioni positive ma quando invece hanno a che fare con persone che li obbligano ad affrontare maltrattamenti, abbandoni o sofferenze si frantumano come cristalli e diventa davvero complesso aiutarli a tornare sereni.

In casa sono miti e tranquilli ma quando si trovano nella natura insieme ai propri umani, scoppiano di un’imprevedibile vitalità e di contagiosa allegria.

Il Galgo è un cane a cui piace appartenere ad un gruppo ma, proprio per questa sua delicatezza, ha bisogno della vostra pazienza e cerca quindi persone insieme alle quali non deve temere che gli accada qualcosa: persone sensibili e capaci di trasmettere loro la tranquillità di cui hanno bisogno senza imporsi con le maniere forti.

Non desiderano essere coccolati tutto il giorno piuttosto si può dire che oscillano dall’accettare il contatto con i pochi eletti di cui si fidano davvero all’apprezzare moderatamente le carezze. Per loro le coccole sono momenti intimi che richiedono delicatezza e conoscenza reciproca.

Spesso sono timidi: tendono a chiudersi in sé stessi, soprattutto se non hanno ancora superato le sofferenze del passato.

Hanno bisogno di essere rispettati ed è quindi consigliabile non invadere immotivatamente i loro spazi: non obbligateli a vivere esperienze troppo impattanti ma abituatevi invece a osservarli con rispetto per riconoscere le loro emozioni.

I Galgo si relazionano più facilmente con gli altri levrieri, mentre con gli altri cani tendono a dare sfogo alla loro voglia di correre e, se invece sono al guinzaglio, mostrano la loro timidezza.

Non amano molto i cani particolarmente evidenti, ma nei confronti dei loro simili sono in grado di gestire con saggezza le situazioni che potrebbero diventare complicate.

Per ridurre i disagi creati da questo aspetto della loro comunicazione potrete affrontare incontri con educatori esperti nella comunicazione tra cani, i quali vi insegneranno a comprendere il linguaggio dei levrieri e vi daranno, inoltre, qualche dritta per la gestione quotidiana degli incontri con i simili.

Aspetto Fisico

Il Galgo è un cane di taglia grande dall’aspetto longilineo. Grazie alle lunghe zampe da corridore, può raggiungere anche i 70 centimetri di altezza, ma è generalmente molto magro.

La testa è asciutta e scarna, ha un profilo lungo che dall’altezza degli occhi, fino al naso, scende in una delicata pendenza.

Gli occhi, generalmente color nocciola, sono piccoli, obliqui e a forma di mandorla. Le orecchie, invece, sono triangolari e sottili, hanno la punta arrotondata e vengono portate semi erette solo quando il cane è in allerta.

Hanno una coda molto forte alla radice, che si affina verso la punta ed è molto lunga e flessuosa.

Le zampe sono lunghe, molto forti e toniche e hanno muscoli evidenti e molto ben definiti. I garretti sono evidenti e anche il tendine d’Achille è ben sviluppato e visibile. Ogni dettaglio degli arti mostra di fatto al primo colpo d’occhio il talento del Galgo per la corsa.

Il pelo è corto, liscio, fitto e finissimo, ma sulla parte posteriore delle cosce è leggermente più lungo.

Il loro mantello può essere di molti colori, ma i più tipici sono il fulvo, il tigrato e il nero. Molti individui dal mantello nero presentano inoltre macchie bianche o pezzature.

Cura e Salute

I Galgo sono cani molto antichi la cui selezione, basata su caratteristiche indispensabili per la caccia, è antecedente a quella tipica degli ultimi due secoli che tende invece a premiare caratteri unicamente estetici.

Questo fattore li rende cani solidi e quasi privi di patologie congenite tipiche della razza. Per questo motivo, se vivono in condizioni di benessere, possono raggiungere anche i 13/15 anni di età.

Ciò nonostante non bisogna dimenticare che molto spesso provengono da situazioni di disagio fisico o mentale a causa delle quali potrebbero aver sviluppato infezioni o infestazioni di parassiti, distorsioni o ferite non curate.

Non è inoltre da escludere che presentino lesioni ai polpastrelli con escoriazioni che potrebbero necessitare di interventi chirurgici.

Il Galgo è un cane che, per via del pelo corto e della scarsità di massa grassa, soffre particolarmente il freddo. Fate quindi in modo che la sua cuccia non si trovi in spazi particolarmente umidi della casa o dove non arriva mai il sole. Proteggetelo anche dalle temperature più rigide dell’inverno con un cappottino ed evitate di trascorrere molto tempo nella neve se non è stato abituato gradualmente.

Si tratta inoltre di cani estremamente sensibili che richiedono di una particolare attenzione per superare i traumi vissuti in precedenza che potrebbero generare ansia da separazione o depressione con conseguenti comportamenti autolesionistici.

Cosa fare con un Galgo

galgo

I Galgo amano trascorrere il tempo all’aria aperta perlustrando ed esplorando gli ambienti intorno a voi. Prendetevi quindi il tempo necessario per lasciarlo galoppare nei prati dove siete sicuri che non ci siano lepri o altre piccole prede.

Ha un vero e proprio talento per afferrare le cose con la bocca, ma è meno abile nell’utilizzare invece il naso o le zampe. Provate quindi a nascondere un croccantino sotto un bicchiere e bloccatelo al suolo con le mani.

Lasciategli poi trovare in autonomia la strategia per raggiungere il premietto utilizzando le zampe e, quando lo farà, dimostrategli la vostra soddisfazione.

Questo tipo di giochi favorisce la collaborazione tra voi ma anche la sua riflessività. L’abitudine a ragionare con calma sulla strategia da scegliere per risolvere un semplice problema come questo, inoltre, è esattamente il contrario dell’impulsività di cui il Galgo è fortemente dotato, essendo stato selezionato per partire in una frazione di secondo verso qualunque cosa si muova.

Una volta trascorso sufficiente tempo all’aperto insieme a voi, il Galgo ama però anche tornare sul suo divano per esprimere tutta la sua naturale pigrizia.

Si tratta di cani che solitamente non amano trascorrere il proprio tempo in luoghi affollati o troppo rumorosi.

Immaginatevi quindi insieme a lui una vita ricca di piacevoli momenti tranquilli lontani dalle folle, preferibilmente nella natura, insieme ai vostri amici fidati: quelli che sanno come comportarsi con il vostro Galgo, un cane che non disprezza la presenza delle persone fidate ma generalmente preferisce che si fermino a mezzo metro da lui.

Relazione e contesto ideale

galgo

Il Galgo è un cane estremamente sensibile che, soprattutto se viene adottato attraverso un’associazione che si è occupata di sottrarlo alla morte certa, necessita di rispetto, pazienza e delicatezza.

Questi cani desiderano vivere in una famiglia che sappia essere il loro pilastro e non li metta nuovamente nella situazione di poter soffrire di abusi, maltrattamenti oppure privazioni del loro benessere.

Per benessere, chiaramente, non intendiamo unicamente assicurargli cibo e acqua ma tutto ciò di cui un individuo ha realmente bisogno per sentirsi soddisfatto, ovvero la possibilità di esprimere i propri desideri, bisogni, emozioni e sentirsi appagato.

Per questo motivo il Galgo ha bisogno di correre, di esplorare ambienti diversi, di trascorrere il tempo in compagnia del suo umano di riferimento e di poter tornare in una cuccia tranquilla alla sera, dove dormire sonni tranquilli lontano dalle preoccupazioni.

Non è il cane adatto a chi soffre di manie di controllo o ansie eccessive perché potrebbe allontanarsi molto da voi soprattutto quando lo portate lungo gli argini dei fiumi o nei pressi di altre aree adatte a lasciarlo libero dal guinzaglio.

Può tornare utile l’utilizzo di una lunghina e di un dispositivo GPS, grazie al quale potrete individuare la sua posizione anche quando è fuori dal vostro campo visivo.

Si tratta di un cane che, come abbiamo visto, è stato selezionato per avere una rapida risposta agli stimoli e per questo motivo potrebbe essere impulsivo.

Meglio quindi evitare di adottare un Galgo se vivete con gatti, cani di piccola taglia o altri animali perché potrebbe tragicamente confonderli con prede da inseguire ed afferrare.

Allo stesso modo è bene prestare particolare attenzione con i bambini, i quali si muovono in maniera particolarmente imprevedibile e rapida e il Galgo, soprattutto se non è abituato alla loro presenza, potrebbe non conoscere il comportamento corretto da tenere.

In ogni caso, assicurategli uno spazio dove nessuno lo disturbi, in questo modo il vostro cane saprà dove posizionarsi nei momenti in cui non desidera contatto con nessuno.

Il Galgo vi chiede di avere rispetto nei suoi confronti, pazienza, sensibilità e dolcezza. Per lui queste caratteristiche valgono molto più di una casa enorme con un giardino infinito.

Non preoccupatevi, quindi, se non avete una casa grande o un parco privato, perché sono cani che prestano più attenzione alla relazione che hanno con voi, piuttosto che allo spazio esterno.

Ovviamente tutto ciò è valido a patto che gli assicuriate quotidianamente il tempo necessario per divertirsi con voi.

Una giornata con un Galgo

Appena vi alzate dal letto, il vostro Galgo, felice di rivedervi, scodinzola tirandovi una forte frustata con la coda sugli stinchi e poi si stiracchia occupando metà della stanza da letto con le sue lunghe zampe tirate al suolo.

Mentre fate colazione vi aspetta silenzioso e tranquillo sdraiato sul pavimento, in quell’angolo in cui già batte il sole. Voi sorridete perché sapete bene che è un po’ freddoloso e conoscete la sua abitudine di cercare sempre le zone più calde della casa.

L’appartamento non è grande, ma questo non è un problema perché, appena avete l’occasione, uscite dalla città per andare con lui a scorrazzare insieme al vostro Galgo nella natura.

Non siete amanti del centro urbano e quindi lo attraversate unicamente per raggiungere la vostra auto, ovvero il vostro punto di partenza per le escursioni oppure per la breve passeggiata serale, quando nel quartiere non ci sono molte persone.

Oggi avete deciso di svegliarvi presto per andare un po’ più lontano del solito, verso un argine del fiume in periferia dove inizia una lunga passeggiata nel verde poco frequentata.

Questo luogo vi permette di liberare il vostro cane che, grazie alla presenza di limiti ambientali, non potrà allontanarsi troppo.

Quando il traffico intorno a voi aumenta e arriva l’ora di punta, gli rimettete il guinzaglio per evitare che intralci il passaggio delle persone che, andando al lavoro, percorrono la vostra stessa strada.

Tornate a casa, gli date da mangiare e dopo qualche istante il vostro Galgo è già sereno nel suo enorme cuscino. In quella posizione attenderà senza problema il vostro ritorno.

Al pomeriggio, una volta finito l’orario di lavoro, andate insieme verso l’enorme area dedicata ai cani nel parco del vostro quartiere, ma sapete che solo raramente riuscite ad entrare perché spesso ci sono molti cani e il vostro Galgo non apprezza queste situazioni.

Oggi però siete stati fortunati: non c’è nessuno e potete quindi estrarre dalla vostra borsa la bottiglia di plastica attaccata allo spago che vi divertite a trascinare dietro di voi, facendovi rincorrere dal vostro cane che tenta di afferrarla. Inutile dire che vi raggiunge in un attimo per poi sdraiarsi e provare a tirare fuori i croccantini che avevate nascosto al suo interno.

Quando sta per calare il sole, prima che il vostro Galgo cominci a tremare di freddo, tornate verso casa, dove vi preparate per una serata tra voi.

Fortunatamente vivete in una casa silenziosa, ma quando i rari suoni della città raggiungono il vostro soggiorno, il vostro Galgo si sveglia ed alza la testa per cercare il vostro sguardo. Voi, tranquilli, gli dimostrate che non c’è nulla da temere, può tornare a sonnecchiare sereno, perché quello è il vostro posto sicuro e ci tenete che lui lo sappia.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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