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30 Marzo 2021
13:11

Cani “adatti ai bambini”: esistono davvero?

La scelta dei cani adatti ai bambini non è così semplice come è potrebbe sembrare. Molti genitori ad esempio, si chiedono quale possa essere la razza giusta per la vita insieme ai loro figli. In realtà non esiste una razza più adatta, ma esistono individui più o meno amanti della vita in famiglie numerose. Educare i bambini alla convivenza con un'altra specie può inoltre migliorare ulteriormente la vita insieme.

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I cani adatti ai bambini sono cani dotati di particolari motivazioni e vocazioni che gli permettono di apprezzare la presenza dei nostri figli, esseri viventi che talvolta non conoscono la comunicazione del cane e rischiano, senza volerlo, di entrare in conflitto con loro. Non è semplicemente l'appartenenza ad una determinata razza a permettere di prevedere se un cane sarà o meno adatto ad una famiglia con bambini, ma dipende più dal singolo individuo, le sue esperienze di vita, le sue spinte motivazionali e, non meno importante, dipende anche dalle attitudini dei singoli bambini con cui ha a che fare e alla loro abilità nel conoscere la comunicazione con un'altra specie, oltre all'educazione alla convivenza con un animale trasmessa dai più grandi.

Come scegliere un cane adatto ai bambini

Non potendo fare affidamento sull'appartenenza a una specifica razza che si possa considerare adatta ai bambini in generale, bisogna approfondire la conoscenza dell'animale per aumentare le possibilità che un particolare individuo di cane abbia sviluppato motivazioni, vocazioni e abilità in grado di accettare e convivere piacevolmente con i nostri bambini. Spesso si trovano informazioni discordanti riguardo le esperienze di vita delle famiglie con figli e cani di diversa stazza, origine e razza. Questo accade proprio perché non si pensa al fatto che i cani sono individui e come tali hanno preferenze per alcune esperienze piuttosto che altre.

Esistono Golden Retriever estremamente pazienti con i bambini, ma esistono anche individui che non amano l'imprevedibilità nei movimenti e il contatto "goffo" tipici dei più piccoli. Ogni famiglia, inoltre, ha le sue abitudini, i suoi interessi e le sue preferenze e allo stesso modo i cani hanno le loro. Prevedere quali siano è quasi impossibile. Per questo motivo, la decisione del cane che vivrà con la famiglia va presa con consapevolezza e provando a superare l'illusione che basti scegliere una razza per avere una vita serena tra bambini e cani.

Qualche informazione in più, riguardo le personalità dei cani può aiutare a non incappare in false speranze non facilmente realizzabili. Il modo migliore per scegliere un cane adatto al vostro stile di vita e ai componenti della famiglia è quindi quello di conoscerlo, incontrarlo più volte tanto se è adulto quando se è un cucciolo e in  informarsi attraverso le persone che lo stanno seguendo della sua storia. Altra cosa importante può essere quella di affidarsi ad uno specialista del settore. Gli educatori cinofili, grazie alla conoscenza della comunicazione animale, sapranno guidarvi verso la decisione più adatta per voi e per il cane che vi accompagnerà e potranno inoltre aiutarvi nei primi momenti di convivenza, quelli in cui sarà importante imparare a conoscersi e rispettarsi.

Come preparare i bambini all'arrivo del cane

Gli animali domestici, sebbene siano abituati alla convivenza con gli esseri umani, mantengono la propria comunicazione "di specie", ovvero la comunicazione fatta di piccoli gesti, suoni, posture, e disposizioni nello spazio caratteristici della specie. Questi segni possono aiutarci a capire come il nostro animale stia vivendo un determinato momento e comportarci di conseguenza. Abituare i componenti della famiglia, bimbi compresi, a riconoscere e rispettare le necessità dell'animale di famiglia, permetterà al bambino di evitare anche i rischi dati dalla sua fragilità rispetto agli adulti. La convivenza infatti, non richiede solo la pazienza da parte del cane, ma anche il rispetto da parte degli esseri umani che lo accolgono. Con il passare degli anni, il bambino potrà cominciare ad assumersi gradualmente le responsabilità di cura e benessere psico-fisico dell'animale, sulla base delle sue possibilità e della disponibilità di entrambi. In questo modo gli individui cresceranno davvero insieme, nel rispetto reciproco degli interessi e delle necessità individuali.

All'interno di una famiglia dotata di questi presupposti, in cui ognuno ha il suo ruolo nella gestione degli animali da compagnia, non ha importanza che vi sia o meno uno spazio verde esterno all'abitazione, perché il cane verrà portato a spasso regolarmente, come richiesto dalle necessità etologiche dell'animale, che non può passare la vita all'interno delle mura domestiche.

Le razze di cani adatte ai bambini

Sebbene, come abbiamo visto, sia necessario superare gli stereotipi che portano a credere che una determinata razza sia quella perfetta per i bambini, alcune potrebbero essere più indicate di altre per una serena convivenza. Vediamo quali sono.

Golden Retriever

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Conosciuto come "il cane dell'American Dream", Golden Retriever spesso si rivela invece un cane più riservato di quanto ci si aspettasse, ricordandoci così che ogni cane ha la sua personalità e non possiamo aspettarci la perfezione da nessuno. Non dimentichiamoci inoltre che, rispetto ad altre razze, il Golden Retriever sviluppa un amore per i suoi oggetti che potrebbe superare l'amore per i componenti della famiglia.

Barboncino

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Il Barboncino viene spesso considerato un cane da "compagnia", ma dentro al suo forte torace batte un cuore da impavido cacciatore che, un giorno, potrebbe decidere di tirare fuori. Non significa che voglia cacciare i componenti del suo gruppo, ma più facilmente che richieda guide umane solide e stabili per una convivenza piacevole e più tempo da dedicare di quello che forse era stato preventivato. Insomma, anche il barboncino ci ricorda che non esistono "cani facili" o "cani perfetti", ma abbinamenti cane-famiglia funzionali e non funzionali.

Beagle

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Il Beagle è un altro cane che spesso viene frainteso. Usato per secoli come cane da caccia e poi, a causa della sua innegabile bellezza, relegato ai divani e alle famiglie numerose. Non è un errore crederlo un cane adatto alle famiglie in generale, ma sarà più felice se vivrà con una famiglia attiva che gli permetterà di muoversi nella natura e non solo in soggiorno. Se siete una giovane famiglia disposta a togliere il guinzaglio nonostante la presenza di bambini, probabilmente questo cane sarà più attratto dal bosco che dai vostri figli.

Labrador

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Il Labrador è un cane fortemente epimeletico, un cane che rischia di vivere le nostre emozioni negative talmente intensamente da intristirsi. Spesso si dedicano fortemente alla nostra gioia dimenticando sé stessi. Non trattateli come baby sitter. Non solo per il pericolo rappresentato dall'abitudine errata di lasciare il cane incustodito insieme al bambino, ma proprio perché la sua pazienza e la sua tolleranza potrebbero spezzargli il cuore e spegnerlo.

Maltese

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Il Maltese è un cane molto vivace con una forte motivazione perlustrativa e protettiva, la quale lo può portare ad abbaiare molto in caso di disagio o fastidio. Contrariamente a quanto potrebbe fare intendere la sua piccola taglia ed il suo pelo candido è quindi un cane tendenzialmente solido che tende a difendersi avvisando con l'abbaio quando qualcosa non va o non lo convince. Se decide che il suo umano di riferimento è uno dei genitori dei bambini, potrebbe decidere di difenderlo a spada tratta, per questo motivo sarà utile lavorare sulla comunicazione reciproca, in modo da comprendersi ed evitare incomprensioni.

Cavalier King Charles Spaniel

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Il Cavalier King Charles Spaniel è un grazioso e allegro cane da compagnia molto amato che sembra un eterno cucciolo. Bisogna sempre ricordare che si tratta di un cane le cui origini richiamano addirittura la caccia, di cui mantiene le motivazioni cinestesica e predatoria. Per questo motivo il cavalier King Charles Spaniel è un cane da portare con sé nelle passeggiate, senza lasciarlo in un passeggino. Si tratta di un cane più avventuroso di quanto si creda e ha anche voglia di prendere parte alle attività di gruppo. Portate anche lui con voi e i vostri figli, e sarà contento di mostrarvi la sua motivazione affiliativa.

Border Collie

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Molte famiglie, nel momento dell'adozione del cane "adatto ai bambini", pensano direttamente sui Border Collie, cani particolarmente famosi per la pubblicità di una nota azienda telefonica che ne ritraeva le abilità sociali. Il Border Collie però non è solo questo, ma è anche un cane con una lunga storia da pastore conduttore delle greggi che lo rende, ancora oggi, un cane instancabile e che, se non ascoltato dal punto di vista vocazionale, potrebbe spingersi a trattare i più piccoli e movimentati della famiglia come il suo gregge, girando intorno senza sosta e impedendogli la libertà di movimento.

Shih Tzu

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Lo Shih Tzu viene spesso considerato un ottimo cane da compagnia. Il suo nome significa "piccolo leone" nella lingua del suo territorio d'origine: il Tibet, dove, veniva tosato prendendo così le sembianze, appunto di un piccolo leone. Sebbene molta gente lo consideri un cane adatto anche ai più piccoli, non si può considerare una razza che ama particolarmente il contatto, quindi probabilmente sarà necessario educare i più piccoli della famiglia a non toccarlo continuamente. Lo Shih Tzu potrebbe evitare del tutto le persone che lo toccano in maniera particolarmente sgradevole.

Pastore australiano

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Anche il Pastore Australiano, come il Border Collie, è famoso per la sua eleganza e particolarmente apprezzato per la motivazione comunicativa e collaborativa che lo contraddistinguono. Come gli altri pastori conduttori delle greggi, mantiene comportamenti fortemente legati alla sua storia che, se in presenza di bambini, è buona abitudine imparare a riconoscere e incanalare correttamente verso qualcosa che non siano i piccoli della famiglia.

Bichon frisé

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Un tempo viveva con i marinai, che aiutava cacciando i topolini sulle navi. Al giorni d'oggi il Bichon Frisé è considerato un cane da compagnia di taglia piccola, ma mantiene la sua grande passione per l'acqua, sebbene soffra talvolta il freddo. Il suo comportamento è spesso molto affiliativo e questo lo rende un cane davvero ideale per le famiglie che amano la vita all'aria aperta e le avventure soprattutto se vicino all'acqua. Anche lui come altre razze di taglia piccola, subisce talvolta un trattamento diverso da ciò che richiede la sua genetica: il Bichon frisé, esattamente come tutte le altre razze, non va portato nei passeggini, non va vestito da umano, ma gli va riconosciuto il suo valore come cane e come compagno di avventure.

Le razze considerate non adatte ai bambini

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Le razze che invece sono considerate poco adatte alle famiglie sono:

American staffordshire terrier: a creare questa convinzione è la sua reattività ai movimenti improvvisi, la motivazione competitiva e la motivazione predatoria, oltre al fatto che le dimensioni della bocca e la capacità di morso spaventano molti genitori. Non bisogna però sottovalutare le forti motivazioni affiliativa ed epimeletica, che lo rendono un vero e proprio coccolone, nelle braccia dei suoi umani di riferimento.

Dobermann: come lui, anche altri cani di grandi dimensioni generano preoccupazioni nei genitori. Ma non bisogna avere pregiudizi, esistono dobermann che non vivono con negatività la presenza di un bambino.

Akita Inu: ama i suoi spazi e non è un fan del contatto, soprattutto se goffo, quindi tenderà a non apprezzare chi non è preciso nei movimenti. Anche in questo caso ad aiutare sarà l'educazione del bambino, in grado di rispettare le necessità del cane.

Le motivazioni più adatte alla convivenza con i bambini

Le motivazioni sono le azioni che l'individuo compie o ama compiere per ottenere la gratificazione e sfuggire alla frustrazione. Conoscerle permette di comprendere i comportamenti che il cane mette in atto e proporre situazioni adatte ai suoi interessi. Gli studi sul comportamento del cane hanno portato a stilare un elenco delle motivazioni che permettono di conoscere quali saranno gli ambiti di interessi del cane che stiamo adottando. Come abbiamo visto, non si può determinare a priori quale individuo adottare sulla base dell'appartenenza ad una razza, perché ogni cane ha le sue specifiche preferenze, però è anche vero che alcune razze manifestano più spesso determinate motivazioni in grado di semplificare la convivenza con i piccoli umani.

Le motivazioni che, se sviluppate, possono far aiutare a prevedere una maggiore capacità di convivenza con i cuccioli di un'altra specie, come sono i bambini per il cane, sono:

  • epimeletica: il bisogno di prendersi cura di un essere vivente. Un cane con una motivazione epimeletica sviluppata, tenderà ad occuparsi con piacere degli individui del proprio gruppo, saprà ascoltarne le necessità e rispettarne le richieste. Attenzione però, spesso i cani con una forte motivazione epimeletica rischiano di assorbire particolarmente le nostre emozioni e cominciano a soffrirne. Dategli in cambio una buona dose di attività in grado di alleggerirgli il compito.
  • affiliativa:  è l’espressione del desiderio di appartenere a un gruppo. I cani che manifestano questa motivazione potrebbero essere spinti ad accettare con più facilità le regole del gruppo, con l'obiettivo di farne parte. Importante ricordarsi di non mortificarlo, ma di farlo sentire parte attiva all'interno del gruppo. In questo modo il cane ne comprenderà più facilmente le regole.
  • comunicativa: è il desiderio di comprendere l’altro e di far sapere le proprie intenzioni. Un cane con una motivazione comunicativa sviluppata ed efficace è senza dubbio un individuo in grado di trasmettere le proprie sensazioni riguardo una determinata situazione: abituiamo i bambini a riconoscere i segnali e avremo una coppia inseparabile. Un cane con una comunicazione chiara è un cane che difficilmente viene frainteso e può quindi fidarsi facilmente del suo gruppo.
  • collaborativa: il bisogno e il desiderio di partecipare alle iniziative del gruppo. La collaborazione è una delle spinte motivazionali più apprezzate dagli esseri umani e, come le altre motivazioni, va trattata con cura per evitare che degeneri in un'ossessione. La collaborazione spinge i cani a voler svolgere compiti insieme, rendendolo così un individuo che si affida alle scelte del gruppo.

Elencate le motivazioni che aumentano la possibilità di una buona convivenza tra bambino e cane, bisogna però sottolineare che non esistono motivazioni buone e motivazioni cattive, ma alcune più o meno adatte alla convivenza con i bambini, che per alcuni cani possono rappresentare invece fonte di stress. Le motivazioni inoltre non possono venire eliminate ma possono venire equilibrate.

Come le motivazioni che facilitano la convivenza, ne esistono alcune che invece, se non gestite o particolarmente sviluppate, potrebbero complicare la convivenza e rappresentare addirittura un rischio per i componenti più fragili della famiglia.

  • territoriale: Si può intendere come il bisogno di salvaguardare la sicurezza dei propri spazi. L'ingenuità di un bambino può spingerlo a ignorare i segnali comunicativi del proprio cane, emessi con l'obiettivo di tutelare quello che il cane riconosce come ambiente suo. Abituiamo i bambini a conoscere e rispettare il proprio animale e le sue zone.
  • possessiva: Il desiderio tenere per sé un oggetto di valore. Il valore che un oggetto ha per il cane potrebbe non corrispondere a quello che ha per il bambino. L'abitudine del bambino a manipolare gli oggetti che trova nell'ambiente non è per forza un'abitudine che il cane ama, anzi, potrebbe proprio detestarla. Il bambino invece potrebbe non riconoscere i segnali che il cane lancia per allontanare quello che riconosce come un ladro di oggetti.
  • predatoria: Il desiderio di inseguire oggetti in movimento. Un cane che insegue un bambino, indipendentemente dal motivo per cui lo fa, potrebbe causarne la caduta. Una motivazione predatoria particolarmente sviluppata potrebbe inoltre far confondere vostro figlio con un fagiano.

Anche in questo caso, non basta una breve descrizione delle motivazioni per capire a fondo il comportamento del proprio cane nei confronti dei bambini, ma serve qualora si manifesti un problema e anche solo per iniziare al meglio una relazione sana una valutazione di uno specialista in grado di riconoscere l'origine di un determinato comportamento.  La complessità e l'ampia varietà di comportamenti che una specie può mettere in atto per comunicare un determinato intento richiede attenzione e, nel caso dei bambini, sorveglianza da parte dei genitori.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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