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24 Settembre 2023
10:00

Quanti tipi di spitz esistono?

Quando si parla di spitz, si pensa in genere al Volpino di Pomerania, ma il termine non fa riferimento a un'unica razza. Si tratta infatti di un'intera categoria di razze, per l'Enci 16 in totale.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Quando si parla di spitz, si pensa in genere al Volpino di Pomerania, all'Akita Inu, il Volpino Italiano, oppure il Chow Chow. Alcuni sono invece convinti che con il termine spitz si intenda un'unica razza, ma non è affatto così. Si tratta infatti di un'intera categoria di razze e, allargando ulteriormente l'insieme, il nome può comprendere anche cani meticci derivati da incroci con gli spitz.

Per non complicare eccessivamente le cose, in questo caso facciamo riferimento solo alle razze che vengono definite tali da Enci, ovvero l'ente che disciplina l'allevamento di cani in Italia e che ne riconosce 16 in totale: due spitz europei, 13 asiatici o affini e un'ultima che, pur appartenendo ai cani nordici da slitta, si chiama Spitz Finnico e viene quindi incluso in questa categoria.

Il termine spitz deriva probabilmente dal tedesco, significa punta e fa riferimento a uno dei tratti morfologici che accomuna questi cani: la forma appuntita del muso, che ricorda quello della volpe.

Si tratta di cani che provengono da ambienti freddi, dove gli inverni sono particolarmente rigidi e le difficoltà legate a questo tipo di vita hanno fatto in modo che gli spitz sviluppassero personalità sicure e riservate, se non addirittura diffidenti. La loro motivazione sociale è quindi piuttosto ridotta, mentre la protettiva, la possessiva e la territoriale fanno parte spesso dei loro interessi prevalenti e si abbinano a una motivazione affiliativa che li rende cani estremamente affidabili, a patto però che riconoscano i propri umani come compagni di vita degni della loro fiducia).

Le caratteristiche degli spitz

Oltre alla forma del muso vi sono anche altri tratti morfologici che contraddistinguono le razze appartenenti a questa categoria, come la coda arricciata in alto verso il dorso, il pelo folto e dritto, il corpo solido e le orecchie triangolari.

Anche da un punto di vista comportamentale vi sono aspetti comuni a quasi tutti i cani appartenenti a questa categoria, ovvero l'attitudine alla diffidenza, la motivazione cinestesica e la ridotta espressività. Non si può dire, però, che non siano cani comunicativi, perché molti spitz hanno una forte propensione per l'abbaio, l'ululato, il pianto e il brontolio.

Il comportamento e l'aspetto di questi cani sono strettamente legati alla storia del rapporto che si è sviluppato nei secoli con l'uomo, soprattutto in alcuni luoghi remoti dal clima rigido, dove gli incontri  con gli sconosciuti sono ridotti al minimo e la vita è fatta di sacrifici e fiducia nei confronti del proprio gruppo di appartenenza. Vi sono però anche alcune eccezioni e, infatti, non dobbiamo dimenticare che a questa categoria appartiene anche il Volpino Italiano, una razza originaria del nostro paese che, da molti secoli, viene ritratta nei dipinti insieme a nobili e benestanti.

Le principali razze di spitz

Per la FCI gli spitz appartengono al quinto gruppo di razze, definito come "Cani di tipo spitz e primitivo". All'interno di questa categoria vi è un'ulteriore suddivisione in otto tipologie: cani nordici da slitta, cani nordici da caccia, cani nordici da guardia e da pastore, spitz europei, spitz asiatici e razze affini, tipo primitivo, tipo primitivo da caccia e tipo primitivo da caccia con una cresta sul dorso. Il totale delle razze appartenenti a questa lista è 49 e molti di essi (anche se non propriamente definiti tali) presentano caratteristiche per cui potrebbero essere considerati spitz.

Per chiarezza ci limitiamo ad elencare le più note tra le razze che gli enti ufficiali definiscono come tali, ovvero quelli del gruppo "spitz europei" e del gruppo "spitz asiatici e razze affini",ma alcuni considerano spitz anche razze molto famose, come gli Alaskan Malamute, i Siberian Husky o i Samoiedo.

Spitz Tedesco (Volpino di Pomerania)

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Il Volpino di Pomerania, anche noto con il nome di Spitz Tedesco Nano o più amichevolmente “Poms”, è un cane di taglia piccola che, in passato svolgeva l'importante ruolo del guardiano dei villaggi del Mecklemburg – Vorpommern, una regione tedesca che si affaccia sul Mar Baltico. Proprio per questo motivo il Poms conserva ancora oggi un coraggio ineguagliabile e una grande passione per il lavoro della sentinella, con buona pace delle orecchie dei suoi umani.

Quando si immagina questo piccolo cane da compagnia, infatti, spesso lo si vede abbaiare a pochi passi dal pet mate che, quasi rassegnato, si fa proteggere da questi 5 chili di meraviglioso pelo rizzato e ostinazione.

Troppo spesso viene trattato invece come un accessorio e le sue motivazioni da antico guardiano di interi paesi vengono sottovalutate. Lui lo sa e accetta questo compromesso a patto di avere sempre un posto a disposizione tra le braccia dei suo umani. Chi desidera convivere la vita con lui, però, è bene che lo sappia: affinché sia felice, va trattato come un cane vero e proprio, non come una borsetta alla moda.

Volpino Italiano

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Da molti secoli questo piccolo cugino del Poms di origine italiana viene ritratto nei dipinti e nelle opere d'arte accanto ai nobili. Le origini del Volpino Italiano risalgono addirittura all'età del bronzo e fin dal XVIII secolo fu il compagno dei carrettieri che si muovevano tra la Toscana e il Lazio, dove era apprezzato soprattutto per la sua grande abilità nel segnalare i briganti.

Il suo carattere non è molto dissimile da quello del Poms, mentre il mantello è leggermente diverso. Innanzitutto è quasi sempre di colore bianco, inoltre nello standard ufficiale il pelo viene definito lungo e sollevato, ma non “sparato”, come descritto per il Volpino Tedesco.

Una delle caratteristiche che contraddistingue entrambi gli spitz europei (queste due razze sono le uniche definite tali da Enci) è la forte eccitabilità. Si tratta infatti di cani che in pochi secondi possono passare dalla calma all'iperattività.

Chow Chow 

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Il Chow Chow è una razza antichissima che arriva dall'epoca imperiale della Cina. È un cane dalla personalità solida e indipendente, dotato di un'importante motivazione affiliativa, che diventa particolarmente evidente quando riesce ad instaurare un profondo rapporto di fiducia reciproca nei confronti dei suoi umani. Ha l'aspetto di un leone e si pone spesso in maniera pacata, mantenendo un'attitudine schiva e riservata.

Il mantello è denso e liscio, molto folto e, soprattutto nei soggetti a pelo lungo, forma una criniera elegante nella zona del collo. Il sottopelo è soffice e resistente alle intemperie. È sempre monocolore e può essere nero, rosso, crema, blu o bianco, anche se quest'ultimo è molto raro. Volete riconoscere un vero Chow Chow? C'è un modo per farlo: questa razza ha la lingua blu.

Akita Inu

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L'Akita Inu è certamente uno degli spitz più famosi al mondo. Di origine giapponese, è nato come cane da caccia per poi diventare un guardiano e anche un soldato. Deve il suo nome alla regione giapponese di cui viene considerato originario, ovvero la prefettura di Akita. In Italia è piuttosto diffuso e negli ultimi anni è stato anche vittima della moda legata a questa razza.

Prima di adottarlo, però, è bene conoscere i suoi desideri e i suoi bisogni nel dettaglio, perché si tratta di un cane dal comportamento particolarmente sfuggente, solido e riservato. La sua comunicazione, inoltre, è fatta di dettagli quasi impercettibili, quindi bisogna essere degli ottimi osservatori per capire come si sente.

Il suo aspetto elegante è inconfondibile, esattamente come il suo sguardo profondo e il regale mantello ruvido, fitto e soffice che, generalmente è di colore rosso, sesamo, tigrato o bianco.

Akita Americano

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L’Akita Americano viene anche chiamato Grande Cane Giapponese, eppure è una razza americana. Sebbene il suo progenitore sia l’Akita giapponese, infatti, è stato selezionato negli Stati Uniti a partire dal secondo dopoguerra. In Giappone, invece, non viene assolutamente riconosciuta e la stessa FCI ha inserito questa razza nell'elenco ufficiale solo in tempi recenti.

Si tratta di cani dal composti e seri, che difficilmente sprecano energie con una comunicazione piena di scodinzolii e movimenti. Per capirli, infatti, bisogna anche in questo caso osservare i dettagli nascosti in un movimento delle orecchie, delle labbra o nelle impercettibili variazioni nello sguardo.

Come gli Akita Inu, vengono spesso scelti per via del loro aspetto unico e inconfondibile, ma hanno una personalità davvero complessa, anche perché nascono da incroci con razze come i Tosa Inu e i Mastiff.

Shiba Inu

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Si sente spesso dire che gli Shiba Inu, anche loro di origine giapponese, somigli più di qualsiasi altro cane alle volpi. Le prime testimonianze di questa razza risalgono a tempi molto antichi, quando veniva selezionato per la caccia. Si tratta infatti di cani estremamente ostinati e coraggiosi che, alla riservatezza tipica degli spitz (e ancor più dei cani giapponesi), abbinano la tenacia dei cacciatori.

Non sono abilissimi nelle relazioni con i propri simili, con cui potrebbero sviluppare conflitti e, infatti, si narra che cacciassero sempre in coppia, formata rigorosamente da un maschio e una femmina, proprio perché non finissero per perdere tempo azzuffandosi. La sua taglia ridotta rispetto agli Akita deriva dall'incrocio con i Terrier, di cui conserva certamente la personalità piuttosto spigolosa e ostinata.

Come molti cani giapponesi, anche lo Shiba rischiò l’estinzione nel secolo scorso ma, fortunatamente, alcuni appassionati si impegnarono per evitare che ciò accadesse e questi piccoli cacciatori orientali hanno quindi raggiunto le nostre città, dove spesso si vedono zampettare orgogliosi accanto ai propri umani, che non sempre sono consapevoli del potenziale nascosto in loro.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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