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scheda razza
4 Agosto 2021
11:48

Lo Shiba Inu, elegante e coraggioso cacciatore giapponese

  • Origine: Giappone
  • Standard: Gruppo 5: cani tipo Spitz e tipo primitivo, Sez. 5: Spitz asiatici e razze affini
  • Taglia: Piccola
  • Altezza: 35-38 cm. per le femmine, 38-41 per i maschi
  • Peso: 8-12 Kg per le femmine, 10-15 kg per i maschi
  • Pelo: Ruvido e dritto; i colori sono: rosso, nero focato, sesamo, tutti con macchie bianche in determinate zone del corpo
  • Vita media: 12-15 anni
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Originario del Giappone come il suo “cugino” più grande Akita (da cui si differenzia per dimensioni e attitudini), lo Shiba Inu è uno spitz il cui nome significa “piccolo cane” o “cane della boscaglia”, si tratta infatti di una razza di piccola taglia.

socialità

  • Rapporto con la famiglia umana2
  • Rapporto con altri umani0
  • Rapporto con altri cani0
  • Rapporto con altri animali in casa0

attività

  • Attività fisica3
  • Giocosità0
  • Ricerca3
  • Riporto0
  • Guardia3

adattabilità

  • Vita in città1
  • Adatto come primo cane0
  • Adattabilità ai viaggi3
  • Tolleranza alle temperature calde2
  • Tolleranza alle temperature fredde3

cure e salute

  • Cura del pelo1
  • Predisposizione alle malattie1
  • Attenzione all'alimentazione1

motivazioni

  • Epimeletica1
  • Affiliativa0
  • Comunicativa3
  • Et epimeletica0
  • Somestesica1
  • Sociale0
  • Protettiva0
  • Territoriale3
  • Possessiva0
  • Competitiva3
  • Perlustrativa3
  • Predatoria3
  • Sillegica0
  • Esplorativa3
  • Di ricerca2
  • Cinestesica3
  • Collaborativa0
Che cosa sono le motivazioni?Scopri tutti i desideri e i bisogni dei cani

Piccolo e agile, coraggioso e sicuro di sé, bellissimo: lo Shiba Inu è senza dubbio uno dei cani più apprezzati e molto presente nelle nostre città, grazie anche al suo vispo musetto ed il suo pelo dalle candide sfumature.

Il suo aspetto simile alla volpe, lo sguardo vivace e il portamento elegante hanno conquistato migliaia di famiglie, però è importante sapere che questa razza non nasce come cane da compagnia. Cacciatore da millenni, batte nel suo petto un cuore impavido di predatore e guardiano, che desidera correre libero nei boschi godendosi l’aria, la terra e gli odori della natura, anziché un noioso divano.

Lo Shiba è un cane con molte potenzialità ma non adatto a tutti: perché sia felice e appagato è importante conoscerne le caratteristiche e le motivazioni ed essere disposti a mettersi in gioco.

Origine: Giappone

Standard: N° 257/ 09.02.2017 Gruppo 5 cani tipo Spitz e tipo primitivo Sez. 5 Spitz asiatici e razze affini

Aspetto: Lo Shiba è un cane di piccola taglia ma dal corpo possente, muscoloso e proporzionato. La testa è di medie dimensioni, con muso allungato simile ad una volpe, tartufo nero, occhi piccoli e scuri e orecchie appuntite ed erette. Gli arti sono robusti e la coda è lunga, arrotolata sul dorso. Il pelo è ruvido e dritto, con sottopelo soffice; i colori sono: rosso, nero focato, sesamo, tutti con macchie bianche in determinate zone del corpo (urajiro). Le dimensioni sono: per i maschi cm. 38/41 per 10/15 kg., per le femmine 35/38 per 8/12 kg.

Motivazioni: Cinestesica, perlustrativa, predatoria, territoriale, competitiva, comunicativa.

Amante di: Inseguire prede, fare movimento, fare la guardia.

Alimentazione, cura e mantenimento: Lo Shiba, come ogni cane di razza, è soggetto ad alcune malattie, anche genetiche. Le più comuni sono la displasia del ginocchio, alcune oculopatie (come il glaucoma, la cataratta e l’atrofia progressiva della retina) e la gangliosidosi, patologia ereditaria che determina problemi durante la crescita e sintomi neurologici. Lo Shiba ha bisogno di fare movimento e di un’alimentazione adeguata, nonché di spazzolate frequenti.

Origine e storia

Lo Shiba Inu, affascinante cane dalle sembianze di una volpe, ha origini antichissime che si perdono nelle misteriose terre del Sol Levante.

Probabilmente arrivò in Giappone con i primi coloni provenienti dalla Cina, in epoca molto remota. Le prime testimonianze di piccoli cani simili a volpi risalgono infatti tra il 6000 ed il 300 a.C. e i ritrovamenti archeologici mettono in luce le differenze fisiche che caratterizzavano i cani europei da quelli asiatici.

In particolare, i cani giunti in terra nipponica con le immigrazioni del periodo YAOY (3° secolo a.C.) hanno introdotto alcune particolarità che tutt’oggi contraddistinguono i cani di tipo “spitz”: orecchie a punta, coda arrotolata sul dorso, fiero portamento.

Questi cani dal carattere coraggioso erano impiegati principalmente come cani da caccia al daino, al cinghiale, alla piccola selvaggina e ai pennuti: in base alla regione variava il tipo di preda e, di conseguenza, la taglia dei cani, che potevano essere più o meno grandi ma con le stesse caratteristiche.

Ad eccezione di alcune molto remote, non esistono testimonianze su questi piccoli cacciatori durante i secoli. Certo è che hanno accompagnato gli uomini attraverso il lungo percorso storico del Giappone, fino all’apertura verso l’Occidente, agli inizi del XIX secolo.

Proprio in questo periodo lo Shiba conosce i suoi anni più bui: con le numerose importazioni delle razze straniere, questo piccolo spitz rischiò l’estinzione.

Fortunatamente, alcuni estimatori dei cani e della cultura giapponese si adoperarono per tutelare le razze indigene, promuovendone un censimento per identificare quali fossero i “Ji-nu”, i cani nativi.

Nei primi anni del ‘900 il medico veterinario Dott. Saito, raggruppò tutte le piccole razze autoctone da caccia dando vita allo Shiba Inu che, a differenza dei grandi spitz come l’Akita Inu, non ha una provenienza precisa; il suo nome significa infatti “piccolo cane” o “cane della boscaglia”, ad indicare le sue peculiarità fisiche e caratteriali ma non la regione di appartenenza.

Nel 1932 nacque inoltre il “NIPPO-Nihon Ken Hozonkai” (l’Associazione per la conservazione del cane giapponese), che nel 1934 unificò lo standard di razza e nel 1937 riconobbe lo Shiba come “Monumento nazionale”.

Purtroppo anche la Seconda Guerra Mondiale, con l’atroce utilizzo dei cani come animali da pelliccia e da carne, fu un periodo in cui lo Shiba rischiò nuovamente l’estinzione; nel 1948 il NIPPO riprese l’attività e gli allevatori riuscirono a recuperare alcuni esemplari superstiti per rimettere in piedi la selezione della razza.

Lo standard attuale risale al 1992 e porta lo Shiba ad essere apprezzato in tutto il mondo, soprattutto come cane da compagnia, nonostante le sue origini da cacciatore.

Motivazioni (desideri e bisogni)

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Lo Shiba Inu racchiude in sé l’anima di molti cani: segugio, terrier e guardiano di cui custodisce le motivazioni.

In quanto cacciatore, le motivazioni predatoria e perlustrativa sono altissime: è un formidabile predatore che si muove veloce nella boscaglia all’inseguimento di piccola e media selvaggina, raggiungendola ovunque. È chiaro dunque che la vita che conduce in città non corrisponda in pieno alle sue caratteristiche: relegare uno Shiba ad un’esistenza divisa tra divano e shopping lo può frustrare molto, facendolo chiudere in sé stesso, considerando inoltre la sua forte motivazione cinestesica, che porta a voler muoversi molto, quasi instancabilmente.

Del terrier conserva invece la motivazione competitiva che, assieme alla territoriale, tipica dei molossi, lo rende un efficace guardiano, pronto a segnalare la presenza di intrusi e a proteggere la sua famiglia e la sua casa, senza esitare, nel caso ci fosse la necessità, di farsi capire attraverso un bel ringhio o un morso ben piazzato. È molto importante rispettare gli spazi e le risorse.

Lo Shiba è piccolo ma ha coraggio e determinazione da vendere, non pensate di poterlo “corrompere” con qualche moina o un bocconcino: si affeziona ai suoi umani ma non ha interesse nel contatto fisico o nel giocare né tantomeno nell’intessere nuove relazioni e lo fa capire in maniera chiara e precisa. La sua motivazione comunicativa è molto alta e per questo bisogna imparare a riconoscere tutte le posture, i movimenti, le espressioni che mette in atto per manifestare il suo disagio oppure il suo gradimento nei confronti di una situazione.

Sicuramente avere a che fare con questa razza non è cosa facile, è opportuno scendere a compromessi ed accettare la convivenza con un compagno fiero, serioso, indipendente e per nulla disposto a riportarvi la pallina o a impazzire di feste al vostro rientro.

Aspetto fisico

Lo Shiba è un cane di piccola taglia, elegante e proporzionato con una corporatura forte e muscolosa.

La testa è di medie dimensioni con occhi piccoli e scuri, orecchie appuntite portate erette e muso allungato, che gli conferisce il caratteristico aspetto a forma di volpe.

Gli arti sono robusti e la coda è lunga, arrotolata sul dorso.

Lo Shiba ha pelo ruvido e dritto di media lunghezza, con sottopelo soffice; il colore presenta il caratteristico “urajiro”, ovvero macchie bianche in determinate parti del corpo (muso, gola, petto, pancia e parte interna di coda e zampe) su un fondo tinta unita che può essere rosso, nero focato o sesamo.

I maschi hanno un’altezza di 38-41 cm per un peso di 10-15 kg, le femmine invece hanno un’altezza di 35-38 cm per 8-12 kg di peso.

Cura e salute

Lo Shiba Inu, come ogni cane di razza, è soggetto ad alcune malattie, anche di natura genetica.

Tra queste troviamo la displasia del ginocchio, una malformazione articolare che può essere ereditaria o traumatica e che richiede cure specifiche, come fisioterapia o terapia farmacologica; alcune oculopatie, ad esempio la cataratta, l’atrofia progressiva della retina ed il glaucoma, malattie che possono causare conseguenze anche gravi come la cecità.

Lo Shiba può essere inoltre colpito da gangliosidosi, una patologia genetica che determina problemi durante la crescita e sintomi neurologici, quali perdita di equilibrio o difficoltà di deambulazione… è una malattia piuttosto grave che può avere esito fatale anche in breve tempo.

Per evitare queste spiacevoli situazioni è sempre importante rivolgersi ad allevatori professionisti e responsabili.

Lo Shiba ha bisogno di fare movimento e di un’alimentazione adeguata, nonché di spazzolate frequenti.

Cosa fare con uno Shiba Inu

Se volete rendere felice uno Shiba la cosa migliore da fare è prendere la macchina e guidare verso la campagna, la montagna, i prati: è un cane nato per essere cacciatore e riuscirà a sentirsi appagato se potrà correre libero nei boschi, seguire tracce e sentire l’erba sotto le agili zampe. Con lui potrete riscoprire il piacere di immergervi nella serenità della natura, nel silenzio interrotto dal canto degli uccelli e dal vento e nell’avere a fianco un compagno discreto ma fidato.

Se lasciato libero, non è sempre facile che lo Shiba ritorni gioioso al vostro richiamo, si fermerà per farsi poi agganciare al guinzaglio; se siete persone ansiose potete sempre utilizzare una lunghina, in modo che lui abbia spazio e voi la sicurezza di non perderlo troppo di vista.

Con un cane di questa razza potete anche dedicarvi alle commissioni quotidiane ma tenete sempre a mente che non ama affatto la socialità; nel caso vi accompagnasse all’aperitivo o in posta, assicuratevi sempre che resti al sicuro e non venga importunato.

Infine, se avete scelto uno Shiba, dimenticate i giochini di riporto, le risate e gli inseguimenti pazzi: avete l’onore di vivere con un cacciatore millenario, non con un pagliaccio.

Relazione e contesto ideale

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Lo Shiba Inu si vede spesso nelle nostre città, legato stretto a guinzagli che non gli danno la possibilità di esplorare e gestire i suoi spazi, accompagnando famiglie nei centri commerciali o al ristorante. Ecco, questo non è proprio il contesto adatto a lui.

Può vivere in città, certo, ma non bisogna condannarlo ad una vita di soli impegni mondani e pigri pomeriggi sul divano; se siete in contesti urbani è necessario avere il giusto tempo libero a disposizione da dedicare al piccolo Shiba.

È una razza che si affeziona alla famiglia ma non si spreca in moine e coccole, ha bisogno di essere rispettato negli spazi, non ama la confusione né la presenza di ospiti. Se si hanno bambini è opportuno educarli ed istruirli su come comportarsi con il cane; se cercate un compagno di giochi instancabile o un peluche da coccolare, non prendete uno Shiba.

Una giornata con uno Shiba Inu

È mattina e suona la sveglia, il vostro Shiba è già lì a darvi il suo consueto e discreto buongiorno, con la sua espressione vispa e la sua elegante e leggera presenza.

Vi alzate e vi godete un caffè in compagnia del piccoletto, poi è ora di prepararsi e uscire; la passeggiata con lui è sempre tranquilla, non tira e non degna di considerazione nessuno, né i cani curiosi che tentano di avvicinarsi, né il fornaio che prova ad allungargli un grissino per farselo amico, per lo Shiba le smancerie sono sciocchezze e voi lo sapete bene.

Vi dirigete quindi al parco dove lui esplora l’ambiente, segue la traccia lasciata da qualche piccolo animale notturno, si guarda intorno e si gode l’aria fresca.

Tornate a casa per poi recarvi al lavoro, lo Shiba sta bene qualche ora da solo, è indipendente e riesce a gestire il tempo serenamente, sapendo che nel primo pomeriggio voi sarete di ritorno.

Dopo pranzo, infatti, correte a casa per raggiungere il vostro cane che vi attende sulla soglia di casa. Vi preparate e poi di corsa in macchina: è il momento di uscire dalla città per andare alla scoperta della natura!

Una volta arrivati ai piedi dei monti, fate scendere lo Shiba e lo lasciate libero siccome sapete che quella zona è tranquilla e non correte il rischio di incontrare qualcuno.

Lui sembra rinascere: inizia a percorrere il sentiero nel bosco vivacissimo, segue le tracce, rincorre qualche uccello, sente le zampe sprofondare nel fango e finalmente si ricongiunge con la sua vera natura di antico cacciatore.

Dopo qualche ora, è tempo di rientrare, la famiglia vi aspetta per cena e per un film da vedere tutti insieme sul divano. Lo Shiba è felice e appagato, grato per la libertà che riesce ad assaporare ogni momento possibile si addormenta sereno sul suo cuscino vegliando sulla sua famiglia.

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