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9 Marzo 2024
16:00

Quando il cane si sente abbandonato?

Il cane è un animale strettamente sociale e può soffrire molto l'ansia da separazione e l'isolamento, sentendosi in un certo senso "abbandonato". Vediamo quando e perché questo può accadere.

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Il cane è un animale strettamente sociale, per cui la separazione dal proprio gruppo familiare può portare a problemi comportamentali molto seri e che si manifestano con un'ampia gamma di disturbi e comportamenti differenti. I cani soffrono quindi molto l'ansia da separazione, un problema purtroppo molto diffuso e che in un certo senza può farli sentire come se venissero "abbandonati". Le cause possono essere molto diverse, come per esempio la mancata abitudine del cane alla separazione a trascorrere momenti da solo, in particolare nei soggetti giovani e ancora "inesperti".

Perché un cane potrebbe sentirsi "abbandonato"

La separazione è infatti una competenza che il cane deve sviluppare grazie anche all'aiuto dei propri umani e deve avvenire inizialmente in maniera graduale. Ovviamente, molto dipenderà anche dal carattere del cane e delle sue motivazioni di razza: alcune, infatti, hanno un'alta motivazione affliativa e epimeletica, ossia un forte bisogno di prendersi cura dell'altro, per cui soffrono maggiormente il distacco. Altre volte, la causa può essere di natura diversa: può esserci, per esempio, un iper-attaccamento verso il compagno umano, che sottopone a eccessivo stress il cane quando rimane solo.

Chiaramente, un cane può sentirsi "abbandonato" anche a causa di esperienze traumatiche passate, come la provenienza da un rifugio, la separazione dalla propria mamma avvenuta prima dei due mesi di vita o a causa di un vero e proprio abbandono. Si tratta quindi di un tema molto complesso e dibattuto e ci sono moltissime variabili da tenere in considerazione, come il fatto che ogni individuo è a sé stante e quello che potrebbe mettere a disagio un cane può essere invece più tollerabile per un altro, anche in base all'età, alla razza di appartenenza e soprattutto alla relazione instaurata con il proprio pet mate.

Per esempio, diversi tipi di cani possono soffrire meno i momenti di solitudini. I cani da guardinia, come il Pastore Maremmano Abbruzzese, il Pastore del Caucaso o il Cane da Montagna dei Pirenei, tendenzialmente tollerano più facilmente i momenti di solitudini, perché sono stati selezionati anche per avere una forte indipendenza e una spiccata autonomia decisionale. Altri, invece, come per esempio il Volpino di Pomerania, il Cane Corso, l'American Staffordshire Terrier, che possiedono una forte motivazione affiliativa, soffrono molto di più momenti di solitudine.

Quando è "abbandonato" socialmente

Non necessariamente, quindi, un cane si sente abbandonato quando rimane a casa o in giardino da solo per molto tempo. Un cane soffre una sorta di sindrome da abbandono soprattutto quando non vengono davvero compresi i suoi bisogni, i suoi desideri e le sue necessità. Quando si adotta un cane bisogna sempre chiedersi se si ha davvero il tempo di prendersene cura e dedicargli le attenzioni necessarie. Convivere con un altro essere vivente richiede infatti molte responsabilità e impegno, condividendo insieme esperienze, conoscenza profonda, affetto e comunicazione in maniera continua.

Un cane si sente "abbandonato" soprattutto quando lo è da un punto di vista sociale e non necessariamente fisico, quando quindi non si sente davvero parte del gruppo familiare o non ha un vero punto di riferimento. Molti si chiedono spesso per quanto tempo un cane possa stare senza avere interazioni sociali, prima di provare un senso di ansia, frustrazione o solitudine. Tuttavia, spesso ci si dimentica che un cane può provare stress e ansia anche quando sono presenti fisicamente i propri umani, quando questi li ignorano e non spendono del tempo di qualità con loro facendoli sentire davvero appagati e parte della famiglia.

Se è vero che la solitudine può diventare qualcosa di insopportabile (e che quindi non bisogna mai lasciare per troppo tempo il cane da solo) è altrettanto vero che gradualmente, nella vita, i cani possono imparare ad accettare periodi da soli, senza precipitare in uno stato di vero e profondo malessere. Un cane ben socializzato, che abbia maturato una buona gestione del distacco e che continua a vivere esperienze condivise e positive con il proprio pet mate, si sentirà appagato anche da un punto di vista sociale e affronterà meglio i momenti di solitudine.

Quando c'è un problema serio e profondo

Ben diverso è se ci sono problemi più seri e strutturati, che dipendo per esempio da esperienze traumatiche come il distacco prematuro dalla propria madre o addirittura un abbandono. Le cause dell'ansia e del sentimento di "abbandono" potrebbero essere molto diverse e, nel caso il cane mostri sintomi evidenti che fanno temere problemi più seri e profondi, è necessario rivolgersi a un medico veterinario esperto in comportamento e a un istruttore cinofilo, che potranno sicuramente aiutare a gestire meglio o a risolvere la situazione.

Un percorso di gestione dell'ansia, di miglioramento del rapporto tra cane e compagno umano, di autostima e acquisizione di un equilibrio emotivo e di calma, porteranno il cane con il tempo a non vivere più la separazione come un disagio. Occorre quindi stare attenti a leggere in tempo i sintomi dell'ansia da separazione, che vanno da comportamenti distruttivi alle vocalizzazioni come abbai, ululati o piagnucolii, passando anche per depressione, tremori e comportamenti stereotipati.

Infine, se malauguratamente vi stesse chiedendo se un cane che viene abitualmente lasciato per tutto il giorno da solo in casa o in giardino si senta abbandonato, in quel caso un tale condotta potrebbe davvero diventare reato ai sensi dell’articolo 727 del Codice Penale che prevede e punisce l’abbandono di animali. Questa norma stabilisce infatti che “chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze”. E il cane, per sua natura, non è un animale solitario.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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