video suggerito
video suggerito
18 Luglio 2021
15:00

Ansia da separazione nei cani: cos’è e come intervenire

L'ansia da separazione è un problema comportamentale molto frequente nel cane che si può manifestare in un'ampia gamma di comportamenti diversi come la distruzione degli oggetti e le vocalizzazioni. Le cause possono essere diverse e la terapia e la diagnosi dipenderanno da cosa l'ha scatenata.

320 condivisioni
Validato da Elena Garoni
Membro del comitato scientifico di Kodami
Immagine

L'ansia da separazione è un problema comportamentale molto frequente nel cane che si può manifestare attraverso un'ampia gamma di comportamenti diversi. Il cane è difatti un animale prettamente sociale per cui separarsi dal suo gruppo è contrario alla sua etologia, e dunque molto difficile da accettare.

Le cause dell'ansia da separazione

Le cause dell'ansia possono essere molto diverse e, nel caso il vostro cane soffra di questo problema, è meglio rivolgersi ad un medico veterinario esperto in comportamento che potrà aiutare il cane a gestire lo stress. Una di queste può essere la mancata abitudine del cane alla separazione, riscontrabile soprattutto nei soggetti giovani e ancora "inesperti". La separazione è infatti una competenza che l'animale deve sviluppare, grazie anche al nostro aiuto, e deve avvenire inizialmente in maniera graduale. Ovviamente questo dipenderà dal carattere del cane e delle sue motivazioni di razza: alcune infatti hanno un'alta motivazione affliativa e epimeletica, ossia un alto bisogno di prendersi cura dell'altro, per cui soffrono maggiormente del distacco. Altre volte la causa può essere di natura diversa: può esserci un iper-attaccamento verso il compagno umano che sottopone a eccessivo stress il cane quando rimane solo. L'ansia da separazione potrebbe anche essere dovuta a alcune patologie come ad esempio l'iperattività o la necessità costante di avere il controllo di tutta la famiglia, caratteristica tipica dei cani da pastore come il Pastore Maremmano che "difende" il suo gruppo familiare come se fosse il suo gregge. Infine, anche la paura per gli spazi chiusi o altri traumi passati come la provenienza da un rifugio o da un abbandono, o ancora la separazione dalla mamma prima dei due mesi, possono essere fattori scatenanti secondo una review del 2014 pubblicata su Veterinary Medicine: Research and Reports.

I sintomi dell'ansia da separazione

I sintomi sono generalmente riconducibili alla distruzione degli oggetti della casa e alle vocalizzazioni come abbai, ululati o piagnucolii. Quando un cane che soffre di ansia da separazione viene lasciato da solo la scena è per grandi linee questa: si apre la porta e si trovano cuscini sventrati, oggetti di diversa natura disseminati per la casa, qualcuno del vicinato che viene a farvi una ramanzina per l'ululato continuo del cane, e quest'ultimo felicissimo che vi corre incontro. Ci sono anche altri sintomi un po' meno comuni, come autolesionismo, comportamenti stereotipati, depressione, tremori, defecazione o minzione in diversi luoghi della casa e salivazione eccessiva. Come fare quindi per intervenire e ridurre l'ansia?

Come intervenire: agire sulle cause

Prima di tutto non bisogna mai punire il cane al rientro a casa, anche se la si trova distrutta a metà: il cane in quel momento sta esprimendo un malessere ed è proprio quello che bisogna risanare. Bisogna infatti non agire sui sintomi ma sulle cause che provocano l'ansia, da cui dipenderà la diagnosi e la terapia. Non c'è quindi una soluzione univoca per tutti: se ad esempio il cane è molto agitato quando usciamo dalla porta e poi distrugge tutti i cuscini della casa, è meglio prendersi un po' di tempo prima per tranquillizzarlo. Se il cane invece soffre di un iperattaccamento  il trattamento sarà diverso. Non ci aspettiamo che il cane si "abitui da solo": noi come referenti umani dobbiamo aiutare il cane in questo attraverso, ad esempio, un allontanamento graduale, una relazione solida con il gruppo famiglia e la conoscenza approfondita dell'individuo e della sua storia. Meglio cercare di risolvere la situazione alla radice e farsi aiutare da un un'equipe veterinario/ istruttore già alla prima avvisaglia. Un percorso di gestione dell'ansia, di miglioramento del rapporto tra cane e compagno umano, di autostima e acquisizione di un equilibrio emotivo e di calma porteranno il cane con il tempo a non vivere più la separazione come un disagio. Inoltre, i cani non vanno mai lasciati per troppo tempo da soli a casa, soprattutto nel caso si tratti di un cucciolo. Lasciarlo molte ore da solo per poi concentrare le attenzioni in brevi momenti della giornata può causargli da un lato una deprivazione con conseguenze sulle sue capacità di apprendimento, dall’altro delle sovraesposizioni o anche dei traumi. Infine, un cane abituato a fare tante esperienze fuori appaganti, tornerà a casa con un bagaglio di conoscenze ineguagliabili, rendendo la nostra abitazione un luogo piacevole per lui dove potersi rilassare e passare anche le ore di solitudine.

Tempo di qualità

Prima di adottare un cane bisogna sempre chiedersi se si ha il tempo di prendersene cura e dedicargli le attenzioni necessarie. Convivere con un altro essere vivente richiede infatti molte responsabilità e impegno: dedichiamogli il tempo che si merita, ma soprattutto un tempo di qualità, in cui vi è condivisione di esperienze, conoscenza profonda, affetto e comunicazione. La relazione con una specie diversa è ineguagliabile se si imparano a capire le necessità e le esigenze altrui, rispettandosi a vicenda, ognuno con un piede nell'universo dell'altro.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views