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3 Marzo 2024
18:30

Cosa fa un cane quando sente la mancanza del suo umano

Rabbia, tristezza, paura. Sono tante le emozioni che un cane può provare quando sente la mancanza del suo umano, e ad ogni sensazione corrisponde anche una reazione, soprattutto in ambiente domestico. Vediamo quali sono le più comuni.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
cane solo

Rabbia, tristezza, paura. Sono tante le emozioni che un cane può provare quando sente la mancanza del suo umano, e altrettante sono le azioni che mette in atto di conseguenza. Aprire ante e cassette, deiezioni, distruzioni di oggetti e abbaio continuo non sono dispetti ma manifestazioni dello stato emotivo del cane a cui è necessario prestare attenzione.

Quando un cane viene lasciato solo, infatti, prova una serie di emozioni e sensazioni che vanno dalla semplice noia all'ansia vera e propria. Tutte condizioni che raccontano della mancanza che il cane prova verso il suo umano di riferimento. Ovviamente queste manifestazioni possono variare a seconda del carattere del singolo individuo, ma giocano un ruolo importante anche l'età e il bagaglio delle esperienze vissute.

Ad un cucciolo, ad esempio, non andrebbe mai fatta sentire la mancanza del proprio umano per lungo tempo. Questo perché per i cani molto giovani non entra in gioco la semplice mancanza, ma un vero e proprio senso di abbandono. Anche i cani adulti però possono provare emozioni fortemente negative. A volte infatti dimentichiamo che il cane è un animale sociale e la prolungata privazione di punti di riferimento più gettare le basi di un disagio che si manifesta in vari modi. Vediamo i più comuni.

Aprire cassetti e mobili

Ogni azione che il cane compie può avere diverse interpretazioni a seconda dell'individuo e del contesto in cui si trova. Ipotizzando lo scenario di un cane lasciato solo per molte ore al giorno il comportamento di aprire cassetti, mobili e ante può essere ricondotto alla noia. Probabilmente per cercare un diversivo alla mancanza del suo umano il cane inizia a esplorare l'ambiente circostante.

La noia è il sentimento più blando che un cane può provare quando viene privato dei suoi punti fermi, ma resta comunque un segnale di disagio al quale prestare attenzione.

Distruzione di oggetti

Tornare a casa e trovare mobili e cuscini distrutti non fa mai piacere. Ma anche dietro a queste azioni del cane c'è un significato. Distruggere gli oggetti in ambiente domestico è uno di quei comportamenti che i cani possono mettere in atto per sopperire alla noia e alla mancanza del proprio umano di riferimento. Inoltre, la masticazione nel cane adulto è un tentativo di lenire lo stress.

Non si tratta di dispetti, quindi, ma comportamenti che ci dimostrano alcune necessità e, in alcuni casi, anche disagi o malesseri del cane che vive per colpa nostra o in risposta alla nostra assenza.

Un cane equilibrato e sereno davanti all'assenza del proprio compagno umano non si sentirà spaesato e privato della sua guida, ma si riposerà o si dedicherà alle sue consuete attività. Quando invece non c'è serenità allora entrano in gioco la noia e la frustrazione che potrebbero innescare comportamenti distruttivi verso gli oggetti.

Nell'adulto l'iper attaccamento è spesso indotto da nostri comportamenti errati nei confronti del cane. La nostra ansia può essere trasmessa al cane attraverso, ad esempio, un'enfasi eccessiva nel momento del distacco. In questi caso attiviamo il cane proprio poco di lasciarlo da solo, alzando i suoi livelli di arousal e facendolo cadere in uno stato di frustrazione.

Deiezioni incontrollate

Più un cane è ansioso più è facile che cada preda di emozioni fortemente negative quando sente la mancanza del suo umano. E' un tratto caratteriale che unito a una motivazione affiliativa particolarmente alta può determinare l'ansia da separazione.

Questa ansia può generare nell'organismo del cane risposte fisiologiche alterate. Le deiezioni incontrollate in ambiente domestico possono essere causate da uno stato di sovraccarico delle surrenali e di tutto il sistema di gestione dello stress. Un po' come accade anche per noi, quando il disagio è molto forte è anche il corpo a risentirne. Questo stato può portare il cane ad avere reazioni che spesso non mettiamo in relazione con la mancanza dell'umano di riferimento ma che invece sono proprio la risposta all'assenza di una guida, e quindi di un proprio posto nel gruppo sociale d'appartenenza.

Letargia

Prestiamo attenzione a quello che il cane fa, ma anche a quello che non fa. Un cane attivo che improvvisamente diventa letargico, passa le sue giornate a dormire potrebbe essere un cane che sente la mancanza del suo umano. Anche se fa meno rumore, anche questa risposta al distacco rappresenta un serio segnale di allarme.

Se il pet mate, la persona che il cane riconosce come guida si allontana, il cane potrebbe rispondere con mancanza di appetito, lunghe dormite e uno stato generale di apatia. Si tratta di un cambio comportamentale a volte difficile da notare ma che può essere un campanello di allarme importante. Anche se purtroppo non molti ne sono consapevoli, i cani provano emozioni, hanno una coscienza individuale che si può definire anche come personalità. A seconda di queste avremo cani che davanti alla nostra mancanza distruggono oggetti, e altri che si abbandonano alla letargia.

Vocalizzazioni

Diversi stati emotivi differenti possono avere intensità diverse e suscitare comportamenti diversi. Ad esempio, il cane può avere diversi tipi di vocalizzazioni a seconda del grado di disagio: lamento, pianto, abbaio, sono solo alcune delle cose che può fare quando sente la mancanza del suo umano.

Il cane raggiunge il vero appagamento quando si sente parte di un gruppo, quando il gruppo si sgretola ecco che subentra l'angoscia. Il cane non può sapere se l'umano di riferimento si allontana per andare a lavoro o a fare una vacanza, per lui il risultato sarà sempre lo stesso: la rottura di un equilibrio vitale.

Un cane può risentire degli effetti della mancanza del suo umano, specie davanti a un distacco permanente, anche a distanza di molto tempo. Ad esempio, un cane abbandonato da giovane in canile, o che non ha potuto esprimere la motivazione affiliativa, una volta reinserito in un nuovo contesto familiare potrebbe avere una sorta di disequilibrio nell'attaccamento, e mettere in pratica alcuni dei comportamenti visti sopra.

La resilienza dei cani però è straordinaria: possono facilmente trovare un equilibrio ricostruendo nuove, e più sane, relazioni sociali. In caso di problematiche prolungate è possibile rivolgersi a una serie di professionisti come l'istruttore cinofilo e il veterinario comportamentalista.

C'è poi un ultimo tipo di mancanza permanente: la morte dell'umano di riferimento. Esistono cani che per tutta la vita tornano a trovare il proprio pet mate che non c'è più, basti pensare ad esempio alla storia di Hachiko, che ha continuato ad aspettare il suo umano alla stazione di Shibuya, in Giappone, per 10 lunghi anni. Fino al giorno della sua morte.

Anche i cani provano un sentimento assimilabile a quello che per noi il lutto, c'è infatti anche per loro un tipo di mancanza che si manifesta nel momento della perdita di una un amico, conspecifico o umano.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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