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15 Aprile 2021
15:53

Animali del deserto: elenco e caratteristiche

I deserti sono tra gli ambienti più ostili e inospitali del Pianeta, eppure numerose specie animali sono riuscite a escogitare numerosi adattamenti e caratteristiche che gli permettono di sopravvivere a queste condizioni estreme. Scopriamo quindi quali sono e come vivono alcuni degli animali del deserto più sorprendenti.

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Gli animali del deserto riescono a resistere a sete, afa e scarsità di cibo in modi fantasiosi e con adattamenti sbalorditivi. I deserti sono tra i luoghi più ostili e inospitali del Pianeta e con la loro aridità estrema e le temperature proibitive rendono quasi impossibile la vita. Eppure, sebbene siano per definizione considerati distese desolate e disabitate, innumerevoli forme di vita animali e vegetali sono riuscite a sviluppare stratagemmi evolutivi eccezionali che gli hanno permesso di sopravvivere e prosperare in condizioni ambientali a dir poco avverse. Scopriamo quindi chi sono gli animali del deserto e come vivono alcuni degli animali più sorprendenti della Terra.

10 animali del deserto

Le specie animali che vivono nei deserti ci affascinano da sempre e sono spesso diventate figure iconiche della nostra cultura. Scopriamo quindi quali sono e come vivono alcuni tra gli animali del deserto più carismatici e singolari.

Cammelli e dromedari

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Cammelli e dromedari (Camelus sp.) sono gli animali simbolo del deserto per eccellenza. Oltre alle gobbe, una per il dromedario e due per i cammelli, questi grossi ungulati possiedono tantissime altre caratteristiche che gli permettono di sopravvivere alle condizioni estreme dei deserti. Hanno ciglia molto lunghe che proteggono gli occhi dalle tempeste di sabbia, possono perdere fino al 40% del loro peso corporeo senza risentirne troppo e hanno zampe piatte e callose per camminare facilmente sulla sabbia delle dune.

Fennec

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Il fennec (Vulpes zerda), chiamato anche volpe del deserto, vive nel deserto del Sahara. La sua caratteristica distintiva sono chiaramente le grandi orecchie appuntite, che lo hanno reso famoso in tutto il mondo. Oltre che ad aiutarlo a scovare il più piccolo rumore generato dalle prede sotto la sabbia, sono anche un efficientissimo sistema di raffreddamento. Le loro grandi dimensioni, assieme ai numerosi vasi sanguigni che le irrorano, lo aiutano a dissipare il calore e ad abbassare la temperatura corporea.

Diavolo spinoso

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Il diavolo spinoso (Moloch horridus) vive invece esclusivamente nei deserti australiani. Ha il corpo ricoperto di squame spinose e appuntito che lo aiutano a difendersi dai predatori e a camuffarsi tra la vegetazione del deserto, ma c'è di più. Le spine sono attraversate da minuscoli canali che gli permettono di assorbire l'acqua per convogliandola poi alla bocca. Un sistema davvero ingegnoso per sopravvivere alla siccità delle aride regioni australiane.

Iena bruna

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La iena bruna (Parahyaena brunnea) è un carnivoro opportunista e adattabile, che vive sia in habitat desertici che in ambienti di savana dell'Africa meridionale. Hanno un olfatto eccezionale e possono localizzare una carcassa a chilometri di distanza. Quelle che vivono nel deserto del Kalahari hanno abitudini quasi esclusivamente notturne, mentre quelle che vivono nel Namib hanno imparato a catturare i cuccioli di otaria del capo che nascono lungo la costa desertica bagnata dall'oceano Atlantico.

Coleottero delle nebbie

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Anche i coleotteri delle nebbie (Stenocara gracilipes) vivono nel deserto del Namib e, come molti altri insetti degli ambienti aridi, hanno escogitato un sistema per raccogliere l'acqua a dir poco eccezionale. Al mattino presto, quando nell'aria si forma la nebbia umida generata dall'oceano Atlantico, si posiziona in cima alle dune a favore di brezza. Utilizzando poi le lunghe zampe posiziona in dorso ben esposto all'aria lasciando che le goccioline di umidità si condensino sul suo corpo. Piano piano le gocce d'acqua scivolano verso la bocca e può così bere.

Vipera di Peringuey

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La vipera di Peringuey (Bitis peringueyi) è un serpente velenoso che vive in Namibia e nell'Angola meridionale. Ha una testa piatta con occhi posizionati sulla sommità che gli consentono di restare nascosta nella sabbia per sbirciare le eventuali prede di passaggio. Mangia soprattutto lucertole, che vengono attaccate di sorpresa appena sono a portata di morso. Per muoversi senza scottarsi tra le dune roventi del deserto si sposta lateralmente poggiando sulla sabbia solamente due punti del suo sinuoso corpo.

Addax

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L'addax o antilope dalle corna a vite (Addax nasomaculatus) è un bovide del deserto seriamente minacciato di estinzione. Ne restano circa 500 in natura, divise in piccole popolazioni isolate ai margini del Sahara meridionale. In estate il suo pelo è bianco e gli permette di riflettere i raggi solari e mantenersi più fresco. D'inverno invece si scurisce per assorbire e mantenere il calore del sole. In questo modo riesce a limitare la disidratazione e non ha quasi mai bisogno di bere.

Ragno ruota

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Il ragno ruota (Carparachne aureoflava) passa gran parte del giorno nascosto in cunicoli sotto la sabbia dei deserti dell'Africa meridionale. Di notte invece esce per cacciare insetti e altri piccoli invertebrati che cattura con scatti fulminei. Ma da dove viene questo curioso nome? Quando questo aracnide del deserto vuole sfuggire dai predatori, o dalle vespe parassitoidi, si chiude a palla e rotola di lateralmente giù per le dune, raggiungendo la sorprendente velocità di 44 giri al secondo.

Mostro di Gila

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Il mostro di Gila (Heloderma suspectum) è un rettile velenoso e colorato dal corpo tozzo che vive nei deserti tra Messico e Stati Uniti sud-occidentali. Può sopravvivere per diversi mesi senza mangiare grazie al grasso accumulato nella sua grossa coda. Il suo veleno non è mortale per l'uomo, ma se non contrastato tempestivamente può provocare conseguenze piuttosto sgradevoli.

Mimì maggiore o roadrunner

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Il mimì maggiore (Geococcyx californianus) è conosciuto in tutto il mondo per aver ispirato il personaggio Road Runner (o Beep Beep) nel cartone animato Wile E. Coyote. Per conservare il più possibile i preziosi liquidi non espelle i sali minerali in eccesso attraverso l'urina ma utilizza delle apposite ghiandole nasali posizionate vicino agli occhi. È perfettamente in grado di volare ma proprio come il famoso personaggio della Warner Bros preferisce correre, ed è in grado di superare i 30 km orari.

Cos'è un deserto

Un deserto è un'ampia porzione della superficie terrestre caratterizzata da scarsissime piogge ed estrema aridità che rendono solitamente difficile lo sviluppo della vegetazione, restituendo un paesaggio brullo e desolato. Nell'immaginario collettivo vengono considerati desertici soprattutto quegli ambienti sabbiosi caratterizzati da temperature estremamente calde, come il deserto del Sahara o quello arabo. Tuttavia rientrano nella definizione di deserto anche ambienti apparentemente opposti, come le regioni polari. In questi deserti freddi, o polari dove di acqua ce n'è in abbondanza ma è completamente inaccessibile, essendo perennemente o quasi allo stato solido di ghiaccio o neve.

Deserti caldi e freddi ricoprono circa un terzo della superficie emersa della Terra, con quelli polari che superano di gran lunga tutti gli altri per estensione con circa 14 milioni di km² di a testa tra i due poli. Tra quelli caldi il più grande è il deserto del Sahara, che occupa circa 9 milioni di km², seguito da quello arabo con 2,6. Esistono però tantissimi altri deserti in giro per il mondo, come quello del Gobi in Asia orientale, quello della Patagonia in Sud America o il Gran Deserto Vittoria in Australia, ognuno con le sue peculiari caratteristiche climatiche ma tutti accomunati da una costante: la scarsità di acqua, elemento indispensabile e che influenza tutta la vita sulla Terra, sia animale che vegetale.

Sopravvivere nel deserto

Per sopravvivere al caldo estremo del deserto gli animali hanno dovuto escogitare adattamenti altrettanto estremi e singolari. Quasi tutti hanno quindi sviluppato caratteristiche che gli consentano di conservare acqua, cibo e di tollerare le temperature proibitive. Gli uccelli sono quelli che forse hanno meno problemi di tutti. Potendo volare possono spostarsi alla ricerca di risorse o di posti più freschi con maggiore facilità rispetto agli altri animali. Per conservare le energie comunque la maggior parte delle specie che vivono nel deserto preferisce camminare piuttosto che volare.

I mammiferi invece si sono dovuti ingegnare di più, soprattutto per poter conservare l'acqua. I roditori e gli altri piccoli animali del deserto passano gran parte del loro tempo nascosti nella sabbia, in questo modo riescono a limitare la perdita di liquidi, concentrando le loro attività soprattutto nelle ore notturne, quando le temperature sono più basse. I grandi erbivori come le antilopi e le gazzelle hanno invece imparato a recuperare tutta l'acqua di cui hanno bisogno interamente dai vegetali di cui si nutrono e praticamente non bevono mai.

Cammelli e dromedari però sono i veri specialisti della vita nel deserto. Sono in grado di ridurre al minimo la perdita d'acqua producendo urina super-concentrata e sterco secco, in questo modo possono restare senza bere fino a 10 giorni. Nelle loro gobbe non c'è acqua liquida, ovviamente, ma un tessuto adiposo di riserva che viene consumato nei periodi di scarsità di cibo.

Gli animali a sangue freddo come i rettili si trovano piuttosto bene nel caldo opprimente dei deserti. Anche loro però non possono restare esposti per troppo tempo alle temperature troppo alte, si riparano quindi sotto la sabbia uscendo soprattutto di notte.

In molti potrebbero pensare che gli anfibi, animali legati all'acqua per eccellenza, non potrebbero mai sopravvivere in un arido deserto. Eppure esistono diverse specie di rospi e rane che riescono a farlo egregiamente. La maggior parte di loro è in grado di andare in estivazione, una specie di letargo estivo, per periodi molto lunghi. Quando poi arrivano le rare piogge si "risvegliano" e ne approfittano per nutrirsi e riprodursi nelle piccole pozze temporanee, dove girini dovranno impiegare pochissimo tempo per compiere la metamorfosi prima che l'acqua sparisca di nuovo.

Anche gli invertebrati, e soprattutto gli artropodi, si sono adattati bene alla vita nei deserti. Il loro esoscheletro duro li aiuta a non perdere troppa acqua e i cicli vitali molto brevi consentono di approfittare delle condizioni idonei per la riproduzione anche se si presentano per periodi effimeri.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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