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6 Settembre 2024
9:00

I 10 (+1) serpenti più velenosi del mondo: dal taipan alla vipera di Russell

Delle quasi 4.000 specie di serpenti esistenti, solo 600 sono velenose e i loro morsi possono provocare anche effetti fatali negli esseri umani. Ma quali sono le specie tra le più velenose e pericolose al mondo?

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Quando si pensa ai serpenti, spesso vengono in mente immagini di animali pericolosi e letali, che strisciano silenziosamente in agguato. Tuttavia, delle quasi 4.000 specie di serpenti presenti sulla Terra, solo circa 600 sono effettivamente velenosi e, anche tra questi, i morsi sugli esseri umani sono molto rari e spesso senza veleno, poiché i serpenti lo utilizzano principalmente per catturare le loro prede. Tra i più pericolosi per gli esseri umani, il taipan, il mamba, i cobra e la vipera di Russell sono tra i nomi che più spiccano.

Ma come si misura la velenosità di un serpente? Con il valore LD50, ovvero la quantità di veleno necessaria per uccidere metà di un campione testato. Questo parametro, insieme al comportamento della specie e alla sua interazione con l’uomo, determina poi la reale pericolosità. Oltre ai serpenti velenosi, esistono naturalmente anche quelli costrittori, come i pitoni, che avvolgono e stritolano le loro prede. I serpenti velenosi invece iniettano tossine letali tramite i denti. Vediamo quindi quali sono i dieci serpenti tra i più velenosi e pericolosi al mondo.

La vipera di Russell

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La vipera di Russell (Daboia russelii) è una specie che vive in India, Sri Lanka, Bangladesh, Pakistan e Nepal, ed è molto conosciuta per il suo morso particolarmente doloroso. È probabilmente la specie indiana che miete più vittime tra tutti i serpenti, a causa dell'aggressività della specie e alla vicinanza ad aree densamente popolate. Dopo il morso i sintomi più comuni sono il rigonfiamento della zona colpita seguita spesso da sanguinamento, con diminuzione del battito cardiaco e  formazione di vesciche nella zona colpita.

A questa si può susseguire una necrosi dei muscoli o dei tessuti più o meno grave. Il dolore del morso inoltre può durare fino a un mese dopo averlo ricevuto. In media un morso rilascia 45 mg di veleno, e ne bastano circa 40-70 per uccidere un essere umano. Un nuovo antidoto è stato sviluppato nel 2016 da Clodomiro Picado, un centro di ricerca in Costa Rica, che può aiutare nel prevenire e ridurre i sintomi del morso, se somministrato tempestivamente. Alcune stime parlano di migliaia di vittime ogni anno e secondo alcuni studi il 29% di chi sopravvive subisce comunque gravi danni all'ipofisi alla base del cervello.

Taipan dell'interno

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Il taipan dell'interno (Oxyuranus microlepidotus) una specie australiana considerata la più velenosa del mondo. Nonostante ciò, non è molto pericolosa perché è una specie timida, elusiva, e che attacca soltanto in casi rarissimi. Il suo veleno è però talmente tossico che un solo morso potrebbe arrivare ad uccidere circa 250.000 topi. Se colpiti da questo serpente la morte sopraggiunge con una probabilità dell'80% se non viene somministrato l'antidoto, tuttavia la maggior parte degli incidenti mortali sono avvenuti in cattività, con animali allevati come "domestici".

Black mamba

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Il Black mamba o mamba nero africano (Dendroaspis polylepis) è probabilmente una delle specie più pericolose tra quelle conosciute. È originario dell'Africa sub-sahariana e famoso, oltre per la sua tossicità, anche per la velocità di movimento: può arrivare a fare addirittura cinque metri al secondo. In Africa è una specie molto temuta per la sua velenosità, ma soprattutto per il suo carattere poco affabile che lo rende ancora più pericoloso: è una specie territoriale che può rispondere in maniera aggressiva se minacciata. I suoi morsi rilasciano un veleno composto da diverse neurotossine, che si diffondono velocemente nel corpo della vittima.

Sembra inoltre che tutti i morsi del black mamba iniettino veleno, con una media di 120 mg di veleno rilasciato per morso. L'apparato di rilascio del veleno è costituito dai due denti anteriori, ed è uno dei sistemi più efficaci tra i serpenti. Il morso, se non viene trattato, porta a morte certa nell'uomo e i sintomi possono essere molto vari: convulsioni, sintomi neuro-muscolari, nausea, dolori addominali, vomito, paralisi e eccesso di salivazione. La terapia antiveleno è stata prodotta dal South African Institute for Medical Research (SAIMR) e, se somministrata tempestivamente, può salvare molte vite, ma nonostante ciò la mortalità dovuta al veleno di questo serpente è ancora del 14%.

Taipan costiero

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Il Taipan costiero o comune (Oxyuranus scutellatus) vive in Australia e la sua pericolosità è dovuta sia alle tossine presenti nel veleno, che colpiscono principalmente il sistema nervoso e non permettono al sangue di coagularsi, che al comportamento dell'animale: è sempre molto vigile, e alcuni movimenti potrebbero facilmente scatenare in lui una reazione di difesa. È sicuramente uno dei serpenti più velenosi al mondo e in media ogni morso rilascia 120 gr di veleno, ma potrebbe arrivare addirittura a 400 gr.

Secondo uno studio pubblicato su The Smithsonian Answer Book un morso di taipan costiero che rilascia 400 gr di veleno, potrebbe portare alla morte di ben 208.019 topi e 59 umani adulti. I sintomi più comuni sono: paralisi, convulsioni, danni ai reni, nausea e vomito. L'antidoto è stato sviluppato dal Commonwealth Serum Laboratories nel 1956 e può avere effetto solo se somministrato tempestivamente, il che non è sempre facile perché la morte può insorgere anche solo dopo trenta minuti dal morso.

Krait comune

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Il krait comune (Bungarus caeruleus) è una specie che vive principalmente in India e in Bangladesh e, insieme alla vipera di Russell, rientra tra i Big Four: i serpenti che provocano più morsi in Asia meridionale, perché vivono in zone densamente popolate e quindi l'incontro con l'uomo è molto frequente. Un morso di questo serpente provoca generalmente la paralisi muscolare nell'uomo, ma a differenza della vipera di Russell il morso è spesso indolore e non sempre la vittima se ne accorge, se non quando cominciano i crampi addominali seguiti, nella maggior parte dei casi,  da paralisi.

La morte spesso può verificarsi dopo solo otto ore dal morso, ed avviene il più delle volte per soffocamento. L'antidoto è spesso inefficace perché non sempre l'organismo riesce a rispondere una volta che il processo di paralisi è iniziato.

Serpente bruno orientale

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Il serpente bruno orientale (Pseudonaja textilis) è un'altra specie che vive in Australia centro-orientale e in Nuova Guinea Meridionale, considerata come la seconda più velenosa del mondo, dopo il taipan dell'interno. È il serpente che miete più vittime nel continente australiano ed è stato classificato dall'organizzazione mondiale della sanità come "di importanza medica".

Il suo veleno agisce principalmente sul sistema circolatorio e la morte è spesso dovuta a un arresto cardiaco. Se si viene morsi da questo serpente la prassi è bendarsi la ferita, applicando molta pressione, e recarsi immediatamente in ospedale dove viene somministrato l'antidoto. Vittime del morso di questo serpente sono spesso anche cani e gatti, che vengono trattati con un antiveleno.

Cobra reale

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Il cobra reale (Ophiophagus hannah) vive in India e in vari paesi del Sud-est Asiatico, la cui figura è spesso presente ed ha un valore simbolico nelle tradizioni di Sri Lanka e India, e di quest'ultima è anche rettile nazionale. Il veleno è composto da diverse tossine che colpiscono principalmente il sistema nervoso centrale, e possono portare il soggetto colpito velocemente in uno stato di coma, se non alla morte in meno di trenta minuti.

I morsi però non sempre rilasciano una quantità fatale di veleno e l'antidoto può essere del tutto risolutivo. E' una specie minacciata e la sua uccisione in India è punita con la permanenza in carcere fino a a sei anni.

La vipera della morte

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La vipera della morte (Acanthophis antarcticus) una specie endemica dell'Australia e probabilmente rappresenta il serpente provvisto di veleno più veloce del mondo. Non è una specie che attacca frequentemente e i morsi rivolti all'uomo sono spesso causati dal calpestamento accidentale nei boschi. Il veleno è composto da neurotossine che provocano paralisi muscolare e nei casi più gravi la morte, che può avvenire nell'arco di sole sei ore.

Il serpente a sonagli

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I serpenti a sonagli o crotali comprendono circa 50 specie diverse, tutte originarie delle Americhe, riconoscibili per il caratteristico sonaglio che agitano come segnale di avvertimento. Il loro veleno è altamente tossico e contiene una combinazione di emotossine, che distruggono i tessuti e causano emorragie interne, e neurotossine, che agiscono sul sistema nervoso.

Sebbene i morsi siano pericolosi e richiedano un trattamento immediato, i serpenti a sonagli tendono a evitare l'uomo, e attaccano solo se si sentono minacciati o non hanno via di fuga. La pericolosità del loro veleno varia sia a seconda della specie che in base alle diverse popolazioni all'interno della stessa specie. La specie forse più comune e quindi pericolosa è il serpente a sonagli occidentale (Crotalus atrox), il responsabile della maggior parte dei morsi e dei decessi sia in Messico che negli Stati Uniti.

Bothrops jararaca

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Bothrops jararaca è una specie sudamericana endemica del Brasile, Argentina e Paraguay. Il tasso di mortalità dovuto ai morsi di questo serpente non è molto alto, e i sintomi includono generalmente gonfiore, sanguinamento, creazione di vesciche nella parte colpita e problemi renali. Dal suo veleno è stato però scoperto e isolato un peptide, ora ampiamente utilizzato come farmaco per l'ipertensione e alcune tipologie di insufficienza cardiaca.

La vipera

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Infine, "fuori classifica", abbiamo scelto di inserire anche le vipere che, sebbene non siano tra i serpenti più pericolosi al mondo, sono le uniche specie velenose presenti in Italia ed è sempre utile conoscerle. Le specie presenti nel nostro Paese sono cinque: la vipera comune, la vipera dell'Orsini, il marasso, la vipera dal corno e la vipera dei Walser, da alcuni considerata specie a parte, da altri sottospecie del marasso. Il morso di uno di questi serpenti è un evento possibile, specialmente durante il periodo estivo, ma non tutti i morsi causano avvelenamento, in più della metà dei casi infatti il veleno non viene iniettato.

La vipera più diffusa su tutto il territorio nazionale (esclusa la Sardegna, dove non ci sono vipere) è quella comune. Le altre invece hanno distribuzioni molto più localizzate, relative alle regioni alpine centro-orientali per quanto riguarda marasso, vipera dei Walser e vipera dal corno e limitata a piccole porzioni dell'Appennino centrale, invece, per la vipera dell'Orsini. Conoscerle e soprattutto saper riconoscere un serpente innocuo da uno velenoso può essere d'aiuto per controllare la paura, mantenere la calma e rispettare questi preziosi e affascinanti rettili.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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