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26 Marzo 2024
13:55

Cosa succede se un cane non socializza?

La mancanza di socializzazione con i propri simili, con le persone e con l'ambiente può causare al cane profondi disagi, che possono a loro volta determinare disturbi comportamentali.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Il cane è un animale sociale e per questo motivo ha il bisogno profondo di socializzare con i propri simili. Nel caso in cui questa possibilità sia scarsa o assente, in particolare nelle prime fasi della vita, si rischia di andare incontro a numerosi disagi, che possono a loro volta determinare l'insorgere di disturbi comportamentali.

Con il termine "socializzazione" si intende l'opportunità di incontrare e conoscere gli altri cani e, attraverso queste esperienze, imparare quali sono le modalità più adeguate per interfacciarsi con loro. La socializzazione di cui ha bisogno il cane per vivere serenamente insieme a noi, però, non è solo quella intraspecifica (ovvero con soggetti della stessa specie), ma anche quella interspecifica (con individui di altre specie come gli esseri umani, i gatti e gli altri animali). Infine vi è un terzo ambito della socializzazione, detto "socializzazione ambientale", ovvero la conoscenza e la capacità da parte del soggetto di muoversi in maniera efficace nel mondo con i suoi rumori, le sue regole e i suoi contesti sempre diversi e potenzialmente imprevedibili.

Vediamo, quindi, quali sono gli effetti sul cane di una scarsa socializzazione con i propri simili, con gli umani e con gli elementi ambientali.

La paura

Come spesso accade anche a noi esseri umani, la mancata conoscenza rischia di generare stati di ansia e paura. Ed ecco che quindi il cane, sprovvisto delle necessarie competenze in ambito di socializzazione, rischia di sentirsi spaventato dagli incontri con i propri simili e con gli umani.

Questo aspetto è particolarmente evidente anche per quanto riguarda la socializzazione ambientale. Il soggetto che non ha l'opportunità di scoprire ambienti diversi tra loro (come ad esempio i negozi, l'automobile, le vie delle città) nel momento in cui si trova in questi contesti rischia di sentirsi sopraffatto dalla paura e quindi bloccarsi, oppure tentare la fuga.

Per questo motivo si consiglia sempre di aiutare il cane a scoprire il mondo che lo circonda con gradualità, evitando di immergerlo da un momento all'altro in un universo di stimoli nuovi e potenzialmente preoccupanti. La socializzazione, quindi, deve anche avvenire in maniera progressiva, prestando attenzione prima di tutto alla personalità del singolo cane, ma anche alle sue preferenze e alle sue difficoltà.

Il pet mate capace di affrontare questo percorso con la dovuta sensibilità, avrà maggiori possibilità di divenire presto una guida affidabile, in particolar modo per i cuccioli ma anche per i cani adulti che hanno alcune lacune in fatto di socializzazione.

Emotività

Chi ha una scarsa socializzazione tende ad affrontare le esperienze nuove con un impatto molto elevato e ciò significa che si potrà incorrere in stati di grande emotività, in cui le emozioni possono prendere il sopravvento: l'arousal (stato di attivazione emozionale) si alza e il cane si eccita molto. L'elevata eccitazione porta a una possibile riduzione della capacità di concentrazione e ciò significa che il soggetto può comportarsi in maniera più impulsiva qualora veda persone, cani o luoghi che non conosce.

La mancanza di socializzazione, infatti, è uno dei possibili motivi per cui il cane, ad esempio, inizia a tirare al guinzaglio. In alcuni casi, inoltre, è anche alla base di comportamenti aggressivi, determinati potenzialmente dalla scarsa capacità di autocontrollo.

Chi vive con un cane che potrebbe mostrare un'elevata emotività a causa di una condizione di insufficiente socializzazione può prendere in considerazione l'idea di affrontare un percorso con un educatore o un istruttore cinofilo, il quale mostrerà alla famiglia la strada per aumentare le competenze del soggetto in maniera graduale e completa.

Il consiglio, inoltre, è quello di frequentare un corso di socializzazione con i cani, in modo che il soggetto, attraverso una serie di esperienze controllate e ponderate, possa anche acquisire autostima, diventando più sicuro. Questo influenzerà positivamente gli incontri futuri, mettendo le basi per una personalità più competente, che possa muoversi nel mondo con maggiore serenità e autonomia.

La frustrazione

Trattandosi di un animale sociale, la carenza di socializzazione può essere alla base di una condizione di forte frustrazione di alcune delle motivazioni che caratterizzano la specie come la collaborativa, la sociale, la competitiva, l'esplorativa e la perlustrativa (le ultime due riguardano in particolare la mancanza di socializzazione ambientale).

Quando il cane vive una forte condizione di frustrazione motivazionale può essere che si concentri sulle altre motivazioni di cui dispone e questo particolare meccanismo di difesa può portare a manifestare, ad esempio, comportamenti legati ad eccessi di possessività o ad eccessi di territorialità. Il cane, in un certo senso, si chiude in se stesso e si focalizza su ciò di cui dispone, rendendo ancora più difficile l'inizio di un percorso di socializzazione.

La frustrazione, inoltre, è alla base di numerosi problemi comportamentali del cane come i comportamenti distruttivi, i comportamenti eliminatori (ovvero l’abitudine di ricorrere ai bisogni fisiologici per manifestare il proprio disagio) e anche l'abbaio costante o l'irritabilità. Per lo stesso motivo il cane potrebbe iniziare a manifestare anche comportamenti ossessivi, come il tail chasing (ovvero rincorrersi la coda) oppure mordersi le zampe continuamente fino a crearsi, nei casi più gravi, ferite anche profonde. 

Sentirsi frustrati, infine, spinge a provare emozioni disturbanti, come la rabbia o la tristezza. Trascorrere molto tempo in una condizione di questo tipo porta a sua volta, come in un circolo vizioso, ad avere un assetto emozionale che rischia di condurre a stati di depressione e perdita di interesse per ciò che ci circonda, ma anche a possibili difficoltà nei processi di apprendimento, che sono invece favoriti da emozioni quali la curiosità e la gioia. Questo può accadere in particolare ai soggetti che, oltre alla scarsa socializzazione, vivono lunghi periodi di isolamento e reclusione, come i cani rinchiusi nei box dei canili, o abbandonati all'interno di territori in cui non vi è l'occasione di incontrare e socializzare con persone e altri cani.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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