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16 Maggio 2021
9:26

La socializzazione del cucciolo

Cos'è la socializzazione? Quando va fatta? Che importanza ha per il nostro cane? Spesso sentiamo parlare di questo aspetto, sentiamo frasi come: "Il mio cane non è socializzato!" oppure: "La socializzazione per un cucciolo è una cosa molto importante!". Ma di che cosa si tratta? Proviamo ad indagare questo aspetto dello sviluppo del nostro piccolo compagno di vita.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Sicuramente uno degli aspetti tra i più importanti per quanto concerne il carattere del nostro cane è proprio quello di socializzazione. È una componente della vita dell'individuo che entra a far parte della nostra famiglia che va tenuto ben presente perché influenzerà tutto il percorso da fare insieme al nostro amico a quattro zampe, anche se non è certamente l'unico.

Le fasi di sviluppo del cucciolo

I cuccioli attraversano diverse fasi di sviluppo, proprio come accade a noi umani d'altro canto. Periodi che li rendono particolarmente sensibili nei confronti di ciò che li circonda e che vanno a strutturare la base di quello che poi sarà il loro carattere e le loro conoscenze da adulti.

Il periodo neonatale rappresenta la prima fase di sviluppo del cucciolo. Un momento molto delicato nel quale il piccolo appena nato ha ancora gli occhi chiusi e si orienta utilizzando il senso del tatto e dell'olfatto, per avvicinarsi alla fonte di calore più prossima, ossia alla madre. Non è ancora in grado di reggersi sulle zampette tozze in quanto  il sistema nervoso non si è ancora sviluppato del tutto. Intorno al decimo, dodicesimo giorno avviene un fatto cruciale, ci troviamo qui in una fase detta di "transizione" quando il piccolo apre gli occhi sul mondo, e impara ad usare la vista. In questa fase iniziano i goffi tentativi di deambulazione, che suscitano tanta tenerezza. Camminare non è una cosa facile e serve imparare ad organizzare il movimento delle zampe. Inizia così la vera e propria esplorazione del mondo circostante. Immaginiamo quanti input nuovi arrivano al cervello del nostro cucciolo in questo momento. La curiosità li muove in un area protetta, al sicuro, con la loro mamma e i fratellini. Un capitombolo dopo l'altro le zampette cominciano a sorreggerli, diventano via via più forti e coordinate.

Intorno alla terza settimana di vita inizia un importantissimo processo detto di "attaccamento" con la madre, una sorta di dialogo relazionale articolato che sta alla base della formazione del sé del cucciolo. Questo si andrà a chiudere poi intorno al quarto mese di vita con la "fase di distacco". Nel contempo si apre proprio il periodo detto di "socializzazione", che avrà un picco di maggior sensibilità tra la quarta e la dodicesima settimana di vita, ma che, in realtà, sarà attivo fino all'adolescenza, ossia intorno ai due anni. Si tratta quindi di un lungo processo di acquisizione di conoscenze del mondo.

Cosa accade al cucciolo in questo periodo?

Nel periodo di socializzazione il cucciolo è supportato nella conoscenza del mondo dalla madre, che viene definita perciò "base sicura primaria". In questa fase il cucciolo impara a conoscere i conspecifici, gli esseri umani e l'ambiente circostante. Avviene una sorta di esplorazione a spirale il cui centro è proprio la madre che fornisce occasioni di esperienza e supporta il piccolo rassicurandolo. Questo periodo è totalmente a carico della madre e di chi ospita la cucciolata. Man mano la spirale si allarga aumentando le conoscenze di cui il piccolo fa tesoro, si va costruendo il vocabolario di base sulle cose del mondo. Quando poi il cucciolo verrà staccato dalla madre e dai fratellini il ruolo di "base sicura" passerà alla nuova famiglia umana, in genere dal secondo mese di vita in poi. Non dimentichiamoci quindi l'importanza della prima fase trascorsa dal cucciolo con la madre.

Ora, proprio su questo aspetto vorrei soffermarmi un poco. È vero che i cuccioli devono stare con la madre e i fratelli in questa delicatissima fase di sviluppo, pena gravissimi deficit che potranno causare problemi molto seri col tempo ma è anche vero che la madre e i piccoli devono vivere in un ambiente confortevole, con la giusta possibilità di sperimentare il mondo in modo graduale. Questo significa che chi detiene la femmina – l'allevatore, o chi per lui – deve fornire il giusto ambiente: un cucciolo non maturerà solo per il passare dei giorni come una pera in un container durante il trasporto. Un ambiente povero di stimolazioni – come per esempio lo stare sempre chiusi dentro un box – inibirà la strutturazione di fondamentali processi cognitivi per la conoscenza del mondo. Ancora oggi molte, troppe persone non vogliono rendersi conto dell'assoluta importanza di questa fase della vita e acquistano cuccioli da veri e propri criminali che maltrattano sia le madri che i piccoli, senza avere interesse a ciò che il cucciolo ha vissuto prima dell'acquisto: "Basta che costi poco". No, non basta che il cucciolo abbia raggiunto i tre mesi di età, ricordiamocelo: è essenziale che quei mesi siano stati eccellenti.

Dopo la mamma, ora tocca a noi

Dopo i due mesi, nel bel mezzo del periodo sensibile di socializzazione saremo noi a divenire la "base sicura" del piccolo. Avremo noi il compito di accompagnarlo nel mondo con la giusta gradualità. Dovremo fargli conoscere l'ambiente nel quale vivrà, le persone ed eventualmente gli altri animali della nostra famiglia. È un impegno molto gravoso e delicato al tempo stesso. Bisogna prestare particolare attenzione a non sovraesporre il piccolo ad eccessive stimolazioni e a situazioni pericolose o traumatiche. Si deve sentire protetto e al sicuro, come si sentiva prima con la mamma. E, infine, a partire dal quarto mese di età, dovremo gestire il delicato periodo di "svezzamento affettivo" che lo preparerà al "distacco", essenziale per lo sviluppo di un equilibrio emotivo che lo renderà sicuro di sé, favorendo l'autostima e l'auto-efficacia con attività che potrà svolgere in autonomia. Tutto ciò per evitare un morboso attaccamento che genera dipendenza, preludio a stati d'ansia che possono aggravarsi creando non pochi grattacapo e disagi a tutti quanti.

Il quinto mese apre la seconda fase di socializzazione, quella in cui il raggio di esplorazione del cucciolone si amplia ulteriormente. Ecco che lui comincerà a fare conoscenza con la realtà del quartiere, con le automobili, con gli estranei e con altri cani (preferibilmente equilibrati e accoglienti). Questo periodo è caratterizzato da grande curiosità e desiderio di esplorare, e saremo ancora noi a dare le linee guida al nostro cane sulle modalità espressive aiutandolo a gettare le basi per l'autocontrollo attraverso semplici giochi ed esperienze positive di interazione sociale, con l'interruzione di interazioni troppo irruente, gestendo con cura il suo livello di emotività (arousal).

Tutta questo periodo, che va dai due mesi all'anno d'età e oltre, è quindi molto delicato e si verificano cambiamenti importanti nel carattere del nostro cane. Essere una buona guida per lui non è cosa facile. È qui che si gettano le basi per una lunga vita felice insieme. Le sfide che un giovane cane ci presenta richiedono pazienza, tempo condiviso, delicatezza e lucidità. È un gioco all'equilibrio nel contenere l'esuberanza, ma non troppo, e nel proteggere senza però sottrarre all'esperienza. La ricerca di un grande equilibrio nell'essere presenti senza essere morbosi. È a tutti gli effetti un'avventura meravigliosa, ma anche molto, molto impegnativa. Non dimentichiamocelo mai!

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Luca Spennacchio
Istruttore cinofilo CZ
Ho iniziato come volontario in un canile all’età di 13 anni. Ho studiato i principi dell’approccio cognitivo zooantropologico nel 2002; sono docente presso diverse scuole di formazione e master universitari. Sono autore di diversi saggi.
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