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10 Aprile 2024
11:56

Cosa succede se il mio cane fa cadere una persona?

Cosa succede se il mio cane fa cadere una persona? La questione è piuttosto seria perché le conseguenze in termini legali e risarcitorie potrebbero essere assai pesanti. Vediamo quindi cosa dispone il nostro ordinamento.

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Articolo a cura dell' Avvocato Salvatore Cappai
Civilista, esperto in diritto degli animali
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Cosa succede se un cane fa cadere una persona? Ebbene, la questione è piuttosto seria, perché assai pesanti possono essere le conseguenze a cui rischia di andare incontro il proprietario* (o il detentore/custode) di un cane che provochi la caduta di qualcuno, anche in assenza di un'aggressione vera e propria. La risposta alla domanda varia a seconda che dalla caduta derivino o meno lesioni o eventi ancora più gravi e nefasti.

Le conseguenze sono, infatti, pressoché nulle se la persona si rialza senza alcun problema, al limite potrebbe parlarsi di una omessa o inadeguata custodia. Già diversa l'ipotesi in cui la medesima vittima dovesse riportare lesioni. In tal caso, il pet mate potrebbe andare incontro a responsabilità sia in sede penale, per il reato di lesioni colpose, che civile, con risarcimento dei danni subiti. Ancor più gravi se la persona, magari battendo la testa al suolo, dovesse sfortunatamente morire. Qui il rischio è persino quello di incorrere in una condanna per omicidio colposo e di dover risarcire somme piuttosto cospicue ai congiunti della vittima.

Vediamo quindi cosa dice la legge nel caso in cui il cane facesse cadere una persona.

Caduta provocata dal proprio cane: bisogna risarcire?

Sì il pet mate deve risarcire anche per la caduta provocata da proprio cane nei confronti di terzi. Infatti, come accennato sopra, per il prodursi di importanti conseguenze a carico del soggetto responsabile, non è necessario che si verifichi una vera e propria aggressione da parte del cane. Anche un movimento improvviso e non voluto dell'animale, come uno strattone che trasformi il guinzaglio in un ostacolo, può rivelarsi sufficiente a tal fine.

È proprio quanto accaduto ad una donna che, con il proprio cane di razza Cocker tenuto al guinzaglio, passeggiava per le vie del centro di Mestre in compagnia di un'amica. Il cagnolino ha cambiato direzione e il guinzaglio è finito tra le gambe della menzionata amica, la quale, cadendo al suolo, ha riportato diverse fratture. Il Tribunale di Venezia ha condannato la proprietaria del cane (che fortunatamente disponeva di una copertura assicurativa) al pagamento di una somma superiore a 20.000 euro.

Quando spetta un risarcimento per danni causati da cani

Questo perché la norma di riferimento in ambito civilistico, ovvero l'articolo 2052 del Codice civile, stabilisce a carico del proprietario/custode di un animale una severa responsabilità di natura oggettiva. Significa che in caso di danni causati da un cane – anche solo per aver fatto cadere una persona -, il proprietario o il soggetto che ha in custodia l'animale in quel momento, rispondono sempre.

Possono liberarsi soltanto dimostrando che l'evento dannoso sia stato prodotto da un fatto esterno imprevedibile e inevitabile, il cosiddetto caso fortuito. Una prova davvero complessa da fornire. Non fa alcuna differenza, peraltro, il fatto che il cane, al momento della caduta, sia o meno sotto la effettiva custodia del suo proprietario o altro detentore.

Ci sono poi le possibili responsabilità penali poc'anzi accennate. In questo caso deve sussistere quantomeno una colpa del detentore. Nessuno, infatti, può essere condannato in sede penale in assenza di colpevolezza.

Un esempio diffuso di colpa è quella che si configura nell'ipotesi del cane lasciato libero di vagare per strada senza guinzaglio. Se la caduta provocata dall'animale causa delle lesioni, il suo detentore rischia l'integrazione del reato di lesioni personali colpose. Se la caduta provoca addirittura la morte della sfortunata vittima il detentore del cane può andare incontro a una condanna per omicidio colposo.

Chi risponde dei danni causati dal cane?

Casi di cadute provocate da cani, con conseguenze anche abbastanza serie, non sono nella realtà per niente infrequenti. Tra le tante vicende finite davanti all'autorità giudiziaria, a titolo esemplificativo, possiamo riportarne una di recente decisa dal Tribunale di Arezzo. Quest'ultimo, con una sentenza dell'ottobre 2017, ha condannato al pagamento di 30.000 euro di risarcimento il proprietario di un cane che – privo di guinzaglio e non custodito da nessuno – aveva causato la caduta di una donna.

a stessa aveva riportato nell'occasione la frattura dell'omero sinistro. Il Giudice ha avuto modo di chiarire che «la responsabilità per danno cagionato da animale di proprietà, ovvero in custodia, può derivare anche da un cane che non è aggressivo e che non ha morso alcuno, ma che si è limitato a correre libero, così provocando la perdita dell'equilibrio di una persona. Anche la corsa di un cane può essere ritenuta causalmente connessa alla caduta della vittima, e quindi il proprietario deve risarcire il danno biologico subito di conseguenza».

* Per questo articolo, trattandosi di aspetti tecnici inerenti la proprietà, si è dovuto derogare alla scelta – in cui Kodami crede fortemente – di non fare mai utilizzo dei termini “proprietario” di animali, o peggio ancora “padrone”, i quali possono essere sostituiti, ad esempio, da un maggiormente etico “pet mate”.

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Salvatore Cappai
Avvocato
Avvocato con la passione per la divulgazione. Mi occupo di diritto civile, con particolare riguardo ai campi della responsabilità civile, dell’assistenza alle imprese e del “diritto degli animali”. Mi sono avvicinato a quest’ultima materia circa dieci anni fa, quando ho incontrato Gaia, la mia cagnolina, che ha stravolto la mia visione sul mondo degli animali e sulla vita assieme a loro. La mia community social, nella quale da anni informo con semplicità su tematiche giuridiche, conta oltre 350.000 iscritti.
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