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13 Novembre 2023
11:30

Pastore tedesco, storia e caratteristiche di un cane dalle mille risorse

  • Origine: Germania
  • Standard: gruppo 1 - Cani da pastore e bovari (escluso i Bovari Svizzeri ). Sez.1 - Cani da pastore
  • Taglia: medio-grande
  • Altezza: 55-60 cm. per le femmine, 60-65 cm. per i maschi
  • Peso: 22-32 Kg per le femmine, 30-40 Kg per i maschi
  • Pelo: stockhaar (con pelo corto, duro e compatto) e Langstockhaar (con pelo lungo, morbido e frangiato). Il colore può essere grigio, nero, nero con focature dal bruno al giallo
  • Vita media: 9-13 anni
804 condivisioni
Validato da Elena Garoni
Membro del comitato scientifico di Kodami

Il Pastore Tedesco è un cane da pastore originario della Germania. È senz'altro una delle razze più amate e conosciute al mondo: dal cinema alla televisione, dalle forze dell'ordine all'assistenza ai disabili e fino alle operazioni di salvataggio, è sempre stato considerato il "cane poliziotto" per antonomasia.

socialità

  • Rapporto con la famiglia umana3
  • Rapporto con altri umani2
  • Rapporto con altri cani2
  • Rapporto con altri animali in casa0

attività

  • Attività fisica3
  • Giocosità3
  • Ricerca3
  • Riporto0
  • Guardia3

adattabilità

  • Vita in città3
  • Adatto come primo cane0
  • Adattabilità ai viaggi3
  • Tolleranza alle temperature calde3
  • Tolleranza alle temperature fredde3

cure e salute

  • Cura del pelo0
  • Predisposizione alle malattie2
  • Attenzione all'alimentazione1

motivazioni

  • Epimeletica2
  • Affiliativa3
  • Comunicativa3
  • Et epimeletica2
  • Somestesica1
  • Sociale3
  • Protettiva3
  • Territoriale3
  • Possessiva3
  • Competitiva3
  • Perlustrativa2
  • Predatoria3
  • Sillegica2
  • Esplorativa2
  • Di ricerca3
  • Cinestesica3
  • Collaborativa3
Che cosa sono le motivazioni?Scopri tutti i desideri e i bisogni dei cani
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Di taglia medio-grande, può essere a pelo corto o lungo. Il Pastore tedesco è pieno di vita e voglia di fare, instancabile e sempre pronto ad imparare cose nuove.

Può essere un compagno davvero meraviglioso ma per renderlo felice e appagato è necessario conoscere a fondo quelli che sono i suoi bisogni, le sue motivazioni e le sue esigenze. Vivere con un Pastore Tedesco vi farà capire cosa significa realmente fedeltà e fiducia, a patto che anche voi siate disposti a giurargli rispetto ed amore eterno.

Origine: Germania

Standard: N° 166 / 23.12.2010 Gruppo 1 Cani da pastore e bovari (escluso i Bovari Svizzeri ) Sez. 1 cani da pastore

Aspetto: Il Pastore Tedesco è un cane di taglia medio-grande, con corpo solido e muscoloso. La testa è a proporzionata a forma di cono, con occhi a mandorla scuri e orecchie a punta portate erette. Gli arti sono robusti, quelli posteriori sono arretrati e rendono la groppa leggermente obliqua, la coda è lunga e pendente. Il pelo esiste in due versioni: Stockhaar (corto, duro e compatto) e Langstockhaar (lungo, morbido e frangiato) entrambe con folto sottopelo; il colore può essere grigio, nero, nero con focature dal bruno al giallo. Le dimensioni sono per i maschi: altezza 60 – 65 cm con un peso da 30 a 40 Kg, per le femmine: altezza 55 – 60 cm con un peso da 22 a 32 Kg

Motivazioni: Predatoria, cinestesica, collaborativa, affiliativa, comunicativa, sociale, possessiva, protettiva, competitiva, territoriale.

Amante di: Fare movimento, praticare attività con i propri umani, passare il tempo in famiglia, imparare cose nuove.

Alimentazione, cura e mantenimento: Il Pastore Tedesco, come tutti i cani di razza, può soffrire di alcune patologie genetiche. Tra le più comuni troviamo la displasia dell'anca e del ginocchio (sempre più frequente a causa di una selezione che porta ad avere esemplari con groppa sempre più abbassata), la mielopatia degenerativa che colpisce il sistema neurologico, l'epilessia idiopatica, malattie dermatologiche e la torsione gastrica. Come sempre si raccomanda di rivolgersi ad allevatori professionisti e responsabili. Questa razza necessita di attività fisica costante e di un'adeguata alimentazione. Il pelo va spazzolato con costanza.

Origine e storia

Sin dai tempi più antichi in Europa i popoli erano abituati alla convivenza con i cani che fossero grandi molossi da difesa, abili cacciatori o efficientissimi pastori conduttori. Sono proprio questi ultimi che abitavano i territori dell'attuale Germania, dove erano tutelati ed ampiamente impiegati nella protezione di greggi e fattorie. Erano talmente importanti che nel VII secolo fu emesso l' “Editto di Rodari”, che sanzionava pesantemente chiunque ferisse o uccidesse un cane pastore “che azzanna i lupi”. Tutte le popolazioni germaniche dell'epoca, i Franchi di Carlo Magno, i Sassoni e gli Alemanni, seguivano scrupolosamente questa legge. I Frisoni addirittura avevano previsto multe differenziate: più salate nel caso di maltrattamento a “pastore che è solito uccidere il lupo”, meno care per quel pastore che “è solito straziarlo ma non ucciderlo”.

Per salvaguardare questi coraggiosi cani, le popolazioni germaniche iniziarono a “proteggere” degli esemplari predecessori di alcune razze attuali, ad esempio l'Hoffwart, (oggi Hovawart), che molti considerano l'antenato del Cane da Pastore Tedesco. Col passare dei secoli i grandi predatori selvatici, continuamente cacciati, scomparvero e i cani da pastore iniziarono a svolgere unicamente lavoro di conduzione e protezione, diminuendo notevolmente la loro dimensione fisica.

Alla fine dell’800, in Germania, si erano diffusi diversi ceppi di cani da pastore, in particolare quattro che prendevano il nome dalla regione di appartenenza: nella Germania centrale c’era il cane pastore della Turingia, che era leggermente più piccolo degli altri ed energico, col manto grigio e le orecchie dritte. Scendendo più a sud, invece, si diffusero altri due ceppi: il cane pastore del Württemberg, un cane più grande e robusto, con le orecchie cadenti, e il pastore della Svevia, scuro e col manto ricciuto. Il quarto ceppo, il cane di Munster, era in realtà di origine francese perché  proveniente dai territori al confine di Alsazia e Lorena, che vennero annesse alla Germania in seguito alla guerra Guerra Franco-Prussiana del 1870. Questo cane, in particolare, discendeva direttamente dai lupi, visto che era nato da accoppiamenti tra una razza di pastore scozzese, introdotta in Francia nel X secolo, e il lupo dei monti Vosgi. Ognuna di queste varietà di cane pastore fu la base di partenza del Pastore Tedesco.

Quando in Germania gli estimatori dei cani da pastore aumentarono, diversi commercianti si improvvisarono allevatori per guadagnare soldi facili, iniziando a incrociare i vari ceppi tra di loro un po’ a caso, senza seguire uno standard. Solo alcuni allevatori decisero di ascoltare i consigli di un certo Max von Stephanitz. Questi era un ufficiale prussiano ed è conosciuto come il padre del Pastore Tedesco. Nel suo allevamento nella città di Grafrath svolgeva una selezione mirata tra i vari ceppi di cane da pastore, con un solo obiettivo: creare un modello di cane da pastore “unificato”, una sorta di cane bandiera dell’intera nazione che si potesse esportare oltre la frontiera.

Le caratteristiche che doveva avere erano principalmente due: obbedienza e intelligenza, racchiuse in una struttura fisica che lui definiva “adeguata”. La svolta arrivò nel 1899: Von Stephanitz vide a una fiera un cane da pastore di nome Hektor Linksrhein e fu un colpo di fulmine, perché quel cane per lui era il prototipo del Pastore Tedesco perfetto. Così lo acquistò e lo rinominò Horand di Grafrath.

Lene, la madre di Horand, apparteneva al ceppo della Turingia ma con alcune caratteristiche morfologiche differenti, e il padre di Lene aveva il manto di colore bianco. Per questo in origine i Pastori Tedeschi nascevano anche bianchi e ancora oggi può capitare che in una cucciolata spunti anche un cagnolino candido come la neve. Ma nel 1933 la società che tutela la razza decise che non dovevano essere più allevati i pastori bianchi, altrimenti i cani usati nelle operazioni militari sarebbero stati troppo visibili durante i pattugliamenti. Purtroppo sempre in quegli anni molti cuccioli vennero uccisi, perché considerati inutili. Alla fine, soltanto nel 2011, hanno dato vita ufficialmente a un’altra razza: il Pastore Svizzero bianco.

Horand da solo generò ben centocinquanta figli: Von Stephanitz infatti era ossessionato dalla ricerca della perfezione, cosa che lo portò ad allevare in modo intensivo, facendo accoppiare Horand e i suoi figli con sorelle, figlie e parenti diretti. In questo modo le caratteristiche positive si tramandarono, ma cominciarono anche a emergere pericolose patologie ereditarie. Malattie come le displasie dell’anca e del gomito, comunissime ancora oggi tra i pastori tedeschi, oppure come la mielopatia degenerativa, che può essere paragonata alla SLA umana, sono proprio la conseguenza di questi incroci tra consanguinei avvenuti oltre cento anni fa che continuano ancora oggi.

Nel 1901 si tenne inoltre il primo “Schutzhund”, un test attitudinale in cui il cane veniva sottoposto a prove di obbedienza, difesa e attacco per assicurarsi delle potenzialità da trasmettere in accoppiamento. Un metodo che tutt'oggi è ancora tristemente utilizzato in Germania.

Visto che con l'industrializzazione i cani pastore servivano sempre meno, von Stephanitz ebbe l’intuizione di trasformarli in cani poliziotto, attraverso l’addestramento. La fama del Pastore Tedesco si diffuse velocemente anche grazie al suo debutto a Hollywood nel 1922 con Strongheart, la prima star canina del cinema, e poi Rin Tin Tin. Durante la prima e la seconda guerra mondiale praticamente tutti gli eserciti decisero di arruolare questi cani alla pari di qualunque altro soldato. Sul campo i Pastori Tedeschi svolgevano compiti importanti: facevano da sentinella, portaordini e individuavano i feriti. Anche Hitler, che in questa razza vedeva la sintesi perfetta delle qualità tedesche, ne rimase affascinato e purtroppo usò i Pastori tedeschi come guardie nei campi di concentramento.

Coraggiosi soldati durante i grandi conflitti mondiali, impavidi pastori da difesa delle greggi, efficientissimi cani poliziotto: i Pastori Tedeschi conquistarono rapidamente i cuori degli appassionati di tutto il mondo, diventando i cani preferiti anche dalle famiglie. Tutta questa popolarità portò ad un allevamento sfrenato e irresponsabile che fece nascere esemplari con problemi di salute o caratteriali, senza contare che molti di loro erano (e purtroppo sono ancora oggi) sottoposti ad addestramenti coercitivi e dannosi, rendendo i Pastori Tedeschi cani molto reattivi e difficili da gestire, con la triste conseguenza dell'abbandono. L'ultimo standard ufficiale FCI è stato redatto nel 2010.

Perché il Pastore tedesco si chiama così?

Come abbiamo visto, l'obiettivo di Max von Stephanitz era creare un modello di cane da pastore “unificato”, una sorta di cane bandiera dell’intera nazione, che prese quindi il nome di Pastore tedesco.

Ma finita la guerra il nome di questo cane fu un problema: il fatto che si chiamasse “Pastore Tedesco”, cioè che avesse la parola “tedesco” all’interno del nome, a causa della germanofobia che aleggiava nell’aria, per molti divenne un motivo valido per desiderare che sparisse, anche se il povero pastore tedesco chiaramente non aveva colpe.

Nel Regno Unito gli cambiarono addirittura il nome in “Cane lupo alsaziano” per risolvere la questione. Ma neanche la dicitura “cane lupo” andava bene, perché gli allevatori temevano che associarlo ai lupi potesse spaventare le persone, o peggio, rendere la razza illegale. Alla fine fu chiamato solo “Pastore Alsaziano”, almeno fino al 1977 quando il nome originale fu ripristinato. Gli anni successivi, fino agli anni '90, quando in Italia esplose la mania del commissario Rex, furono il periodo di massima diffusione del pastore tedesco, soprattutto grazie a un cane che chi ama questa razza non può non conoscere.

Motivazioni (desideri e bisogni)

In generale, i conduttori sono forse i cani più ricchi di competenze, sempre pronti a soddisfare le umane richieste e a lavorare duramente e il Cane da Pastore tedesco ne è un esempio perfetto. Selezionato per stare accanto e aiutare l'uomo, letteralmente in ogni situazione, possiede quasi tutte le motivazioni che lo rendono un cane meraviglioso e “complicato” allo stesso tempo.

Prima fra queste, la motivazione predatoria: un tempo utilizzata per inseguire e radunare il bestiame proteggendolo dai predatori, in seguito per difendere le proprietà da minacce esterne, nel Pastore Tedesco è molto alta e non esita a manifestarsi in ogni occasione della vita quotidiana, che sia quando insegue una pallina, quando scatta per fermare un gatto che gli attraversa ignaro la strada ma anche quando il vicino (o peggio i suoi bambini!) corrono e si muovono nelle sue vicinanze. Se a questo aggiungiamo la motivazione cinestesica, che gli fa amare molto il movimento, otteniamo una scheggia praticamente instancabile che non si fermerà, inseguendo la “preda” fino alla cattura. Con un cane da pastore tedesco bisogna porre molta attenzione agli stimoli esterni e tutelare lui e gli altri da spiacevoli incidenti. Da buon pastore conduttore, le motivazioni collaborativa e affiliativa sono altissime: si lega moltissimo alla famiglia ed è sempre entusiasta di imparare e fare cose nuove con i propri umani. E’ abilissimo nell'apprendere e mettersi in gioco in ogni situazione ma sarà anche felice di godersi momenti di relax beatamente sdraiato sul divano. Ciò che è certo è che odia la solitudine e l'isolamento sociale.

Il Pastore Tedesco è una razza dalle mille risorse che deve essere compreso e trattato con gentilezza. Ha bisogno di una famiglia di riferimento che gli possa garantire una vita serena ed organizzata, senza colpi di scena o cambiamenti repentini. L'incoerenza lo mette in un disagio che sfocia in ansia. Se messo alle strette o trattato con rigidità e mancanza di rispetto tirerà fuori tutte le altre motivazioni, quelle meno gradite: possessiva, protettiva, competitiva e territoriale. Le mostrerà senza indugio mettendole in atto nel caso non avesse particolare intenzione di accogliere nuovi elementi nel gruppo familiare o subire cambi di programma inaspettati. Inizierà a mostrare possessività e competitività attraverso quello che ha a disposizione: può essere un oggetto a cui non potrete avvicinarvi, la ciotola che sorveglierà meticolosamente ringhiando ai malcapitati che gli passano accanto. Anche una soglia o addirittura i suoi umani a cui si appoggerà per “controllarli” con il suo corpo e immobilizzarli: certamente non una bella situazione.

Tutte queste motivazioni sono ben esplicitate grazie ad un'altra motivazione: quella comunicativa. Il Pastore Tedesco ha una capacità espressiva molto ricca e varia di suoni e movimenti. Utilizza il linguaggio attraverso abbai, mugolii, guaiti e ringhi; il corpo con posture precise; il muso con sguardi e piccoli movimenti di naso e orecchie e i suoi occhi sono così espressivi che a volte vi troverete a chiedervi chi sia il “più umano” tra voi e lui. Se si osserva con attenzione questa razza non è difficile comprendere ciò che vuole comunicare. Nel caso si fosse superficiali o disattenti il Pastore Tedesco non avrà problemi a farvelo notare abbaiando in modo continuo e irritante. La sua ricca e articolata capacità comunicativa unita alla sua facile eccitabilità può portare anche delle incomprensioni con gli altri cani, in particolare quelli più miti e riflessivi che hanno difficoltà ad interagire con questo pastore impaziente di "fare cose", spesso fraintendendo le sue intenzioni amichevoli per invadenza.

Questo cane versatile e pieno di vita non è il cane per tutti: bisogna superare l'obsoleto concetto di “uomo capobranco” e imparare a conoscere il Pastore Tedesco nella sua individualità. Se portato all'esasperazione con un addestramento coercitivo, con continue pretese e severità o peggio relegato in un giardino, il Pastore tedesco può diventare aggressivo, con giustificati motivi dovuti a quanto descritto, nei confronti di umani che hanno ignorato le sue necessità. Ma se saprete comprendere il cuore d'oro che batte nel petto di questo conduttore avrete accanto un formidabile e fedelissimo compagno per la vita.

Aspetto Fisico

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Il Pastore Tedesco è un cane di taglia medio-grande, con corporatura muscolosa e forte ma nel contempo armoniosa e con un'elegante andatura. La testa è proporzionata a forma di cono, con tartufo ben evidente di colore nero, gli occhi sono a mandorla, molto espressivi e vivaci, di colore scuro. Gli arti sono robusti e ben in appiombo, gli anteriori dritti mentre i posteriori arretrati rendendo la groppa leggermente obliqua, la coda è lunga e pendente.

In origine la razza aveva un aspetto diverso: il Pastore tedesco "vecchio tipo" aveva schiena e groppa allineate rispetto agli attuali Pastori Tedeschi che, visti di profilo, sono molto sbilanciati con la parte posteriore che tocca quasi terra; purtroppo questa caratteristica fisica è stata così tanto accentuata che in molti esemplari provoca problemi di deambulazione e dolori. Come sempre, la selvaggia ed egoistica selezione umana, ha vinto sull'etica e sul rispetto dell'animale.

Oggi esistono due varietà della razza: il Pastore Tedesco da esposizione, quello più comune e che ha subito la trasformazione più radicale per fini estetici, e il Pastore Tedesco Grigione o da lavoro, caratterizzato dal colore grigio del mantello e da un carattere più forte.

Per quanto riguarda il mantello, esistono due versioni di Pastore Tedesco: Stockhaar (con pelo corto, duro e compatto) e Langstockhaar (con pelo lungo, morbido e frangiato), entrambe con folto sottopelo. Il colore può essere grigio, nero, nero con focature dal bruno al giallo in entrambe le tipologie. Le dimensioni variano in base al genere e sono: altezza cm. 62-68 con un peso di kg. 30-45 per i maschi e altezza cm. 55-63 con un peso di kg. 22-36 per le femmine.

Cura e salute

Il Pastore Tedesco è un cane di razza molto selezionata dall'uomo, sia dal punto di vista comportamentale che fisico, di conseguenza è soggetto ad alcune patologie principalmente di origine genetica. In primis la displasia dell'anca e del ginocchio: una malformazione articolare che provoca al cane zoppia, dolori e nei casi più gravi forte artrite. Il Pastore Tedesco è spesso colpito da queste malattie anche per via della conformazione fisica che prevede una groppa fortemente abbassata con gli arti posteriori arretrati rispetto al corpo.

Un'altra patologia è la mielopatia degenerativa, una malattia degenerativa che colpisce il midollo spinale e porta spiacevoli conseguenze come difficoltà di deambulazione, tremori, debolezza e trascinamento degli arti ed incontinenza. Appare generalmente in età avanzata ma si può riscontrare anche in soggetti giovani. Il Pastore Tedesco può essere colpito anche da epilessia idiopatica, patologia ereditaria che si manifesta con crisi convulsive anche gravi. Troviamo inoltre malattie dermatologiche e la torsione gastrica, tipica dei cani di taglia grande, a cui bisogna porre particolare attenzione.

Il pelo deve essere spazzolato con frequenza soprattutto per eliminare il sottopelo in eccesso. Il Pastore tedesco ha bisogno di svolgere molta attività fisica e di un'adeguata alimentazione. Raccomandiamo come sempre, nel caso voleste adottare un cane di questa razza, di rivolgervi ad allevatori professionisti e responsabili ma sarebbe meglio magari cercare il vostro compagno in un canile o un rescue di razza, luoghi tristemente pieni di Pastori Tedeschi abbandonati perché incompresi.

Cosa fare con un Pastore Tedesco

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Se avete la fortuna di vivere con un cane da pastore tedesco potete fare… tutto! A causa della sua lunga selezione, questa razza è adatta ad ogni tipo di attività ed esperienza. Per farlo felice sicuramente una delle cose più semplici e piacevoli è andare a camminare insieme: portatelo in campagna, in montagna, nei boschi, sarà un piacere vederlo trotterellare al vostro fianco vigile e attento ad ogni movimento di insetti e foglie. Ovviamente lasciatelo libero solo se siete in luoghi protetti e sicuri. Vi divertirete anche ad imparare insieme a seguire piste e imparare giochi di ricerca olfattiva: il Pastore Tedesco ha una dedizione al lavoro ed un naso formidabili, sarete entrambi ripagati da grandi soddisfazioni!

Se amate le attività più impegnative, potete iscrivervi a corsi di agility, mobility o ricerca persone (molti Pastori Tedeschi sono volontari della Protezione Civile insieme ai loro umani). Molto importante è scegliere educatori ed istruttori esperti con un'etica impeccabile, conoscenza del cane ed assoluto rispetto. Non fatevi tentare dalla purtroppo spesso coercitiva pratica delle tecniche di utilità e difesa o di obbedienza: il Pastore Tedesco ha la guardia innata, spingerlo con la forza ad addentare un salsicciotto o peggio un figurante umano imbottito lo renderebbe solo molto eccitabile, senza contare l'incapacità di gestire poi i comportamenti conseguenti a questo tipo di addestramento. La relazione va oltre i secchi comandi: si basa su amore, rispetto e fiducia reciproci.

Relazione e contesto ideale

Il Pastore tedesco è un cane molto versatile con tanto bisogno di fare ma allo stesso tempo necessita di una vita organizzata e regolare. Il suo contesto ideale è senz'altro una famiglia giovane e dinamica ma con giornate organizzate e routine rassicuranti. Il Pastore Tedesco non è adatto a chi conduce una vita senza orari fissi e con troppi cambiamenti. Ha bisogno di umani che lo accolgono amorevolmente e che gli dedicano il tempo libero.

Può abitare sia in campagna che in città, a patto che venga rispettata la sua necessità di fare movimento possibilmente in natura. Questa razza non sopporta la solitudine e ama vivere a stretto contatto con i suoi umani; se avete un giardino meglio, ma deve vivere assolutamente in casa con voi. Un cane da pastore tedesco relegato fuori dalla famiglia soffrirebbe tantissimo e mostrerebbe la sua frustrazione con comportamenti spiacevoli. Bisogna fare attenzione ai bambini e ad eventuali ospiti: in entrambi i casi le persone devono essere educate al rispetto assoluto degli spazi e dei bisogni del Pastore Tedesco.

Se fate una vita serena e organizzata, amate le passeggiate e fare giochi con il vostro cane, il Pastore Tedesco sarà il compagno perfetto: sempre pronto ad assecondarvi. I problemi nascono quando viene scelto e poi “parcheggiato” in un cortile pensando che possa essere abbandonato a se stesso per ore e ore. La solitudine è la cosa che il Pastore Tedesco odia di più, perché è stato proprio selezionato per stare a stretto contatto con l’uomo. Quindi se è costretto a una vita del genere, di isolamento e solitudine, potrebbe sviluppare tutta una serie di comportamenti negativi, primo tra tutti il disturbo ossessivo compulsivo, che nel caso del Pastore Tedesco si manifesta con il tail chasing, cioè l’inseguimento ossessivo della coda fino all’autolesionismo grave.

La scelta di adottare un Pastore Tedesco, o qualunque altro cane, andrebbe fatta sempre con criterio, altrimenti il rischio è questo: ritrovarsi in situazioni impossibili, dove cedere il cane sembra l’unica via di uscita. In Italia esiste l'Associazione Italiana Rescue Pastori Tedeschi, che da dieci anni si occupa di trovare una nuova famiglia per quei cani obbligati a condurre esistenze povere di esperienze e di relazioni. Su Facebook c’è un numero infinito di gruppi e pagine dove ci si perde per la quantità di Pastori Tedeschi che cercano famiglia dopo essere stati abbandonati.

Quindi, se desiderate un Pastore Tedesco, vi invitiamo a recarvi in un canile o un rescue. E se invece avete già un Pastore Tedesco e volete migliorare la vostra convivenza, non esitate a chiedere l’aiuto di un educatore cinofilo.

Una giornata con un Pastore Tedesco

È mattina e la prima cosa che vedete aprendo gli occhi è un nero nasone umido a pochi centimetri da voi: è il vostro Pastore Tedesco che vi sta aspettando per darvi il buongiorno. Vi alzate e lui vi scorta felice in cucina, dove fate colazione, un caffè per voi e un biscottino per lui (preferite dargli il pasto dopo la passeggiata, in modo che abbia una digestione migliore), dopodiché vi preparate ed uscite per una bella camminata.

Uscite presto in modo che potete godervi le strade del quartiere ancora tranquille e semi deserte: lui tende ad agitarsi quando c'è troppo movimento, mentre a quell'ora può seguire le tracce e annusare tranquillo gli angoli e tutti gli alberi lungo la strada per il parco. Arrivati nella vicina zona verde trovate un angolino sicuro in cui potete liberarlo e farlo perlustrare. Purtroppo non avete molto tempo prima di andare a lavoro ma fate il possibile per dargli un po' di spazio in cui muoversi. Al ritorno a casa, prima di uscire per andare in ufficio, gli lasciate un masticativo per non farlo annoiare troppo. Siete comunque tranquilli perché poche ore dopo arriverà la dog sitter per farlo uscire e stare in sua compagnia.

Nel pomeriggio rientrate a casa ed avete il tempo per portarlo fuori città: vi siete iscritti ad un corso di ricerca olfattiva presso un buon centro cinofilo e non vedete entrambi l'ora di imparare attività nuove! Il tempo passa serenamente tra giochi ed incontri in sicurezza con altri amici a quattrozampe e dopo avete ancora qualche ora per fare una lunga camminata nella natura. Verso sera tornate a casa, dove vi aspetta il resto della famiglia: il Pastore Tedesco è felice di riunirsi ai suoi umani e fa feste mugolando e strusciandosi addosso a tutti.

Mentre preparate la cena lui gioca con i bambini ai quali avete spiegato bene come ci si comporta con un cane e che bisogna rispettarne gli spazi, siete tranquilli ma preferite sempre e comunque tenerli d'occhio. Infine, dopo cena e un bel film sul divano, andate tutti a dormire: il vostro Pastore Tedesco si accoccola sul suo grande cuscino ai piedi del letto vegliando serenamente su di voi.

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