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26 Aprile 2022
17:23

Displasia dell’anca nel cane: cause, sintomi e come curarla

La displasia dell'anca è una malattia dello scheletro che colpisce cani cuccioli o adulti, caratterizzata da instabilità dell'articolazione dell'anca. Ha una forte componente ereditaria e le razze più colpite sono quelle di taglia grande e media. La diagnosi precoce è fondamentale e la terapia può essere medica o chirurgica.

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Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Articolo a cura del Dott. Giuseppe Borzacchiello
Medico Veterinario e Professore universitario, esperto di patologia animale
cane pastore tedesco
Pastore tedesco

La displasia dell'anca nel cane è una malattia dello scheletro che colpisce animali giovani o adulti ed è caratterizzata da instabilità dell'articolazione dell'anca. È una malattia con una forte componente ereditaria e le razze più frequentemente colpite sono quelle di taglia grande e media. Gli animali affetti da displasia dell’anca manifestano difficoltà a deambulare, con compromissione della qualità della vita. La terapia può essere medica o chirurgica. Quest’ultima in alcuni casi può dare un’ottima aspettativa di vita.

Fattori predisponenti e cause della displasia

L’articolazione dell’anca permette la mobilità degli arti posteriori. È costituita da una cavità ossea del bacino (acetabolo) che accoglie la parte superiore dell’osso della coscia (testa del femore). La presenza di un tessuto cartilagineo tra le due superfici e una capsula legamentosa permette il normale movimento degli arti posteriori. La lassità dell'articolazione dell'anca unita alla progressiva perdita di cartilagine con lo sviluppo di tessuto cicatriziale sono i fenomeni patologici progressivi che caratterizzano questa malattia.

La displasia dell’anca ha un’eziologia multifattoriale; tuttavia, la componente ereditaria (genetica) rappresenta il maggiore fattore di rischio. Status ormonale, quantità di esercizio fisico, velocità di accrescimento con rapido aumento di peso (elemento tipico di alcune razze di grande mole) e un’eccessiva assunzione di nutrienti possono complicare e/o accelerare lo sviluppo della malattia. La displasia dell'anca si verifica più comunemente nei cani di taglia grande (Pastore tedesco, San Bernardo, Terranova, Labrador retriever, Rottweiler, Bovaro del Bernese) ma può essere presente anche in meticci.

Sintomi della displasia nei cuccioli e nei cani adulti

cane Labrador retriever
Labrador retriever

I sintomi più comuni della displasia dell'anca nei cani sono zoppia, riluttanza ad alzarsi o saltare, spostamento del peso sulle zampe anteriori, perdita di massa muscolare degli arti posteriori e dolore.

I cuccioli hanno le zampe posteriori ravvicinate e spesso il cane affetto da questa malattia scheletrica si ferma durante la passeggiata o tende a non iniziare a camminare. I cani possono mostrare sintomi in qualsiasi fase dello sviluppo della malattia, sebbene molti soggetti con displasia dell’anca non presentino sintomi evidenti.

Quando diagnosticare la displasia dell'anca

La displasia dell'anca viene diagnosticata con l’esame clinico e i segni che indicano lassità articolare dell’anca possono essere diagnostici. Tuttavia, ogni cane sospetto dovrà sottoporsi a indagine radiografica delle anche il prima possibile. È sempre preferibile diagnosticare precocemente (entro i sei mesi d’età) la displasia, per improntare la terapia più appropriata prima che si possano instaurare i fenomeni degenerativi. La diagnosi ufficiale si fa a un anno di età e prevede una classificazione in gradi a gravità crescente dalla A alla lettera E che corrispode a un'articolazione gravemente malata.

Trattamento della displasia dell'anca

veterinaria pastore tedesco cane

Il trattamento della displasia dell’anca prevede diverse opzioni. In generale è importante che il cane mantenga il peso corporeo ed abbia una possibilità di esercizio limitata.

La terapia può essere basata sulla somministrazione di farmaci oppure chirurgica. La terapia medica si basa sull’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) per ridurre l’infiammazione e/o antidolorifici per alleviare il dolore. Tuttavia, questi farmaci possono avere effetti collaterali importanti. Oltre a questi farmaci la terapia può prevedere la somministrazione per lungo tempo di integratori che hanno un effetto protettivo sulla cartilagine.

Sono indicate anche sedute di fisioterapia soprattutto in supporto di quei soggetti che tendono a non muoversi per lungo tempo irrigidendo gli arti posteriori e la muscolatura. La terapia fisica può essere utilizzata anche per i cani sottoposti a intervento chirurgico in quanto rafforza i muscoli e aumenta la velocità di recupero.

L’altra opzione terapeutica si basa sulla chirurgia. Ci sono diverse tecniche chirurgiche disponibili per il trattamento della displasia dell'anca. È possibile procedere alla sostituzione totale dell’anca che migliora nettamente la qualità di vita del paziente. A questo tipo di intervento sono generalmente candidati soggetti giovani o con grave artrosi. Il chirurgo potrà impiegare altre tecniche e la scelta del tipo di intervento dipenderà da vari fattori (età, condizioni e stile di vita).

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Giuseppe Borzacchiello
Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Sono professore universitario di ruolo presso il Dipartimento di Medicina veterinaria e Produzioni animali dell’Università degli studi di Napoli Federico II e titolare della cattedra di Fisiopatologia degli animali domestici. Ho insegnato in diverse Università italiane, corsi di perfezionamento e master universitari. Appassionato di animali e di cani in particolare, mi occupo da oltre vent’anni di ricerca scientifica nel campo della patologia spontanea degli animali domestici e di tematiche inerenti l’oncologia comparata.
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