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23 Dicembre 2022
9:00

Cosa possiamo capire dalle posture del nostro cane?

Il cane non dispone della parola, eppure con le sue posture, le sue disposizioni nello spazio e i suoi gesti può farci capire molto di sé. Vediamo qual è il significato di alcune delle posture del cane più comuni.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Noi esseri umani siamo abituati a comunicare tra noi con l'ausilio delle parole e questo aspetto, spesso, ci fa perdere di vista il fatto che i nostri cani sanno invece comunicarci molte cose anche con le posture del loro corpo, con la disposizione che scelgono di avere nello spazio e con piccoli movimenti che, forse, nemmeno notiamo.

Questa nostra "disattenzione" rischia di farci perdere tanti indizi riguardo le loro sensazioni e i loro interessi, ma basta cominciare a notare i dettagli delle posture, della gestualità e della mimica, per scoprire un mondo di informazioni sul loro conto che, prima, ci erano quasi completamente precluse.

Vediamo quindi quali sono alcune delle posture dei cani e scopriamo cosa possono significare senza dimenticare, però, che si tratta solo di indizi generali perché ogni soggetto è diverso da tutti gli altri.

Per avere un'idea chiara di ogni dettaglio, infatti, bisogna analizzare anche il contesto, lo stato emozionale del cane, il rapporto che ha instaurato con l'interlocutore e soprattutto la sua soggettività. Anche le esperienze vissute durante la sua vita potrebbero averlo portato all'abitudine di scegliere un gesto piuttosto che un altro.

Legarsi solo e unicamente a una descrizione teorica potrebbe portare quindi a più confusione che chiarezza, ciò nonostante possiamo definire alcuni aspetti che tendono ad essere utilizzati con più frequenza quando i cani vogliono comunicare qualcosa di specifico.

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Il peso in avanti

Dal punto di vista comunicativo, la postura è il modo in cui il soggetto espone il proprio corpo nei confronti dell'interlocutore. Uno dei dettagli più importanti, nel tentativo di trarre informazioni è la disposizione del peso del corpo.

Proviamo ad immaginarlo equamente distribuito sulle quattro zampe. In questo momento la sua postura è tendenzialmente neutra. Nel momento in cui il peso si sposta, però, verso avanti, il soggetto dimostra una propensione verso ciò che trova di fronte a sé.

Se insieme al corpo sono rivolte in avanti anche le orecchie e si nota una sorta di tensione muscolare e una certa rigidità nella coda, possiamo presupporre che il cane sia in allerta, vigile, intenzionato a capire qualcosa di più sull'ambiente che lo circonda.

Nel caso in cui si noti anche una pilo erezione (ovvero la cresta), la zona del naso arricciata e magari le gengive visibili, possiamo pensare che in questo caso il cane abbia intenzioni avversative verso il suo interlocutore.

Se il cane, invece, mostra la cresta abbinata al peso del corpo abbassato, magari spostato indietro, con la coda tra le zampe e le orecchie tirate indietro, è più possibile che si senta poco sicuro di ciò che sta accadendo, stia chiedendo spazio e voglia verificare meglio la situazione prima di determinare quale sarà la sua reazione.

La coda alta, bassa e le scodinzolate

La coda del cane è una delle parti del suo corpo che pensiamo di conoscere meglio, eppure anche i suoi movimenti nascondono tanti segreti che ci possono aiutare a capire cosa ci vuole dire.

Si tende a credere che quando un cane scodinzola significa che è felice, ma in realtà può farlo anche perché è stressato o perché non è in grado di gestire le emozioni che sta provando. Inoltre, potrebbe scodinzolare per fare sentire meglio il suo odore ad un suo simile. I cani da caccia, poi, tendono a scodinzolare particolarmente eccitati quando stanno seguendo una pista.

In altre situazioni, invece, la coda è portata bassa, tra le gambe, magari abbinata ad un lieve scodinzolio accennato solo verso la punta. In questo caso, spesso, il cane sta cercando di coprire le parti più vulnerabili del suo corpo (ovvero i genitali) e si sente, molto probabilmente, minacciato da qualcosa.

Anche in questo caso, però, vi sono cani che tendono a portare la coda proprio così per la maggior parte del tempo (come alcuni tipi di Levrieri) e altri invece (Come gli Akita Inu) che hanno la coda alta, arricciata sulla schiena e anche se volessero, non potrebbero abbassarla.

Un oggetto sotto di sé

Passiamo per un attimo ad un argomento leggermente diverso, ovvero il modo in cui il cane si dispone rispetto ad un oggetto. Anche questo aspetto viene spesso sottovalutato da noi umani, ma nel linguaggio non verbale del cane può celare importanti significati.

Immaginiamo che il nostro cane si trovi nella sua cuccia e stia masticando un osso. Se nel momento in cui passiamo noi (o l'altro cane di famiglia, o il gatto, o i bambini) alza lo sguardo e mette il suo masticativo o il suo gioco sotto la zampa, sta cercando di dirci che quell'oggetto gli appartiene e non desidera che gli venga tolto.

Sebbene si tratti di un gesto potenzialmente molto chiaro, talvolta lo si sottovaluta e questo può portare a scomodi malintesi in famiglia, a causa dei quali, il cane potrebbe anche finire per infastidirsi nei confronti di chi cerca di rubargli i suoi oggetti.

Sguardo alla porta o sguardo verso i suoi umani

Un altro aspetto importante della comunicazione non verbale del nostro cane è lo sguardo. Molto spesso, infatti, attraverso la direzione in cui stanno guardando, ci dicono quale è l'oggetto del loro interesse.

Alcuni cani, addirittura, quando vogliono uscire di casa, guardano la pettorina e poi guardano il proprio umano, come a dire chiaramente che è ora di fare una passeggiata.

Ma non basta, perché se ci abituiamo a osservare la direzione del loro sguardo, possiamo anche capire in che modo si pongono rispetto al territorio e rispetto alla famiglia.

I cani più interessati a proteggere ciò che gli appartiene, infatti, tendono a posizionarsi nello spazio rivolgendo  lo sguardo verso le possibili minacce. Basti pensare ai Maremmani Abruzzesi al lavoro, i quali trascorrono la maggior parte del loro tempo osservando l'orizzonte esterno allo spazio occupato dal gregge.

Se il vostro cane ha l'abitudine di guardare fuori dal giardino o verso la soglia e tende a posizionarsi nei luoghi in cui riesce a vedere chi potrebbe arrivare, potrebbe proprio avere il desiderio di proteggere voi (o il suo spazio) da ciò che potrebbe entrare.

Anche in questo caso, però, bisogna evitare di convincersi che sia sempre così. Molti cani rivolgono lo sguardo alla porta solo perché sanno che da lì torneranno i propri pet mate.

La direzione della testa

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Un altra parte del corpo che osserviamo molto nel nostro cane è la testa. Un gesto in particolare ci diverte molto ed è l'abitudine che hanno alcuni cani di inclinare il capo di lato, un'attitudine che mostrano spesso quando sono perplessi, oppure quando sono interessati a capire ciò che gli stiamo dicendo.

Sempre la postura della testa, però, può dimostrare anche una sorta di rispetto nei confronti dell'interlocutore (se è abbassata con lo sguardo verso l'alto), oppure può avere un significato assertivo (nel caso in cui sia tenuta alta, magari sulla groppa di un altro cane).

Volgere lo sguardo lontano da un contesto, inoltre, voltando il capo altrove, potrebbe essere anche un gesto di pacificazione, come a dire: «Non mi interessa il conflitto».

Frontale, laterale e girato di schiena

Oltre alle posture, possiamo abituarci a notare anche le disposizioni nello spazio e l'organizzazione dei movimenti all'interno di un ambiente e rispetto all'interlocutore. Questi dettagli possono aiutarci moltissimo a capire in che maniera il cane si pone nei confronti dell'altro.

Quando si posiziona frontale rispetto ad un altro cane, ad esempio, possiamo pensare che ci sia una sorta di confronto tra loro. In questo momento, i due potrebbero leccarsi il muso e anche questo particolare elemento potrebbe farci capire che stanno vivendo un disagio.

Al contrario, invece, se due cani si posizionano uno affianco all'altro e si muovono con calma parallelamente, possiamo immaginare che, tra loro, vi sia il desiderio di collaborazione.

La stessa prossemica (ovvero la disposizione del corpo nei confronti dell'altro) però, può stare anche alla base di una dinamica competitiva, nell'ottica di raggiungere un oggetto conteso che sta di fronte a entrambi. Ancora una volta, quindi, bisogna saper osservare con attenzione anche il contesto all'interno del quale avviene un determinato comportamento.

Un ultimo aspetto che è bene prendere in considerazione è la possibilità che un cane volga la schiena a noi, all'interazione o all'ambiente. Il motivo per cui potrebbe farlo è tanto semplice da sembrare banale: semplicemente non gli interessa ciò che sta avvenendo, oppure desidera chiudere un'interazione. Questo a meno che non si metta proprio vicino al suo umano (o a un altro cane), dando l'idea di volersi quasi appoggiare e farsi toccare, dimostrando quindi grande affiliazione.

Anche se tutti questi comportamenti possono avere molti significati, abituarci a osservarli favorisce la profondità della relazione che si crea tra noi e loro, perché un cane che si sente compreso, farà più volentieri affidamento sui suoi compagni umani nel momento del bisogno, esattamente come si fa con gli amici.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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