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27 Febbraio 2024
16:10

Come insegnare al cane il “cerca”

Insegnare al cane il "cerca" può essere un ottimo modo per divertirsi insieme, ad esempio con ricerche olfattive. Consiste nel nascondere un oggetto e chiedere poi al cane di andare a individuarne la posizione. Vediamo come riuscirci.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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I cani sono animali dall'olfatto estremamente sviluppato che amano cercare e seguire tracce olfattive. Per questo motivo, molte famiglie insegnano loro il significato della richiesta "cerca". Questa attività consiste nel nascondere un oggetto (o un membro del gruppo) e chiedere poi al cane di andare a individuarne la posizione. Può essere svolta seguendo diverse modalità ed è facilmente adattabile alle abilità del singolo individuo.

Insegnare al cane il "cerca" può tornare utile per moltissimi motivi. Prima di tutto l'utilizzo dell'olfatto gli permette di mettersi in gioco su un terreno in cui è estremamente abile e questo può essere un punto di partenza per generare autostima, soprattutto nei soggetti più insicuri.

L'attività di ricerca inoltre asseconda alcune delle motivazioni (ovvero i desideri e i bisogni) tipiche della specie, come quella perlustrativa, quella esplorativa e quella di ricerca che muovono soprattutto i cani appartenenti ad alcune razze (e mix di razza). Pensiamo ad esempio ai segugi o ai cani da cerca, che sono stati selezionati nei secoli proprio per collaborare, grazie al loro olfatto, con noi umani durante le attività venatorie.

Dimostrare al cane di voler giocare con lui in una modalità che apprezza profondamente è anche un modo per dare ulteriore valore alla relazione che si crea all'interno della famiglia. Così facendo, molto probabilmente, si sentirà compreso e apprezzato dai suoi umani.

Insegnare al cane il "cerca": da dove iniziare

Per iniziare questo tipo di attività, è bene prestare attenzione ad alcuni elementi che possono facilitare il percorso.

  1. Prima di tutto dobbiamo tenere a mente che le emozioni positive favoriscono i processi di apprendimento. Un cane che si sente a proprio agio, che non vive ansie, preoccupazioni o paure, sarà certamente più disposto a mettersi in gioco in un'attività nuova. Scegliamo quindi un ambiente tranquillo e conosciuto, privo di eccessivi stimoli esterni.
  2. In secondo luogo (e questo vale per ogni gioco che si decide di svolgere con i cani), ci si chiede se ciò che stiamo facendo può davvero risultare interessante per lui. Talvolta, infatti, noi umani tendiamo a decidere le attività senza chiederci quali siano le sue preferenze, guidati dai nostri interessi invece che da quelli dei cani che vivono con noi. Il modo migliore per sapere se la ricerca può piacergli è osservarlo e imparare a conoscere la sua identità, le sue passioni e i suoi interessi.
  3. Se si vuole davvero insegnare a cercare gli oggetti e le persone, si può scegliere la parola, che non deve essere per forza "cerca" ma può invece cambiare in base a ciò che sembra essere più opportuno. Gli unici aspetti da tenere a mente sono: fare in modo che il termine usato rimanga sempre lo stesso anche in futuro ed evitare di usarlo per fare richieste differenti. Queste attenzioni eviteranno di confondergli le idee.

Come insegnare il "cerca" al cane: i passaggi

Per insegnare al cane il "cerca" si può iniziare a diversi livelli di difficoltà. Se si ha a che fare con cani piuttosto insicuri e poco abili nelle ricerche olfattive si può partire dalle basi, mentre se ci si trova di fronte a un segugio, come ad esempio un Beagle o un Bassethound, si può pensare di rendere le cose più complesse fin dall'inizio. Andiamo con ordine, affrontando alcune delle variabili più frequenti.

  1. Il primo step è veramente molto semplice e consiste nel buttare a terra un oggetto a cui il cane tiene mentre gli si dice "cerca". Quando il cane lo raggiunge, gli si dice "bravo" e lo si gratifica. Questo gioco si può ripetere più volte, finché il cane darà l'impressione di aver interiorizzato il significato del "cerca".
  2. Si aumenta poi la difficoltà e, in un'altra sessione (anche dopo qualche ora o un altro giorno) gli si può mostrare l'oggetto che si tiene nelle mani (avendo l'accortezza di scegliere un gioco che non porti ad un'elevata eccitazione), chiedendogli però di aspettare un istante. Se non è abituato a ricevere la richiesta "resta", si può pensare di chiedere il supporto di un altro membro del gruppo che tiene delicatamente il cane.
  3. Una volta nascosto l'oggetto, si può dire "cerca" e ci si può muovere insieme al cane mostrando che si è interessati a rintracciare qualcosa.
  4. Se per il cane questo processo risulta complesso, si può pensare di aiutarlo in maniera evidente e, magari, avvicinarsi sempre di più all'oggetto nascosto, fino a permettergli di trovarlo. Questo aspetto è importante soprattutto per i cani più insicuri e per coloro i quali considerano la ricerca come un'attività che prevede una collaborazione con il proprio umano. Non è per tutti così. Alcuni, infatti, potrebbero partire in autonomia e non volerne affatto sapere delle nostre indicazioni. Ancora una volta saremo quindi chiamati ad adattarci alla loro personalità.
  5. Una volta raggiunto, lo si può gratificare con un "bravo" o, se gli piace, con una carezza. L'utilizzo del cibo non è indispensabile perché per molti cani il fatto stesso di andare alla ricerca di qualcosa e riuscire nel proprio intento rappresenta un premio.
  6. Chiunque viva con un segugio o con un altro cane dotato di un mix di motivazioni simili potrà evitare gli step più semplici e potrà allungare le distanze, fino a nascondere l'oggetto anche a centinaia di metri. In questo caso, però, si tratta di cani davvero molto interessati alla ricerca e abili in questo genere di attività.
  7. Se il cane non soffre di ansia da separazione, l'oggetto può anche venire sostituito da un membro del gruppo a cui è stato chiesto di nascondersi. In questo caso il cane lo vede allontanarsi e poi, una volta ricevuta la richiesta "cerca", segue la traccia olfattiva lasciata dal suo passaggio, proprio come quando noi umani giochiamo a nascondino.

È difficile descrivere la modalità adatta per insegnare il "cerca" ad un cane senza conoscerne la personalità, gli interessi e i talenti. Ciò nonostante, in questo processo vi sono molti aspetti a cui possiamo prestare attenzione per aumentare le possibilità di renderlo un gioco interessante e divertente.

  • Prima di tutto è bene sapere che alcuni cani tendono a cercare con il muso in aria, altri lo fanno con il naso a terra, altri invece incrociano queste due modalità. Quando si inizia, si può quindi pensare di osservare nel dettaglio come si muove e, in seguito, adattare le ricerche successive alle sue specialità.
  • Se ci si pone obiettivi troppo complessi può essere che il cane desista e nelle occasioni successive preferisca evitare di prendere parte a questo tipo di attività. Bisogna quindi sempre prestare molta attenzione al suo interesse e al suo livello di abilità, evitando di farlo sentire frustrato.
  • Cercare qualcosa potrebbe portare i cani a isolarsi dal resto del mondo, sentendosi completamente assorti dall'olfatto. In questi momenti è quindi meglio non interromperli continuando a rivolgerci a loro. Possiamo invece guidarli con poche parole chiare e attraverso la comunicazione non verbale (dandogli la direzione con il proprio corpo).
  • Il fatto che il gioco funzioni in casa non significa che funzionerà anche all'aperto, dove le difficoltà sono maggiori. A complicare il gioco potrebbero essere i rumori, la presenza di altre persone e cani, ma anche di odori più interessanti che nascondono le tracce olfattive. Ancora una volta è indispensabile procedere con gradualità, per fare in modo che non diventi un'attività frustrante per il cane.
  • Se il gioco risulta invece troppo semplice, si può pensare di nascondere gli oggetti in luoghi imprevedibili, mettendoli leggermente sotto terra, oppure appendendoli dall'alto. In questo modo il cane non sarà chiamato solo a seguire la pista, ma dovrà anche saper osservare l'ambiente.

Esercizi di ricerca da fare con il cane

Gli esercizi di ricerca che si possono fare con i cani sono moltissimi e si può anche dare sfogo alla fantasia inventandone di nuovi. Come abbiamo visto si può partire da una semplicissima ricerca, fino ad arrivare a un complesso nascondino, svolto magari in ambienti naturali ampi, nel bosco o nei prati con l'erba alta.

Altri esempi di questo tipo possono inoltre essere consigliati durante un corso di mantrailing, ovvero un'attività cinofila, organizzata da istruttori cinofili esperti, durante la quale si fa affidamento sull'olfatto del cane per trovare persone nascoste.

Chi vive con cani molto esperti e abili nelle ricerche può pensare, infine, di fare un gioco davvero difficile, provando a mettere qualche crocchetta (o un altro cibo appetibile) in una bottiglia, che viene poi riempita di acqua. Il tappo viene bucato e il contenuto viene spruzzato a terra mentre si cammina,  lasciando una traccia di liquido che al cane risulterà profumato. Tutto questo viene fatto finché il cane ci attende fermo.

Al termine della pista lasciata al suolo, viene nascosto un premio, un gioco o una persona e poi gli viene detto "cerca". In questo modo stiamo simulando quanto di più simile vi sia alle ricerche che conducono per noi da secoli i segugi, ovvero i re indiscussi del talento olfattivo. 

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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