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15 Agosto 2023
12:00

Come capire se il cane ha problemi comportamentali?

I disturbi del comportamento comprendono una serie di condotte non funzionali, in cui il disagio interno dell’animale viene rivolto verso l’esterno attraverso comportamenti disfunzionali.

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Medico Veterinario
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I disturbi del comportamento comprendono una serie di condotte non funzionali, in cui il disagio interno dell’animale viene rivolto verso l’esterno attraverso comportamenti disfunzionali come la reattività, la distruttività, la fobia, la difficoltà a rimanere da solo e altre condotte considerate inappropriate dagli umani.

Durante la crescita, le alterazioni comportamentali possono verificarsi in modo isolato e temporaneo, quando ad esempio sono legate ad aspetti situazionali o alla particolare fase di sviluppo in cui si trova l’animale (come nel caso dell’adolescenza), oppure possono rappresentare dei veri e propri campanelli d’allarme per l’insorgenza di futuri disturbi del comportamento. Più spesso, infatti, il disturbo si manifesta gradualmente e per giungere ad una diagnosi è necessario effettuare un'anamnesi approfondita, raccogliendo più informazioni nel corso del tempo. In questo, il racconto del pet mate è fondamentale, perché aiuta nella comprensione del disturbo e nella formulazione della diagnosi.

La gestione dei problemi comportamentali relativi all’interazione uomo-animale è di pertinenza del medico veterinario esperto in comportamento animale, ossia il medico specialista che ha scelto di occuparsi della medicina comportamentale come branca della veterinaria. Tale figura collabora con l’istruttore riabilitatore; se l’educatore cinofilo ha il compito di assistere i pet mate nella crescita fisiologica del proprio amico a 4 zampe, l'istruttore riabilitatore progetta e realizza il percorso riabilitativo del cane affetto da patologie del comportamento in cooperazione con il medico. Sostiene tutto il branco-famiglia, in una sorta di tutoraggio verso il cambiamento.

Come riconoscere un problema comportamentale

Ma quand’è che si parla di disturbo comportamentale? Un comportamento o uno stile comportamentale vengono considerati significativi se si ripetono con una certa frequenza e persistenza nel tempo e se sono disadattivi, per esempio, interferendo con la vita dell’animale e del suo gruppo famiglia.

È come se il cane fosse rigido a livello comportamentale, scegliendo sempre quel comportamento, anche quando non ve ne è bisogno. Anche quando a logica, non ce n’è ragione. La rigidità comportamentale può condannare il cane ad  una vita infelice: è propria degli individui prigionieri di un ferreo modello cognitivo e comportamentale. Sono soggetti che non si aprono a nuove prospettive, che non tollerano i cambiamenti e l'imprevisto.

Principali problemi comportamentali del cane

Il cane può provare disagio in svariati contesti e situazioni, che si strutturano poi in vere e proprie patologie da cui non sempre è possibile guarire. Ma è sempre possibile curare e gestire.

Ansia da separazione

Precedentemente conosciuta come ansia da separazione, la nomenclatura si sta spostando verso un gruppo di disturbi legati alla separazione e all'isolamento dalle figure di attaccamento che esitano in problemi legati alla separazione. I disturbi legati alla separazione sono problemi comportamentali angoscianti per il pet mate e l'animale domestico che possono deteriorare la relazione, avere un impatto negativo sul legame e influire sulla qualità della vita dell'animale e di tutta la famiglia.

I cani che ne soffrono mostrano segni di ansia, paura, frustrazione, fobia o panico quando non hanno accesso alle figure di attaccamento: di solito i segni clinici si manifestano proprio quando la figura di attaccamento è lontana da casa, ma possono verificarsi anche quando è a casa ma l'animale è fisicamente separato (ad esempio il pet mate è andato in bagno ed ha chiuso la porta, lasciando il cane fuori). L'angoscia manifestata durante la partenza della figura di attaccamento può variare da una risposta lieve a gravi attacchi di panico.

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In natura, il “primo distacco” con la madre si verifica intorno alle 4 settimane di età, tramite un parziale allontanamento dalla madre: il cucciolo sperimenta così un primo livello di autonomia, ma sempre sotto gli occhi attenti della madre che interviene al bisogno. Questo distacco va allenato nelle settimane successive, anche grazie al pet mate, che rappresenterà una base sicura, fondamentale per l’instaurarsi di un legame affettivo.

Molti pet mate pensano che il cucciolo possieda già delle competenze e si aspettano che sia in grado di rimanere da solo per diverse ore sin da subito; fisiologicamente il cane è pronto al distacco verso il 4° – 5° mese di vita, motivo per cui l’esposizione alla solitudine e all’autonomia vanno effettuate in maniera graduale e correlandole alla fase di sviluppo evolutivo. Ad esempio, un cucciolo appena adottato a 2 mesi non è in grado di dormire da solo, lontano dal gruppo famiglia: è per questo che si consiglia di prendersi cura del cucciolo sin dalla prima notte di convivenza, non lasciandolo da solo.Infatti, ignorare il cane non rappresenta una risposta funzionale a tale comportamento.

Il trattamento di tale disturbo prevede la valutazione del benessere generale, la gestione dell'ambiente per prevenire o ridurre al minimo l'angoscia, la prescrizione di terapie comportamentali per insegnare l'indipendenza e nuove associazioni con le partenze, nonché la terapia medica (ad esempio, integratori, farmaci) per aiutare il processo di apprendimento e alleviare la sofferenza.

Paure, fobie e disturbi d'ansia

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La paura è un'emozione primaria fisiologicamente provata dagli animali, e fa parte dei meccanismi di autodifesa che sono responsabili della sopravvivenza; per questo motivo, la paura rappresenta una delle principali motivazioni alla base dei comportamenti animali. Sebbene la paura sia spesso evidente come motivazione principale di alcuni disturbi, come la fobia dei temporali, la fobia dei rumori, l'evitamento sociale, l'aggressività, quasi tutti i problemi comportamentali clinici degli animali da compagnia possono essere esacerbati o complicati da questa emozione. È il caso delle marcature inappropriate dell'urina, dell'aggressività territoriale e di quella possessiva, nonché dei disturbi compulsivi, solo per citare alcuni esempi. I segni più frequentemente manifestati in corso di paura ed ansia sono:

  • Ipervigilanza;
  • Aumento dell'attività motoria (irrequietezza, girotondo, abbaiare, saltare);
  • Vocalizzi/guaiti;
  • Cambiamenti nel comportamento sociale – aumento o diminuzione della ricerca di attenzione;
  • Nascondersi, tentativi di fuga;
  • Tremori, pupille dilatate, ipersalivazione, ↑ frequenza respiratoria, ↑ frequenza cardiaca, minzione, defecazione, vomito), aumento della pressione sanguigna;
  • Diminuzione dell'appetito.

Se questi segni compaiono molto frequentemente nella vita del cane, anche in contesti differenti, non preoccupanti, allora è il caso che il pet mate indaghi tramite una visita comportamentale col veterinario specialista che potrà valutare il benessere sistemico di tutto il branco-famiglia, gestire l’ambiente per ridurre o eliminare le interazioni con gli stimoli che provocano paura, prescrivere una terapia medica attraverso integratori, farmaci, dieta, analoghi dei feromoni insieme alla terapia comportamentale (modifica del comportamento). Una cosa certa da non fare se il nostro cane mostra paura o ansia in specifiche situazioni è ignorarlo, punirlo o continuare ad esporlo a quelle situazioni con la speranza che prima o poi si abituerà: ciò aumenterà di molto il suo disagio, riducendo la fiducia che ripone nel pet mate e rendendo più difficile la gestione del disturbo.

Aggressività

Il comportamento aggressivo è il problema comportamentale più comune per il quale i cani vengono indirizzati ai veterinari esperti in comportamento animale. Quando un cane mostra aggressività, rappresenta un rischio per i membri della famiglia, per gli altri animali e per la comunità, oltre ad esporsi al rischio di una scarsa qualità della vita, di eutanasia o di abbandono. Il comportamento aggressivo, infatti, ha un impatto significativo sul legame uomo-animale, con conseguente stress emotivo sia per l’animale che per il pet mate.

Va però sottolineato che l'aggressività può essere fisiologica, adattativa ed appropriata in alcuni contesti e qualsiasi cane può potenzialmente mordere. Per questo non si dovrebbe etichettare, giudicare o generalizzare.

Qualsiasi postura del corpo associata a una minaccia, come ringhi, scatti, morsi o posture tese, può essere considerata un comportamento aggressivo, ma non necessariamente essere un disturbo, una patologia. La rappresenta quando il cane attua il comportamento aggressivo poiché ne è schiavo, anche se non è richiesto, o in situazioni diverse tra loro, oppure come unica sequenza comportamentale, senza mostrarne altre.  Insomma, quando utilizza rigidamente solo il comportamento aggressivo come repertorio comportamentale.

Rientrano nel comportamento aggressivo del cane atteggiamenti come:

  • Aggressività verso gli sconosciuti;
  • Aggressività verso i membri della famiglia;
  • Possessività verso le proprie risorse (come cibo, snack o giochi);
  • Aggressività verso gli altri cani di casa;
  • Aggressività verso cani sconosciuti.

In questi casi non è mai prudente il faidate, né i consigli di amici e parenti. Solo il medico veterinario esperto in comportamento animale può capire da dove prenda origine tale disturbo: una  socializzazione inadeguata, il dolore, il conflitto in famiglia, una educazione coercitiva, la paura, i traumi pregressi, le condizioni ambientali stressanti, e le alterazioni ormonali sono tutti fattori che possono contribuire alla genesi e al mantenimento del comportamento aggressivo.

Una volta intercettata la causa, il medico può emettere una diagnosi e la relativa terapia. È presumibile che si tenda a:

  • Valutare il benessere generale;
  • Evitare i fattori scatenanti;
  • Modulare paura, ansia, stress, conflitti e panico attraverso la gestione dell'ambiente, i farmaci, la modifica del comportamento, la dieta e gli integratori;
  • Gestire l’ambiente affinché abbia stimoli adeguati a soddisfare i bisogni tipici della razza e della personalità del paziente;
  • Aumentare l'arricchimento ambientale e i giochi che stimolano la collaborazione e le emozioni positive, creando percorsi per insegnare i comportamenti desiderabili tramite emozioni positive;
  • Educare  i pet mate alle interazioni corrette con l'animale, a comprendere il suo linguaggio del corpo e la comunicazione non verbale;
  • Interrompere tutte le tecniche che mirano a punire e rimproverare il cane;
  • Valutare il rischio per gli altri, e per l'animale, e prescrivendo l’utilizzo della museruola nei luoghi pubblici e di una polizza di responsabilità civile terzi.

Una gabbia d'oro

Gli individui mentalmente rigidi vivono spesso un notevole stato di disagio, non riuscendo a far fronte alle varie sfide ed opportunità che la vita in un contesto urbano presenta. Vivono nel loro particolare ambiente mentale, dove tutte le finestre sono chiuse. Non gradiscono le novità, non tollerano le variazioni, ed ogni imprevisto. Pertanto, tutte le situazioni che vanno oltre la loro “rigidità comportamentale” generano paura e conflitto. L'obiettivo della terapia comportamentale è indurre il cambiamento, permettere loro di uscire dalla gabbia rigida nella quale sono finiti e consentirgli una vita degna di essere vissuta. Al pet mate il ruolo di riconoscere la gabbia e trovare le chiavi giuste per aprire il lucchetto.

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Luigi Sacchettino
Medico Veterinario
Sono un medico veterinario, specialista in etologia applicata e benessere animale, ed esperto cinofilo nell'area comportamentale. Ho iniziato la formazione come educatore con approccio cognitivo zooantropologico e ho proseguito nell’ambito della riabilitazione comportamentale. Lavorare insieme ai cani ha incrementato la mia passione, per questo frequento un dottorato in medicina veterinaria con focus sul rapporto tra il microbiota  intestinale e il comportamento del cane, la terapia del dolore e la fitoterapia veterinaria. Mi piace molto ascoltare le persone, gli animali e studiare nuove lingue.
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