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27 Maggio 2023
15:00

Per quanto tempo il cucciolo di cane deve stare con la mamma?

Quanto tempo il cucciolo di cane deve trascorrere con la sua mamma prima di essere separato, quali sono i benefici dell'attaccamento materno e come gestire l'allontanamento.

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Prima di adottare un cucciolo di cane bisogna conoscere e rispettare delle buone prassi per garantire il suo benessere e il suo corretto sviluppo sia dal punto di vista fisico che comportamentale. Tra queste una ha un'importanza fondamentale e riguarda il tempo che il cucciolo deve trascorrere con la mamma prima di essere separato da lei, un periodo che è regolato dalla legge nel limite minimo di 60 giorni di vita ma che gli educatori cinofili e i medici veterinari comportamentalisti consigliano di aumentare fino a 90 per garantire lo sviluppo socio-cognitivo del cucciolo nella sua relazione con il pet mate.

Dal punto di vista clinico è importante non separare troppo presto i cuccioli dalla madre perché potrebbero sviluppare malattie o morire per la mancanza di accudimento che impedisce al loro sistema immunitario di attivarsi. Un distacco anticipato può poi aumentare le probabilità che il cucciolo manifesti da adulto comportamenti potenzialmente problematici.

Perché i cuccioli devono stare con la mamma

Doverosa premessa: è vero che i cuccioli dovrebbero stare con la madre almeno fino ai 60 giorni di vita, ed è vero che la madre aiuta i cuccioli in varie cose, soprattutto nella fase di socializzazione primaria e secondaria, ma tutto ciò può avvenire se la cagna ha la possibilità di interagire con l’ambiente. Ciò non può avvenire se viene tenuta chiusa in un box con i suoi piccoli, né tantomeno se i cuccioli stanno lontani dalla madre. Succede, infatti, che alcuni allevatori non professionali, per evitare che i cuccioli a cui cominciano a spuntare i denti possano ferire le mammelle della madre, li separano. Chiusi nelle quattro mura di un box, né i cuccioli né la madre possono giovare della necessaria interazione con altri cani e di altra età e ciò succede nelle fabbriche di cuccioli dove si genera un business per la produzione incontrollata di cani e dove il profitto ha la priorità sulla salute e il benessere degli animali. Stesse dinamiche per le cucciolate casalinghe fatte appositamente per vendere i cani e lucrare sulla pelle dei cuccioli e delle loro madri fattrici.

Per la medicina veterinaria, è molto importante la presenza della madre per il cucciolo perché gli dà calore, nutrimento, sicurezza e stimola i bisogni primari, ma anche perché è il primo modello di apprendimento e socializzazione, favorisce la curiosità e lo guida nell'esplorazione del mondo. Innanzi tutto, la mamma se in salute e in seguito a una gravidanza ben gestita, tiene al caldo il cucciolo. Un fattore importantissimo per il piccolo perché non ha termoregolazione, non riesce cioè a stabilizzare la sua temperatura corporea, e se non è tenuto in un ambiente adeguatamente caldo perde addirittura il riflesso della suzione e non si alimenta più.

Di solito la mamma si accuccia con lui e lo tiene protetto, leccandolo lo stimola anche a livello celebrale e cognitivo, gli fa una sorta di massaggio che attiva le funzioni organiche. In più, con il lambimento lo asciuga e lo tiene vitale, e anche questa funzione è fondamentale perché spesso il cucciolo non riesce a urinare e defecare da solo; leccandolo la mamma gli fa una toeletta che evita malattie infettive.

Nelle prime 24/48 ore la madre è fondamentale perché offre il primo latte – che si chiama colostro – ed è ricco oltre che di vitamine e nutrienti anche degli anticorpi materni che andranno poi a calare, a seconda delle difese immunitarie del piccolo, dal primo mese di vita in poi. Dai 35/40 giorni in avanti, dopo che sono stati sverminati e visitati da un veterinario, si comincia con le vaccinazioni proprio perché si può verificare il calo degli anticorpi materni e si evita in questo modo che il cucciolo contragga dei virus. Nel latte della madre, in perfetta salute, ci sono tutti i nutrienti che renderanno il cane forte e immunocompetente.

Le fasi dello sviluppo dei cuccioli

Dalla fase neonatale a quella in cui i cuccioli iniziano a conoscere il mondo esterno, la mamma svolge una funzione fondamentale. Il periodo neonatale rappresenta la prima fase di sviluppo del cucciolo che ha ancora gli occhi chiusi e si orienta utilizzando il senso del tatto e dell'olfatto, per avvicinarsi alla fonte di calore più vicina, ovvero alla madre. Intorno al decimo, dodicesimo giorno avviene la "transizione" quando il piccolo apre gli occhi sul mondo, e impara ad usare la vista. Qui iniziano i tentativi di deambulazione e l'esplorazione del mondo circostante.

Intorno alla terza settimana di vita inizia il processo di "attaccamento" con la madre che forma il cucciolo per il resto della vita. Questo si andrà a chiudere poi intorno al quarto mese di vita con la "fase di distacco". Nel frattempo si apre proprio il periodo detto di "socializzazione" che ha il suo picco tra la quarta e la dodicesima settimana di vita ma che continua fino ai due anni di età.

Dopo i due mesi, se il cucciolo viene separato dalla madre, sono gli umani a divenire la "base sicura" del piccolo con il compito di accompagnarlo nel mondo con la giusta gradualità. Il quinto mese apre la seconda fase di socializzazione, quella in cui il raggio di esplorazione del cane si amplia ulteriormente: comincerà a fare conoscenza con la realtà del quartiere, con le automobili, con gli estranei e con altri cani, il tutto con grande curiosità.

Quando si possono staccare i cuccioli di cane dalla mamma?

Il cucciolo dovrebbe stare con la mamma almeno fino allo svezzamento, per le prime sei settimane, sia perché viene allattato, sia perché in questa fase acquisisce le competenze sociali di base e un distacco prematuro può causare problemi di salute e comportamentali. Secondo uno studio condotto dalle dottoresse Ludovica Pierantoni e Federica Pirrone, che analizza la prevalenza dei comportamenti segnalati dai pet mate nei cani separati dalla cucciolata in due età diverse, possono manifestarsi nelle separazioni precoci: abbaio eccessivo, paura a camminare per strada, dei rumori eccessivi, aggressività su cibo e gioco, ricerca di attenzioni, auto-lesionismo come rincorrersi la coda. Il processo di distacco di un cucciolo della madre dovrebbe essere graduale e secondo alcuni comportamentalisti dovrebbe avvenire nell’arco di sei mesi, e non di tre, posto che la madre viva in un contesto adeguato e che il cucciolo possa interagire con vari elementi del mondo e anche con cani di varie età. Ciò non avviene nell'universo commerciale dove si cercano di venderli il prima possibile.

Come allontanare i cuccioli dalla madre senza traumi

L’allontanamento di un cucciolo dalla madre dovrebbe tenere conto delle due facce della medaglia. La prima riguarda la madre e il suo benessere e la seconda il cucciolo stesso. Sommariamente possiamo dire che la separazione dovrebbe essere un processo graduale dove il piccolo prende confidenza con il mondo anche se distante dalla madre, per periodi sempre più lunghi. Nel contempo la madre diminuisce la sua ansia e il suo stato di disagio nel perdere di vista per brevi periodi i figli.

In queste fasi di allontanamento sarebbe opportuno che il cucciolo cominciasse ad affidarsi a individui nuovi, come per esempio la nuova famiglia di adozione o comunque a figure di riferimento umane che possano via via diventare per lui base sicura e sostituire l’appoggio che aveva prima esclusivamente dalla madre. Questo processo può essere più o meno lungo a seconda delle caratteristiche degli individui, sia della madre, sia del cucciolo stesso. Se ciò avviene dopo, almeno 60 giorni, dalla nascita del cucciolo e con tempi adeguati anche nel rispetto della madre, il distacco sarà un processo quanto più naturale possibile senza traumi.

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Annissa Defilippi
Giornalista
Racconto storie di umani e animali perché ogni individuo possa sentirsi compreso e inserito nella società di cui fa parte a pieno diritto. Scrivo articoli e realizzo video mettendomi in ascolto dei protagonisti; nascono così relazioni che, grazie a Kodami, possono continuare a vivere.
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