21 Giugno 2021
10:30

Cani adulti e bisogni tra le mura domestiche: le cause e come comportarsi

Il cane che fa pipì in casa rappresenta un problema per l'integrazione in famiglia e nella sfera sociale umana. Se nei cuccioli si può considerare normale nei primi tempi in casa, nel caso del cane adulto la situazione è diversa. Vediamo perché il cane fa pipì in casa, cosa fare e cosa non fare.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Quando il cane fa pipì in casa può rappresentare un problema importante che va analizzato ed affrontato in modo diverso a seconda dell’età. Se si tratta di un adulto il problema è più complesso ed avrà probabili implicazioni relazionali, ma procediamo con gradualità. La mamma cane nelle prime due settimane stimola i cuccioli a fare i bisogni e li pulisce leccandoli. Quando adottiamo un cane  intorno ai sessanta giorni di vita, ricordiamoci che non sarà ancora in grado di trattenere i suoi bisogni. All’inizio possiamo utilizzare delle traversine che però dovranno inderogabilmente essere tolte dopo la prima settimana di inserimento in casa. Il cane già ai due mesi e mezzo può iniziare a gestire gli sfinteri e strutturare il tabù dei bisogni al chiuso. Il problema assume però un valore diverso quando stiamo parlando di un adulto. In tal caso i motivi ed i significati possono essere molteplici, ma quasi mai debbono costituire un alibi per giustificare il comportamento del cane. Comprendere è invece indispensabile per combattere il problema alla radice.

Come mai il cane fa i bisogni in casa?

L’ "identikit dell’imputato" corrisponde generalmente al cane maschio, intero e di piccola taglia. I suoi bersagli preferiti sono: lo stipite della porta di ingresso, della cucina, della finestra che porta in terrazza, gli angoli del divano, del letto e dei mobili. Le circostanze in cui un cane può fare pipì sono molte e si moltiplicano quando c’è più di un cane in casa. In questo caso infatti le marcature potranno essere più frequenti come trama della comunicazione fra loro. Quando il cane è singolo, la minzione si presenta per lo più in momenti di attivazione emozionale indotti da alcuni eventi, ad esempio il suono del campanello, l’ingresso in casa di un estraneo, l’avvistamento dal terrazzo di un cane in transito, persone o bambini che schiamazzano in strada e così via…

Spesso i cani che non ci pensano due volte ad alzare la zampa in casa sono adulti che provengono dal canile e che non hanno mai conosciuto le mura domestiche. La casa per loro rappresenta un luogo tutto da scoprire. Come in ogni ambiente nuovo il cane maschio adulto tenderà a marcare i punti strategici e rilevanti. Questo è un comportamento normale attraverso il quale prende dei punti di riferimento nello spazio. Possiamo tollerare il comportamento nei primi istanti, ma subito dopo dovremmo fargli capire che non saremo disposti a tollerare. Il cane maschio adulto che rinuncia a marcare in casa e negli spazi chiusi ha la chiave di accesso per l'integrazione nella sfera sociale umana. Al contrario evidenzierà un problema di natura relazionale vissuto nel gruppo famiglia. In  particolare sul piano del posizionamento sociale. Quando fa la pipì in casa da adulto non è per un' impellenza fisiologica, ma per comunicare qualcosa. Il significato del gesto va rintracciato nei dettagli delle specifiche situazioni rispondendo alle coordinate del come e del quando. Lasciare che il nostro cane abbia questa cattiva abitudine va a discapito della sua integrazione nella nostra vita.

Cosa fare e cosa non fare se il cane fa pipì in casa

Una volta escluse patologie, si può pensare che il problema sia di tipo comportamentale. L’educazione di un cane di famiglia va inserita in un quadro di regole che non deve valere in un solo ambiente ma in generale. Quando, nonostante i nostri dinieghi, il cane continua a fare pipì in casa è importante rivolgersi ad un istruttore cinofilo ed un veterinario comportamentalista. Nell’attesa è consigliabile rivestire i punti della casa maggiormente bersagliati con un telo plastificato. La superficie lavabile evita il persistere di un odore stagnante che può diventare un segnale chiave capace di indurre il cane a ripetere il gesto. L’intervento tecnico si deve associare all’inibizione nel  momento in cui lo cogliamo sul fatto. E’ invece assolutamente controproducente rimproverare il cane in differita, in particolare modo trascinandolo sul punto incriminato. Non servirà a nulla. L’efficacia si ha solo se interveniamo sulla fragranza, esattamente come con il cucciolo.

Anche se siamo infastiditi dobbiamo interromperlo rimanendo sempre calmi e comunicando in modo adeguato al soggetto a cui ci stiamo rivolgendo. Non possiamo utilizzare lo stesso tono di voce ed intensità dei gesti con un cane sicuro e con un altro che ha evidenti paure verso le persone ed i rumori. Dobbiamo evitare di spaventare il cane generando in lui una perdita di fiducia nei nostri confronti. Nonostante ci sia un problema, evitiamo di tenergli gli occhi sempre addosso. Il controllo prolungato potrebbe innescare una deriva competitiva e conflittuale nella relazione. Non appena osservate nel cane un’escalation di comportamenti aggressivi in risposta ai vostri tentativi di inibire la sua pipì in casa, fermatevi e rivolgetevi ad una figura professionale che sappia aiutarvi.

Le possibili cause fisiche

di Eva Fonti, veterinaria e esperta del comitato scientifico

Possono esserci anche problemi fisici per cui il cane urina in casa, in primis la cistite, un' infiammazione della vescica, che provoca una minzione più frequente e talora anche dolorosa. Se si sospetta che ci siano problemi fisici, è necessaria una visita dal medico veterinario, che contempli anche un'ecografia addominale con esame delle urine. La cistite può avere diverse origini, batterica o da cristalluria/ calcoli ad esempio, e occorre dunque effettuare degli approfondimenti diagnostici per identificare bene la problematica ed effettuare la terapia adeguata senza andare tentoni. In alcuni casi può essere necessaria una cistocentesi con urino coltura per identificare ancora meglio la causa della cistite.

Per quanto riguarda la cristalluria e la formazione di calcoli è utile effettuare l’esame delle urine con un esame del sedimento. Spesso dalla morfologia dei cristalli si può già identificare la causa: possiamo avere, ad esempio, dei cristalli di struvite o di ossalato di calcio o di xantine, per citarne alcuni. La terapia è differente, perché a monte l’origine della loro formazione è differente, ad esempio può dipendere dal tipo di acqua, o in cani con leishmania, dall’allopurinolo dato come terapia di mantenimento, che potrebbe causare la formazione di cristalli.

Ancora, possiamo avere cistiti provocate da corpi estranei, o da polipi vescicali. Tra le altre patologie che possono riguardare i soggetti giovani, c'è l’uretere ectopico, una malformazione congenita in cui l’uretere non sbocca in vescica, ma più in basso nell’uretra o nel vestibolo vaginale, dando appunto incontinenza non responsiva a terapia medica, ma risolvibile solo attraverso intervento chirurgico. Ci sono poi delle forme di prostatite che possono dare nel cane mashio adulto-anziano delle forme di incontinenza.

Altre problematiche che possono provocare perdita incontrollata di urina sono patologie neurologiche dovute ad esempio a traumi che riguardano la colonna, o fratture del bacino. Possiamo avere anche una problematica di incontinenza nelle femmine post sterilizzazione, che però risponde bene al trattamento farmacologico.

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David Morettini
Educatore e istruttore cinofilo CZ
Laureato in Filosofia teoretica presso l’Università degli Studi di Firenze, educatore e istruttore cinofilo. Sono docente SIUA e di altre scuole di formazione cinofila, e docente nei master universitari di istruzione cinofila e medicina comportamentale. La mia missione è quella di formare persone che sappiano lavorare nel pieno rispetto della dignità e dell’intelligenza del cane, tutelandone l’autonomia e non la dipendenza dall’essere umano.
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