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30 Giugno 2022
12:30

11 consigli per andare al mare con il cane

Le giornate in spiaggia sono rilassanti per noi umani, ma per i nostri cani possono risultare impegnative. Ecco qualche consiglio per andare al mare con il cane.

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Validato dalla Dott.ssa Eva Fonti
Membro del comitato scientifico di Kodami
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Quando finalmente arriva il momento delle vacanze al mare, molti pet mate si chiedono come fare per rendere le giornata trascorse in spiaggia il più possibile adatte anche al proprio cane. Questo contesto, infatti, può risultare particolarmente complesso dal punto di vista gestionale, perché richiede alcune attenzioni che, se sottovalutate, potrebbero mettere a repentaglio non solo il relax della vacanza, ma anche, e soprattutto, il benessere dell'animale.

Vediamo insieme quali sono gli aspetti più importanti da considerare quando si sceglie di andare al mare con il cane e come comportarsi per rendere questa esperienza il più possibile rilassante per tutti, tenendo a mente che i momenti migliori per stare all'aperto insieme a loro in estate sono soprattutto le prime ore del mattino e il tardo pomeriggio, soprattutto se il cane è molto piccolo, anziano, cardiopatico, o se appartiene a una razza brachicefala.

Occupare uno spazio adatto

Il primo aspetto fondamentale riguarda il modo in cui, appena si arriva in spiaggia, si sceglie di occupare lo spazio. I cani, infatti, sono animali estremamente attenti ai dettagli delle disposizioni sul territorio. Per assicurarvi la maggior tranquillità possibile, scegliete quindi una zona che non sia di passaggio, perché obbligherebbe il vostro cane ad un'allerta continua e a uno stato di controllo che sfavorisce la calma, la serenità e il riposo. Se ci sono altri cani, provate inoltre a individuare un luogo quanto più possibile distante da loro, in modo da non spingerli all'interazione continua. Se ciò non fosse impossibile, fate in modo di interporvi con il vostro corpo, semplicemente sedendovi o sdraiandovi sulla traiettoria che li separa.

Incontrare i cani intorno a noi

Un ulteriore consiglio, valido sopratutto per i cani socievoli che non hanno problemi negli incontri con i propri simili, è quello di dialogare con gli altri pet mate e chiedere loro se sia possibile lasciarli incontrare, annusare e conoscere per qualche istante. Spesso, infatti, i cani sono curiosi di capire chi è il loro vicino e, una volta ottenute le informazioni desiderate, l'interesse va a scemare, permettendovi di condividere gli spazi più facilmente durante la giornata.

Il modo migliore per fare incontrare i cani è sempre quello di permettergli la libertà dal guinzaglio, se questo non fosse possibile però, ricordate di tenerlo morbido e di non obbligarlo a strattoni pericolosi per la sua salute e per la comunicazione con i suoi simili.

Creare una zona ombreggiata

Per vivere l'esperienza in maniera serena, preoccupatevi di assicurargli una zona sempre ombreggiata, come ad esempio una cuccia, un tappetino refrigerante, oppure un asciugamano, che sia solo suo e non venga invaso da nessun altro. Questo particolare dettaglio, valido anche per qualsiasi altro momento della vita condivisa, aumenterà la sua sensazione di sicurezza e, di conseguenza, la fiducia che il cane si sente di poter riporre nei vostri confronti. Non dimenticate di fare in modo che questo luogo sia sempre protetto dal sole e che gli permetta di raggiungere la sua ciotola, che deve sempre essere piena di acqua fresca, per evitare i rischi dati dai colpi di calore.

Proteggerlo dal calore del suolo e della sabbia

Un fattore che noi umani tendiamo spesso a sottovalutare è quello della temperatura della sabbia, che può causare ustioni soprattutto ai polpastrelli dei nostri cani. Inoltre, il loro corpo è molto più vicino al suolo rispetto al nostro e il rischio è, quindi, quello di non notare il maggior calore a cui sono obbligati in questi momenti.

Rinfrescate spesso il vostro cane e fate in modo che la sabbia sotto di lui sia sempre fresca. Se lo gradisce, potete provare anche a tenerla umida con dell'acqua.

Assicurargli un'idratazione continua

Quando si trascorre il tempo in compagnia del proprio cane in spiaggia, è sempre bene preferire le prime ore del mattino e il tardo pomeriggio, evitando assolutamente le ore più calde e assicurandogli sempre un'idratazione continua. Se questo non è possibile, fate in modo di allontanarvi dalla spiaggia rapidamente, perché il vostro cane potrebbe rischiare addirittura la vita.

Ricordatevi, inoltre, di fornirgli solo acqua dolce, perché l'eccessiva ingestione di acqua del mare potrebbe causargli un'intossicazione e, soprattutto, non è in grado di dissetarlo. Infine, evitate assolutamente di tosarli, perché il loro mantello funge da termo regolatore e li aiuta quindi a isolarsi dal freddo e anche dal caldo.

Mettersi nei suoi panni

Non tutti i cani sono amanti del bagno in mare. Alcuni preferiscono bagnarsi solo le zampe, altri sono spaventati dalle onde, altri ancora vengono colpiti da una gioia incontrollabile appena vedono l'acqua. Ognuna di queste situazioni richiede un comportamento diverso da parte delle loro figure di riferimento, ma sono tutte accomunate da un fattore imprescindibile: sapersi mettere nei suoi panni.

Se un cane sembra spaventato dal mare, dategli tempo ed evitate assolutamente di gettarlo nell'acqua senza preavviso, perché non fareste altro che aumentare il suo disagio. Abbiate pazienza e mostrategli che voi non siete spaventati e, anzi, vi state divertendo. Proprio le vostre emozioni, infatti, potrebbero aiutarlo a comprendere la situazione e dargli un valore positivo, grazie al fatto che quello strano specchio di acqua in movimento sembra piacervi.

Gratificarlo quando supera la paura dell'acqua

Se vivete con un cucciolo che ha pochi mesi ed è la prima volta che vede il mare, avete l'opportunità di accompagnarlo alla scoperta di un mondo nuovo e, per farlo, siate delicati, osservatelo con cura e seguite le sue necessità. Se si avvicina timoroso all'acqua, sedetevi accanto a lui e accompagnatelo gratificando il coraggio con un "bravo" ogni volta che sembra fare un passo avanti per superare l'insicurezza.

Questo approccio non è scontato, però, perché alcuni cani, soprattutto quelli più legati al rapporto con l'acqua anche da un punto di vista genetico, come ad esempio i Labrador Retriever o altre razze di cani d'acqua, potrebbero lanciarsi subito in esplorazioni natatorie, inizialmente buffe e poi sempre più sicure e competenti. Se avete questa fortuna, sappiate che nel vostro futuro ci saranno estati di divertimento acquatico e tranquillità in compagnia del vostro cane e, probabilmente, farete più fatica a chiedergli di uscire per tornare a casa, piuttosto che ad approcciarsi alle onde.

Se, al contrario, il vostro cane non vuole nemmeno avvicinarsi all'acqua e sembra averne davvero molta paura, prendete in considerazione l'idea di permettergli di affrontare questa esperienza altrove, in un ambiente diverso e meno impegnativo, dove lo specchio d'acqua sia più piccolo e fermo, come ad esempio un laghetto. Questo consiglio vale anche per i cuccioli  ai primi mesi di vita che vanno incontro alla loro prima estate. Dopo aver affrontato l'acqua più tranquilla in un ambiente meno trafficato e carico di stimoli, infatti, la volta successiva potrebbero mostrarsi molto più spigliati.

Ascoltate le sue necessità, ma asciugategli le orecchie

Ogni cane ha le sue preferenze. Alcuni, infatti, odiano sentirsi bagnati a lungo e, pochi istanti dopo essere usciti dall'acqua, corrono verso i propri umani, perché sanno che, con un asciugamano, tamponeranno delicatamente il loro mantello fino a lasciarlo solo leggermente umido. Altri, invece, preferiscono restare bagnati e altri ancora si strofinano nella sabbia con la schiena asciugandosi in autonomia, prima di tornare all'ombra sull'asciugamano.

In ogni caso, ciò a cui bisogna prestare attenzione sono soprattutto le orecchie. Nel caso in cui rimangano bagnate a lungo, infatti, possono svilupparsi otiti che possono essere anche molto dolorose.

Quando arriverete a casa, inoltre, potrete sciacquare con un po' di acqua dolce il mantello del vostro cane e, in caso di necessità, spazzolarlo per evitare che si formino nodi che, con il tempo, possono diventare fastidiosi. Per quanto riguarda i residui di sabbia, invece, sebbene non rappresentino un problema, soprattutto se vivete con cani a pelo lungo a cui fa piacere lasciarsi spazzolare, potete prendervi qualche minuto per dedicarvi a questa attività e ridurre la quantità di sabbia che riporterete in casa.

Portate una borsa con gli oggetti del cane

Per fare in modo che il cane si possa sentire a suo agio durante la giornata, sarà quindi necessario portare con sé una serie di oggetti indispensabili. Prima di tutto,  la sua cuccia e la ciotola dell'acqua, che può anche essere pieghevole e quindi più adatta ai viaggi. Inoltre, potrete portare con voi un ombrellone apposta per lui, oppure un telo da legare al vostro ombrellone in modo da aumentare la dimensione dell'ombra che avete a disposizione.

Alcuni pet mate utilizzano anche una crema solare pensata appositamente per i cani, in modo da ridurre il rischio di ustioni sul tartufo, sui polpastrelli e sulle altre zone del corpo ricoperte da uno strato meno fitto di pelo. Questo metodo, però, può risultare particolarmente scomodo, soprattutto se la spiaggia è sabbiosa, perché renderà appiccicose le parti del corpo su cui viene spalmata la crema.

Scegliere la spiaggia giusta

Un ulteriore importante fattore che può rendere la giornata più gradevole è la scelta di una spiaggia che sia adeguata anche per lui. Se sapete che il vostro cane non ama la prossimità con gli sconosciuti, quindi, provate ad individuare una spiaggia libera, fuori dalla ressa degli ambienti più turistici, e restate un po' appartati, evitando le zone vicine agli accessi.

Se, invece, non è disturbato dalla presenza di altre persone, potete prendere in considerazione anche l'idea di scegliere una spiaggia in cui sia consentito l'accesso ai cani. Prima di recarvi sul posto, informatevi sui servizi disponibili per gli animali, perché negli ultimi anni stanno nascendo numerose proposte che aiutano a ridurre i disagi che i cani possono provare in un luogo, ai loro occhi, così ricco di complessità.

A questo riguardo, un'ulteriore opportunità è quella delle spiagge attrezzate appositamente per i pet mate e i loro cani, ma per frequentare questi ambienti è necessario che il vostro cane sia davvero un amante degli incontri con i suoi simili, perché ne troverà parecchi.

Il segreto, quindi, è quello di informarsi bene riguardo le offerte del territorio e soprattutto conoscere le leggi da seguire, che generalmente seguono regolamenti locali e variano in base alle province, alle regioni e anche ai comuni.

Fate anche voi qualcosa per lui

Ricordatevi, infine, che il vostro cane è un amico che vi accompagna in queste situazioni anche se, dal suo punto di vista, le giornate in spiaggia possono essere preoccupanti, spaventose o emozionalmente impegnative. Al termine di questo sforzo, quindi, dedicate del tempo anche alle sue necessità, portandolo in un parco ombreggiato dove poter correre libero, accompagnandolo nella sua passeggiata preferita, oppure giocando insieme.

Se dopo la giornata in spiaggia il vostro cane è stanco e ha bisogno di ritrovare la tranquillità, sdraiatevi accanto a lui sul divano e dedicate qualche momento al relax condiviso. Queste attenzioni sono gli ingredienti fondamentali per un'amicizia vera e per quella relazione profonda e basata sulla fiducia, che in futuro gli permetterà di seguire il vostro consiglio quando gli chiederete dolcemente di fare un passo in più verso le onde.

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L'estate è la stagione in cui aumentano gli abbandoni e invece questo è proprio il periodo migliore per adottare un cane! Perché abbiamo più tempo da dedicare al nuovo arrivato e la prima avventura che vivremo insieme può essere quella di una vacanza. Scopri e partecipa alla campagna di Kodami contro gli abbandoni per vivere una "Vacanza bestiale".

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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