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16 Agosto 2021
14:53

Come spazzolare il cane

Prendersi cura del mantello del proprio cane può essere un piacere ma anche una scocciatura, soprattutto se il cane non ama farsi toccare. Siate delicati e, se necessario, rivolgetevi ad un educatore che vi aiuterà a trovare la soluzione più adatta per la lunghezza del pelo e per le sue preferenze individuali.

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Spazzolare il cane è per molti uno dei momenti più rilassanti della routine quotidiana in compagnia dei propri animali. Se al cane fa piacere, e se risulta divertente per entrambi, sarà molto facile, ma se invece non ama venire toccato in alcune zone del corpo, oppure rifugge il contatto con la spazzola, possiamo andargli incontro cercando di capire quale problema sia alla base delle sue difficoltà. Di seguito vediamo perché è importante spazzolare il cane, in che modo adattare il nostro comportamento alle sue necessità e quali oggetti utilizzare per rendere questo momento il più adatto possibile alle sue preferenze.

Perché è importante spazzolare il cane

Le attività di cura del proprio cane, come appunto quelle legate al mantello, sono molto importanti per diversi motivi: prima di tutto permettono di tenere sotto controllo la presenza di parassiti come zecche o pulci. Inoltre, spazzolare regolarmente il proprio cane permette di rimuovere la pelle morta e asportare il sottopelo in eccesso. Alcuni tipi di pelo necessitano però di una particolare cura per evitare la formazione di nodi potenzialmente anche molto fastidiosi per l'animale.

Un ulteriore importante motivo per spazzolare i cani è legato invece alla relazione che vi unisce a loro. Infatti il grooming (così si chiamano le attività di cura del mantello e della cute effettuate dai mammiferi su sé stessi e su altri individui) è un'attività che, se ben svolta, può rafforzare la fiducia che il vostro cane ripone in voi, soprattutto se saprete scegliere il modo, il momento e gli strumenti con cui spazzolare.

Ogni quanto spazzolare il cane

Non esiste una frequenza adatta che si possa dire valida per ogni cane, si può però decidere in base alle proprie necessità, preferenze e soprattutto in base al piacere con cui affrontate questo momento. Se gradite l'idea di riservarvi 10 minuti ogni giorno, magari alla sera sul divano, per occuparvi del suo mantello (e se anche al vostro cane fa piacere) non c'è motivo per cui evitare di farlo. Se invece doveste vedere alcuni segnali di disagio da parte dell'animale oppure il suo mantello necessitasse di poche cure, le spazzolate potranno ridursi a pochissimi eventi solo in caso di necessità. Non dimenticate però, che se il cane non ama farsi toccare, potrete chiedere l'aiuto di un educatore cinofilo che vi aiuterà ad approfondire la relazione che vi unisce o anche semplicemente a riconoscere le sue preferenze somestesiche, ovvero il bisogno e il piacere di esplorare e curare il proprio corpo. 

Non sottovalutate questo aspetto, perché aiutare il cane ad apprezzare, o anche solo ad accettare, il contatto con gli esseri umani è un passo fondamentale della convivenza con l'animale e risulterà di massima importanza soprattutto in caso di visite mediche.

Le spazzole migliori per il cane

Sul mercato esistono moltissimi tipi diversi di spazzole e starà a voi avere la sensibilità necessaria per capire quale sia l'oggetto più adatto al vostro cane. Un cane a pelo corto e senza sotto pelo richiederà sicuramente un oggetto più morbido e maggiore delicatezza, in modo da evitare di danneggiare o infiammare la cute sottostante. Per quanto riguarda invece un cane a pelo lungo, a cui magari fa piacere il contatto con le spazzole, si potrà anche scegliere un oggetto più rigido.

Si può dire che la scelta assomigli un po' a quella che effettuiamo noi quando compriamo lo spazzolino da denti: c'è chi compra quelli più morbidi e chi preferisce quelli un po' più rigidi. A dirvelo sarà proprio lui, attraverso le reazioni che mostrerà alla vista dello strumento. Se resterà con voi e si lascerà spazzolare, avete raggiunto il vostro obiettivo. Se invece il vostro cane dovesse rifuggire la spazzola, il consiglio è quello di non insistere, ma provare ad acquistare uno strumento più o meno morbido e soprattutto osservare in quali zone del corpo apprezza la spazzolata e in quali preferisce non essere toccato. Ricordate di non costringere il cane con la forza, perché rischiate di peggiorare la situazione e incrinare il rapporto tra voi e ledere la sua fiducia nei vostri confronti.

Come spazzolare un cane dal pelo corto, medio e lungo

Il metodo migliore per imparare a spazzolare nella maniera corretta il proprio cane è osservarlo e distinguere le cosiddette zone fredde del suo corpo, ovvero quelle dove è consigliabile avere un primo contatto, perché non richiedono molta intimità, (il tronco, ossia la zona che va dal collo fino alle zampe posteriori, la pancia e la groppa). Le zone dette "calde" invece, comprendono la testa, la coda e gli arti, dove non tutti i cani gradiscono il contatto. Come sempre, anche per quanto riguarda le zone del corpo in cui viene apprezzata la spazzola, ricordate che dipende molto dalle preferenze individuali e non esiste una regola fissa valida per tutti.

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Un piccolo consiglio è quello di non iniziare un'attività come questa in un momento in cui il cane è molto attivo, ma piuttosto aspettate un momento di calma (non mentre sta dormendo), quando è più facilmente disposto alle cure e al relax condiviso.

Cani a pelo corto

Con i cani a pelo corto è indispensabile essere particolarmente delicati, in quanto la cute è in molti casi davvero sensibile. Provate ad iniziare con le mani, per verificare le sue preferenze. Poi massaggiate con un guanto morbido dotato magari di denti di gomma e muovetevi nella direzione del pelo. Può essere che al passaggio della mano a questo punto il cane abbia delle piccole contratture muscolari. Se le vedete, sappiate che è particolarmente sensibile in quella zona del corpo. Ciò non significa che non potrete mai spazzolarlo laddove si verifichino, ma è un indizio che permette di sapere quando prestare maggiore attenzione al contatto.

Cani a pelo medio

Rispetto ai cani a pelo corto, in questo caso potrete scegliere spazzole con i denti leggermente più lunghi, badando sempre che le punte siano arrotondate, in modo da non graffiare la pelle.  Provate a spazzolare muovendovi delicatamente a zig zag, in modo da incontrare i nodi che potrebbero formarsi nel sotto pelo (particolarmente fitto in alcune razze a pelo medio). Se vorrete potrete agevolare il processo con l'aiuto di un pettine con denti metallici corti e morbidi, il quale potrebbe dare una sensazione di sollievo a molti cani.

Cani a pelo lungo

Talvolta si crede che i cani a pelo lungo siano quelli più complicati dal punto di vista delle cure del mantello, ma non è sempre così. In alcuni casi può agevolare molto le operazioni un pettine precedentemente inumidito. Se il cane rimane fermo durante le spazzolate, potrete rimuovere i nodi anche utilizzando una forbice con le punte arrotondate, prestando però molta attenzione ai movimenti improvvisi dell'animale. Provate con un pettine dalle setole molto lunghe e proseguite prendendo in mano una ciocca alla volta.

Barboncini

Molti credono che spazzolare questi cani sia particolarmente difficile ma in realtà non è sempre così perché nelle attività di grooming infatti, verrete aiutati anche dall'aspetto motivazionale di questa razza che, probabilmente accetterà di buon grado le cure da voi offerte. Per quanto riguarda il pelo riccio tipico dei Barboni, munitevi di uno strumento particolare detto cardatore, ovvero una spazzola che permette di sbrogliare i nodi prima di iniziare la vera e propria spazzolata con un pettine a denti larghi. Alcuni consigliano di spazzolare contro pelo, ma non tutti i cani apprezzano questo gesto, quindi provate con delicatezza e verificate in base alle risposte del vostro cane.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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