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12 Aprile 2021
14:37

Su due piedi come noi: gli animali bipedi

Gli animali bipedi comprendono tutte quelle specie che camminano, corrono o saltano utilizzando solo due arti. Il bipedismo si è evoluto più volte e in maniera indipendente in differenti gruppi ed è quindi possibile ritrovarlo in primati, uccelli, roditori, marsupiali, rettili e così via. Dal casuario al pangolino, un viaggio alla scoperta del bipedismo.

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Il bipedismo è la forma di locomozione che ha contribuito a rendere Homo sapiens una delle specie di maggior successo del Pianeta. Esistono però tantissimi altri animali bipedi che camminano, corrono o saltano utilizzando due soli arti. Il bipedismo infatti si è evoluto più volte in maniera indipendente nel corso della storia della vita sulla Terra e ha portato numerosi vantaggi a primati, uccelli, roditori, marsupiali, rettili e tutti gli altri animali che hanno imboccato questo percorso evolutivo. Scopriamo quindi quali sono, che caratteristiche hanno e come vivono gli animali che si muovono su due sole zampe.

Caratteristiche e vantaggi del bipedismo

Tutti i vertebrati terrestri discendono da animali inizialmente quadrupedi e ancora oggi la maggior parte delle specie si muove prevalentemente o esclusivamente su quattro arti. Tuttavia esistono diversi gruppi animali che invece hanno adottato una locomozione bipede obbligata o facoltativa, legata quindi solo a precisi momenti della vita. D'altronde poggiarsi su due sole zampe può offrire numerosi vantaggi rispetto ad avere tutte quattro gli arti saldamente piantati a terra. In primis l'andatura bipede consente di avere una postura eretta e di mantenere la testa in alto, il che aumenta enormemente il campo visivo. Questo consente agli animali sia di individuare con anticipo le possibili prede sia di avere maggior controllo visivo sull'ambiente circostante e sui possibili predatori.

Un altro importante vantaggio è quello di avere gli arti superiori completamente liberi di svolgere altre funzioni, come manipolare cibo, oggetti, strumenti o volare. Gli uccelli infatti sono gli animali bipedi per antonomasia. Tutti infatti si muovono su due soli arti quando sono al suolo, caratteristica che hanno ereditato dai loro antenati teropodi, il gruppo di cui rappresentano gli ultimi superstiti e che comprende tutti i dinosauri bipedi carnivori, tra cui alcune delle specie più famose nell'immaginario comune come il tirannosauro, il velociraptor o l'allosauro. Questa preziosa eredità dinosauriana ha permesso agli uccelli di trasformare gli arti superiori in ali e li ha aiutati a conquistare praticamente tutti i tipi di habitat del mondo, trasformandoli in uno dei gruppi vertebrati di maggior successo.

Gli uccelli e gli altri dinosauri non sono però gli unici animali ad aver adottato un'andatura bipede. Tra i rettili del passato moltissime specie erano bipede obbligate, mentre oggi solo alcune lucertole e iguane sono in grado di muoversi su due zampe, soprattutto quando devono compiere brevi scatti rapidi e mettersi in salvo dai predatori. Tra i mammiferi invece il massimo dell'espressione del bipedismo si avuto chiaramente nella nostra e nelle altre specie umane del genere Homo che hanno camminato sulla Terra negli ultimi 2,5 milioni di anni. Anche se gli indizi di una locomozione parzialmente bipede sono comparsi ben prima in altri ominini a noi vicini, come Australopithecus, Ardipithecus, Sahelanthropus o addirittura, secondo un recente studio pubblicato su Nature, potrebbero essere comparsi già 11,6 milioni di anni fa in Danuvius guggenmosi, una scimmia antropomorfa che viveva in Europa e che viene considerata una possibile antenata delle altre antropomorfe africane.

Tuttavia diversi altri gruppi di mammiferi hanno sviluppato indipendentemente una propria versione di andatura bipede. Scopriamo quindi quali sono e come vivono alcuni degli animali bipedi che oggi camminano, corrono o saltellano su due soli arti.

Il basilisco

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I basilischi (Basiliscus sp.) sono quattro specie di grosse lucertole endemiche delle foreste pluviali dell'America centrale e meridionale. Sono tra i rettili più famosi non solo perché sono in grado di correre a gambe levate su due sole zampe ma anche perché possono farlo camminando letteralmente sull'acqua. Questi sauri infatti hanno zampe posteriori molto grandi, con dita lunghe e frange squamose che gli consentono di correre per brevissimi tratti sull'acqua senza affondare. Questa incredibile abilità ha fatto guadagnare ai basilischi il soprannome di lucertola di Gesù.

Il casuario

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Gli uccelli sono tutti bipedi ma per alcune specie che hanno perso la capacità di volare muoversi su due sole zampe è più importante di altre. I casuari (Casuarius sp.) sono grossi uccelli frugivori originari delle foreste tropicali di Nuova Guinea, Australia e poche altre isole. Come struzzi, emù, nandù e kiwi non volano e si spostano sulle due possenti zampe che all'occorrenza possono trasformarsi anche in pericolose armi di difesa. Sul dito più interno possiedono un artiglio lungo e affilato simile a un pugnale che può essere lungo oltre 12 cm. Quest'arma temibilissima viene usata per sferrare poderosi calci a chiunque rappresenti un pericolo, uomo compreso. Per questo motivo vengono spesso etichettati come "gli uccelli più pericolosi del mondo".

I pinguini

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Esiste qualcosa di più buffo e tenero dei pinguini che camminano arrancando e scivolando sul ghiaccio antartico? Al mondo esistono circa 20 specie di pinguini, quasi tutte esclusive dell'emisfero australe. In mare sono nuotatori eccezionalmente abili che sfruttano le loro ali trasformate in pinne per "volare" agilmente sott'acqua. Sulla terraferma però possono muoversi solamente scivolando con la pancia sul ghiaccio o ciondolando sui loro piedi palmati. Nonostante le difficoltà del doversi muovere su terreni scivolosi o pendii scoscesi diverse specie di pinguini sono in grado di compiere lunghe e faticose migrazioni marciando ordinatamente sui lo loro piedi palmati.

I canguri e i wallaby

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Canguri, wallaby e altri marsupiali dai "grossi piedi" appartenenti alla famiglia dei Macropodidae non possono camminare, ma utilizzano le loro lunghissime e possenti zampe all'unisono per muoversi compiendo lunghi e sorprendenti balzi. Il canguro rosso (Osphranter rufus) è il più grande tra tutti, i maschi possono arrivare fino a 2 metri di altezza e pesare quasi 100 kg. Con un solo salto possono coprire fino a 9 metri di lunghezza e arrivare addirittura a 3 metri di altezza. Anche le velocità raggiunte non sono affatto male: su brevissime distanze possono arrivare a superare i 70 km orari.

I ratti canguro

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Anche diversi gruppi di roditori, come i marsupiali, hanno evoluto in maniera indipendente un'andatura bipede basata sul salto. Ratti e topi canguro (famiglia Dipodomyinae) sono un gruppo di circa 20 specie di piccoli roditori erbivori diffusi negli ambienti aridi e semi-aridi di Nord e Centro America. Come i veri canguri si muovono saltellando con una rapidità e agilità impressionante e possono cambiare improvvisamente direzione tra un salto e un altro in maniera imprevedibile, in questo modo riescono a sfuggire alla maggior parte dei predatori.

La lepre saltatrice cafra

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Ma tra i piccoli mammiferi saltatori quelli che certamente spiccano tra tutti sono le lepri saltatrici: quella cafra (Pedetes capensis) e quella orientale (P. surdaster), entrambe diffuse in Africa. A discapito del nome non sono vere e proprie lepri, che con i conigli fanno parte dell'ordine dei lagomorfi, ma roditori. Sembrano un po' un strano incrocio tra un ratto, un coniglio e un canguro. Sono animali notturni e passano gran parte della giornata nascosti nelle loro tane sotterranee. Quando di notte escono per andare alla ricerca di cibo si spostano saltellando sulle due zampe posteriori, enormemente più grandi di quelle anteriori, proprio come fanno i canguri.

Il pangolino

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Sapevate che i buffi pangolini possono camminare su due sole zampe? Questi curiosi e minacciati mammiferi corazzati hanno sulle zampe anteriori dei grossi artigli, utilissimi quando si tratta di scavare alla ricerca di formiche ma leggermente scomodi quando ci si deve muovere per terra. Per questo quando devono spostarsi al suolo camminano solamente sulle zampe posteriori, mantenendo una postura a dir poco singolare con le zampe anteriori raccolte verso il petto.

Gli scimpanzé e gli altri primati

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Scimpanzé e altre scimmie antropomorfe come gorilla, bonobo e oranghi possono assumere una postura eretta bipede per periodi brevi. Di solito utilizzano questa andatura quando devono trasportare cibo, oggetti o altro materiale. Molti di questi primati, infatti, sono abili costruttori di strumenti e come noi usano le mani per fabbricare e utilizzare, per esempio, bastoncini per "pescare" termiti e formiche o sassi schiaccianoci.

I sifaka

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I sifaka (Propithecus sp.) e gli altri lemuri della famiglia degli indridi sono forse i più curiosi e simpatici animali che possono muoversi su due sole zampe. Sono primati prevalentemente arboricoli ma quando sono al suolo si muovono con una buffa andatura bipede laterale saltellante. È una sorta di danza piuttosto bizzarra, che mettono in pratica saltando sugli arti inferiori mentre tengono ben in alto quelli superiori, che servono a mantenere l'equilibrio per evitare di cadere mentre si spostano.

Gli orsi

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Molti mammiferi quadrupedi possono muoversi e sollevarsi sulle zampe posteriori per guardarsi intorno alla ricerca di cibo, prede o predatori. Gli orsi sono tra questi e non è difficile avvistarli mentre osservano e annusano incuriositi il mondo che li circonda. La postura bipede è di solito associata all'osservazione e alla curiosità ma può essere anche un segnale d'allarme o di minaccia nei confronti di un rivale ursino. Non è affatto raro vedere orsi lottare tra loro mentre si prendono a sberle reggendosi solamente sulle zampe posteriori.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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