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15 Ottobre 2023
17:00

Quali sono le differenze tra cane e dingo?

Cani e dingo vengono spesso confusi, ma presentano alcune differenze. Innanzitutto, sono entrambi canidi ma non appartengono alla stessa specie, vivono in habitat diversi e il mantello del dingo è esclusivamente arancione e bianco.

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Cane domestico e dingo sono due specie di canidi molto simili tra di loro, tanto che ancora oggi diversi turisti che arrivano in Australia scambiano i dingo per cani rinselvatichiti. Hanno la stessa struttura scheletrica e un comportamento sociale assolutamente equiparabile, somiglianze che rendono queste due specie molto più vicine fra di loro rispetto al lupo, da cui entrambi derivano.

Il primo ad accorgersi che il dingo non era né un cane né un lupo fu però Friedrich Meyer, che nel 1793 si avvicinò a questi animali con intenti scientifici e li definì come una specie a se stante: Canis dingo. Oggi tuttavia la specie è conosciuta anche come Canis lupus dingo, visto che il dibattito scientifico sulla sua origine non si è davvero definitivamente concluso. Diversi scienziati continuano infatti a sostenere la teoria secondo cui questo animale sarebbe solo come una sottospecie di lupo, per quanto esistono ormai molte prove che sostengono il contrario.

Secondo alcuni moderni studi genetici, tale teoria è stata definitivamente screditata poiché il dingo presenta un genoma molto più simile a quello dei cani domestici orientali che a quello del lupo, tanto che sotto dal punto di vista genetico conviene considerarlo un cane rinselvatichito, più che una specie vera e propria.  Nel corso dei millenni è andato incontro a un forte processo di selezione, prima artificiale e poi naturale, che lo ha portato a essere diverso sia dai lupi che dagli antichi cani ancestrali che un tempo accompagnarono l'uomo nell'esplorazione del sud est asiatico e dell'Australia.

Morfologicamente, le dimensioni del dingo sono quelle di un cane di media taglia, mentre la differenza più visibile fra le due specie è quella che si presenta al livello del mantello, che nei cani può risultare molto più variegato per consistenza, colori e tipologie di pelo.

Le differenze morfologiche fra cane e dingo

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Oltre al colore della pelliccia, che nei dingo è sempre di colore arancione e bianco, altre differenze importanti che si possono notare fra questi due canidi si possono trovare nella lunghezza della coda, del pelo (nei dingo il manto è sempre corto) e nelle orecchie. 

I dingo infatti, a differenza di molte razze di cani e dei meticci hanno delle grandi orecchie appuntite che restano in posizione eretta indipendentemente dal controllo dell'animale. Secondo molti biologi, queste due caratteristiche sono il prodotto dell'antica selezione artificiale indotta dall'uomo che nel sud est asiatico, circa 7.000/6.000 anni fa, sembra aver avuto una predilezione per i cani che presentavano questa peculiare morfologia delle orecchie.

La particolare forma delle orecchie ha anche permesso ai biologi di andare a ritroso lungo la storia evolutiva dei dingo e di trovare così il loro parente più vicino filogeneticamente, il Cane canoro della Nuova Guinea: un'altra varietà di cane rinselvatichito che a differenza dei dingo e dei cani domestici, presenta una vocalizzazione unica, molto più melodiosa.

Secondo alcuni antichi esploratori naturalisti dell'Australia, tra cui lo stesso Meyer, i dingo presentano infine anche una sorta di dimorfismo sessuale con i maschi che sono leggermente più grossi delle femmine. Visto però che questa leggera differenza di taglia fra i sessi si può trovare anche nei cani e in altri mammiferi, oggi gli scienziati non la considerano più come una caratteristica principale dei dingo ma solo come una variabilità morfologica naturale presente nelle loro popolazioni. Per esempio, i dingo australiani meridionali sono leggermente più piccoli di quelli settentrionali e non presentano il dimorfismo, mentre i dingo australiani in generale sono più in grandi di quelli presenti nelle isole che separano l'Oceania dall'Asia.

Un maschio adulto di dingo in media può anche raggiungere una lunghezza di quasi un metro e un peso di quasi 20 kg. La femmina invece può essere lunga fino a 88 cm e pesare poco più di 10 kg. In generale, gli esperti comunque ritengono che la morfologia del dingo non sia cambiata molto nel corso degli ultimi millenni, un'ulteriore prova della mancanza di un allevamento selettivo da parte dell'uomo.

Le differenze genetiche fra cane e dingo

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Secondo alcuni studi che abbiamo citato anche sopra, fra cui "An updated description of the Australian dingo", pubblicato nel 2014 su Journal of Zoology, i dingo sono andati incontro a un processo di selezione che li ha resi, dopo circa 6000 d'isolamento, geneticamente diversi dagli attuali cani domestici.

Una delle differenze genetiche più importanti che è possibile trovare fra questi due animali – che tuttavia non gli impedisce di riprodursi e di dar vita a degli ibridi – la si può riscontrare in un gene particolare, definito amilasi 2B. Queste gene consente la produzione di quello specifico enzima utile per digerire l’amido contenuto nei farinacei.

Tutti i cani, meticci e non, portano diversi duplicati del gene amilasi 2B, talvolta fino ad ottenere più di dieci copie all'interno del loro genoma. Questa abbondanza è frutto della selezione artificiale che noi uomini abbiamo perpetuato nei confronti dei cani domestici, mentre il dingo conserva invece solo una singola copia di questo gene, come avviene nei lupi e negli sciacalli.

L'origine dell'abbondanza dell'amilasi 2B all'interno del genoma dei cani si può anche spiegare considerando il cambiamento di dieta che abbiamo imposto ai veri primi cani domestici moderni, che venivano nutriti con cibi ricchi di amido, tra cui il grano, il riso e vari altri vegetali, quando all'interno degli allevamenti c'era una mancanza di proteine di origine animale.

I dingo inoltre geneticamente presentano alcuni tratti specifici che sono frutto del loro specifico processo di selezione artificiale. Per esempio, rispetto alle altre varietà di cani, hanno un gene che impedisce alla loro pelliccia di crescere in maniera eccessivamente folta, non hanno diversi geni che portano alla produzione di pigmenti differenti dall'arancione, presentano alcune modifiche nelle sequenze che guidano lo sviluppo delle corde vocali eccetera.

I cani infine hanno sviluppato, anche abbastanza recentemente, la capacità di alzare le sopracciglia, tramite l'introduzione di alcuni particolari sequenze che consentono ai loro muscoli facciali di avere un maggior controllo dei movimenti, per comunicare in modo più efficace con gli esseri umani.

Le differenze comportamentali fra cani e dingo

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Le principali differenze che è possibile trovare nel comportamento di queste due specie sono legate al loro rapporto con gli esseri umani, al loro stile di movimento e alle loro differenti capacità di comunicazione.

I dingo vengono infatti chiamati "cani muti" poiché non abbaiano, anche se possono latrare e ululare. Ciò si spiega con il fatto che le loro corde vocali non sono in grado di emettere alcuni versi per via delle mutazioni genetiche di cui abbiamo detto sopra. Mutazioni che hanno alterato il controllo che i dingo avevano delle loro corde vocali, in particolare dal punto di vista meccanico.

Inoltre, seppur i dingo sono il prodotto della parziale selezione artificiale degli antichi cani domestici che per primi giunsero nel sud est asiatico, vengono ancora oggi considerati selvatici poiché non hanno bisogno costantemente dell'aiuto dell'uomo. Per quanto abbiano infatti convissuto per generazioni e diversi migliaia di anni a fianco degli aborigeni australiani, la loro specie si è sempre mantenuta indipendente, spingendosi anche molto lontano dagli insediamenti umani. Talvolta ovviamente capitava che qualche aborigeno cominciasse ad allevare i dingo, per finalità emotive, lavorative e sociali ma la domesticazione dei dingo – a differenza di quella dei cani – oggi non viene considerata conclusa, poiché rispetto ad altri animali domestici sono molto più propensi a scappare e a vivere liberamente.

Essendo degli animali sociali, i dingo formano piccoli gruppi che possono raggiungere fino ad un massimo di 12 individui. All'interno di questi branchi è presente una coppia dominante che in genere dura fino alla morte di uno dei due leader. Gli altri membri del gruppo hanno invece  il compito di curare i piccoli della coppia dominante e di assistersi durante la caccia, mentre i maschi giovani possono invece passare molti anni lontano dalle altre famiglie, prediligendo la vita solitaria.

Le somiglianze fra cane e dingo

Visto che dingo e cani sono molto vicini filogeneticamente fra di loro, è normale che presentino molto somiglianze, come la tendenza alla socialità, la conformazione del loro cranio e del corpo, la loro predilezione per il gioco e lo stile di caccia. La velocità dei dingo durante la corsa raggiunge inoltre i 40 km orari, la stessa che è possibile registrare osservando un cane in movimento.

Alcune razze canine, come gli Akita giapponesi, sono talmente simili ai dingo che alcune persone tendono a confonderli, poiché presentano le stesse colorazioni e le stesse taglie. Entrambi questi animali infine sono estremamente intelligenti e sono in grado di sviluppare empatia, anche con gli esseri umani.

Anche la durata media della loro vita è simile. I dingo infatti hanno una aspettativa di vita di circa 13-15 anni, del tutto equiparabile a quella dei nostri cani domestici di taglia media.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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