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scheda razza
19 Novembre 2022
12:00

Lhasa Apso, il piccolo cane tibetano dall’enorme personalità

  • Origine: Tibet
  • Standard: gruppo 9 - Cani da compagnia. Sezione 5 - Cani del Tibet.
  • Taglia: piccola
  • Altezza: 22-25 cm.
  • Peso: 5-8 Kg
  • Pelo: lungo, liscio e bianco
  • Vita media: 12-13 anni
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Il Lhasa Apso è un cane da compagnia tibetano di piccola taglia. Il suo nome deriva dalla capitale del Tibet (Lhasa), abbinato al termine tibetano “apso”, che significa “capra”. Questa razza, infatti, esattamente come le capre di questa zona, ha un lungo mantello che gli permette di proteggersi dal freddo vento himalayano.

socialità

  • Rapporto con la famiglia umana3
  • Rapporto con altri umani1
  • Rapporto con altri cani2
  • Rapporto con altri animali in casa3

attività

  • Attività fisica2
  • Giocosità1
  • Ricerca0
  • Riporto0
  • Guardia0

adattabilità

  • Vita in città3
  • Adatto come primo cane2
  • Adattabilità ai viaggi3
  • Tolleranza alle temperature calde3
  • Tolleranza alle temperature fredde3

cure e salute

  • Cura del pelo3
  • Predisposizione alle malattie2
  • Attenzione all'alimentazione1

motivazioni

  • Epimeletica3
  • Affiliativa3
  • Comunicativa3
  • Et epimeletica3
  • Somestesica1
  • Sociale0
  • Protettiva3
  • Territoriale3
  • Possessiva0
  • Competitiva0
  • Perlustrativa0
  • Predatoria0
  • Sillegica0
  • Esplorativa3
  • Di ricerca0
  • Cinestesica1
  • Collaborativa0
Che cosa sono le motivazioni?Scopri tutti i desideri e i bisogni dei cani

Secondo la classificazione Enci, appartiene al gruppo dei cani da compagnia e alla sezione dei cani del Tibet, di cui fanno parte anche gli Shih Tzu, i Tibetan Spaniel e i Tibetan Terrier.

La sua personalità mantiene ancora oggi i tratti di chi ha vissuto a lungo in ambienti poco popolosi e, infatti, sebbene si leghi in relazioni profonde con i suoi umani di riferimento, si dimostra molto meno socievole con gli sconosciuti, che potrebbe decidere di allontanare con il suo abbaio ostinato e sicuro.

Purtroppo, come molte razze di cani da compagnia, spesso viene adottato unicamente per il suo aspetto estetico, senza considerare la sua enorme personalità, la sua energia e il forte desiderio di scoprire il mondo esterno. Se vivete in città, insomma, non obbligatelo ad una vita tra negozi e borsette, perché nonostante le dimensioni, il Lhasa Apso ha ancora nostalgia delle alte vette del Tibet, dove il solo rumore è quello del vento.

Origine

Tibet

Standard

Gruppo 9 Cani da compagnia

Sezione 5 Cani del Tibet.

Aspetto 

Il Lhasa Apso è un cane di piccola taglia dall’aspetto proporzionato e dalla corporatura robusta. Il mantello è abbondante e lungo.

Un maschio adulto raggiunge i 25 centimetri di altezza e circa 7 chili di peso, mentre le femmine sono leggermente più piccole, non superano i 22 centimetri e circa 5 o 6 chili.

Motivazioni

Protettiva, territoriale, affiliativa, esplorativa, comunicativa, collaborativa, epimeletica, et epimeletica.

Amante di 

Trascorrere il tempo in compagnia dei suoi umani, proteggerli e difenderli. Passeggiare libero nell’erba e imparare giochi e attività sempre nuove.

Salute, cura e mantenimento

Questa razza potrebbe soffrire di displasia renale. Nonostante la piccola mole, inoltre, potrebbe sviluppare la displasia dell’anca e del gomito.

Trattandosi di una razza brachicefala, è soggetto alle patologie dell’apparato respiratorio.

Origine e storia

Il Lhasa Apso ha origini molto antiche in comune con il Terrier Tibetano, che è considerato da molti il suo antenato. Entrambi questi cani, infatti, venivano utilizzati sull’altopiano dell’Himalaya per la guardia delle greggi  grazie al loro abbaio acuto e ostinato.

Nel VII secolo d.C, in Tibet si cominciò a professare il buddhismo e, a partire da questo momento, il Lhasa Apso venne venerato come cane sacro dai monaci buddhisti, i quali ritenevano che Buddha in persone potesse controllarli.

Secondo alcune antiche credenze, infatti, questo cane, è la reincarnazione dei monaci che perdono la vita.

Per questi motivi vigeva il divieto assoluto di venderli, ma il Dalai Lama poteva decidere, invece, di donarli alle personalità importanti che visitavano il Tibet.

I primi soggetti arrivarono in Occidente, e più precisamente in Gran Bretagna, nel 1920, ma vennero confusi con altri cani orientali e quindi le razze originarie di queste zone di mondo vennero chiamate tutte con lo stesso nome: “Lhasa Terriers”. La distinzione avvenne solo successivamente.

In Italia non sono molto diffusi e, secondo quanto pubblicato da Enci, infatti, sarebbero solo 192 i nuovi soggetti registrati nel 2021. Sono invece molto più numerosi negli ambienti anglosassoni, dove possono essere adottati anche attraverso associazioni rescue che si occupano di trovare nuove famiglie per i Lhasa Apso vittime di maltrattamenti o abbandoni.

Motivazioni (desideri e bisogni)

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Il Lhasa Apso è un cane con una forte motivazione affiliativa che lo porta a creare relazioni profonde con le sue figure di riferimento. Ciò nonostante, generalmente sviluppa anche una personalità piuttosto sicura, grazie alla quale sa prendere decisioni in maniera autonoma e autosufficiente.

Se ha l’impressione che vi sia qualcosa che minaccia i suoi umani, il suo territorio o ciò che ritiene di sua proprietà, il Lhasa Apso si fa sentire grazie alla motivazione comunicativa che si manifesta con il suo leggendario abbaio.

Si tratta di un cane molto vivace, che ama fare movimento e scoprire posti nuovi, quindi non illudetevi che gli basti uscire per i bisogni: lui vuole annusare tutti gli odori del quartiere, conoscere le abitudini dei cani dei vicini e dire la sua opinione a riguardo.

Non stupitevi, quindi, se si diverte nei giochi di ricerca olfattiva e quando gli proponete problem solving, perché per lui è davvero molto importante sentirsi capace di risolvere gli enigmi e, grazie a queste attività, si sentirà valorizzato.

Non si tratta di un cane particolarmente socievole con i suoi simili, con cui si pone generalmente mantenendo quasi l’indifferenza.

Aspetto fisico

Il Lhasa Apso è un cane di piccola taglia, ma dalla corporatura forte e resistente, determinata dagli ambienti inospitali in cui è nata la razza.

Ha il mantello lungo, liscio e dalla tessitura pesante. Non perde pelo, che è a crescita continua. Gli occhi sono neri, come il tartufo e il muso ha la caratteristica forma schiacciata dei cani brachicefali. La testa è stretta e ha abbondante pelo anche sopra agli occhi. Le orecchie sono pendenti e coperte da pesanti frange di pelo. Il mantello può essere color sabbia, miele, grigiastro scuro, ardesia, fumo, pluricolore, nero, bianco o brunastro.

Gli individui adulti generalmente raggiungono i 25 centimetri di altezza e circa 7 chili di peso. Le femmine, però, sono leggermente più piccole e si fermano a circa 22 centimetri e circa 5 o 6 chili. Ha un’andatura baldanzosa e una coda ben frangiata e portata alta sul dorso.

Cura e salute

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Il Lhasa Apso è un cane brachicefalo che può, quindi, soffrire di patologie respiratorie come la tosse, la respirazione rumorosa, l’affaticabilità e il rischio di colpi di calore. Scegliere di vivere con lui significa, quindi, eseguire controlli periodici e tutelarlo dal caldo eccessivo. Inoltre, è particolarmente importante rivolgersi ad allevatori che abbiano a cuore il benessere dei cani e non favoriscano ulteriormente il carattere del muso schiacciato.

Può soffrire inoltre di displasia renale e, nonostante le piccole dimensioni, può essere soggetto alla displasia dell’anca e del gomito. Possono insorgere anche patologie oculari come la cataratta, la cheratocongiuntivite o la distichiasi.

Nonostante i rischi determinati dalla brachiefalia e dalle malattie genetiche, questo piccolo cane da compagnia può arrivare a 12/13 anni di età.

Il lungo mantello, che va accorciato regolarmente per evitare che diventi un impedimento, è in realtà anche un importante strumento di termoregolazione, quindi evitate le toelettature eccessive, che lo porterebbero ad essere più soggetto al freddo e al caldo.

Come ogni cane, anche il Lhasa Apso necessita di una dieta completa e sana, che sia adeguata alla quantità di movimento svolto durante l’arco della giornata.

Cosa fare con Lhasa Apso

Insieme a lui potete organizzare giochi di attivazione mentale di tutti i tipi. Provate, ad esempio, a nascondere un croccantino sotto ad un tappeto e osservate le soluzioni che individua per riuscire ad ottenerlo.

In questi momenti, potete sfruttare l’occasione per aiutarlo e dimostrargli così che siete punti di riferimento utili nei momenti di difficoltà.

Attraverso il gioco, infatti, potete favorire una relazione di fiducia reciproca, grazie alla quale, forse, non svilupperà la tendenza ad abbaiare a qualunque cosa vi si avvicini.

Non dimenticate, inoltre, che ama passeggiare e scoprire posti sempre nuovi, quindi non limitatevi a portarlo fuori per i bisogni, perché il Lhasa Apso sarà sempre pronto ad accompagnarvi anche sui sentieri di collina e di montagna, dimostrandovi che la lunghezza delle zampe non ha alcuna importanza quando si tratta di esplorare la natura.

Dopo una giornata così ricca di emozioni, però, è anche pronto a farsi coccolare sul divano, lasciarsi spazzolare delicatamente ed illudersi per un istante di venire ancora venerato come accadeva in Tibet.

Relazione e contesto ideale

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Il Lhasa Apso è un cane fortemente affiliativo e ha bisogno, quindi, di vivere una relazione ricca di emozioni insieme ai suoi umani di riferimento, con cui vuole condividere avventure, giochi, attività e esperienze di tutti i tipi.

Purtroppo, troppo spesso viene adottato per il suo aspetto estetico e queste necessità vengono sottovalutate. Proprio per questo motivo, talvolta si trova da solo il ruolo della sentinella, abbaiando alle minacce.

Per evitare che questo accada, la famiglia dovrà renderlo partecipe della vita e, così facendo, il Lhasa Apso, può convivere pacificamente anche con i gatti e con i bambini (a patto che tutti siano abituati al rispetto reciproco del contatto e degli spazi individuali).

Una giornata con un Lhasa Apso

Il vostro Lhasa Apso sta dormendo come sempre tra i vostri piedi e, quando suona la sveglia, vi guarda assonnato. Voi sapete bene che non si alza subito, ma aspetta di sentire il rumore della ciotola che si riempie di croccantini e poi zampetta felice verso la cucina.

Quando avete fatto colazione entrambi, uscite per una passeggiata nel quartiere e, prima di tornare, vi fermate per qualche commissione. Mentre voi acquistate qualcosa al mercato, il vostro Lhasa Apso rimane girato nell’altra direzione, intento a controllare che nessuno vi si avvicini troppo.

Tornate a casa e, prima ancora che ve ne accorgiate, è già accoccolato sul vostro cuscino. Dopo esservi preparati per andare al lavoro, tornate da lui a salutarlo e vi regalate qualche minuto di coccole.

Quando tornate dal lavoro, come ogni giorno, vi accoglie scodinzolando e poi si siede sul tappeto in soggiorno perché aspetta che organizziate la solita ricerca olfattiva.

Nel pomeriggio andate poi a bere il caffè da un’amica e lo portate con voi. Una volta entrati in casa, gli mettete a terra la sua copertina e gli date un masticativo a cui dedicarsi per il tempo che trascorrete in questo luogo che per lui è nuovo.

Tornate poi a casa e, dopo mangiato, vi sdraiate insieme sul divano. Mentre guardate un film mentre gli spazzolate il pelo e, in un istante, lo sentite russare sonoramente.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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