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27 Marzo 2023
9:00

Le malattie del gatto più comuni nel cambio di stagione

Durante i cambi di stagione, i gatti potrebbero avere dei cali delle difese immunitarie ed essere più suscettibili a patologie virali e/o batteriche, come herpesvirus, calicivirus, clamidia, FIV e FELV. Vediamo a quali fare attenzione e come aiutarli in caso di malanni.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
gatto

Durante i cambi di stagione, i gatti potrebbero avere dei cali delle difese immunitarie ed essere più suscettibili a patologie virali e/o batteriche che possono provocarne anche la morte, in particolare nei soggetti che vivono all’esterno e che non sono vaccinati. I gatti che escono dall'ambiente domestico, infatti, soprattutto se appartengono a colonie feline, sono più soggetti a contrarre patologie come herpesvirus, calicivirus, clamidia, ma anche immunodeficienza felina (FIV) o leucemia felina (FELV), patologie queste ultime che inficiano gravemente il sistema immunitario.

Le malattie dei gatti nel cambio di stagione

Ovviamente queste patologie non sono presenti solo nel cambio di stagione, ma spesso il cambio repentino del clima, la muta e l'avvento della stagione degli amori creano uno stress delle difese immunitarie, quindi l'organismo del micio è più suscettibile a contrarre patologie o a subire una riacutizzazione di vecchie patologie. Le più comuni sono:

  • Panleucopenia, detta anche gastroenterite infettiva felina. È una malattia mortale e a cui prestare particolare attenzione soprattutto nei gattini e nei giovani gatti, i cui sintomi iniziano a manifestarsi con abbattimento, diarrea ed inappetenza;
  • Rinotracheite, che può essere provocata sia da Herpesvirus che Calicivirus e si manifesta come un forte raffreddore. Spesso subentrano anche inappetenza, febbre, abbattimento e, se non curata in tempo, potrebbe essere mortale;
  • Clamidiosi, trasmissibile anche all'uomo, provoca una forte congiuntivite e raffreddore;
  • FIP, la peritonite infettiva provocata da un coronavirus, che si può manifestare in diversi modi: con una forma neurologica, una forma granulomatosa o una forma essudativa. A seconda del tipo di manifestazione e del distretto organico coinvolto, da questa patologia scaturisce una sintomatologia diversa che quindi può andare da problemi centrali, come convulsioni o problemi nella stazione quadrupedale o atassia, a forme essudative che portano ad esempio ad ascite (presenza di liquido in addome) o anche accumulo di liquido a livello toracico;
  • FIV (immunodeficienza felina) e FELV (leucemia felina) sono invece due malattie virali la cui trasmissione avviene spesso per via sessuale, saliva, morsi, quindi bisogna prestare attenzione al periodo degli amori che si ha proprio in primavera;
  • Parassiti: pulci, zecche, acari e pidocchi ai primi deboli caldi tornano in piena attività;
  • Allergie: dermatiti, acne felina, dermatite miliare, ma anche congiuntivite, possono peggiorare nel cambio stagione;
  • Asma felino: i primi pollini e le fioriture di alberi e fiori possono far peggiorare i sintomi dei gatti che soffrono cronicamente di affezione delle vie respiratorie.

Come prevenire i malanni di stagione nel gatto

Il consiglio è di somministrare ciclicamente, soprattutto durante i cambi di stagione e per almeno 15-20 giorni, degli immunostimolanti a base di lattoferrina, lisina, acidi grassi e vitamine, in modo da permettere all’organismo di essere sempre più competente verso l'insulto di virus e batteri.

Non dimenticate poi l'antiparassitario: soprattutto nei gatti outdoor o che anche saltuariamente fanno una passeggiata, fuori è bene non sospenderlo mai!

Come capire se il gatto ha qualche malattia?

Se il gatto non sta bene, appare abbattuto, con il pelo arruffato e poco curato, più sonnolento, riluttante al movimento e si alimenta poco o per nulla. Può avere la terza palpebra protrusa, il capo clino e spesso gli occhi socchiusi. Può presentare muco o croste vicino le narici e del secreto vicino gli occhi. Potete notare diarrea o la zona intorno all’ano imbrattata di feci. Le mucose, sia congiuntivali che orali, possono apparire più tendenti al rosa pallido, quasi bianche e se il gatto non si alimenta da molto tempo potrebbero addirittura tendere al giallo, segno che il soggetto è in lipidosi epatica. Altra cosa che si può notare è la presenza di difficoltà respiratorie: un respiro stertoroso, affaticato, talora con la presenza di starnuti o tosse.

Cosa fare se il gatto non sta bene

Per quanto riguarda la terapia, il "fai da te" in questi casi è pericoloso. La terapia farmacologica andrà sempre adattata alla sintomatologia e alle condizioni cliniche del paziente. Quello che potete fare nell'immediato se trovate un gatto in ipotermia, dunque freddo, che non mangia, è riscaldarlo gradualmente, provare a nutrirlo. Se non mangia spontaneamente, potete provare anche con del cibo umido per gatti, allungato con dell'acqua tiepida e omogeneizzato, somministrato in bocca con una siringa senza ago.

Ovviamente bisogna portarlo dal veterinario, che deciderà se è più opportuno somministrare solo degli immunostimolanti o se è necessario anche somministrare farmaci antibiotici, antinfiammatori e, in alcuni casi più gravi, ricorrere al posizionamento di un sondino in modo da poter alimentare il gatto o effettuare della fluido terapia endovenosa.

Consiglio infine di non aspettare mai troppo prima di iniziare un’adeguata terapia, perché spesso il gatto potrebbe peggiorare nel giro di poco.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Eva Fonti
Medico Veterinario
Ho conseguito la laurea specialistica in Medicina Veterinaria nel 2009 presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II con una tesi sperimentale in chirurgia oftalmica, nel 2010 ho conseguito il perfezionamento in Radiologia Veterinaria. Nel 2013 ho inaugurato il mio ambulatorio in Minturno sul lungomare di Scauri.
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