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3 Dicembre 2022
15:00

Terza palpebra del gatto: cos’è e quando preoccuparsi

La terza palpebra del gatto (conosciuta anche come tertia palpebra o membrana nittitante) è una membrana biancastra aggiuntiva rispetto a quella superiore e inferiore. Protegge l'occhio ma potrebbe risultare visibile. Ecco cosa fare e quando preoccuparsi.

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Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
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La terza palpebra è una struttura dell’occhio alloggiata nell’angolo internamente alla palpebra inferiore. Questa struttura è sorretta da una cartilagine ed è dotata anche di una ghiandola che contribuisce alla formazione del film lacrimale. La terza palpebra ha una funzione protettiva dell’occhio.

Che cos’è la terza palpebra del gatto

Gli occhi sono organi di senso costituiti dal bulbo oculare e dalle palpebre, ovvero due pliche cutanee che chiudono l’occhio e cha hanno la funzione di distribuire il film lacrimale sulla superficie della cornea. In molti animali, compresi cane e gatto oltre alle due palpebre l’occhio presenta anche una terza palpebra o membrana nittitante che è una struttura sorretta da una cartilagine.

La membrana nittitante (generalmente trasparente o biancastra) si presenta come una plica della congiuntiva corredata da una struttura ghiandolare (ghiandola di Harder) che contribuisce alla produzione di film lacrimale. La funzione principale della terza palpebra è quella di proteggere il globo oculare. In condizioni normali, la terza palpebra non è visibile ed è ritratta nell’angolo inferiore dell’occhio. Quando l’animale si rilassa o in tutti i casi in cui il bulbo oculare si retrae per la contrazione dei muscoli esterni dell’occhio allora la membrana nittitante diventa parzialmente visibile.

Anche la ghiandola associata alla terza palpebra in condizioni normali non è visibile, tuttavia in alcune condizioni patologiche può estroflettere rispetto alla sua sede anatomica.

Sintomi

La terza palpebra diventa sporgente o infiammata per vari motivi che necessitano una visita dal medico-veterinario. Di seguito alcune cause

Congiuntivite: l’infiammazione della congiuntiva per cause infettive o meccaniche o traumatiche determina di conseguenza la sporgenza della terza palpebra che a sua volta può presentarsi arrossata.

Sindrome di Haws: si verifica quando entrambi gli occhi manifestano la sporgenza della terza palpebra che limitano parzialmente la visione. E’ generalmente associata a disturbi gastroenterici ed è autolimitante.

Sindrome di Horner: è un disturbo neurologico dell’occhio e dei muscoli facciali dovuti ad un’alterazione dell’innervazione autonoma che si manifesta anche con palpebra inferiore abbassata, restrizione della pupilla e altri sintomi tipici di questa sindrome.

Ferite, traumi o corpi estranei nell’occhio possono determinare per effetto meccanico la protuberanza della terza palpebra.

Neoplasie della terza palpebra sono descritte anche se rare.

Diagnosi e cura

La diagnosi si basa sull’ispezione visiva che riscontra la sporgenza della o delle terze palpebre. Questo aspetto deve essere sempre indagato perché può essere la spia di altre patologie sottostanti. La terza palpebra è un struttura mobile pertanto quando la causa è stata risolta ritorna nella sua sede anatomica.

Quando preoccuparsi

Normalmente la terza palpebra non è visibile ma in alcune condizioni protrude. Infiammazioni della congiuntiva, traumi, o condizioni di malessere generali possono determinare la protrusione di una o di entrambe le strutture. Generalmente questa condizione è autolimitante ma, se notiamo che un gattino ha la terza palpebra visibile che copre gran parte dell'occhio, è consigliabile una visita da parte del medico veterinario.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Giuseppe Borzacchiello
Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Sono professore universitario di ruolo presso il Dipartimento di Medicina veterinaria e Produzioni animali dell’Università degli studi di Napoli Federico II e titolare della cattedra di Fisiopatologia degli animali domestici. Ho insegnato in diverse Università italiane, corsi di perfezionamento e master universitari. Appassionato di animali e di cani in particolare, mi occupo da oltre vent’anni di ricerca scientifica nel campo della patologia spontanea degli animali domestici e di tematiche inerenti l’oncologia comparata.
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