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24 Agosto 2021
8:31

Come eliminare i parassiti dai gatti

I parassiti nei gatti possono essere di due tipi: esterni, come pulci, zecche e pidocchi, o esterni, che interessano l’apparato gastrointestinale, cardiaco e polmonare. A seconda del distretto parassitato si avranno sintomi e quindi cure specifiche. Come capire se il gatto con cui conviviamo è parassitato? E quali sono i trattamenti da effettuare?

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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I parassiti nei gatti possono essere sia esterni, come le pulci, zecche e pidocchi e dunque riguardare il pelo, la pelle e le orecchie, distretti nei quali possono provocare dermatite, rossore, aree alopeciche, otiti ma anche portare malattie come la bartonella o l’anemia emolitica; che interni, ovvero interessare l’apparato gastrointestinale, cardiaco e polmonare, in questo caso sono per lo più vermi tondi o piatti, o coccidi o giardia, che possono causare diarrea anche con sangue o muco, ma anche polmoniti ed endocarditi gravi. A seconda del distretto parassitato avremo così dei sintomi specifici e naturalmente le cure dovranno essere mirate.

Come capire se il gatto ha parassiti?

Uno dei modi per sapere se ci sono parassiti è vedere se si gratta, o se scuote il capo o se sono presenti lesioni esterne come croste o papule. In linea di massima, i parassiti esterni sono ematofagi e cioè si nutrono del sangue dell’ospite che parassitano. Dunque, dovendo necessariamente nutrirsi, “mordono” provocando di solito prurito e una formazione di croste, papule o un eritema a livello di zone più o meno estese del corpo.

I parassiti interni invece con la loro azione spoliatrice, provocano diarrea, feci con sangue e/o maleodoranti, feci con muco, dimagramento e, se l’infestazione è massiva, anche vomito. Se invece l’endoparassitosi interessa il torace o peggio il cuore, potremmo notare affanno o tosse. In tutti questi casi occorre una visita dal veterinario, con esame delle feci in modo da poter somministrare al micio la terapia idonea.

I trattamenti antiparassitari per gatti

In caso vediate uno dei sintomi descritti consiglio di andare dal veterinario e non fare nulla di improvvisato, questo perché sia la somministrazione di un vermifugo che il trattamento antiparassitario andrebbe impostata in modo mirato soprattutto se la situazione è grave.

Nel caso di parassiti esterni nel gatto di solito si utilizzano le soluzioni spot-on o fialette che vengono applicate sulla pelle dietro la nuca, ma esistono anche pillole per bocca molto comode ma più difficili da somministrare. Abbiamo poi i collari, ma personalmente li sconsiglio soprattutto se il gatto ha accesso all’esterno. Il collare infatti può far impigliare il micio in qualche ramo con il rischio di strozzarsi! Infine esistono gli spray che personalmente non amo perché il gatto facendo naturalmente il grooming ingerisce parte del repellente che avete spruzzato. Non tutti gli antiparassitari sono attivi contro tutti i parassiti quindi chiedete sempre al vostro veterinario il più idoneo!

Per i parassiti interni vengono invece somministrati i vermifughi, di solito anche in questo caso sarebbe opportuno non andare alla cieca ma scegliere quello adatto in base al tipo di endoparassitosi presente. Oltre agli storici vermifughi per via orale di solito in pillola, pasta appetibile o sciroppo, sono negli ultimi anni in commercio delle fialette spot- on che, applicate mensilmente sulla collottola, prevengono e eliminano i parassiti esterni, agendo anche verso quelli interni! una comodità!

Nei casi di endoparassitosi occorre non solo effettuare necessariamente una visita dal veterinario, ma anche un esame delle feci specifico per la ricerca del parassita che si sospetta stia creando la patologia. In alcuni casi, come le endoparissitosi che riguardano il torace o il cuore, si renderà necessario anche un esame radiografico e/o ecocardiografico.

Consiglio di non trascurare mai l’aspetto parassiti, di fare sempre dei trattamenti preventivi e di farvi consigliare dal vostro veterinario in base al tipo di vita del vostro micio e al suo stato di salute. Fate inoltre sempre molta attenzione all’utilizzo di antiparassitari esterni nei gatti, perché molte molecole, come le permetrine contenute in tanti repellenti per lo più destinati ai cani, sono altamente tossici per i gatti e comportano una grave sintomatologia neurologica fino anche alla morte.

I rimedi naturali contro i parassiti nei gatti

Per quanto riguarda i parassiti esterni dei gatti, esistono dei repellenti naturali che possono aiutare, come quelli a base di olio di neem o di piretro naturale, ma spesso possono risultare inefficaci, soprattutto se l’infestazione è massiva, perché hanno solo un blando effetto repellente.

Per quanto concerne le endoparassitosi, la situazione è più delicata e occorre fare attenzione sia al prodotto che si usa sia al dosaggio. Sostanze naturali realmente efficaci non ce ne sono e la somministrazione di aglio, come narrano le storie dei nonni, è altamente sconsigliata, poiché tossico e responsabile di anemia.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Eva Fonti
Medico Veterinario
Ho conseguito la laurea specialistica in Medicina Veterinaria nel 2009 presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II con una tesi sperimentale in chirurgia oftalmica, nel 2010 ho conseguito il perfezionamento in Radiologia Veterinaria. Nel 2013 ho inaugurato il mio ambulatorio in Minturno sul lungomare di Scauri.
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