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scheda razza
3 Giugno 2021
15:34

Il Pixiebob e l’ambizione di ricordare una lince

  • Origine (Data e Luogo): 1986, Nord Stati Uniti
  • Standard: PB e PBL – TICA
  • Peso (maschi-femmine): 5-7,5kg; 3,5-5,5kg
  • Incroci con altre razze: Nessuno
  • Vita media (fascia): 10-15 anni
  • Temperamento: Intelligente e attivo
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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Il Pixie bob è un gatto di origine americana che rientra nelle morfologie di gatti a coda mozza e, nelle intenzioni di chi avviato la selezione, dovrebbe ricordare la lince rossa americana. E' l'unica razza al mondo il cui standard ammette soggetti polidattili ed è previsto sia il mantello semi-lungo che corto.

attività e socialità

  • Bisogno di movimento3
  • Giocosità3
  • Indipendenza2
  • Riservatezza2
  • Tendenza a miagolare1

cure e salute

  • Cura del pelo1
  • Salute generale2
  • Malattie ereditarie2

Data e luogo di origine: America settentrionale, 1986

Aspetto fisico: Visivamente ricorda la lince rossa americana, a mantello semi-lungo o corto in tutte le tonalità di colore brown tabby spotted, con un corpo più massiccio che pesante, la testa medio-grande, le orecchie arrotondate, gli occhi leggermente triangolari, il mento pronunciato e la coda corta.

Peso: Maschio 5-7,5kg – Femmine 3,5-5,5kg

Temperamento: Intelligente e attivo

Incroci con altre razze: Nessuna

Standard: PB e PBL – TICA

Origine e storia

In passato gli allevatori spacciavano questo gatto per un ibrido di lince rossa ma le analisi del DNA hanno dimostrato che non c'è traccia di lince nel suo genoma. E', quindi, un gatto domestico al 100%. L'avvio della selezione partì dall'iniziativa di Carol Ann Brewer che nel 1986 individuò in una cucciolata di meticci, il cui padre era un grosso gatto senza coda, una femminuccia che chiamò Pixie e che diventò la fondatrice della razza.

Negli anni successivi, la Brewer ampliò il pool genetico inserendo una serie di meticci, il cui mantello ricordasse quello della lince rossa, residenti nella zona della Catena delle Cascate (una catena montuosa nell'America settentrionale) tanto che, inizialmente, TICA (The International Cat Association) riconobbe la razza nel 1993 come razza nativa, proprio perché era stata identificata attraverso la selezione di individui fenotipicamente simili appartenenti ad una popolazione locale ad una particolare regione geografica.

Oggi è riconosciuta da TICA e da American Cat Fancier's Association (ACFA).

Aspetto fisico

Il Pixie bob è un gatto di taglia medio-grande, particolarmente massiccio e con un'ossatura possente. Le scapole sono prominenti e il treno posteriore è leggermente più alto delle spalle, il petto è ampio, le femmine sono tendenzialmente più piccole dei maschi. La testa è medio-grande, a pera invertita, le orecchie sono medie, ampie, leggermente laterali e arrotondate in cima, gli occhi sono medi, leggermente triangolari, di colore oro, marrone o verde, il muso è ampio e largo, arrotondato, i piedi sono larghi, rotondi, la coda deve essere lunga almeno 2 inch (5 cm) e sono ammessi nodi e angolature.

Il mantello del Pixiebob può essere corto o semi-lungo (massimo 5 cm) e sono ammesse tutte le tonalità del brown spotted tabby in cui gli spot siano possibilmente distribuiti irregolarmente e con macchie medio-piccole.

Nella razza sono ammessi i soggetti polidattili, ovvero con fino a 7 dita per piede (i gatti, generalmente, ne hanno 5 sugli anteriori e 4 sui posteriori). Generalmente, la polidattilia interessa i piedi anteriori ma può riguardare, più raramente, anche i posteriori.

Temperamento

Il Pixiebob è un gatto dalla doppia anima perché viene descritto come vivace, intelligente ed attivo, capace di riportare oggetti e di dedicarsi all'esplorazione e, contemporaneamente, di essere un compagno di vita affabile per tutta la famiglia, desideroso di partecipare e di condividere il tempo.

Pur essendo indipendente e amando i suoi momenti di privacy, condivide volentieri spazi e tempo con chi vive con lui e si integra serenamente anche con bambini e altri animali.

Salute e cura

Il mantello setoso ma robusto, denso di sottopelo, necessita di essere spazzolato regolarmente, sia nei semi-lunghi che nei peli corti, per evitare la formazione di nodi.

Se vivono esclusivamente in casa, bisognerà garantire loro una dieta aderente allo stile di vita, per evitare che possano impigrirsi e ingrassare.

La presenza della polidattilia non deve preoccupare in alcun modo. Pur non essendo un tratto comune nei gatti, infatti, si tratta di una alterazione ben presente in tutta la specie di gatto domestico che non comporta problemi né difficoltà a deambulare.

Anche la coda corta non deve destare alcuna preoccupazione: nel Manx questo tratto è dovuto ad una mutazione estremamente problematica mentre nel caso del Pixiebob, come per altre razze a coda corta quali il Kurilian o il Japanese bobtail, si tratta di un'alterazione benigna e senza effetti collaterali.

Al momento, non sono note particolari patologie genetiche associate a questa razza ma, trattandosi di un gatto piuttosto raro, è possibile che non si abbiano in tal proposito sufficienti informazioni.

Relazione e contesto ideale

Il Pixiebob è un gatto per la famiglia, nel senso che la sua adattabilità è tale da renderlo un potenziale compagno di vita per una gran varietà di configurazioni familiari.

Se ben socializzato e integrato seguendo i tempi di ambientamento di tutti, può adattarsi a convivere con bambini, altri gatti e cani ma non dovrà mai mancargli del tempo esclusivo in cui lo si faccia giocare, passandoci del tempo insieme perché, pur essendo un gatto piuttosto indipendente, ama anche sentire il contatto e l'affetto di chi gli vive accanto e si prende cura di lui.

Da ottimo esploratore, apprezzerà una casa arredata in modo da accogliere i suoi bisogni di arrampicare, saltare e occupare posizioni sopraelevate e non disdegnerà uno spazio aperto in cui poter esplorare in libertà e godere di un territorio da occupare.

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Sonia Campa
Consulente per la relazione uomo-gatto
Sono diplomata al Master in Etologia degli Animali d'Affezione dell'Università di Pisa, educatrice ed istruttrice cinofila formata in SIUA. Lavoro come consulente della relazione uomo-gatto e uomo-cane con un approccio relazionale e sono autrice del libro "L'insostenibile tenerezza del gatto".
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