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scheda razza
25 Giugno 2022
12:00

Il Bracco Italiano, il grande cacciatore amato dall’aristocrazia

  • Origine: Italia
  • Standard: Gruppo 7 - Cani da ferma. Sezione 1.1 - Cane da ferma di tipo bracco
  • Taglia: grande
  • Altezza: 58-62 cm. per le femmine, 68 cm. per i maschi
  • Peso: 30-35 Kg per le femmine, 40 Kg per i maschi
  • Pelo: corte e fitto
  • Vita media: 12-13 anni
521 condivisioni
Validato da Elena Garoni
Membro del comitato scientifico di Kodami
bracco italiano

Il Bracco Italiano è un cane da caccia di origine italiana, appartenente alla categoria dei cani da ferma. Ha origini molto antiche ed è, infatti, l’antenato comune di molte altre razze appartenenti alla stessa categoria.

socialità

  • Rapporto con la famiglia umana3
  • Rapporto con altri umani2
  • Rapporto con altri cani3
  • Rapporto con altri animali in casa1

attività

  • Attività fisica3
  • Giocosità1
  • Ricerca3
  • Riporto3
  • Guardia0

adattabilità

  • Vita in città2
  • Adatto come primo cane1
  • Adattabilità ai viaggi3
  • Tolleranza alle temperature calde2
  • Tolleranza alle temperature fredde2

cure e salute

  • Cura del pelo0
  • Predisposizione alle malattie1
  • Attenzione all'alimentazione0

motivazioni

  • Epimeletica3
  • Affiliativa3
  • Comunicativa3
  • Et epimeletica1
  • Somestesica1
  • Sociale2
  • Protettiva0
  • Territoriale0
  • Possessiva0
  • Competitiva0
  • Perlustrativa3
  • Predatoria3
  • Sillegica3
  • Esplorativa3
  • Di ricerca3
  • Cinestesica3
  • Collaborativa3
Che cosa sono le motivazioni?Scopri tutti i desideri e i bisogni dei cani

Ha un passato nobile segnato dalla convivenza con le famiglie regnanti del rinascimento che hanno favorito lo sviluppo di comportamenti eleganti, riservati e sicuri. Queste attitudini hanno fatto di lui un cane amato ancora oggi da chi riconosce nel Bracco italiano un simbolo di stile e ricchezza.

Ma questo cane da caccia mantiene gli interessi, i desideri e le necessità dei cani selezionati per le attività venatorie e, quindi, ama correre libero nella natura e inseguire gli odori grazie al suo infallibile olfatto. Non si accontenta certo di un divano, di qualche giro in centro e di un giardino monotono dove aspettare il vostro ritorno.

Se volete accogliere al vostro fianco un Bracco italiano, avete davanti a voi una vita fatta di giornate avventurose negli spazi infiniti delle colline, dei boschi e delle montagne. A partire dal suo arrivo, sentirete davvero il profumo della libertà.

Origine

Italia

Standard

N° 202 / 17.12.2015

Gruppo 7 Cani da ferma

Sezione 1.1 Cane da ferma di tipo bracco

Aspetto

Il Bracco Italiano è un cane di taglia grande dalla costituzione forte, muscolosa e potente.

I maschi adulti raggiungono i 68 centimetri di altezza e 40 chili di peso, mentre le femmine misurano circa 58/62 centimetri e pesano circa 30/35 chili.

Alimentazione, cura e mantenimento

Si tratta di un cane che, generalmente, gode di buona salute. Ciò nonostante, è bene sapere che, come molti cani di grande taglia, potrebbe soffrire di displasia dell’anca e del gomito. Per evitare infiammazioni e infezioni è bene pulire, di tanto in tanto, con delicatezza l’interno delle orecchie. Inoltre, il Bracco Italiano ha bisogno di vivere una vita attiva con l’adeguata quantità di movimento quotidiano.

Motivazioni

Perlustrativa, esplorativa, affiliativa, predatoria, di ricerca, collaborativa, comunicativa, cinestesica, epimeletica.

Amante di

Lunghe passeggiate nella natura in compagnia del suo umano, annusare qualunque cosa, collaborare con il suo gruppo nelle attività quotidiane, cercare oggetti e persone.

Origini e storia

Il Bracco italiano è un cane dalle origini antichissime. Già nel testo “Naturalis Historia” (77 d.C.), di Plinio il Vecchio venivano citati alcuni grandi cani adatti alla caccia ai volatili, in tutto e per tutto simili ai Bracchi italiani che conosciamo oggi.

Secondo gli storici della razza, si tratterebbe addirittura del capostipite dei cani specializzati in questa disciplina e molte delle razze di cani da ferma originarie di altri paesi, discenderebbero proprio dai Bracchi Italiani, i cui antenati sono stati citati, inoltre, nel celebre sonetto di Dante, "Sonar bracchetti", scritto nel XIII secolo.

Nel Medioevo veniva usato, soprattutto dai nobili, nelle attività di caccia con le reti, una particolare attività venatoria, tipica delle epoche antecedenti all’invenzione della polvere da sparo.

Una volta avvertita la presenza della selvaggina, grazie al loro incredibile olfatto, i Bracchi Italiani ne segnalavano la presenza ai cacciatori, che intervenivano lanciando le reti, con l’obiettivo di intrappolare la preda.

In alternativa all’utilizzo della rete, fino al 1500, i cacciatori praticavano anche la caccia con il falco, che richiedeva, in questo caso, l’abilità da parte del cane, di fare alzare in volo le prede, in modo che il rapace potesse afferrarle e riportarle all’umano.

Durante il XVI secolo, il Bracco Italiano divenne molto noto soprattutto in Francia, dove veniva utilizzato in particolar modo dai reali, che ne preferivano gli individui di colore bianco, considerati più puri ed eleganti.

Con l’avvento delle armi da fuoco, cambiarono le modalità di caccia con il Bracco Italiano e gli allevatori cominciarono, quindi, a favorire gli individui in grado di localizzare la selvaggina ad una distanza maggiore rispetto a quella necessaria per la caccia con le reti o con i falchi.

Questo passaggio favorì la selezione dei cani con l’olfatto più sviluppato e con le migliori abilità nella corsa.

Gli esperti della razza considerano il Settecento come il secolo di massimo splendore per i Bracchi Italiani, la cui diffusione era ormai così estesa da formare una distinzione interna tra i Bracchi Piemontesi, anche detti "di monte", e i Bracchi Lombardi. Queste due varianti durarono fino all’inizio del Novecento, quando lo standard venne unificato.

Ogni casa signorile dell’Italia settentrionale possedeva un Bracco e lo utilizzava come compagno di caccia, ma possedere questo cane rappresentava anche un simbolo di ricchezza e benessere.

L’avvento della Rivoluzione Industriale portò, a partire dall’Ottocento, ad un graduale abbandono delle campagne. Nello stesso periodo, in Inghilterra, vennero selezionati, a partire dai Bracchi Italiani, cani da ferma più leggeri e agili.

Questi fattori condizionarono la storia della razza, che, durante il XIX secolo, visse una sorta di decadenza, fino quasi alla sua scomparsa.

Nella seconda metà dell’Ottocento, però, un cacciatore di nome Giovanni Ranza cambiò per sempre la storia del Bracco italiano, incrociando due individui di origine incerta, leggermente più leggeri rispetto ai cani di questa razza diffusi in Italia quell’epoca.  Da questo incrocio nacquero i primi Bracchi chiamati Ranza, che, incrociati con altri bracchi simili a quelli di origine più antica, fecero rinascere il Bracco Italiano e gli diedero la forma che conosciamo oggi.

Come accade a molti cani da caccia, purtroppo, l’utilizzo dei Bracchi Italiani nelle attività venatorie fa in modo che, ancora oggi, spesso, vengano sfruttati e utilizzati unicamente come strumenti di lavoro, senza prestare la minima attenzione alle loro necessità etologiche e causandogli crudeli sofferenze come, ad esempio, il taglio della coda, un’usanza dolorosa e vietata dall’articolo 544 ter del Codice penale che punisce il maltrattamento animale.

Alcuni dei cani obbligati a questo destino, però, vengono recuperati dalle associazioni rescue che si occupano unicamente di questa razza e si impegnano per trovare loro nuove adozioni. Prima di rivolgersi ad un allevamento professionale, si può, quindi, prendere in considerazione l’opportunità di adottare un Bracco Italiano presso queste strutture.

Negli ultimi anni si è diffusa la moda di adottare i Bracchi Italiani anche unicamente per il loro elegante e appariscente aspetto esteriore. Si tratta però di un errore da non commettere, perché, come tutti i cani, anche loro hanno caratteristiche legate a desideri e bisogni tipici della razza, che vanno conosciuti prima di sceglierlo, evitando così di obbligare i cani ad una vita diversa da quella di cui hanno bisogno.

Motivazioni (desideri e bisogni)

bracco italiano

I Bracchi Italiani sono cani che, grazie alle motivazioni di ricerca, esplorativa, cinestesica, predatoria e perlustrativa, amano muoversi liberamente nella natura, correre e rincorrere, annusare e inseguire gli odori. Per questo motivo è importante essere consapevoli, fin dal momento dell’adozione, che la vita insieme a loro sarà attiva e ricca di escursioni.

Non si può dimenticare che si tratta di cani da caccia ed è quindi importante scegliere con cura gli ambienti in cui sganciare il guinzaglio. La presenza di selvaggina, infatti, potrebbe ricordargli le attività per cui è stato selezionato, causando inseguimenti e potenziali catture di animali selvatici.

Il consiglio è quindi quello di concedergli la libertà fin dai primi mesi di convivenza, in questo modo potrete imparare a conoscere i suoi comportamenti e, in caso di necessità, prevederli.

Nello stesso periodo potete anche gettare le basi per una relazione basata sulla fiducia, strutturando un richiamo affidabile. Se mancherà la fiducia, infatti, diventerà sempre più difficile trovare le occasioni per lasciarlo libero, con un conseguente peggioramento della qualità della vita condivisa.

Se invece ha la possibilità di esprimersi a pieno nella sua quotidianità, il Bracco Italiano mostra la sua personalità serena, sicura e pacifica, entrando completamente in sintonia con i suoi umani, creando un rapporto intimo e profondo, riservato però solo a pochi eletti, con cui si mostra collaborativo e straordinariamente affettuoso.

Rispetto ad altri cani da caccia, infatti, sono decisamente più cauti nel relazionarsi con gli sconosciuti, sia umani che cani, e si lanciano in coccole e giochi solo quando sanno cosa possono permettersi con gli individui che hanno di fronte.

Aspetto fisico

bracco italiano

Il Bracco Italiano è stato selezionato per resistere alle lunghe battute di caccia anche negli ambienti meno ospitali, per questo motivo, nei secoli, ha sviluppato una corporatura forte e solida. I maschi adulti possono raggiungere i 68 centimetri di altezza e 40 chili di peso, mentre le femmine misurano circa 58/62 centimetri e pesano, generalmente 30/35 chili.

Ha arti muscolosi e asciutti che gli permettono di avere un’andatura solida e sicura. La coda è robusta e la porta dritta come una spada, soprattutto quando individua un odore interessante, oppure quando sta cercando qualcosa.

La forma della testa è allungata e il tartufo è voluminoso. Le labbra superiori sono ben sviluppate e cadenti, ma ricoprono la mandibola senza essere flaccide. Le orecchie hanno la caratteristica forma allungata dei cani da caccia, sono più strette alla base, si allargano verso la metà della lunghezza e formano una punta arrotondata verso l’estremità inferiore.

Il collo è forte e ha una giogaia flessibile che dimostra una delle caratteristiche di questa razza, ovvero la pelle particolarmente elastica.

Il mantello è corto, fitto e più raso sulla testa, sulle orecchie e sulla parte anteriore degli arti.

Può essere di colore bianco con macchie, più o meno grandi, color arancio, ambra o marroni. Secondo lo standard ufficiale non può, invece, essere di colore nero.

Cura e salute

Il Bracco Italiano è un cane che gode generalmente di buona salute, ma è comunque necessario assicurarsi che non soffra di displasia del gomito e dell’anca.

Potrebbe soffrire, inoltre, di malattie oculari, come ad esempio la distichiasi e l’entropion, che è una malformazione della palpebra.

Se avete deciso che è proprio questo il cane che fa per voi e voi per lui, ricordate che potete rivolgervi ad una rescue che si occupa di trovare una famiglia per i cani appartenenti a questa razza che sono stati abbandonati o maltrattati. Se volete, invece, rivolgervi ad un allevamento, assicuratevi che si tratti di un professionista serio e che abbia a cuore il benessere degli animali.

Avendo le orecchie molto lunghe, di tanto in tanto è necessario prendersi il tempo per pulirle, perché in caso contrario, rischia di accumulare cerume e, di conseguenza, emettere un cattivo odore.

Il Bracco Italiano è un cane che necessita di molta attività fisica, prestate quindi attenzione a fornirgli la quantità adeguata di cibo in base alla giornata trascorsa e fate in modo che l’alimentazione sia il più possibile sana ed equilibrata.

Trattandosi di un cane che trascorre molto tempo negli ambienti naturali, è bene dotarsi di un antiparassitario adeguato all’ambiente in cui vivete.

Cosa fare con un Bracco Italiano

bracco italiano

Il Bracco Italiano è un cane con cui condividere un’infinità di esperienze diverse ma per appagare al meglio i suoi desideri e le sue necessità è indispensabile basare il rapporto sulla fiducia reciproca.

Senza di essa, infatti, è difficile togliere il guinzaglio e, come tutti i cani da caccia, anche il Bracco Italiano vive a pieno la sua vita solo se ha la possibilità di passeggiare anche libero.

Alzatevi presto, quindi, e andate con lui nei boschi, nelle campagne, in collina, nei prati, in spiaggia o in qualunque altro ambiente che vi permetta di guardarlo da lontano, mentre galoppa con il naso prolungato verso un odore che noi non possiamo cogliere e con le orecchie che si muovono buffe al vento.

Insieme a lui potete iscrivervi anche a corsi di mantrailing, una disciplina della cinofilia che consiste nella ricerca di persone nascoste.

Se preferite invece organizzare qualcosa in autonomia e puntare sempre sulla ricerca che al Bracco Italiano piace tanto, potete ad esempio riempire un sacchetto con del brodo. Fate un piccolo foro e lasciate uscire un getto mentre vi allontanate dal vostro cane, affidandolo a un altro membro della famiglia. Quando il liquido sarà finito, in quel luogo, depositate a terra un masticativo succulento e tornate dal cane chiedendogli di seguire l’odore che avete lasciato al suolo. Grazie a questo semplice gioco, il bracco Italiano può appagare le sue motivazioni, senza mettere a repentaglio la sopravvivenza degli altri animali.

Se soddisfatto e appunto appagato, ovvero all'interno di una relazione sana, il Bracco Italiano è un cane con cui andare anche a spasso insieme a tutta la famiglia, ricordandovi sempre però che non ama gli ambienti troppo affollati.

Questo grande cane dagli occhi dolci, dopo una lunga giornata avventurosa, prende volentieri spazio sul divano insieme a voi: preparatevi anche a lunghe sessioni di coccole e dolcezze.

Relazione e contesto ideale

Il Bracco Italiano è un cane che ha bisogno di vivere con una famiglia attiva che abbia sufficiente tempo a disposizione per spostarsi regolarmente verso gli ampi spazi della natura. Se ha l’opportunità di esprimere sé stesso fuori di casa, una volta tornato tra le quattro mura, non sente il bisogno di vivere in una reggia e, anzi, preferisce poter mantenere il contatto visivo con i suoi umani.

Essendo un cane estremamente affiliativo, non si può pensare di relegarlo in giardino: ne soffrirebbe profondamente, finendo per chiudersi in sé stesso e dimostrando il proprio disagio leccandosi, mordendosi o abbaiando incessantemente.

Il Bracco Italiano, infatti, è un cane che tende ad utilizzare molto l’abbaio ma per evitare che questa attitudine si sviluppi eccessivamente basterà prestare attenzione alla sua comunicazione non verbale e dimostrargli che lo capite anche se vi chiede qualcosa con la zampa, con lo sguardo, oppure con una postura del corpo.

Questi cani, in realtà, sono decisamente comunicativi e amano sentirsi compresi dai i propri umani. Affinché questo accada, quindi, prestate attenzione ai suoi comportamenti e così facendo conquisterete davvero le chiavi del suo cuore.

La sua motivazione predatoria potrebbe complicare la convivenza con i gatti ma non rappresenta un problema eccessivo se entrambi gli animali hanno a disposizione spazi propri che non vengono invasi dall’altro.

La convivenza con i bambini richiede la sorveglianza da parte degli adulti oltre che l’educazione al rispetto reciproco e la capacità, di entrambi, di rispettare gli spazi altrui e di riconoscere nell’altro il desiderio di interrompere l’interazione.

Una giornata con Bracco Italiano

Quando vi svegliate, il vostro Bracco è sdraiato accanto a voi, eppure non ricordate il momento in cui è salito sul letto. Negli anni, infatti, si è abituato a salire mentre dormite e lo fa silenziosamente, nell’intento di non svegliare nessuno. Gli fate una dolce carezza, lui vi guarda e scodinzola, poi scende dal letto insieme a voi e vi accompagna in cucina.

Preparate la colazione per tutta la famiglia e, quando andate a svegliare i bambini, ancora una volta, vi accompagna zampettando al vostro fianco. Dopo aver mangiato, uscite tutti insieme, accompagnate i figli a scuola e poi vi prendete qualche ora per andare in campagna, dove potete liberarlo. Quando sganciate il guinzaglio, fa subito una corsa a perdifiato fino all’orizzonte, poi torna indietro da voi, che gli mostrate il un ossetto.

Gli chiedete di aspettarvi e, nel frattempo, andate a nasconderlo nell’erba, facendo attenzione a strisciare i piedi al suolo, in modo che lui riesca a individuare la zona in cui siete passati e inseguire il vostro odore. Quando siete sufficientemente distanti, vi accucciate nel prato e fate un fischio. In pochi istanti lo sentite correre verso di voi finché, come sempre, lo vedete arrivare con le sue orecchie che saltellano, mentre galoppa. In pochi attimi vi trova e si sdraia a terra, felice, sgranocchiando il suo osso.

Dopo qualche minuto, gli preparate una ciotola piena di acqua fresca e poi ripartite verso casa, perché è quasi arrivata l’ora di iniziare a lavorare.

Fortunatamente potete gestirvi gli orari e quindi, ogni giorno, riuscite a trovare il tempo necessario per una lunga passeggiata con il vostro cane.

Quando entrate dalla porta, lui va subito verso la ciotola e aspetta che gliela riempiate. Una volta finito di mangiare, il vostro Bracco Italiano cerca il suo posticino preferito e dorme sereno fino al vostro ritorno.

Quando tornate, vi accoglie felice, scodinzolando e abbaiando. Annusa a lungo ogni centimetro delle vostre gambe, per capire dove siete stati. Poi passa a fare la stessa cosa anche ai bambini, che ridono divertiti, lasciandoglielo fare.

Tutti insieme, uscite per andare a fare un giro e, mentre loro giocano al parco con gli amici, voi fate una breve passeggiata tra gli alberi, lasciandogli seguire gli odori dei cani che sono passati prima di lui.

Quando tornate a casa, preparate da mangiare per tutti e, il vostro cane vi anticipa sul divano, sdraiato per lungo.

Finalmente arriva anche per voi il momento di sedervi a guardare un film, ma prima dovrete negoziare un po’di spazio.

Siete quasi convinti che il vostro cane stia fingendo di dormire per non doversi spostare. Decidete, quindi, di grattargli dolcemente il testone, finché non apre gli occhi e, a quel punto, gli chiedete di scendere, prendete posto e poi gli fate cenno di tornare sul divano al vostro fianco. Lui si muove lentamente, guardandovi con il suo sguardo complice, e voi reagite, come sempre, con un sorriso comprensivo.

Ora siete tutti insieme e il vostro Bracco Italiano vi guarda solo per un ultimo secondo, prima di chiudere gli occhi e russare leggermente finché, nel mezzo della notte, non sarà di nuovo il momento di sgattaiolare nel vostro lettone.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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