scheda razza
24 Dicembre 2022
7:30

Il Segugio Italiano a pelo raso, timido e riservato cacciatore

  • Origine: Italia
  • Standard: gruppo 6 - Segugi e cani per pista di sangue. Sezione 1.2 - segugio di taglia media
  • Taglia: media
  • Altezza: 56-58 cm.
  • Peso: 25 Kg
  • Pelo: raso e può essere fulvo o nero focato
  • Vita media: 12-14 anni
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Validato da Elena Garoni
Membro del comitato scientifico di Kodami
Immagine

Il Segugio Italiano a pelo raso è una razza di cane da caccia di taglia media di origine italiana, caratterizzata da una corporatura muscolosa ma asciutta e da un naso lungo, che rispecchia le sue grandi doti olfattive, tipiche dei Segugi.

socialità

  • Rapporto con la famiglia umana3
  • Rapporto con altri umani3
  • Rapporto con altri cani3
  • Rapporto con altri animali in casa1

attività

  • Attività fisica3
  • Giocosità1
  • Ricerca3
  • Riporto0
  • Guardia0

adattabilità

  • Vita in città0
  • Adatto come primo cane1
  • Adattabilità ai viaggi3
  • Tolleranza alle temperature calde2
  • Tolleranza alle temperature fredde0

cure e salute

  • Cura del pelo0
  • Predisposizione alle malattie0
  • Attenzione all'alimentazione0

motivazioni

  • Epimeletica1
  • Affiliativa3
  • Comunicativa3
  • Et epimeletica1
  • Somestesica1
  • Sociale3
  • Protettiva0
  • Territoriale0
  • Possessiva0
  • Competitiva0
  • Perlustrativa3
  • Predatoria3
  • Sillegica0
  • Esplorativa3
  • Di ricerca3
  • Cinestesica3
  • Collaborativa0
Che cosa sono le motivazioni?Scopri tutti i desideri e i bisogni dei cani

Ha una personalità piuttosto riservata e timida, ma sa affidarsi completamente ai suoi umani, con cui costruisce una relazione di incredibile fiducia e affidabilità e, con il tempo, impara a mostrare anche i lati più buffi e spensierati del suo animo dolce. Tutto ciò avviene, però, solo nel caso in cui gli venga data l’opportunità di vivere con qualcuno che rispetta e tutela le sue delicatezze e i suoi talenti, altrimenti finisce spesso per chiudersi in sé stesso, convinto di non meritare altro che qualche uscita per le attività di caccia e una vita trascorsa tra le reti del box. Questo è ciò che accade ad alcuni di loro, tra i più sfortunati, che finiscono nelle mani di cacciatori inconsapevoli del grande cuore che si nasconde in fondo a quell’instancabile naso.

Origine

Italia

Standard

N° 337 del 17.12.2015

Gruppo 6 Segugi e cani per pista di sangue.

Sezione 1.2 segugio di taglia media

Aspetto 

Sono cani di taglia media, dal mantello corto e il corpo muscoloso e asciutto. A renderli riconoscibili sono soprattutto le orecchie e i nasi lunghi.

Gli adulti raggiungono circa i 58 centimetri di altezza (56 le femmine) e i 25 chili di peso (le femmine sono un po’ più leggere).

Motivazioni

Perlustrativa, esplorativa, di ricerca, comunicativa, sociale, affiliativa, cinestesica, predatoria.

Amante di 

Correre, inseguire odori, cercare, trovare e e farsi accompagnare da persone che riconoscono la sua sensibilità. Trascorrere il tempo all’aria aperta e poi accoccolarsi sul divano, certi di avere un luogo tranquillo dove non temere alcunché.

Salute, cura e mantenimento

Il Segugio Italiano è una razza sana e piuttosto longeva che non soffre di particolari problemi di salute. Il suo stato di salute dipende, ovviamente, anche dalla tipologia di vita che gli viene offerta. Trattandosi di un cane molto attivo e vivace, potrebbe risentire dell’eccessiva sedentarietà. Il pelo raso lo rende particolarmente sensibile al freddo.

Origine e storia

Molti ritengono che le origini di questa razza vadano ricercate nell’antico Egitto, dove erano diffusi alcuni cani da corsa (da non confondere con gli attuali Levrieri) che somigliavano molto al Segugio Italiano e venivano ritratti nei geroglifici di epoca faraonica. Alcuni di questi cani vennero trasportati sulle coste settentrionali del Mediterraneo dai Fenici e vennero poi incrociati con le razze già presenti nel territorio della nostra penisola. Le testimonianze a riguardo, però, sono talmente scarse da rendere impossibile considerare questa come la loro origine certa.

Per altri esperti, infatti, i primi dati certi risalirebbero invece al rinascimento, quando questa razza cominciò a venire ritratta nelle tele e nei dipinti, in particolare quelli che raccontavano storie di battute di caccia.

Grazie all’incrocio con razze provenienti da altri paesi, e in particolare dalla Francia, nei secoli successivi il Segugio Italiano cambia lentamente morfologia, prendendo sempre di più la forma elegante e muscolosa che conosciamo oggi.

Le immagini di cani di questo tipo si trovano nelle statue di “Diana cacciatrice”, esposta al Museo di Napoli e di “Diana scoccando l’arco”, esposta al Museo Vaticano.

Nel Castello di Borso d’Este, invece, si trova il dipinto rappresentante un cane in tutto e per tutto uguale al nostro attuale Segugio Italiano. Questo ritratto risale al 1600 e dimostra che la razza ha mantenuto lo stesso aspetto almeno dal XVII secolo.

Dopo un lungo periodo in cui rischiò quasi la scomparsa, questo agile cane da caccia tornò in voga ai primi del Novecento, quando alcune organizzazioni rimisero in evidenza le sue ottime doti olfattive e il suo desiderio di collaborare con gli esseri umani nella caccia, in particolare alla lepre e al cinghiale.

Fu a partire da questo momento che la razza ottenne il riconoscimento ufficiale e vennero quindi suddivisi due standard: quello del Segugio Italiano a pelo raso e quello del Segugio Italiano a pelo forte, ancora oggi distinti secondo le categorie ENCI e riconoscibili per la tessitura del mantello e per una maggiore vitalità – secondo alcuni esperti – del Segugio Italiano a pelo raso.

Al giorno d’oggi in Italia la razza è molto diffusa, soprattutto tra i cacciatori, e infatti, solo nel 2021, secondo i dati pubblicati da Enci, ne sono stati registrati più di 3000 nuovi soggetti.

Prima di scegliere di rivolgersi ad uno dei tanti allevamenti specializzati in questa razza, però, si può scegliere di contattare un’associazione rescue, esperta di Segugi Italiani, che può aiutarvi ad adottare un cane vittima di maltrattamenti o abbandono e potrete così dargli una nuova opportunità di vita più serena.

Motivazioni (desideri e bisogni)

Il Segugio Italiano a pelo raso è un cane estremamente attivo, che ama correre e scoprire posti sempre nuovi. Il mondo, per lui, è un infinito universo di odori, quindi non stupitevi se durante la passeggiata trascorre il tempo con il naso a terra e, anche quando è libero dal guinzaglio, sembra trainato da un filo invisibile agganciato al suo tartufo.

Sembra inarrestabile, ma in fin dei conti, grazie alla sua motivazione affiliativa, ama anche tornare dai suoi umani (soprattutto se con loro può trascorrere una routine appagante e serena). Ciò nonostante, la sua infinita motivazione perlustrativa potrebbe rendervi necessario l’acquisto di un dispositivo GPS che vi aiuti a rintracciarlo se si allontana più del solito.

Noi umani lo abbiamo selezionato per essere un grande alleato nella caccia e, infatti, quando trova qualche odore nei prati o nei boschi, non esita a farcelo sentire con il suo vivace (e potenzialmente penetrante) abbaio. Per evitare che scelga questa strada per comunicare con voi in ogni momento, aiutatelo a sviluppare anche altre capacità comunicative e mostrategli che può farsi capire anche dandovi la zampa, oppure semplicemente guardandovi negli occhi.

Come tutti i cani da caccia, poi, generalmente si relaziona in maniera positiva con i suoi simili, che per lui rappresentano un’opportunità di interazione, più che uno spunto per potenziali conflitti.

Aspetto fisico

Il Segugio Italiano a pelo raso è un cane di taglia media che raggiunge circa i 58 centimetri di altezza (56 le femmine) e i 25 chili di peso (le femmine sono un po’ più leggere).

Lo standard non definisce alcuna variante di piccola taglia e non comprende nemmeno la descrizione del Segugio Italiano a pelo forte, il quale ha un mantello più lungo e risponde ad uno standard a sé stante. Le differenze tra loro, secondo alcuni esperti, riguardano anche una maggiore vivacità da parte dei soggetti a pelo raso, ma, secondo le altre caratteristiche morfologiche e motivazionali, sono cani piuttosto simili tra loro.

La corporatura di questo cane è muscolosa e asciutta e gli permette di muoversi con agilità. Le ossa sono forti e lo rendono un cane capace di affrontare gli ostacoli tipici degli ambienti boschivi per cui è stato selezionato e correre per ore.

La testa è allungata e il naso ha una canna nasale convessa e termina con un tartufo nero. Le orecchie sono lunghe e il pelo è corto, su tutto il corpo, con una tessitura vitrea, densa e fitta.

Può essere di colore fulvo in tutte le sue gradazioni, dal rosso fulvo carico al fulvo slavato e può essere anche nero focato. Può inoltre avere solo alcune focature su muso, sopracciglia, petto, arti e perineo.

I cani di color fulvo possono avere del bianco sul muso e sul cranio, una stella bianca al petto, sui piedi e sulla punta della coda. Il Segugio Italiano a pelo raso di colore nero focato può portare la stella bianca al petto e, in questo caso, viene chiamato tricolore.

Cura e salute

Il Segugio Italiano a pelo raso è un cane che sente la necessità di condurre una vita attiva e, per assicurargli un buono stato di salute, bisogna fare in modo che non conduca un’esistenza troppo sedentaria. Se ha l’opportunità di trascorrere una vita sana e appagante, può raggiungere anche i 14 anni di età.

Come tutti i cani che trascorrono molto tempo nella natura, ha bisogno di un antiparassitario adatto all’ambiente che frequenta.

Soprattutto i soggetti che provengono da un passato difficile, in compagnia di cacciatori poco attenti al benessere dei propri cani, potrebbero aver subito danni alle ossa e alle articolazioni. Se così fosse, è bene prenotare una visita veterinaria che possa accertare il loro stato di salute nel dettaglio.

Molti segugi vengono abbandonati perché considerati inadatti alla caccia, oppure perché hanno paura del rumore degli spari. Se vivete in una zona in cui si può cacciare, prima di adottare uno di questi cani assicuratevi, quindi, che non abbia questa difficoltà, altrimenti rischiate di obbligarlo a un futuro difficile. In alternativa, fatevi seguire da un buon istruttore cinofilo, capace di aiutarvi a guidarlo verso una condizione maggiore tranquillità.

Cosa fare con un Segugio Italiano 

Con lui si possono organizzare giochi olfattivi dai più semplici ai più complessi. Potete provare a nascondere qualche crocchetta in una buca nel terreno e poi chiedergli di cercare. Vedrete che comincerà rapidamente la sua frenetica investigazione olfattiva e, molto prima di quanto crediate, arriverà al suo obiettivo.

Insieme a lui potete anche andare in montagna, al mare, in campagna e al parco, dove non avrà alcun problema nell’incontrare altri cani. L’unica complicazione potrebbe essere data dal fatto che, insieme ad altri segugi, potrebbe allontanarsi alla ricerca di piste olfattive più interessanti rispetto ai pochi odori degli alberi semi urbani.

Alla fine di una lunga giornata di ricerche, ritrovamenti, passeggiate e giochi, il Segugio Italiano dà il meglio di sé sui comodi cuscini del divano, che ama condividere con tutto il suo gruppo di umani, in modo da sentirsi davvero parte integrante del gruppo.

Relazione e contesto ideale

La famiglia più adatta ad un Segugio Italiano è giovane, vivace e attiva. In particolare se si tratta di un cane proveniente da abbandoni o maltrattamenti, è importante anche dimostrargli una buona dose di empatia per andare incontro alle sue difficoltà, alle sue timidezze, alla sua infinita sensibilità e alle sue fragilità, senza obbligarlo ad affrontare rumori e situazioni che lo preoccupano o, nel peggiore dei casi, lo terrorizzano.

Siate pazienti, quindi, e assicurategli uno spazio sereno, dove sapere che non accadrà nulla di preoccupante.

Può convivere con i bambini, a patto che anche loro conoscano la sua personalità e la rispettino. Il Segugio Italiano, infatti, piuttosto di dover affrontare situazioni troppo rumorose o affollate, tende a dedicarsi alla solitudine.

Generalmente i gatti non rappresentano un problema, ma trattandosi di un cane da caccia che ama inseguire gli animali, assicuratevi che il felino abbia a disposizione spazi in alto, dove trovare riparo dal cane.

Soprattutto i soggetti anziani, sono adatti anche a chi vive in appartamento, ma deve essergli assicurata una routine in linea con le loro necessità e quindi, devono poter uscire quotidianamente e annusare tutti gli odori della natura.

Proprio per la sua personalità pacifica e per nulla conflittuale, di tanto in tanto viene considerato un ottimo cane da compagnia, ma come abbiamo visto, non si può assolutamente ridurre il Segugio Italiano ad un cane da divano. Quanto meno non prima della sera quando, al vostro fianco, sembra invece accettare questa opportunità senza problemi.

Una giornata con un Segugio Italiano

Quando vi svegliate, il vostro Segugio Italiano vi guarda negli occhi con quello sguardo dolce che conoscete bene. Non riuscite a tirarvi indietro dal grattargli la schiena e, mentre lo fate, lui vi scodinzola delicatamente con lo sguardo basso.

Dopo colazione gli mettete la pettorina, aspettate che anche i bambini siano pronti e uscite per una bella passeggiata nel bosco.

Oggi è un giorno festivo, quindi vi prendete il tempo per liberarlo nei grandi prati che circondano il vostro quartiere.

Lo guardate a distanza, mentre corre con il naso a terra e poi chiedete a uno dei bambini di chiamarlo, perché desiderate che si abitui anche a sentire la loro voce.

Quando sente il suo nome, il Segugio arriva correndo, pronto ad iniziare un gioco insieme a voi.

Date a uno dei bambini un giochino di stoffa e lo lasciate annusare al cane, che rimane seduto, aspettando che lo nascondiate.Quando avete coperto il gioco sotto un bel tappeto di foglie, gli urlate da lontano di cercarlo e lui non se lo fa certo ripetere due volte.

Parte a tutta velocità e voi sapete che in questo momento non esistono altro che odori nella sua testa.

Quando si avvicina al nascondiglio del premio, vi mettete lì vicini anche voi e, una volta scovato e tirato fuori dalle foglie, il vostro Segugio vi guarda soddisfatto e voi, come premio, gli date un bel masticativo, che lui decide di gustarsi proprio lì.

Lo aspettate pazientemente e, appena ha finito, gli rimettete il guinzaglio e tornate verso casa. Durante la giornata, dopo avergli dato da mangiare, dovete fare qualche commissione, quindi lo lasciate a casa per un paio di ore, ma lui sembra non preoccuparsene e si accoccola sul cuscinone vicino al camino. In pochi istanti comincia a sognare agitando le zampette e siete certi che sia sereno.

Quando tornate a casa vi viene incontro felice e, mentre i bambini giocano, voi gli fate un po’ di coccole. Arriva nuovamente il momento di uscire, ma questa volta andate verso il centro del paese e il vostro Segugio Italiano passeggia sereno al vostro fianco.

Una volta arrivati al parco, allungate un po’ il giro, in modo che possa sentire tutti gli odori dei cani passati prima di lui, poi andate verso il campo sportivo dove giocano i vostri figli e, mentre loro si allenano, voi fate una tranquilla passeggiata.

Alla sera tornate tutti a casa insieme e, mentre preparate la cena per voi e per il Segugio, lui vi guarda dal suo divano, un po’ teso perché ha sentito il rumore di uno sparo in lontananza.

Sapete bene che non gli piacciono molto questi momenti, quindi provate a rasserenarlo con un po’ di coccole e, dopo mangiato, vi mettete tutti insieme a lui nella stanza più silenziosa della casa, dove non arrivano i rumori, alzate un po’ il volume della tv e gli accarezzate delicatamente la testa finché vedete che si rilassa.

Ogni tanto si sveglia, ma poi vi guarda negli occhi e sembra ricordarsi che è al sicuro, quindi può tornare a riposare senza temere nulla, finché è accanto a voi.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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