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31 Dicembre 2022
12:51

Alcune razze di cani sono più riflessive, altre più abili nel problem solving e nell’esplorazione. Lo studio

I cani appartenenti a razze diverse manifestano comportamenti diversi, si sa. I ricercatori dell'Università di Helsinki, però, hanno approfondito questo tema dimostrando fino a che punto è effettivamente così.

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Un team di ricercatori del Department of Animal Medicine dell'Università di Helsinki, in Finlandia, ha analizzato una serie di comportamenti osservando mille cani di 14 razze differenti. L'obiettivo era quello di rilevare le loro diverse attitudini per quanto riguarda la cognizione sociale, l'interesse per l'esplorazione dell'ambiente e per la conoscenza di persone nuove, la memoria a breve termine, il ragionamento logico, la capacità di agire in maniera riflessiva, la capacità di risolvere un problema e l'ostinazione.

I risultati, recentemente pubblicati su Nature, rivelano che vi sono significative differenze tra le razze per quanto riguarda 5 dei 7 test cognitivi condotti durante lo studio e le maggiori disuguaglianze sono emerse in ambito di cognizione sociale, di ostinazione, di capacità di agire in maniera riflessiva e capacità di svolgere problem solving che richiedevano l'applicazione di schemi motori.

Le differenze sono risultate evidenti anche per quanto riguarda il livello di attivazione motoria durante i test, il comportamento di fronte ad una persona sconosciuta e l'attitudine ad esplorare l'ambiente circostante.

Al contrario, non sono state rilevate differenze importanti tra le razze per quanto riguarda la memoria a breve termine e le capacità di ragionamento logico.

I risultati: Border Collie e Australian Shepherd sono riflessivi, Pastori Belga e Pastori Tedeschi sono più impulsivi

I Border Collie e gli Australian Shepherd (entrambi esperti conduttori delle greggi) sono risultati essere i cani con il punteggio più alto nel test del controllo inibitorio di un comportamento. Al contrario, il Pastore Belga Malinois e il Pastore Tedesco hanno ottenuto invece i punteggi più bassi.

Secondo i ricercatori, questo aspetto è determinato dal fatto che, pur essendo anche loro della categoria dei pastori, vengono selezionati e utilizzati in ruoli lavorativi che richiedono un'elevata reattività, attitudine che viene spesso associata a un'altrettanto elevata impulsività.

Ciò che risulta chiaro quindi, secondo i ricercatori, è l'importanza dell'intervento umano nell'ambito della selezione delle razze. Questo emerge dal fatto che le abilità di cognizione sociale e il controllo inibitorio di un comportamento sono due tratti fondamentali soprattutto per i cani da pastore, chiamati a svolgere importanti compiti per gli esseri umani e a gestire consapevolmente la propria motivazione predatoria nei confronti degli animali da allevamento.

I 49 Malinois che hanno preso parte ai test, però, nel 45% dei casi provenivano da un programma di addestramento per le forze dell'ordine e, secondo il team di ricerca, questo elemento potrebbe aver ridotto la validità dei risultati, almeno per quanto riguarda questa razza.

Le razze analizzate: per la maggior parte cani da pastore, pochi cani da caccia, nessun Terrier

I ricercatori hanno analizzato 1002 cani appartenenti a 14 razze, tra le quali vi erano 41 Australian Kelpie, 49 Australian Shepherd, 49 Malinois, 106 Border Collie, 60 Cocker Spaniel Inglesi, 59 Finnish Lapphund, 82 Pastori Tedeschi, 74 Golden Retriever, 50 Howavart, 63 Labrador, 149 meticci, 48 Cani da Pastore delle Shetland e 72 Spanish Water Dog.

Tra le razze analizzate, lo Shetland Sheepdog è risultato essere il meno attratto dall'idea di conoscere persone nuove, mentre (senza grandi sorprese) il Golden Retriever, il Labrador Retriever, il Cocker e l'Australian Kelpie si sono dimostrati essere i più socievoli.

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Interesse dimostrato nei confronti degli sconosciuti © Department of Production Animal Medicine, University of Helsinki, Finland

Niente di nuovo nemmeno per quanto riguarda il comportamento esplorativo, per il quale si sono distinti i Cocker Spaniel Inglesi, selezionati proprio da noi per avere ottime abilità perlustrative e andare alla ricerca dei volatili durante le attività di caccia. Sempre il Cocker, con la sua capacità di resistere per ore all'aperto nell'intento di cooperare con i suoi umani, è risultato essere, inoltre, il cane più ostinato, seguito dal Golden Retriever e dall'Australian Kelpie.

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Livello di ostinazione delle razze ©Department of Production Animal Medicine, University of Helsinki, Finland

Analizzando questo risultato salta all'occhio il fatto che lo studio finlandese ha preso in considerazione per la maggior parte cani da pastore, offrendo quindi uno spaccato solo parziale dell'ampio spettro comportamentale che si può riscontrare nella specie, quando si prendono in considerazione, per esempio, anche Levrieri, cani da compagnia, i molossi o gli ostinatissimi Terrier.

Interessante, invece, la decisione di comprendere i meticci, i quali, tra l'altro sono risultati secondi solo al Border Collie in fatto di capacità di risolvere i problem solving proponendo comportamenti riflessivi.

Gli obiettivi e i limiti dello studio

I risultati dello studio non hanno rilevato differenze importanti tra le razze per quanto riguarda la memoria a breve termine e il ragionamento logico, che sono risultati essere piuttosto simili tra tutti i cani che hanno preso parte ai test.

In conclusione, molti risultati sembrano riflettere chiaramente gli effetti della nostra azione sulla selezione. Vi sono però alcuni aspetti interessanti e imprevisti, come ad esempio il fatto che il Lapphund finlandese, pur essendo un cane chiamato a cooperare attivamente con l'uomo nelle attività legate alla pastorizia, ha ottenuto il risultato più basso per quanto riguarda la capacità di interpretare le istruzioni offerte dai ricercatori.

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La capacità di interpretare i gesti umani ©Department of Animal Medicine, University of Helsinki, Finland

Risulta quindi evidente che il comportamento delle razze possa variare anche all'interno dei loro gruppi di razza, poiché alcuni tratti possono essere stati (intenzionalmente o non intenzionalmente) selezionati in maniera diversa.

Un'ultima riflessione è però indispensabile. I ricercatori, infatti, ammettono che (a parte per quanto riguarda i Malinois addestrati dalla polizia), non hanno informazioni riguardo il passato dei cani. Questo aspetto falsa in parte i risultati, perché non è possibile sapere se i soggetti erano già stati abituati a rispondere a determinate richieste, se erano abituati a interagire con gli sconosciuti e se svolgevano attivamente il ruolo per cui è stata selezionata la razza.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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