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18 Febbraio 2021
17:00

Wikipedia: “Il gatto addomesticato prima del cane”. E invece…

Il processo di domesticazione è cominciato prima nel cane o nel gatto? Wikipedia, nota pagina di informazione, riporta che la domesticazione del gatto ha origini più antiche. La verità è però un'altra: sono tante le ricerche scientifiche che dimostrano che il gatto è più simile all'antenato selvatico da cui deriva e che si sia autodomesticato all'incirca 9.500 anni fa, a differenza del cane il cui processo è iniziato tra i 15 e i 25 mila anni addietro.

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Validato da Sonia Campa
Membro del comitato scientifico di Kodami
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"I gatti furono addomesticati molto tempo prima dei cani", così si apre un paragrafo della pagina Wikipedia riferita ai gatti nell'antico Egitto. Nonostante datare precisamente l'origine del processo di domesticazione di cani e gatti non sia facile, è ormai universalmente accettato che i gatti si sono autodomesticati molto tempo dopo i cani e non prima, e a dimostrazione di ciò vi sono numerose evidenze scientifiche.

Le recenti ricerche riportano infatti che la domesticazione del gatto abbia avuto origine circa 9500, massimo 10 mila anni fa, quando c'è stato l'avvento dell'agricoltura, a dispetto di quella del cane che risale a circa 15-25 mila anni addietro. La domesticazione è un processo molto lungo che porta a una serie di cambiamenti morfologici, fisiologici e comportamentali che differenziano gli animali domestici dall'antenato selvatico da cui derivano. Questi cambiamenti però hanno bisogno di molto tempo, migliaia di anni, per svilupparsi e emergere.

Il processo di domesticazione del gatto è ancora in corso

Il gatto, data la sua domesticazione recente, viene addirittura considerato come un animale quasi non ancora del tutto domestico, ma al contrario un felino in cui il processo di domesticazione è ancora in corso. A dimostrazione di ciò i cambiamenti metabolici del gatto così come anche quelli morfologici e comportamentali non sono poi così diversi dall'antenato selvatico: i paleontologi vanno spesso in difficoltà quando ritrovano un reperto di un gatto per capire se si tratta di un domestico o un selvatico, perché le differenze morfologiche sono davvero minime e il comportamento alimentare è ancora legato alla natura di cacciatore e predatore solitario, cosa che si può facilmente notare quando torna a casa con un topolino in bocca. Inoltre non è facile alimentarlo, è infatti rimasto un carnivoro stretto e poco adattabile a diversi tipi di alimenti. Da un punto di vista genetico infine il gatto è ancora molto simile all'antenato selvatico e a dimostrazione di ciò i mici che perdono il contatto con l'uomo per 2-3 generazioni si rinselvatichiscono facilmente.

Come è iniziato il processo di autodomesticazione del gatto?

Il processo di autodomesticazione del gatto è iniziato quando si è avvicinato all'uomo alla ricerca di topolini e altri roditori che pullulavano all'interno dei granai. L'uomo d'altro canto ha cominciato a trarne vantaggio, dato che poteva sbarazzarsi di quei piccoli animali senza fatica. A differenza del cane però sembra che la relazione uomo-gatto, da un punto di vista affettivo e di vera relazione, non sia stata da subito molto intensa. Il gatto infatti si limitava a scacciare altri animali ma, a esclusione della civiltà egizia, non venivano considerati animali da compagnia con cui creare un vero e proprio legame. In questo modo il gatto non ha subìto le stesse pressioni del cane, nel qaule invece il processo di convivenza con l'uomo è più antico, motivo per cui sono  ancora poco domestici e molto selvatici.

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