24 Agosto 2021
9:39

Perché il cane monta altri cani maschi?

Il comportamento della monta è, tra tutti i comportamenti messi in atto dai cani, uno di quelli che genera maggiore imbarazzo tra i pet mate. Dal punto di vista etologico però, ha spesso significati che poco hanno a che fare con la riproduzione e che, se manifestati troppo spesso, nascondono disagi che chiederanno l'intervento di un esperto.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Quando un cane monta i suoi simili generalmente noi umani ci sentiamo imbarazzati, perché ci sembra un comportamento assurdo e, ai nostri occhi, "maleducato". In realtà la monta può essere messa in atto con diversi obiettivi comunicativi e si tratta di un comportamento che solo raramente ha a che fare con l'accoppiamento. Andiamo a vedere quali sono le condizioni che potrebbero portare il cane a montare altri maschi, come comportarci e quando è corretto intervenire per il benessere dell'animale e per evitare disagi ai suoi simili.

Le condizioni scatenanti

Le motivazioni che possono portare il cane a montare i suoi simili sono diverse. Contrariamente a quanto si potrebbe credere, la monta riproduttiva rappresenta solo una piccola minoranza dei casi e viene messa in atto solo quando le condizioni sono effettivamente adatte alla riproduzione. La maggior parte delle volte infatti, si tratta di un comportamento volto a controllare in un certo senso il comportamento o anche più semplicemente il movimento dell'altro. La comunicazione tra cani è spesso fatta di dettagli difficili da notare per noi esseri umani e non è quindi scontato riuscire a determinarne la reale motivazione. Oltre al desiderio di controllare un individuo, a spingere un cane a montare i suoi simili infatti potrebbe anche essere una sensazione di frustrazione, ovvero l'incapacità di ottenere il proprio obiettivo in un altro modo. 

Riconoscere le monte: «Per interpretare il comportamento bisogna analizzare moltissime variabili»

Per valutare l'origine del comportamento della monta bisognerà inoltre prendere anche in considerazione diversi fattori individuali, quali l'età, le motivazioni prevalenti dei cani in questione e se si tratta di un cane intero oppure castrati: «Molte volte a proporre il comportamento sono cani interi che montano cani castrati, questo perché dal punto di vista olfattivo, l'individuo castrato potrebbe emettere un odore che l'altro non riconosce – spiega David Morettini, istruttore cinofilo e membro del comitato scientifico di Kodami– A questo punto però si apre un universo di possibilità diverse che vanno interpretate attentamente anche sulla base del contesto».

La monta avviene inoltre molto spesso anche all'interno delle aree cani: «Molti individui mettono in atto questo comportamento guidati da una spinta emozionale che, probabilmente, se non vi fossero le recinzioni verrebbe esplicitata in altro modo – continua Morettini – Allo stesso modo però, può rappresentare anche una sorta di invito al gioco rivolto all'altro individuo. Come una spinta per dare il via ad un'attività di rincorsa reciproca. Ciò che però non dobbiamo mai dimenticare nell'interpretazione di questo comportamento è il fatto che una monta che avviene per scopi riproduttivi presenta una maggiore spinta pelvica, mentre in tutti gli altri casi sembra quasi che il cane che monta cerchi di avvicinarsi maggiormente al muso del cane sottostante».

Vi sono inoltre cani che ripropongono la monta sempre nello stesso momento della giornata e non rivolgono il comportamento ai propri simili, ma piuttosto al pet mate oppure ad un giocattolo, un cuscino o anche semplicemente senza avere un target: «Questo accade soprattutto al mattino, a fine giornata o dopo i pasti. Proprio nei momenti che dal punto di vista etologico sono quelli in cui il gruppo si riunisce – spiega l'istruttore cinofilo – Può essere che il cane si accorga che non deve proporre il comportamento rivolgendolo agli umani e quindi cambia il suo target scegliendo oggetti con una consistenza ideale, come i peluches oppure i cuscini».

Come comportarci quando il cane monta

Mentre avviene la monta tra simili, vi sono cani che subiscono rimanendo immobili (ciò non significa che accettino, ma più probabilmente che non sanno come uscire dalla situazione), altri invece potrebbero reagire tentando di allontanare il proprio simile. In questi momenti non esiste un solo comportamento adatto da parte di noi umani, ma ciò che sicuramente si può fare è evitare di urlare o tirare il guinzaglio. Se sapete che il vostro cane ha questa abitudine, abituatevi piuttosto a riconoscere i segnali che anticipano la monta osservandolo attentamente e,descrivete questo comportamento ad un medicoveterinario comportamentalista o a un istruttore cinofilo che potrà darvi le indicazioni adatte per fornire al vostro cane anche altri strumenti comunicativi intraspecifici. Il modo migliore per aiutare i nostri animali a migliorare la comunicazione con i propri simili infatti, è fornirgli più capacità diverse di interazione in modo da potersi "spiegare" sempre nel migliore dei modi.

Bisogna inoltre tenere a mente che se si tratta di un episodio isolato, questo non dovrà farci credere che il nostro cane presenti un problema comportamentale che necessita di un intervento, ma semplicemente che in quella specifica situazione ha scelto di attuare uno dei comportamenti che conosce.

Alcuni cani infine non montano i propri simili, ma persone (spesso il pet mate), giochi oppure il proprio cuscino o peluche. Anche in questo caso, se si tratta di un comportamento isolato, limitatevi ad osservare quanto accade, ma se doveste osservarlo più volte, non esitate a rivolgervi ad un istruttore cinofilo che possa aiutarvi ad interpretare le motivazioni celate dietro a questo comportamento.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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