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14 Dicembre 2021
17:56

Cos’è la monta di dominanza?

"Il cane è dominante perché mi monta". La diffusa credenza della monta da dominanza è un malinteso che rischia di creare problemi nella relazione con i nostri cani. Vediamo perché e come comportarci se accade anche a noi.

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La monta è forse uno dei comportamenti che mette più spesso in difficoltà la relazione con i propri cani. Alcuni individui, per motivazioni diverse, possono infatti scegliere proprio questa strategia per interagire con chi li circonda, siano essi umani, cani o oggetti inanimati. Spesso si sente dire che se il cane lo fa, è perché è "dominante", perché è "un maschio alfa", oppure perché ha interessi di accoppiamento.

In realtà però, queste convinzioni sono legate a uno dei malintesi più diffusi e complessi da sfatare di questo ambito, perché per farlo serve conoscere molti aspetti dell'etologia del cane. Vediamo, una per volta, quali sono le motivazioni che possono portare i cani a montare le gambe, i peluche o i suoi simili; cosa significa, in realtà, la "monta da dominanza" e, in base alle situazioni, come comportarci.

Cos'è la dominanza e quali sono i malintesi legati a questo termine

La dominanza è un sistema sociale fondamentale che aiuta a chiarire la relazione tra due individui che hanno uno status differente. L'individuo dominante, vincendo, ottiene privilegi (come ad esempio l'accesso al nutrimento, all'accoppiamento, ad un luogo protetto o ad altre altre risorse). Questo termine viene utilizzato frequentemente in etologia, mentre nell'ambito della cinofilia viene spesso confuso, utilizzato con superficialità oppure gli viene assegnato un significato differente da quello originale.

Nel mondo dell'addestramento classico ad esempio, si definiscono purtroppo ancora oggi troppo spesso i cani come "dominanti" o "sottomessi", definizioni queste che però non considerano la complessità di ogni individuo, la quale non può certamente venire definita in una sola parola.

Inoltre, la dominanza non è irreversibile, bensì si tratta di una condizione instabile data dal ruolo e dal rango che ogni individuo ricopre all'interno di un gruppo. Insomma, è una questione molto più fluida di quanto si possa credere e sicuramente non bisogna cadere nell'errata credenza che l'utilizzo della violenza possa aiutare il pet mate ad essere visto come "individuo dominante" o "maschio alfa": tra i fattori che aiutano a creare una relazione sana e profonda con il proprio cane vale piuttosto la pena impegnarsi per essere coerenti ed affidabili, due elementi che favoriscono indubbiamente la leadership all'interno del gruppo familiare. Il vero leader si riconosce infatti per via di altre abilità, come la perseveranza, l’equilibrio e la serenità che esprime anche di fronte al pericolo o alle tensioni.

In altri casi invece, la dominanza viene erroneamente confusa con l'aggressività: due concetti completamente diversi che poco hanno a che fare l'uno con l'altro e che quando utilizzati l'uno al posto dell'altro possono portare gli umani di riferimento a interpretare male l'animale con cui vivono e a comportarsi, anche se inconsapevolmente, in maniera inadatta alla situazione. Nel caso in cui vi accada di vivere con un cane che mostra comportamenti aggressivi nei vostri confronti oppure abbiate il dubbio che possa arrivare a farlo, il consiglio è quindi quello di rivolgervi ad un istruttore cinofilo esperto in questo argomento, in modo da scoprire perché accade ed evitare rischi dati proprio dalla convinzione che il cane sia aggressivo perché ci vuole "dominare".

Il termine "dominanza" è una banalizzazione del complesso mondo sociale del cane

Una volta definito il termine "dominanza" e compreso quindi che si tratta di un tema complesso troppo spesso banalizzato o frainteso, sarà quindi chiaro che la monta è messa in atto per altri motivi. Per riuscire a interpretarli bisogna innanzitutto osservare numerosi i fattori legati al contesto, all'individuo stesso, al momento in cui viene proposta la monta e al target prescelto (un oggetto, la persona di riferimento del cane, un membro della famiglia umana, una persona sconosciuta, un proprio simile).

In generale possiamo dire che questo comportamento può avere anche un significato sociale dato dal desiderio di controllare il proprio status rispetto all'altro, in modo da aprire oppure risolvere conflitti mettendo, in un certo senso, le "cose in chiaro" per il futuro più prossimo. Proprio sulla base di queste motivazioni, è facile immaginare che a proporre la monta possono essere sia individui femmine che maschi: entrambi i sessi traggono infatti benefici dalla risoluzione dei conflitti dati dalla mancanza di chiarezza nel rango dell'uno/a e dell'altro/a.

In alternativa, la monta, può essere proposta come un tentativo di gestione dell'altro, un desiderio di calmarlo oppure fermarlo. Questo accade soprattutto nei confronti dei cani più agitati e magari ancora giovani, che non riescono a raggiungere la calma. Può accadere però in molte altre situazioni, come ad esempio quando si vuole interrompere oppure iniziare un'attività con un altro individuo, sia esso umano o cane. In questo caso, ad esempio, può essere rivolta anche al proprio umano di riferimento, il quale però, come abbiamo visto, a causa del malinteso che riguarda la monta, rischia di pensare che il cane sia "dominante", mentre forse ci sta chiedendo di fermarci o di interagire con lui oppure ancora di fare qualcosa per lui.

Cosa facciamo se il cane monta?

Purtroppo, proprio a causa della mancanza di conoscenza riguardo questo tipo di comportamenti e riguardo la complessa socialità dei cani, molte persone, imbarazzate per la monta del proprio cane, reagiscono in maniera impulsiva, sgridando l'animale oppure (tristemente) utilizzando la violenza nel tentativo di "sembrare più forti".

La realtà è che se il cane utilizza spesso questa strategia per farsi capire, significa che, probabilmente è quello che ha funzionato più spesso. Il consiglio è quindi e solo qualora sia un comportamento ripetuto quello di rivolgervi a un istruttore cinofilo in modo da risolvere i malintesi che stanno mettendo a repentaglio la relazione che vi unisce e dare, soprattutto, al vostro cane più possibilità espressive.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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