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27 Dicembre 2023
10:21

Le notizie più importanti sugli animali del 2023

Riassumiamo alcune delle principali notizie uscite nel corso di quest'anno sul mondo degli animali, facendo particolare attenzione ai grandi temi ambientali che interrogano la nostra società.

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orso

Il 2023 è stato un anno ricco di notizie, eventi di cronaca e incredibili avvistamenti e giunti quasi alla sua fine ci sembra giusto ricordarlo, andando a mettere insieme quali sono stati gli eventi, le scoperte e le news più importanti degli ultimi dodici mesi. Bisogna inoltre ricordare che nonostante nel 2023 la nostra specie ha continuato a devastare habitat e biodiversità, con l'ultima COP che si sia conclusa non soddisfacendo appieno le richieste di scienziati e ambientalisti, non tutte le notizie sono state negative.

Si sono state effettuate infatti diverse scoperte e alcune di queste hanno dimostrato quanto il nostro pianeta nasconda ancora una variegata biodiversità, in grado di adattarsi al surriscaldamento globale causato dall'uomo. Non è detta quindi l'ultima parola per quanto riguarda l'estinzione delle specie, visto che un grande numero di organismi sta reagendo alle sfide ambientali che affliggono il nostro presente.

Morte di Amarena

La morte di Amarena e la fuga precipitosa dei suoi due cuccioli quest'estate non è stata soltanto uno degli avvenimenti più importanti che sono avvenuti quest'anno, ma è stata anche una vicenda spartiacque che ha permesso all'intera popolazione italiana di acquisire maggiore consapevolezza nei confronti delle condizioni di vita e dello stato di conservazione degli orsi marsicani. Simboli stessi dell'Abruzzo e dell'Appennino centrale, questi orsi infatti sono costretti a vivere vicino alle comunità montane.

La morte tragica di Amarena ha inoltre dimostrato come un animale selvatico può essere vittima del nostro errato atteggiamento e dei nostri stessi pregiudizi, anche nei luoghi che consideriamo sicuri per la fauna, come le regioni che conservano i grandi parchi nazionali del nostro paese. Nel corso delle settimane successive alla morte dell'orsa, abbiamo infatti seguito costantemente il suo caso, cercando di individuare le ragioni che hanno spinto un singolo cittadino a pensare che fosse giusto abbatterla, mentre stava fuggendo lontano dalle abitazioni.

Alcuni credono che l'incidente di Amarena sia il frutto di quello che è successo in Trentino ad Andrea Papi pochi mesi prima, la primavera scorsa, ma è anche vero che un senso di rivalsa nei confronti della fauna selvatica è andato crescendo in alcune comunità del nostro paese, non solo a partire dagli ultimi anni ma da ormai qualche decennio. Al di là di tutto, però, per risanare questa ferita e il rapporto fra comunità montane e le specie selvatiche bisognerà lavorare molto, affinché sia gli esseri umani che gli orsi si possano sentire a sicuro nelle proprie terre condivise.

Il boom di nascite delle tartarughe marine Caretta caretta

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Quest'anno ha visto anche il boom di nascite in tutta Italia delle tartarughe marine e in particolar modo in Sicilia. Per tutta l'estate infatti e per la prima parte dell'autunno, le spiagge italiane si sono riempite di piccole tartarughine e di nidi, diffondendo gioia e speranza fra i volontari e le associazioni ambientaliste che si prendono cura dei campi di monitoraggio della specie. Migliaia sono state, per esempio, le tartarughe nate dai campi di volontariato gestiti da Legambiente e WWF, e secondo alcuni esperti sono centinaia le tartarughe che sono nate lontano dalle spiagge occupate dagli esseri umani.

Questo boom di nascite sembra però essere stato anche il frutto di una migliore gestione dei campi di volontariato e un fenomeno collegato al surriscaldamento del Mediterraneo, provocato dal cambiamento climatico generale che colpisce l'intero pianeta. Considerando però come la specie Caretta caretta era stata considerata a rischio di estinzione, solo alcuni decenni fa, per via del nostro cattivo comportamento e per via della pessima gestione delle spiagge, la nascita di migliaia di tartarughine non può essere letta come una cattiva notizia, ma anzi sembra dimostrare ancora una volta come la vita possa reagire ai cambiamenti e alle sfide provocate dalle attività umane.

Squali in aumento? No, maggiore presenza dei cellulari

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L'estate scorsa gli squali si sono resi protagonisti di un grande dibattito che ha coinvolto non solo l'Italia ma anche altri paesi europei ed extra europei. A seguito infatti di un aumento davvero notevole della diffusione di vari post sui social, inerenti numerosi avvistamenti di squali nei pressi delle spiagge visitate dai bagnanti, la gente ha cominciato a chiedersi se il cambiamento climatico non avesse favorito una loro crescita demografica, alimentando così una nuova minaccia in alcune aree del pianeta.

Ovviamente gli esperti hanno cercato di far abbassare il livello di allarme, facendo notare come da sempre gli squali sono stati avvistati nei pressi delle nostre coste, in particolar modo durante le prime ore del mattino. Tuttavia, il panico provocato da alcuni video e da alcuni titoli allarmistici ha obbligato i biologi a dover scendere sul campo e a combattere la paura verso questi animali, vittime di numerosi incidenti che hanno visto diversi individui feriti con la fiocina.

In linea generale gli scienziati hanno comunque chiarito che l'aumento degli avvistamenti, oltre ad essere una buona notizia, è spiegabile anche con la maggiore diffusione dei cellulari e dei social. Ciò dimostra infatti la qualità delle nostre spiagge e la capacità rigenerativa di alcune popolazioni, recentemente devastate a causa della pesca eccessiva. Il panico però generato dai post ha anche permesso agli scienziati di capire come sia necessaria all'interno della grandi comunità balneari effettuare una grossa campagna di sensibilizzazione e divulgazione sul rapporto che la nostra specie deve ancora migliorare con questi eccezionali pesci.

Ricerche primatologiche

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Quest'anno è stato anche contrassegnato da diverse ricerche primatologiche che hanno chiarito alcuni aspetti del comportamento dei nostri parenti più prossimi. Per esempio, una ricerca ha cercato di approfondire l'origine della masturbazione fra i primati, andando a chiarire quali sono i vantaggi e gli svantaggi di tale comportamento per le scimmie antropomorfe, mentre altre ricerche si sono concentrate nel capire le loro capacità sociali e ludiche.

Quest'anno gli scienziati sono stati anche in grado di capire meglio quali sono le capacità visive di alcune specie di scimmie, che fino a poco tempo fa la ricerca riteneva totalmente incapaci di vedere i colori. Una scoperta molto importante anche per quanto riguarda la comprensione della nostra stessa evoluzione.

La disciplina della primatologia quindi si è dimostrata pure quest'anno una delle branche più produttive della zoologia, visto che è anche una delle poche che ci pone ancora determinati quesiti etici e morali, che fanno particolarmente discutere, soprattutto nel campo della sperimentazione scientifica che coinvolge i primati, come il caso molto discusso della prima scimmia chimerica nata in Cina.

Gli incendi continuano a devastare le riserve boschive

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Nei passati 12 mesi gli incendi hanno purtroppo continuato a devastare centinaia e centinaia di ettari di foresta e di prateria in varie parti del globo. Che si tratti degli incendi estivi del Canada, di quelli che hanno colpito la Grecia o la nostra stessa penisola, questi fenomeni oltre a distruggere intere comunità ecologiche hanno ucciso un numero impressionante di animali, nonché soccorritori e semplici cittadini. E l'anno prossimo non si prospetta essere da meno, visto che le criticità (almeno in Italia) legate agli incendi sembrano essere croniche, con la politica che non riesce a rispondere adeguatamente alle sfide connesse alla siccità, alla lotta contro i piromani e agli enormi interessi economici che alimentano il fenomeno.

Il 2023 d'altronde si chiude come l'anno più caldo della storia secondo tutti i record oggi globalmente riconosciuti per lo studio dei fenomeni climatologici in corso. Tuttavia, il futuro si prospetta molto più minaccioso, considerando che la COP28 negli Emirati Arabi si è conclusa, secondo diversi osservatori, con un mezzo passo falso, non centrando l'obiettivo più importante che le giovani generazioni richiedono a grande voce ormai da anni: l'abbattimento di tutte le emissioni climalteranti.

Ritrovamenti sorprendenti

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I ricercatori sono alla costante ricerca di nuove specie, ma talvolta si imbattono persino in animali che ritenevano ormai estinti, anche da molto tempo. Per esempio, quest'anno è stato ritrovato dopo circa 100 anni una rara specie di mammifero, nota come talpa dorata di De Winton. Era stata creduta estinta perché il precedente ultimo avvistamento risaliva all’anno 1937 ed è anche per questo se gli scienziati hanno avuto una certa difficoltà a riconoscerla, dovendo impiegare il sequenziamento genetico come mezzo per decretarne con esattezza la specie di appartenenza.

Una delle altre notizie importanti dell'anno è stata anche quella del ritrovamento di una popolazione di Xanthomixis tenebrosa, una specie di uccello che abita nel Madagascar e il cui ultimo avvistamento noto risaliva a oltre 24 anni fa. Anche però la prima registrazione video della rarissima echidna dal becco lungo di Sir David è degna di menzione, visto che era da 60 anni che gli scienziati cercavano costantemente di ritrovare questa specie all'interno della foresta che copre le Montagne dei Ciclopi, in Papua Nuova Guinea.

Nuove specie cercasi

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Tra le tante notizie che abbiamo trattato, quest'anno siamo stati particolarmente felici di dedicare grande spazio alle ricerche zoologiche inerenti le scoperte di nuove specie. Quest'anno sono stati infatti migliaia i nuovi organismi descritti dalla scienza, con alcune istituzioni scientifiche che hanno decretato un vero e proprio record personale nella scoperta di nuovi animali, funghi e piante.

Per esempio, il California Academy of Sciences ha appena dichiarato di aver scoperto quest'anno la bellezza di 153 nuove specie, mentre diversi circoli thailandesi, cambogiani e vietnamiti del WWF hanno presentato la scorsa primavera una lista di ben 380 nuovi organismi che vivono all'interno delle foreste che coprono entrambe le sponde del fiume Mekong. 5.000 nuove specie sono state poi descritte da un team abbastanza variegato di scienziati internazionali, che hanno esplorato i fondali dell'Oceano Pacifico al largo dell'arcipelago delle Hawaii.

Queste scoperte, ovviamente, vengono interpretate dagli esperti come delle ottime notizie, visto che parte dei danni che procuriamo alla natura sono causati dalla nostra vasta ignoranza relative alla variabilità delle varie forme di vita che abitano il nostro pianeta. Sono infatti ancora milioni gli organismi di cui non conosciamo né la forma, né il loro ruolo ecologico, e diventa quasi impossibile prevedere gli effetti del cambiamento climatico e dei disturbi antropici sulla fauna selvatica, quando buona parte della biodiversità a rischio risulta ancora sconosciuta.

Lotta contro l'abbandono e la violenza commessa sugli animali domestici

cane maltrattato

Anche quest'anno ci siamo impegnati per raccontare gli sforzi dei volontari e delle istituzioni nel contrastare il triste fenomeno dell'abbandono e della violenza nei confronti degli animali. Sulle nostre pagine sono stati infatti molte le news inerenti terribili crimini che hanno riguardato cani, gatti e cavalli, tra cui alcuni casi che hanno scosso l'Italia intera, per via delle macabri vicende che hanno coinvolto i loro protagonisti.

Per esempio, a fine maggio scorso un terribile video incastrò due donne mentre gettavano un sacco di spazzatura in un canalone, dalle parti di Monreale, in Sicilia. Dentro quel sacco fu trovato ancora in vita un cane particolarmente anziano, Astro, immediatamente soccorso da un passante e trasportato in una clinica veterinaria. Il video del gesto indignò moltissimo i concittadini e le due donne sono state denunciate per abbandono, maltrattamento e tentata uccisione di animali dall'associazione Stop Animal Crimes Italia.

Nel Comune di Vitulazio, in provincia di Caserta, invece lo scorso ottobre alcuni carabinieri hanno segnalato le pessime condizioni a cui erano sottoposti diversi animali in un centro veterinario, molti appartenenti a specie protette. Questa segnalazione ha portato alla chiusura immediata del centro veterinario, come è avvenuto in altri casi dove però erano coinvolti degli allevamenti canini.

L'estinzione del primo pesce e di molte altre specie

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Urolophus cruciatus, specie simile a quella dichiarata ormai estinta. Foto da Wikimedia Commons

Gli ultimi 12 mesi si sono però contraddistinti anche da alcune estinzioni sconfortanti. Per la prima volta nella storia, la IUCN ha per esempio dichiarato estinta una specie di pesce d'acqua salata a causa dell'uomo, una razza dal nome Urolophus javanicus. Il lupo iberico, invece, è stato dichiarato estinto in Andalusia dagli zoologi spagnoli, dopo diversi anni in cui la comunità scientifica si era impegnata per preservarne la popolazione.

Numerose specie di mammiferi (fra cui i lemuri) in Madagascar rischiano inoltre di fare la stessa fine a breve, nel caso in cui non verranno aumentati gli sforzi di conservazione e se non ci sarà un rinnovamento delle politiche ambientali sull'isola. E anche nel caso in cui la situazione politica ed ecologica cambiasse rapidamente in tutto il paese, sarebbero necessari oltre 20 milioni di anni per ricreare la rete ecologica preesistente l'arrivo dell'uomo e il recente periodo di deforestazioni selvagge.

Secondo un nuovo report, infine, sarebbero il doppio di quanto creduto finora le specie di uccelli estinte nell'arco degli ultimi millenni a causa dell'uomo. E anche i nostri gatti domestici, se la sciati liberi e incontrollati, possono cacciare e uccidere un enorme varietà di specie selvatiche in tutto il mondo, tra cui centinaia di animali a rischio estinzione.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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