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5 Settembre 2023
9:58

Orsi affamati in Canada cercano rifugio dagli incendi e dalla fame nelle città evacuate

I numerosi incendi che continuano a colpire il Canada stanno spingendo decine di orsi ad occupare le cittadine evacuate. Una prospettiva pericolosa, considerando il futuro ritorno degli esseri umani e l'eventuale aumento degli incontri ravvicinati.

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Gli incendi che hanno devastato gran parte delle foreste settentrionali del Canada lo scorso luglio, e che hanno bruciato circa 21.000 km quadrati di pinete, hanno costretto gran parte degli animali a fuggire dalle fiamme e a rifugiarsi nelle città evacuate, dove oggi stanno letteralmente morendo di fame. Questo è l'allarme lanciato da diversi attivisti canadesi, che stanno continuando a contare gli avvistamenti di orsi neri americani (Ursus americanus) all'interno delle città, come Yellowknife, evacuata recentemente nel nord ovest del paese.

I pochi lavoratori e volontari rimasti in loco hanno infatti avvistato negli ultimi giorni decine di orsi dimagriti e bisognosi di cibo spingersi in strada, inviando i loro video a diversi emittenti nazionali e internazionali, tra cui CBC News e BBC News.

Le riprese video condivise anche dai diversi rangers sui social sono inequivocabili. Gli orsi esplorano i quartieri, frugano fra le discariche e i parcheggi dei supermercati, cercando di cibarsi della spazzatura che non è stata ancora ritirata dalle abitazioni e si spartiscono inoltre i resti di magazzini abbandonati.

Le ragioni per cui questi animali si stanno spingendo verso i villaggi sono abbastanza ovvie, ha comunicato James Williams, un ufficiale del controllo della fauna selvatica canadese che ha pattugliato varie zone alla ricerca degli orsi neri. I plantigradi si dirigono verso le città perché gran parte del loro territorio oggi è completamente annerito e incenerito, e perché non trovano più di mangiare. Le loro prede abituali sono fuggite e le bacche di cui si nutrono solitamente sono andati perse fra le fiamme.

Il fatto inoltre che sia rimasta una grande quantità di spazzatura e di cibo in scatola nei pressi delle abitazioni abbandonate dagli esseri umani, non ha fatto altro che convincere questi animali a spingersi in cittadine come Yellowknife.

Secondo Williams sarà comunque difficile nel prossimo futuro ristabilire la vecchia convivenza esistente tra uomini e animali. Con la distruzione delle foreste, la perdita di molti animali e la riduzione degli spazi avvenuta per colpa degli incendi, sono in molti gli orsi che sono stati infatti indotti a rubare il cibo per necessità. Sono inoltre molti gli esperti a pensare che gli orsi saranno costretti a patire molto questo inverno e che sarà possibile incontrarli più frequentemente, all'interno delle comunità umane, intenti a rifornirsi dai cittadini tutto quello che reputano necessario per sopravvivere. Con un incremento notevole del rischio di incidenti, ovviamente.

«Per questo la nostra attuale priorità è proteggere la vita e le proprietà delle persone rimaste a Yellowknife come nei territori vicini – ha dichiarato Williams cercando di tranquillizzare la popolazione sintonizzata sulle reti locali – E nel caso dovessero minacciare seriamente qualcuno, siamo pronti a prendere provvedimenti seri per eliminare gli esemplari più problematici dalla zona nel modo più rispettoso possibile».

Questi metodi ovviamente non comprendono esclusivamente gli abbattimenti, ha chiarito successivamente l'ufficiale. Williams infatti assieme alla sua squadra è pronto anche ad addormentare gli animali e a trasferirli lontano, in aree della foresta che non sono state ancora toccate fortunatamente dagli incendi.

La situazione potrebbe però ulteriormente peggiorare, riferiscono sui social alcuni abitanti, soprattutto con il prosieguo della stagione arida che ha colpito tutte le grandi foreste settentrionali del paese. Qualora infatti gli incendi dovessero propagarsi altrove o per ancora altre settimane a venire, la situazione potrebbe divenire critica. Ed è anche per questo se insieme ai rangers gli attivisti e altri cittadini chiedono di dare una mano fornendo donazioni ai grandi parchi naturali e alle associazioni ambientaliste che operano in quest'area.

Il migliore piano attuale per aiutare gli orsi e convincerli ad allontanarsi dalle principali aree abitate è infatti quello di distribuire dei rifornimenti, spiegano gli esperti, in grado di attrarre gli animali e di supportarli nelle settimane immediatamente precedenti alla stagione fredda in arrivo.

Alcune comunità del Canada meridionale, in Alberta e nel British Columbia, hanno tra l'altro anticipato proprio per questo motivo quest'operazione, lasciando nei boschi piccoli cumuli di mele, pere e tuberi affinché le popolazioni di orsi provenienti da Nord possano sostentarsi con delle risorse extra, in queste condizioni considerate straordinarie dagli stessi biologi.

Solitamente dar da mangiare alla fauna selvatica è infatti considerato sbagliato, perché così si abituano gli animali a divenire dipendenti del contributo dell'uomo. Tuttavia, in situazioni disperate come questa, in cui gli orsi sono circondati solo da chilometri di macerie e privi di cibo, la comunità scientifica è d'accordo nel ritenere che anche un semplice aiuto alimentare, lontano dalle abitazioni, può ridurre il numero delle vittime e persuadere gli orsi ad allontanarsi dalle discariche.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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