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19 Agosto 2021
16:41

La gazza eurasiatica (Pica pica)

La gazza eurasiatica è un uccello della famiglia dei corvidi, chiamata anche gazza ladra per la convinzione che sia appassionata di oggetti particolarmente luccicanti. La sua area di diffusione è molto ampia e tocca tutti i continenti, fatta eccezione dell'Oceania, dove vive la gazza australiana.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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La gazza eurasiatica (Pica pica), anche detta "gazza ladra", è un uccello diurno dal caratteristico colore nero e avorio, appartenente all'ordine dei passeriformi e alla famiglia dei corvidi. Si tratta di una specie nidificante stanziale ed estremamente adattabile, che frequenta una grande varietà di ambienti e infatti, in Italia, è diffusa in tutte le regioni, fatta eccezione della Sardegna meridionale.

Come è fatta la gazza eurasiatica

Le dimensioni di questo uccello sono medie (circa 45 -50 centimetri) ma più o meno la metà della lunghezza è data dalla coda, mentre l'apertura alare varia dai 50 ai 60 centimetri. La testa, le ali, il collo e il petto, sono ricoperti di piume lucide di colore nero con riflessi verde metallico o violacei. Il ventre e le spalle sono invece bianche. La parte inferiore delle ali è chiara, ma si vede solo quando sono in volo.

I colori del corpo sono simili in entrambi i sessi, così come quello delle zampe e del becco (entrambi neri), mentre l'occhio è marrone scuro. Il dimorfismo sessuale è dato principalmente dal fatto che le femmine sono leggermente più piccole (circa 120 grammi contro i più o meno 200 dei maschi). Per quanto riguarda gli individui giovani, essi sono riconoscibili per il colore più chiaro degli occhi, per la minore lucentezza del piumaggio e per la coda che è molto più corta rispetto a quella degli adulti.

Gli adulti subiscono una muta completa annuale che inizia a giugno o luglio, quando termina la riproduzione, e finisce a settembre o ottobre. La muta degli individui più giovani è solo parziale e inizia circa un mese dopo quella degli adulti.

Habitat e distribuzione

La gazza eurasiatica, secondo uno studio pubblicato nel 2017 su Zoological Science, si trova spesso nelle zone abitate dall'uomo soprattutto laddove il clima è semi arido (sebbene tra le 10 diverse sottospecie vi siano alcune che si sono adattate facilmente anche ai climi più umidi). Dal Giappone agli stati più orientali della Russia, passando per il Sud Est asiatico, la Cina, l'Asia centrale e la Turchia, fino a raggiungere l'intera Europa (compresa la Scandinavia). Anche in Nord America è possibile avvistare la gazza eurasiatica, ma solo nella costa occidentale, dove si è diffusa una sottospecie chiamata Pica husdonia.

Durante la vita non si sposta mai più di 30 chilometri dal luogo di nascita e generalmente a compiere i tragitti più lunghi sono le femmine alla ricerca di maschi per la riproduzione oppure individui delle popolazioni scandinave che si spostano verso Sud alla ricerca di temperature più miti durante l'inverno.

Secondo quanto riportato dall'IUCN, la gazza eurasiatica in Italia è presente in un numero variabile tra i 40 e i 100 mila esemplari e infatti non viene considerata in situazione di pericolo, anche perché nel periodo tra il 2000 e il 2010 la LIPU ne ha osservato un incremento moderato di questa specie.

Oltre alla già citata sottospecie Pica usdonia e a quella nominata Pica pica pica (diffusa dai Pirenei al Mar Nero), esistono altre sottospecie diffuse in diversi territori

  • Pica pica melanotos: penisola iberica
  • Pica pica fennorum: Scandinavia, Finlandia e Russia
  • Pica pica bactriana: dagli Urali fino alla Mesopotamia e al Kashmir
  • Pica pica mauritanica: endemica nel Maghreb
  • Pica pica asirensis: Arabia Saudita
  • Pica pica serica: Cina centrale e orientale, Taiwan, Birmania e Laos
  • Pica pica leucoptera: dalla Russia alla Corea
  • Pica pica camtschatica: nello stato russo della Kamchatka
  • Pica pica bottanensis: Bhutan, Tibet orientale e Cina centro-occidentale

La vita della gazza eurasiatica

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Con l'inizio della primavera, le gazze eurasiatiche danno inizio alla stagione riproduttiva, la quale avrà un picco verso aprile, sebbene durante le stagioni invernali più miti sia possibile osservare i corteggiamenti anche prima della fine dell'inverno. Questi corvidi sono generalmente monogami, anche se la femmina talvolta può abbandonare il compagno per individui più forti.

I maschi corteggiano le femmine muovendo la coda verso l'alto e il basso, aprendola a ventaglio e chiudendola rapidamente, facendosi così notare dalle femmine che sceglielgono gli individui dalle code più intatte e lucenti. In seguito all'accoppiamento, entrambi gli uccelli costruiscono il nido (generalmente sulla cima di un albero) con fango, fili d'erba e rami. La femmina depone circa 6 – 8 uova, le quali sono piuttosto piccole rispetto alla dimensione degli individui adulti e si schiudono dopo circa 20 giorni. La cova viene effettuata dalla femmina, mentre il maschio si occupa di nutrirla. I pulli, che nascono ciechi, dipendono dai genitori per il primo mese di vita. 

La struttura sociale dei gruppi di gazze eurasiatiche è piuttosto complessa e in base al rango dell'individuo, ne dipende la possibilità di accoppiamento e di foraggiamento. Una ricerca condotta sul finire degli anni 80 e pubblicata sull'International Journal of Avian Science ha analizzato le possibilità di sopravvivenza di un gruppo di gazze, rilevando una durata della vita superiore negli individui di rango alto, ovvero quelli che hanno maggiore accesso al cibo. Gli individui di rango basso, invece, risultano più longevi se conducono una vita solitaria, distanti dai gruppi. Un'ulteriore interessante osservazione svolta sempre nell'ambito della stessa ricerca riguarda il numero di individui di cui è composto un gruppo, il quale è risultato aumentare nei pressi di siti di foraggiamento che dispongono di maggiore quantità di risorse.

Un'ulteriore abilità di questo corvide riguarda la capacità di memorizzare e distinguere gli individui di altre specie. La memoria, infatti, non solo gli permette di ritornare nei luoghi in cui è già stato e reperire lo stesso cibo, come dimostrato in uno studio condotto dall'Institute of Neuroscience della Newcastle University, ma è uno strumento utile anche per riconoscere gli individui potenzialmente pericolosi all'interno del territorio. Per confermare questa capacità, uno studio pubblicato nel 2011 ha dimostrato come le gazze manifestassero comportamenti aggressivi unicamente nei confronti degli individui umani che in passato avevano tentato di accedere al nido, mentre non mostravano aggressività nei confronti degli altri esseri umani. Secondo i ricercatori, questa abilità è stata sviluppata in quanto questi animali si trovano sempre più spesso a vivere a stretto contatto con l'uomo, abitandone le città.

Non solo memoria e capacità di riconoscimento degli individui di altre specie rendono questo corvide interessante dal punto di vista scientifico. Un'altra ricerca pubblicata nel 2008, condotta presso la  Emory University, negli Stati Uniti infatti, ha dimostrato la capacità delle gazze di riconoscersi nello specchio, evidenziando quindi anche l'abilità di questo uccello nella percezione del sé, una capacità che fino ad ora è stata osservata in pochissime specie.

La vocalizzazione emessa dalle gazze non è considerata un vero e proprio canto, ma semmai un cicaleccio che può addirittura suonare fastidioso per l'orecchio umano.

Alimentazione

La gazza eurasiatica è un uccello onnivoro opportunista e, proprio per questo motivo, è facile trovare questa specie nei pressi delle zone antropizzate, luoghi in cui il cibo a disposizione è potenzialmente infinito soprattutto nei pressi degli accumuli di rifiuti oppure vicino ai bidoni della spazzatura. Spesso nidifica sugli alberi vicini alle strade, in modo da potersi nutrire delle carcasse degli animali investiti. Le abitudini alimentari molto varie non escludono inoltre semi, frutta a guscio, ghiande, bacche, piccoli vertebrati e invertebrati.

La gazza e l'uomo

In Europa, le gazze sono state spesso considerate animali visti come malvagi o portatori di sfortuna, questo soprattutto per via dell'abitudine culturale a riconoscere gli animali neri come vittime di superstizioni. Non solo in Italia, ma anche in Francia e in Inghilterra si crede che abbiano un debole per rubare gli oggetti luccicanti e per questo motivo viene chiamata "gazza ladra", sebbene non esista alcuna dimostrazione scientifica che sia davvero così. In Svezia, la gazza eurasiatica è associata addirittura alla stregoneria, mentre in Norvegia non solo è considerata astuta ,ma anche l'uccello di huldra, ovvero del popolo sotterraneo della mitologia scandinava.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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