video suggerito
video suggerito
2 Febbraio 2022
13:10

I Pitbull sono aggressivi? La domanda da porsi è quanto davvero li conosciamo

Per rispondere a questa domanda bisogna fare un salto indietro nella storia della razza e scoprire cosa significa realmente il termine "aggressività"

5.126 condivisioni
Validato da Elena Garoni
Membro del comitato scientifico di Kodami
Immagine

Il Pitbull, più correttamente American Pitbull Terrier, è un cane che porta con sé una reputazione che non gli si addice. Molte persone, infatti, definiscono questa razza (non riconosciuta dalla Fédération Cynologique Internationale) come aggressiva, sottovalutando però alcuni importanti fattori.

In primo luogo, è importante capire cosa sia realmente l'aggressività e inoltre, bisogna tenere a mente che esattamente come accade per noi esseri umani, anche i cani hanno una personalità e un'individualità che è unica e irripetibile. Questo significa che definire tutti gli individui di una razza come aggressivi rischia di trasmettere un messaggio superficiale e fuorviante, e portare inoltre al triste risultato della stigmatizzazione.

Indubbiamente si tratta di un cane con caratteristiche morfologiche, motivazionali e genetiche che fanno in modo che la convivenza con loro vada affrontata con particolare consapevolezza e conoscenza delle sue necessità, ma questo non è sufficiente per sostenere che ciò che contraddistingue ogni cane appartenente a questa razza.

Vediamo insieme cosa si intende con questo termine, quali sono le particolarità di questa razza e gli aspetti da valutare per vivere con un Pitbull.

L'aggressività e i comportamenti aggressivi

Quando si parla di aggressività dei cani, spesso lo si fa senza definire il reale valore del termine. Per alcuni un cane è aggressivo perché abbaia molto, per altri invece lo è se non lascia avvicinare i suoi simili o altre persone. Nel caso del Pitbull, il cane viene generalmente considerato aggressivo semplicemente perché dotato di particolari caratteristiche morfologiche (come la dimensione della bocca, l'aspetto solido, forte e muscoloso e le dimensioni) sufficienti per spingere molte persone ad avere paura di questa razza.

L'aggressività però, è un concetto molto più complesso e per poterla definire con adeguata precisione non basta limitarsi ad osservare l'aspetto di un cane o il suo stile comunicativo, ma bisogna invece chiamare in causa le sue emozioni, il contesto all'interno del quale si muove e altri parametri che rendono ogni situazione differente dalle altre.

Questa complessità, di fatto dimostra ancora una volta come la definizione di "razza aggressiva" sia in realtà un termine anacronistico e legato ad un passato in cui agli animali non umani ancora non veniva riconosciuta l'unicità di ogni soggetto.

Molto più corretto invece, sarebbe utilizzare questo termine per i comportamenti piuttosto che per il soggetto che rischia, con questa definizione di venire bloccato in un'etichetta che rispecchia solo un lato della sua personalità.

Infine per chiarire ulteriormente il valore della definizione di aggressività, è bene ricordare che non si tratta di una caratteristica che è presente o assente nei soggetti. Al contrario può essere considerato come un ingrediente che fa parte di ogni individuo e che che compone la personalità di ognuno venendo più o meno espressa attraverso i propri comportamenti.

Cosa vuol dire essere un Pitbull

Una volta chiariti questi importanti aspetti dell'aggressività, possiamo invece entrare nel dettaglio delle caratteristiche di questa razza e provare a capire per quale motivo il Pitbull abbia questa cattiva reputazione.

Innanzitutto non va dimenticata la sua storia. Gli antenati di questi cani infatti, venivano utilizzati per i combattimenti contro i propri simili. Ciò che ancora oggi il Pitbull porta con sé di questo suo passato legato a questa triste usanza, oggi vietata, sono alcuni fattori come la reattività, l'eccitabilità e una forte motivazione competitiva.

Il Pitbull inoltre, è una razza nata dall'incrocio tra i Molossi e i Terrier, ovvero una categoria di cani da caccia particolarmente energici e ostinati di cui porta con sé la motivazione predatoria, l'ostinazione e l'energia che lo rendono un cane potenzialmente sicuro di sé e determinato. A complicare ulteriormente le cose, questa razza ha uno stile comunicativo complesso che rischia creare malintesi con i suoi simili e di impedire anche ai suoi pet mate di comprenderlo a fondo.

Queste caratteristiche di fatto ci ricordano quanto per lui siano importanti il movimento e la possibilità di esprimere la sua importante motivazione cinestesica d'altro canto però, rendono il Pitbull un cane non adatto a tutti gli ambienti e a tutti i contesti familiari.

La motivazione predatoria infatti, soprattutto se non viene riconosciuta e non vengono date le corrette indicazioni al cane, rischia di diventare un problema soprattutto per chi vive in contesti ricchi di stimoli che il Pitbull potrebbe inseguire e afferrare. Alcuni esempi potrebbero essere le biciclette, le auto, i palloni oppure le persone che si muovono correndo nei pressi del cane.

Negli ultimi decenni inoltre questa razza ha vissuto una forte diffusione soprattutto in Europa, dove l'adozione di un Pitbull è diventata una vera e propria moda. Purtroppo, questi fenomeni ciclici conducono spesso ad un triste destino per i cani, i quali vengono adottati per l'aspetto esteriore, sottovalutandone invece la componente comportamentale, risultato di tutti i fattori che abbiamo descritto.

Questa superficialità rischia inoltre di portare ad adozioni rischiose sia per il cane che per le famiglie, ma anche di favorire relazioni potenzialmente conflittuali (per via di una mancanza di conoscenza della razza) e causare un gran numero di abbandoni con il conseguente sovraffollamento di cani di questo tipo all'interno dei canili.

Come abbiamo visto quindi, non si può certo generalizzare e sostenere che tutti i Pitbull siano uguali: eppure è vero che per alcuni aspetti della sua storia, della sua personalità e della sua morfologia, questi cani necessitano di particolare attenzione.

Siamo adatti a vivere con un Pitbull?

Chiariti anche gli aspetti della personalità che rischiano di favorire la cattiva nomea dei Pitbull, non rimane che comprendere quali siano i fattori da non dimenticare se si sta pensando di adottare un cane appartenente a questa razza, che certamente non è adatta a tutti.

Prima di tutto, come abbiamo visto, si tratta di cani dotati di un'enorme vitalità: questo significa che per vivere con loro bisogna stare al loro passo. I Pitbull amano correre, fare la lotta e giocare al tira e molla, ma per fare tutto ciò è necessario determinare regole chiare e coerenti. Ci sono infatti contesti, situazioni e ambienti in cui non è corretto giocare. Guidare il vostro cane e aiutarlo a comprendere quali siano e come porsi in maniera alternativa vi aiuterà nella quotidianità e favorirà la convivenza.

Per creare con il Pitbull una relazione davvero profonda e piacevole, bisogna saper essere sicuri ma amorevoli, coerenti e non conflittuali. Se questi cani vivono con persone da cui sanno sempre cosa aspettarsi e non si pongono nei loro confronti in maniera violenta o ingiusta (a loro parere), sarà facile vivere emozioni meravigliose in loro compagnia, trascorrere lunghe giornate insieme all'aperto e poi calde serate accoccolati insieme sul divano, perché si sa, il Pitbull è anche un cane infinitamente dolce, con le persone di cui si fida.

Nel caso in cui invece siano proprio i suoi umani a creare conflitti, a non rispettare i suoi spazi e le sue necessità oppure a non guidarlo con delicata ma ferma autorevolezza, il Pitbull potrebbe finire per scegliere di seguire la strada che ritiene lui di dover seguire non avendo un riferimento coerente piuttosto che le richieste dei suoi umani. In questo caso, il consiglio è quello di affidarsi ad un educatore esperto in questa razza che sappia aiutarvi a mettere ordine nella relazione tra voi e il vostro cane.

Avatar utente
Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views