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20 Febbraio 2024
11:56

Come capire se il cane è infastidito dal guinzaglio e come risolvere il problema

Spesso il cane è infastidito dal guinzaglio e lo manifesta rifiutandosi di proseguire, fermandosi ripetutamente a grattarsi, tirando o mordicchiando il guinzaglio. Le cause possono essere diverse ed è importante conoscerle per capire come affrontare il problema.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Il guinzaglio è uno strumento molto importante nella gestione quotidiana del nostro amico a quattro zampe: permette di avere una “cintura di sicurezza” soprattutto per le uscite in città. Spesso il cane è infastidito dal guinzaglio, che non sempre è vissuto positivamente dal vostro compagno, infatti spesso è causa di fraintendimento e conflitto nella relazione.

Premettiamo che la gestione del guinzaglio è un argomento delicato e che non è per nulla facile saper condurre il proprio cane al meglio, anche perché spesso la presenza del guinzaglio può alterare o esasperare la manifestazione dei comportamenti messi in atto dal cane che vive con noi.

Se il cane si impunta rifiutandosi di proseguire, si ferma ripetutamente a grattarsi, tira incessantemente, manifesta reattività, si inibisce o mordicchia il guinzaglio è probabile che ne sia appunto infastidito e che la sua rappresentazione di questo strumento importantissimo non sia delle migliori.

Le cause possono essere molteplici: una sbagliata abituazione, una scorretta gestione o semplicemente l'utilizzo di un guinzaglio troppo corto che non permette al cane di perlustrare in serenità l’ambiente intorno durante la passeggiata.

Andiamo ad approfondire insieme come capire se un cane è infastidito dal guinzaglio e come comportarsi.

Cane infastidito dal guinzaglio: i segnali

Il guinzaglio può rappresentare un'arma a doppio taglio. Se da una parte vi può dare serenità e un maggiore senso di controllo nelle più svariate situazioni, dall’altra, se non utilizzato correttamente, può causare stress nel vostro amico a quattro zampe. In base al comportamento che il cane adotta al guinzaglio si può capire molto sulle sue caratteristiche individuali (se è un tipo dinamico o più sedentario, se ha difficoltà ambientali o sociali, se ha una personalità conflittuale o docile) ed è anche un buon indicatore del tipo di relazione presente nel vostro binomio.

Il disagio può essere manifestato in svariati modi: potreste vivere con un cane, ad esempio, che da libero si dimostra competente e collaborativo ma che come agganciate il guinzaglio si trasforma in un “indemoniato” andando in reattività su altri cani, persone o oggetti in movimento come biciclette. In questo caso accade che, sapendo di essere imbrigliato, si senta al sicuro e reagisca così proprio "approfittando" della protezione del suo umano e così aumentando la reattività.

Oppure ci sono cani che inibiscono i loro comportamenti dal momento in cui agganciamo il guinzaglio. In questo caso potrebbe aver vissuto in precedenza l’approccio allo strumento come una punizione. Facciamo un esempio: siamo al parco e il cane non torna pur se chiamato: ecco che il pet mate per reazione lo lega. Oppure:  sta giocando con i suoi simili e viene legato, interrompendo il suo divertimento per andare via.

Altri segnali da cui potete capire che il vostro cane è infastidito dal guinzaglio può essere il mordicchiare lo strumento, il tirare incessantemente o semplicemente il sedersi chiudendo la comunicazione e non collaborando nel proseguire. Anche il fermarsi spesso per grattarsi può essere un segnale indice di stress e non un reale prurito.

Nell’etogramma del cane ci sono inoltre una vasta gamma di segnali, sintomi di disagio, che potete visivamente notare come l’ansimare forte fino alla tachipnea, oppure segnali calmanti come leccarsi le labbra al momento dell’aggancio.

Anche l’osservazione delle posture corporee e delle mimiche facciali può aiutarci a capire lo stato d’animo del nostro cane. Ad esempio: un cane che al momento di agganciare il guinzaglio assume una postura bassa, schiacciata e posiziona le orecchie indietro, attaccate alla nuca. Oppure atteggiamento più facile da riconoscere è quello che mette in atto un cane che si spancia al momento di agganciare il guinzaglio. In entrambi i casi c’è una grande probabilità che non  vivrà bene i momenti a seguire. Anche “l’inchino” al momento della vestizione, infine, può essere un segnale che dovrebbe mettervi in allerta sulla rappresentazione che il vostro cane ha del guinzaglio e di conseguenza della passeggiata.

Perché al cane dà fastidio il guinzaglio

Il guinzaglio è uno strumento delicato con cui poter comunicare al vostro fedele compagno le vostre intenzioni e il vostro stato d’animo e attraverso cui passa anche la relazione uomo-cane. E’ molto importante dunque saperlo gestire al meglio, in maniera più rilassata possibile, aiutandovi con posture e prossemiche del vostro corpo e vocalmente.

Una delle principali cause di disagio del cane nei confronti del guinzaglio, infatti, è quella di essere trainato e trascinato a destra e a manca, proprio come se lo strumento fosse un timone. Il cane si trova così strattonato senza preavviso e magari pure allontanato da un odore molto interessante per lui a causa proprio dell’uso che fate dell’imbracatura. Costruirà così l’abitudine di darvi a sua volta degli strattoni al guinzaglio per riuscire ad andare dove desidera.

Pensateci: mentre voi passeggiate lasciandovi catturare da cose che colpiscono la vostra vista, per il vostro cane si apre un mondo olfattivo ricco di informazioni. I nostri marciapiedi sono strapieni di odori interessantissimi per i cani e l’abitudine di usare il guinzaglio come se fosse un timone è uno dei principali motivi di una scorretta rappresentazione nella mente del vostro fedele compagno e della passeggiata che andrà a svolgersi.

Necessario è anche soffermarsi sui cani che non stanno mai in libertà e un esempio che può aiutarci a comprendere meglio il rapporto con il guinzaglio è quello delle razze o incroci di cani da caccia (Bracco Ungherese, Spinone Italiano, Beagle) che ne avrebbero invece una grande necessità. Questi cani possono manifestare fastidio nei confronti del guinzaglio (magari tirando come dei forsennati o mordicchiandolo) perché lo vivono come un vero e proprio impedimento e costrizione. E come dargli torto d’altronde: hanno un carico energetico importante e non hanno il modo di sfogarlo correttamente.

Sia chiaro: tutti i cani hanno bisogno di stare liberi dal guinzaglio, in aree verdi, per perlustrare con i propri tempi.

Possono esserci alcuni, poi, che arrivano dal canile e che hanno subito dei traumi associati proprio al guinzaglio. In questo caso il percorso di recupero può essere lungo e consigliamo di affidarsi ad un istruttore cinofilo.

Nel caso in cui un cane si impunta senza voler proseguire la passeggiata, inoltre, è perché può avere delle difficoltà dovute ad una scorretta o mancata socializzazione con l’ambiente che lo circonda, gli altri cani o le persone. In questo caso ci raccomandiamo di non forzare mai fisicamente il vostro cane a proseguire (otterreste il risultato opposto a quello desiderato), ma di rivolgervi tempestivamente ad una figura appunto come un educatore o un istruttore cinofilo che possa guidarvi nella giusta direzione.

Prima di tutto questo, però, se il vostro cane manifesta fastidio nei confronti del guinzaglio con uno degli atteggiamenti sopra descritti, appurate che stia bene fisicamente e che non stia provando dolore.

Cosa fare se al cane dà fastidio il guinzaglio

Abbiamo visto le possibili cause e i comportamenti che si manifestano per una problematica legata al guinzaglio. Per cercare di scongiurare queste situazioni il più possibile possiamo prevenire, facendo associare al cane momenti positivi quando è legato e possiamo adottare i giusti strumenti per garantirgli il benessere che sono:

  • pettorina ad H che va ad appoggiarsi su zone più solide e meno sensibili del corpo, riducendo quindi il rischio di aumento dell’irritabilità;
  • un guinzaglio di quelli regolabili che permette la conduzione nel rispetto della legge (1,50 metri), ma che dà l'opportunità di poterlo allungare e diventare fino a tre metri in zone dove è consentito l’accesso ai cani come i parchi.

Un’altra risorsa per prevenire un’eventuale conflittualità al guinzaglio e per far sì che il vostro cane viva bene anche questa fetta importante della vostra convivenza è garantirgli lo sfogo psico-fisico quotidiano di cui necessita attraverso corse e perlustrazione in libertà. Portatelo nel bosco, al lago e dategli la possibilità di esprimersi in tutta libertà, stando sempre attenti alla fauna selvatica e al rispetto degli altri cani e delle persone. Diversificate le sue esperienze: un cane appagato e ben equilibrato difficilmente avrà problemi a stare educatamente al guinzaglio.

Cercate quanto più possibile di non far diventare il guinzaglio un’esperienza punitiva: non usatelo come ricatto o semplicemente per portare il cane via da situazioni che lui trova piacevoli, associatelo a passeggiate in relax. Anche se vivete in città, scegliete zone con del verde in modo tale da riuscire ad aumentare la lunghezza del guinzaglio per far sì che il vostro fedele amico riesca ad annusare e marcare senza subire pressioni.

Durante le passeggiate in natura, per migliorare proprio il rapporto con lo strumento, potete ogni tanto richiamare il vostro cane e fare un pezzetto al guinzaglio per poi tornare a liberarlo poco più avanti.

Come già sottolineato un elemento da non sottovalutare se il cane manifesta fastidio verso il guinzaglio è quello di un eventuale deficit a livello ambientale o sociale. Magari il cane che avete adottato dal canile può essere stato nella sua vita passata deprivato di una serie di esperienze che contribuiscono a renderlo competente e a suo agio in ambiente urbano o con persone estranee.

In molti casi la manifestazione di disagio verso il guinzaglio, infatti, è solo la punta dell’iceberg di una problematica comportamentale che va eviscerata con un educatore o con un istruttore cinofilo.

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Martina Campanile
Istruttrice cinofila
Sono istruttrice e riabilitatrice cinofila con approccio Cognitivo-Zooantropologico, mi occupo di mediare nella relazione tra cane e umano: sin da piccola è un tema che mi ha affascinato e appassionato. Sono in continuo aggiornamento e penso che non si smetta mai di imparare, come mi insegna ogni giorno Zero, un meticcio sardo che è il mio compagno di vita.
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