Kodami Call
rubrica
1 Febbraio 2023
9:12

El dia del Galgo: in Spagna si chiude la stagione di caccia, in Italia è (sempre) il momento delle adozioni

Il primo febbraio termina la stagione venatoria e per migliaia di questi animali arriva il tremendo momento della morte. In Italia molte associazioni si adoperano per salvarne il più possibile.

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Giornalista
galgos
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Corrono più del vento. Eppure raramente riescono a sfuggire alla più atroce delle morti, dopo un’esistenza segnata da abusi e violenze. Sono i Galgos di Spagna (ma anche i Greyhounds e i levrieri inglesi e irlandesi), i cani leggeri e slanciati che sembrano sfidare le leggi di gravità quando si lanciano all’inseguimento. Veloci, velocissimi, nati apposta per correre e volare nel vento. Per questo vengono allevati, venduti e sfruttati per la caccia, soprattutto in Spagna, e per le corse, soprattutto in Irlanda e in Inghilterra. E come ogni primo febbraio, mai come oggi  i loro musi appuntiti e i loro occhi dolci emergono dalle pagine social delle associazioni animaliste che cercano famiglie disposte ad accoglierli e a dar loro affetto e serenità. Perché oggi, primo febbraio, è la Giornata del Galgo, El dia del galgo come dicono in Spagna.

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Zoe, il galgo di Massico Errico, fondatore di Progetto Galgo (credits:@ProgettoGalgo)

E' la giornata che festeggia la fine del periodo di caccia nella penisola iberica e che, ogni anno, segna il giorno funesto in cui gli allevatori e i cacciatori iniziano a disfarsi di tutti quei cani che non sono stati all’altezza delle aspettative o che non hanno vinto abbastanza o che non si sono dimostrati bravi cacciatori. Il loro sterminio, ogni anno, è atroce e infinito. Impiccati, massacrati a bastonate, buttati nei pozzi, affogati o, se più fortunati, abbandonati nelle perreras, i canili spagnoli dove l’eutanasia è prassi usuale per far spazio e diminuire i costi. Ogni si calcola che i Galgos massacrati siano tra i 60 e i 70 mila. Un numero mostruoso. Per questo il primo febbraio è stato scelto come Giornata del Galgo, sperando che ogni anno il racconto si rinnovi e dal racconto ripartano le adozioni. Le associazioni italiane che si adoperano in questo senso sono molte e molto attive. Ognuna di loro cerca di individuare le famiglie adatte all'adozione e integra questo lavoro fondamentale con altre attività a sostegno e integrazione.

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Kodami ha trattato altre volte l'argomento, in una visione volta a sensibilizzare e far conoscere questa realtà e, soprattutto, la personalità di cani meravigliosi il cui destino viene puntualmente spezzato dalle pretese degli esseri umani che si riducono, poi, nella maggior parte dei casi a una fine violenta e terribile. Il racconto di Giorgia Steri, adottante di Perico e Golondrina, due cani provenienti da Siviglia è stato protagonista di una nostra puntata di Fairy Tails,  la nsotra Web Serie in cui raccontiamo storie esemplari di persone che si impegnano in maniera eticamente responsabile per costruire percorsi di vita e di relazione sani tra esseri umani e animali.

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Il volontariato internazionale con Insieme per FBM per conoscere i Galgos del più grande rifugio spagnolo

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L’ospedale del rifugio spagnolo della Fondazione Benjamin Mehmert (foto dal sito della fondazione)

Insieme per FBM è la storica associazione italiana che supporta in Italia il lavoro della più grande organizzazione spagnola a difesa dei galgos, la Fundacion Benjamin Mehmert nata a Siviglia nel 2008, ventimila metri quadrati in cui vengono accolti e accuditi almeno 700 esemplari in attesa di adozione. Insieme per FBM che da anni si impegna con l’accoglienza in Italia dei galgos dedicati alle adozioni, propone anche un’esperienza di volontario internazionale che permette di affiancare tutto il giorno lo Staff della Fundación Benjamín Mehnert nelle attività quotidiane, alloggiando internamente al rifugio.

Nelle scuole per insegnare ai più giovani la dolcezza dei Galgos, con GACI Progetto Scuole

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Una giornata di sensibilizzazione con i più piccoli grazie al GACI Progetto Scuole (credits:@GACI)

Chi si occupa di Galgos quando ancora non esisteva la giornata commemorativa è GACI (Greyhound adopt center italy)  «La nostra associazione si occupa del salvataggio dei Galgos (Greyhounds e Podencos) dal 2002 e siamo la prima associazione in Italia che si è occupata dei levrieri rescue – spiega Arianna che fa parte dello staff dell’associazione – In quell’anno abbiamo trovato casa a 370 levrieri di razza greyhound e grazie alla collaborazione e all’aiuto di G.I.N Greyhounds in Need, abbiamo iniziato a far adottare in Italia i galgos ed i podencos e a parlare di loro e del loro sfruttamento».

Il 18 febbraio è in arrivo un nuovo gruppo di “adottabili” che cercano famiglia. «Per una nostra “policy” prediligiamo la ricerca di famiglie per i cani adulti che risultano "meno appetibili", gli "invisibili", quelli che passano inosservati ed hanno meno chances di trovare la propria opportunità di nuova vita, rispetto ai cuccioli. il 1° febbraio, nelle nostre pagine social, promuoveremo l’iniziativa mondiale, ma non abbiamo programmato iniziative: per noi, da 20 anni è sempre “El Dia del Galgo”. Ogni anno troviamo famiglie definitive per circa 200 Galgos, ed altrettanti Greyhounds».

Per coinvolgere una platea di persone ad ampio raggio abbiamo è nato “GACI Progetto Scuola”: unico nel suo genere, porta i volontari nelle scuole di diverso ordine e grado per sensibilizzare i ragazzi sulla realtà che si nasconde dietro le scommesse sui cani da corsa e sulle gare di caccia. «Il progetto nasce nel 2014 e da allora ha effettuato più di 144 interventi in tutta Italia raggiungendo migliaia di studenti – spiega Ambra membro del GACI Progetto Scuole – Il momento più emozionante e significativo é sicuramente l'incontro diretto fra gli studenti e i levrieri che accompagnano i volontari nelle classi, un momento in cui é possibile, oltre ad apprezzare la dolcezza e sensibilità di questa razza, imparare le modalità più corrette di approccio ad un cane».

Progetto Galgo: con un'esperta prima e dopo l'adozione per capire la loro antica sofferenza e aiutarli a ritrovare la serenità

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Dea, il galgo che attualmente condivide la vita con Angelica di Progetto Galgo. (credits:@Angelica De Vito)

Per sensibilizzare tutti coloro che non conoscono la storia che accomuna i levrieri e i Galgos spagnoli, i volontari di Progetto Galgo hanno anticipato la Giornata del Galgo e ieri hanno coinvolto gli adottanti in una sgambata di gruppo all’aria aperta. L’associazione, nata nel 2012, ha sede a Seriate, in provincia di Bergamo ed ha come punto di riferimento il rifugio spagnolo di Medina Scooby. «È da lì che arrivano i cani che vanno in adozione attraverso la nostra associazione – spiega Angelica de Vito, che collabora da anni con il fondatore  Massimo Errico. – Purtroppo la pandemia ha un po’ rallentato le adozioni che sono passate da una decina al mese ad un 50/60 in tutto l’anno». Ora le adozioni stanno riprendendo e già a fine febbraio è previsto l’arrivo di nuovi cani da adottare.

«Attraverso la nostra associazione arrivano solo cani che sono già stati scelti dalle famiglie adottanti – spiega Angelica – possono farlo attraverso le foto e i video preparati dai volontari del rifugio spagnolo. In genere le famiglie preferiscono cani che non superino i 2/3 anni ma noi li aiutiamo e li sosteniamo nella scelta con l’aiuto di una addestratrice comportamentalista che li aiuta a capire come comportarsi con questi animali splendidi e solitamente molto mansueti ma con un passato tragico alle spalle che a volte può emergere soprattutto durante la prima fase dell’adozione. Quello è sicuramente il momento più delicato». I cani arrivano in Italia con furgoni attrezzati per il trasporto provenienti dalla Spagna. «Arrivano già vaccinati con antirabbia e testati per la leishmaniosi. Hanno tutti il passaporto e il microchip». Per il loro arrivo è prevista una piccola cerimonia di consegna che in genere commuove tutti, perché ovviamente un cane è per sempre. Soprattutto quando deve guarire dal dolore.

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Maria Grazia Filippi
Giornalista
Scrivo da sempre, ma scrivere di animali e del loro mondo è la cosa più bella. Sono laureata in lettere, giornalista professionista e fondatrice del progetto La scimmia Viaggiante dedicato a tutti gli animali che vogliamo incontrare e conoscere nei luoghi dove vivono, liberi.
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