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29 Marzo 2023
15:54

Approvata e pubblicata la Legge spagnola di Protezione Animale

Il Bollettino Ufficiale dello Stato spagnolo ha pubblicato la Legge 7/2023 sulla Protezione dei Diritti e del Benessere degli Animali. Nonostante l’entusiasmo generale per il primo vero testo nazionale di protezione degli animali, c'è anche forte discontento per alcune gravi mancanze cui si è ceduto per pressioni politiche.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Il Bollettino Ufficiale dello Stato spagnolo (Boletín Oficial del Estado, BOE) ha pubblicato oggi, 29 marzo 2023, la Legge 7/2023  sulla Protezione dei Diritti e del Benessere degli Animali.

Dietro l’entusiasmo generale per il primo vero testo nazionale di protezione degli animali si cela un importante discontento per alcune gravi mancanze cui si è ceduto per pressioni politiche. Capiamo meglio il contesto ed il contenuto della Legge.

La legge e le polemiche politiche

A causa del continuo disaccordo andato avanti per mesi, la proposta di Legge ha rischiato numerose volte di cadere finché il partito promotore ha ceduto alle continue proposte di emendamento.

Dopo questo lungo e difficile processo legislativo, il 16 marzo si è giunti alla conclusione della trattazione della prima Legge sulla Protezione dei Diritti e del Benessere degli Animali che ha portato alla sua pubblicazione ufficiale.

Durante quell’ultima sessione parlamentare, i vari partiti politici hanno fatto le loro arringhe finali su una normativa che fin dall'inizio ha provocato grande contestazione, essendo fonte di critiche e di ingiustizie.

Nonostante la crescente sensibilizzazione della cittadinanza e il lavoro incessante delle associazioni animaliste, il controverso e feroce iter di questa Legge ci racconta come in Spagna la protezione degli animali sia ancora una realtà difficile da radicare.

Durante il suo iter, la coalizione politica tra il Partito Socialista e il partito Podemos si è concentrata sull'esaltazione del grande lavoro svolto dal governo, mentre dall'opposizione quasi tutti i partiti sono stati d'accordo nel respingere la legge sulla protezione degli animali.

Molti però si sono allineati sull'assurdità della legge, sottolineando che rappresenti un attacco al mondo rurale e arrivando persino a dichiarare che la legge è un “affronto alle radici, alle origini, alla cultura e persino all'identità spagnola”.

Inoltre, numerose lamentele sono state espresse rispetto all’invasione delle competenze esclusive delle Comunità Autonome. A questo proposito, è stata criticata la mancanza di un titolo di competenza del governo a legiferare in materia, il carattere eccessivamente centralizzatore e regolamentare della legge. Insomma, secondo questo parere politico, la protezione animale non merita di essere centralizzata ed uniformata a livello nazionale ma dovrebbe sottostare alle identità comunitarie, quindi soggetta a tradizioni, territorio, usi e costumi.

Altri partiti, specialmente quelli territorialmente appartenenti alle isole Canarie, hanno mostrato il loro disaccordo alla protezione delle colonie feline, sostenendo che i gatti siano la causa principale dell'estinzione delle specie protette che possiedono nelle isole (teoria che diversi studi scientifici hanno già smentito).

D’altro canto, si è assistito alla critica verso il Governo che ha ceduto alla lobby della caccia per quanto riguarda l'esclusione dei cani utilizzati in queste attività.

Un forte disagio è stato inoltre espresso per l'assenza di ambizione del testo, sostenendo che una legge sulla protezione degli animali non può escludere i tori, gli allevamenti da pelliccia, i cetacei, gli zoo, i cani da caccia o i cani ad oggi ancora etichettati come potenzialmente pericolosi.

Cosa introduce e cosa vieta la nuova Legge

Tra le maggiori novità c'è l’introduzione di una lista positiva di animali che possono essere considerati animali da compagnia, portando quindi all’esclusione di numerose specie che non potranno più essere presenti nelle case spagnole; l'obbligo per i petmate di seguire un corso per poter convivere con un cane; la proibizione dell’eutanasia nei rifugi senza scopi medici; la protezione delle colonie feline.

La lista positiva

La lista positiva degli animali che possono vivere nelle case spagnole non è ancora stata stilata, sarà elaborata in seguito dal Comitato Tecnico e Scientifico per la Protezione dei Diritti e del Benessere degli Animali. Questa comprenderà sicuramente cani, gatti e furetti e gli altri animali domestici registrati come animali da compagnia e non da produzione. Il lavoro del Comitato riguarderà l’inclusione nella lista di animali delle specie selvatiche che non suppongano un rischio per la salute umana, la biodiversità e il territorio, che non appartengano a specie selvatiche protette e per le quali non ci sia dubbio alcuno rispetto ad un mantenimento adeguato in cattività. Questi devono essere mantenuti costantemente in uno stato di cattività e la qualità del loro mantenimento deve poter essere certificabile da una adeguata bibliografia. L’elenco riguarderà mammiferi, uccelli, rettili, anfibi, pesci e invertebrati.

La fine dell'eutanasia

La Spagna rimaneva uno dei Paesi in cui l'eutanasia di cani e gatti nei rifugi era ancora presente. La nuova Legge introduce finalmente la proibizione di questa condotta, proprio come in Italia è stato fatto nel 1991 tramite la nostra Legge Quadro 281/91.

La Legge introduce infatti: “L'eutanasia nei rifugi, pubblici o privati, nelle cliniche veterinarie e nei giardini zoologici è espressamente vietato per cause economiche, di sovrappopolazione, impossibilità di trovare adozione in un periodo determinato, per l'abbandono da parte del responsabile legale dell’animale, l’anzianità, la presenza di malattie o di ferite con possibilità di trattamento, sia palliativo che curativo, per problemi comportamentali che possono essere ricondotti e per qualsiasi altra causa assimilabile alle sopra citate.”

Controllo delle nascite

La Legge proibisce ai privati non solo la vendita di cuccioli, ma anche la riproduzione tra animali con il fine di prevenire le cucciolate casalinghe che numerose popolano i rifugi e che sono costante causa di abbandono. La riproduzione potrà essere svolta solo da persone debitamente iscritte presso l'Amministrazione competente, cioè quelli gli allevatori considerati come professionisti che soddisfano tutte le garanzie di benessere animale.

Negozi di animali

La vendita di cani, gatti e furetti potrà essere effettuata solo direttamente dall’allevatore registrato, senza intermediari. Scompaiono così i negozi per queste specie.

La regolamentazione di questi ambienti per gli altri animali da compagnia diventa invece più stringente. Ad esempio gli animali non potranno essere esposti, e tra il pubblico e gli stessi vi dovrà essere una separazione fisica che garantisca quindi che il contatto tra persone e animali avvenga solo sotto la supervisione del personale dello stabilimento.

Corso e assicurazione obbligatori

Le persone che scelgono di diventare petmate di cani dovranno dimostrare la realizzazione un corso per la corretta detenzione di un cane e per la convivenza responsabile, con validità indeterminata. Il corso di formazione sarà gratuito e il suo contenuto sarà determinato con un regolamento. Inoltre, la persona titolare del cane dovrà stipulare e mantenere in vigore per tutta la vita dell’animale un'assicurazione di responsabilità civile per danni a terzi.

Le colonie feline

Finalmente anche le colonie feline trovano in Spagna la loro protezione. In questo Paese le controversie rispetto ai gatti liberi sono sempre dietro l’angolo, e questi animali sono continuamente minacciati da collettivi che per distinte ragioni, li vogliono eliminare.

Finalmente la Legge nazionale li protegge, ne vieta l’uccisione, lo spostamento ed il maltrattamento, stabilisce ruoli e competenze per la loro gestione e regolamenta il programma CER (sterilizzazione, cattura e rilascio nel punto di cattura) come unico vero intervento di controllo della popolazione di gatti liberi.

I combattimenti tra galli

I combattimenti di galli erano ancora permessi in due Comunità Autonome: le Isole Canarie e l'Andalusia. Tuttavia, ora saranno punite in tutto il territorio spagnolo.

I punti dolenti e l’indignazione

Nonostante lo stesso testo qualifichi gli animali come esseri senzienti, la legge è andata avanti senza includere “gli animali utilizzati in attività specifiche (gli animali sportivi riconosciuti dal Consiglio superiore dello sport, gli uccelli falconieri, i cani da pastore e da guardia del bestiame) nonché quelli utilizzati in attività professionali (come i cani da soccorso, animali da compagnia utilizzati in interventi assistiti o animali delle forze dell’ordine o delle forze armate). Sono esclusi anche i cani da caccia, delle rehalas e i cani ausiliari alla caccia. Tutti questi saranno regolati e protetti dalla normativa europea, statale e autonoma applicabile al di fuori di questa legge.

Su questo fronte si è assistito a livello sociale ad una grande mobilitazione della popolazione, delle associazioni di settore ma anche dei veterinari, rappresentati dai loro ordini.

La legge è andata avanti senza l’appoggio degli esperti e dei tecnici in tema di benessere animale, che non solo non ne hanno appoggiato il tramite ma che hanno organizzato numerosi interventi tecnici volti a illustrare la scorrettezza dell’esclusione di questi animali, specialmente dei cani da caccia che in Spagna sono costantemente vittime di soprusi.

Ciò ci descrive come la Spagna, nonostante la promozione e l’approvazione del suo primo cambiamento storico in tema di protezione animale, sia vittima delle potenti lobby, proprio come avviene nell’ambito della tauromachia e delle feste popolari con animali.

L’attaccamento alla tradizione dell’utilizzo dell’animale come strumento in ambito rurale e la sfacciata aggressività che ancora si giustifica nei confronti di alcune tipologie di animali hanno vinto ancora una volta rispetto alla possibilità di un avanzamento socio-culturale ed etico.

Nonostante il desiderio che la legge fosse più ambiziosa, alla fine è stata portata avanti nell’ottica del “mejor esta Ley que nada” ("meglio questa Legge che niente"). Tirando le somme, un grande caos.

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Laura Arena
Veterinaria esperta in benessere animale
Sono un medico veterinario esperto in comportamento animale, mi occupo principalmente di gestione del randagismo e delle colonie feline, benessere animale e maltrattamento animale con approccio forense. Attualmente lavoro in Italia, Spagna e Serbia.
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